Anteprima
Vedrai una selezione di 17 pagine su 77
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 1 Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 2
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 6
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 11
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 16
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 21
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 26
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 31
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 36
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 41
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 46
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 51
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 56
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 61
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 66
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 71
Anteprima di 17 pagg. su 77.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo 2 e 3 Sfide per il cambiamento climatico Pag. 76
1 su 77
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Caratteri distintivi della strategia di policy nazionale in Italia

Frammentazione, discontinuità, assenza di expertise nel settore pubblico (eccezione di amministrazioni locali regionali). Dente negli anni 70-80 scriveva di una politica antinquinamento a pelle di leopardo. Scarsi investimenti e attenzione nel settore privato. I grandi campioni nazionali tutti schierati sul fronte opposto (auto, petrolio, autostrade, acciaierie).

Fattori determinanti: debole istituzionalizzazione, limitato se non assente impegno politico di partiti e debole mobilitazione ambientalista, poche coalizioni a sostegno tanti gli interessi avversi compresi quelli agricoli degli allevatori (domestic political institutions e il rapporto governo parlamento capacità e risorse). Interesse nazionale: né fra i pusher né fra i laggards... Un discorso nazionale sul clima quasi assente. Il tipo di strategia di policy nella transizione ecologia tenuto conto del tipo di economia e della.

collocazione internazionale.Debole ruolo del Ministero competente (MATTM), nato nel 1986 senza portafoglio, privo di risorse proprie; anche l'AgenziaAmbiente in Italia ha sorte simile (1994 ANPA poi APAT, poi ISPRA), capacità e risorse limitate, Ministero in charge MATTM,ma ruolo rilevante del MISE. Nel febbraio del 2021 nasce il MITE Ministero della Transizione ecologica, che sostituisce ilMinistero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Ampio l'ambito di azione del nuovo dicastero, che assorbe,oltre a tutte le competenze dell'ex Ministero dell'Ambiente, anche alcune delle competenze chiave nel processo dellatransizione ecologica, inerenti principalmente il settore dell'energia. In quest'ottica è previsto il passaggio nella nuovastruttura di alcune Direzioni del Ministero dello Sviluppo economico.Politiche ambientali determinate dall'input e dalle pressioni dell'UE: Le politiche sul clima

Le politiche ambientali dell'Italia sono principalmente basate sull'attuazione delle direttive europee. L'unica eccezione sono le iniziative delle amministrazioni locali e le politiche regionali, in particolare per lo sviluppo sostenibile. Le leggi quadro sui rifiuti, l'acqua, l'inquinamento atmosferico e la protezione delle specie sono recepimenti e attuazioni delle direttive europee.

Per quanto riguarda il clima, la Direttiva ETS del 2003, con il Decreto Legislativo 4 aprile 2006, n. 216, attribuisce al Comitato nazionale di gestione e attuazione della direttiva 2003/87 CE il ruolo di Autorità Nazionale competente per l'attuazione. Il Comitato nazionale ha le seguenti competenze: predisporre il Piano nazionale di assegnazione, presentarlo al pubblico per la consultazione e sottoporlo all'approvazione del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministro delle Attività Produttive; gestire, assegnare e rilasciare le autorizzazioni; effettuare controlli e sanzioni.

Gli attori rilevanti in questo contesto sono ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile).

strutture esperte; CIPE coordinamento decision making.

SEN Strategia Energetica nazionale 2008-2010 (alla luce del Pacchetto UE 20 20 20) priorità per il breve ed il lungo periodo e i meccanismi di mercato, gli obiettivi della diversificazione delle fonti di energia e delle aree di approvvigionamento, del potenziamento della dotazione infrastrutturale, della promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica

CIPE delibera 17 2013: piano di azione nazionale per la riduzione dei livelli di emissione di gas a effetto serra;

L'Italia ha ratificato l‘Accordo di Parigi con la legge n. 204/2016.

Leggi di Bilancio 2019 e 2020 (160/2019 e 145/2018) contengono misure e incentivi finanziari a favore programmi specifici di investimento e operazioni, anche in partenariato pubblico-privato (PPP), finalizzati a realizzare progetti economicamente sostenibili e che abbiano come obiettivo la decarbonizzazione dell'economia, l'economia circolare, azioni di

adattamento e mitigazione al CC

Decreto Clima DL 111/2019 intitolato misure urgenti per il contrasto al CC contenente una serie di misure ad hoc su riforestazione città, uso del suolo, caschi verdi, rifiuti, progetti sperimentali, bonus mobilità, ecc..

PNIEC: Il Piano nazionale per l’Energia e il Clima (previsto dal regolamento sulla governance dell’Unione EU per l’Energia) su obiettivi nazionali 2030 e le misure necessarie per raggiungimento e cosiddette cinque dimensioni: decarbonizzazione, le fonti rinnovabili; efficienza energetica; sicurezza energetica; mercato unico dell’energia; innovazione e competitività

In Italia le emissioni totali di gas serra, espresse in CO2 equivalente, sono diminuite del 17.2% rispetto all’anno base (1990).

Dati ENEA su efficienza energetica: L'Italia è uno dei Paesi dell’area OCSE a più elevata efficienza energetica: il consumo finale di energia per abitante, pari a 2,4 tonnellate

equivalenti di petrolio/capita è, infatti, uno dei più bassi tra quelli dei Paesi a simile sviluppo industriale (2,7 tep/capita media UE)

Dati GSE (Gestore Servizi Energetici) su Energie rinnovabili: Al 2018, idroelettrico, solare, eolico, bioenergie e geotermia hanno coperto il 17,8 per cento dei consumi finali lordi in Italia. Un valore superiore al target assegnato dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020 (17,0 per cento) ma, allo stesso tempo, in flessione rispetto al dato 2017 (18,3 per cento).

Nella classifica di CAN 2021 l'Italia si posiziona 30 in una lista di 63 paesi + UE che sono attivi nella lotta ai cambiamenti climatici. L'Italia perde posizioni a causa del rallentamento negli investimenti alle rinnovabili e una bassa performance nella politica climatica nazionale (uno dei motivi impianti fermi da anni: entro il 2030 da realizzare 70 gigawatt da fonti rinnovabili. Oggi ne facciamo meno di un gigawatt all'anno (0,8 Gw), nonostante le richieste di

Connessione a Terna sianoper 146 gigawatt, più del doppio di quelle che dobbiamo fare. Ferme le concessioni per veti di enti locali e di comitati.

Origini: 1994, CIPE adopted the National Programme for the Containment of Carbon Dioxide Emissions by the year 2000.

On 3 December 1997, a second CIPE deliberation defined a framework for the Programme's preparation and in 1998 CIPE was entrusted with revising the Guidelines for National Policies and Measures regarding the Reduction of GHG Emissions under the coordination of the Ministry of the Environment, Land and Sea (MATTS). The Italian response to climate change focused on voluntary reduction targets and fragmented measures.

L'Italia non ha in progetto una legge sul clima, non ha un piano strategico di transizione ecologica o di economia circolare.

On 10 October 2019, the Council of Ministers unanimously approved the 'Climate Decree', which adopts urgent measures to conform with the European Directive 50/2008.

Concerning air quality. The Decree establishes both an inter-ministerial commission for fighting climate change and promoting air quality as well as limited bonuses and incentives for those who behave consciously of environment and sustainability.

Ciò anche se il PNRR prevede un obiettivo di riduzione delle emissioni a livello di economia del 51% entro il 2050; anche se il 30% dei fondi sono riservati alla crescita green... (ma buona parte dei progetti sono opere infrastrutturali, edilizia scolastica...)

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/energie-rinnovabili-perche-l-italia-indietro-tutti-ostacoli-impianti/4bfec1a8-3a5a-11ec-850c-0c14b1133c9c-va.shtml

Grandi interessi nazionali non sono a favore di una politica climatica coerente "Recovery plan, la Ue boccia il governo sull'idrogeno prodotto dal gas: "Non è green". Stop ai fondi in cui speravano Eni

eArcelorMittal»https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/28/recovery-plan-la-ue-boccia-il-governo-sullidrogeno-prodotto-dal-gas-non-e-green-stop-ai-fondi-in-cui-speravano-eni-e-arcelormittal/6243213/

In Italia manca una legge sul Clima, ma ciò che è grave è che non ci sono proposte legislative o dibattito in Parlamento, ipartiti non si confrontano su questi temi,WWF 2021 https://www.wwf.it/pandanews/clima/una-legge-sul-clima-per-italia/

I PIANI NAZIONALI PER L’ENERGIA E IL CLIMA IN ITALIA 2017-2019

Il nuovo strumento di pianificazione presentato dall’Italia si fonda sull’obiettivo della transizione energetica verso ladecarbonizzazione, puntando sulle energie rinnovabili, e verso l’efficienza e l’uso razionale ed equo delle risorse naturali,mediante l’economia circolare.

Come previsto dal Regolamento sulla Governance dell'Unione dell'Energia, è fatto obbligo ai Paesi membri dell'Ue dipreparare nuovi

gli obiettivi e le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 e per il 2050. Il Piano Energia e Clima si basa su quattro pilastri principali: 1. Efficienza energetica: il Piano prevede una serie di misure per migliorare l'efficienza energetica in tutti i settori, compresi l'edilizia, l'industria e i trasporti. L'obiettivo è ridurre il consumo di energia e promuovere l'uso di fonti rinnovabili. 2. Energia rinnovabile: il Piano si impegna a incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, come il solare, l'eolico e l'idroelettrico. L'obiettivo è raggiungere almeno il 32% di energia rinnovabile entro il 2030. 3. Decarbonizzazione: il Piano prevede una serie di misure per ridurre le emissioni di gas serra, in particolare attraverso la promozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio e la transizione verso una mobilità sostenibile. 4. Innovazione e ricerca: il Piano sostiene lo sviluppo e l'implementazione di nuove tecnologie e soluzioni innovative nel settore energetico, al fine di favorire la transizione verso un sistema energetico più sostenibile. Il Piano Energia e Clima sarà discusso a livello europeo nei prossimi mesi e si prevede che una versione definitiva sarà approvata entro la fine del 2019. Nel frattempo, è prevista una consultazione dei portatori di interesse per valutare l'impatto ambientale del Piano.

Gli obiettivi strategici del Piano. La visione dichiarata del Pnec è quella della transizione energetica verso la decarbonizzazione, puntando sulle energie rinnovabili, e verso l'efficienza e l'uso razionale ed equo delle risorse naturali, mediante l'economia circolare. Per questo il Piano intende:

  • accelerare il percorso verso una decarbonizzazione profonda del settore energetico entro il 2050;
  • promuovere l'autoconsumo e le comunità dell'energia rinnovabile;
  • trasformare il sistema energetico ed elettrico da centralizzato a distribuito, basato sulle fonti rinnovabili;
  • continuare a garantire adeguati approvvigionamenti delle fonti convenzionali (gas?);
  • promuovere l'efficienza energetica;
  • promuovere l'elettrificazione dei consumi, in particolare nel settore civile e nei trasporti, per migliorare anche la qualità dell'aria e dell'ambiente;
  • promuovere le attività di
ricerca e innovazione, comprese quelle per l'accumulo dell'energia rinnovabile; - ridurre gli impatti negativi della transizione energetica sul consumo di suolo e sull'integrità del paesaggio; - sottoporre il Piano a Valutazione ambientale strategica. Saranno adottate politiche e misure orizzontali intersettoriali quali: - una attenta governance del Piano coinvolgendo
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
77 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rebe6215 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sfide del cambiamento climatico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Lizzi Renata.