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Approfondimento sulla tossicologia dei veleni degli ofidi
Serpenti velenosi si trovano in ogni continente del globo, ma sono numerosi soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali. La loro pericolosità è variabile, dipendendo non solo dalla tossicità specifica del veleno, ma anche dalla quantità che viene inoculata. Alcuni serpenti, infatti, inoculano con il morso solo piccole quantità del veleno contenuto nelle ghiandole velenipare. La composizione del veleno dei serpenti è complessa. In molti casi esso contiene proteine enzimatiche che esercitano effetti tossici su vari organi dei mammiferi, in particolare su sangue, sistema nervoso, cuore, reni e polmoni. È noto, per esempio, che i Viperidi iniettano veleni coagulanti il fibrinogeno e dotati di azione proteolitica. Una volta in circolo, questi veleni ledono i capillari sanguigni, provocano abbassamento della pressione arteriosa e shock, determinando inoltre episodi emorragici a livello.
Di tutti gli organi e della cute. Queste alterazioni sono anche determinate dal morso dei crotali, i quali tuttavia elaborano un secondo veleno emolitico e neurotossico, capace di provocare la paralisi dei nervi cranici. Effetti neurotossici esercitano anche i veleni dei cobra, la cui inoculazione nell'uomo determina una sintomatologia spesso culminante in una paralisi respiratoria mortale.
I Serpenti europei che possono causare intossicazioni mortali e appartengono tutti alla famiglia dei Viperidi: essi possiedono ghiandole velenifere, con struttura simile a quella delle ghiandole salivari dei Mammiferi, situate a ciascun lato della mascella superiore; le ghiandole sono provviste di una capsula su cui si inseriscono parzialmente le fibre dei muscoli masticatori. I denti delle vipere si distinguono nettamente da quelli degli altri Serpenti velenosi e non velenosi. Accanto ai denti normali si osservano infatti due "denti del veleno", lunghi, acutissimi, capaci di produrre
feriteprofonde 1-2 cm. Essi sono percorsi da un canale collegato con il condotto proveniente dalle ghiandole velenifere. La particolare distribuzione dei piccoli denti non velenosi e di quelli velenosi permette il più delle volte di riconoscere, al solo aspetto della morsicatura, la specie del serpente responsabile. In condizioni di riposo i denti del veleno delle vipere e dei crotali sono ripiegati indietro lungo i lati del palato. Quando invece l’animale si prepara a mordere, i denti si raddrizzano; l’apertura della mascella fa poi contrarre i muscoli che comprimono la ghiandola del veleno, il quale viene espulso, penetrando nella ferita. Il veleno delle vipere è un liquido viscoso, di colore giallo ambrato, con reazione prima acida poi alcalina. La sua inoculazione determina la comparsa di fenomeni tossici locali e generali: tra i primi, l’insorgenza di un dolore acuto e persistente. Le tracce lasciate dai denti in corrispondenza della morsicatura non sono
All'inizio, le ferite sono sempre ben evidenti. In seguito, tuttavia, per azione del veleno, si forma intorno alle due ferite un'aurora violacea che gradatamente si estende a tutto l'arto colpito, mentre la zona della ferita appare livida. I sintomi generali consistono invece in una sensazione di debolezza e di angoscia, accompagnata da dolori gastrointestinali, vomito, cefalea e dispnea. Il polso diventa debole e frequente mentre il respiro tende prima a rallentare e poi a cessare del tutto. I casi mortali si osservano soprattutto nei bambini, nei vecchi e nei soggetti adulti deboli. La terapia dell'avvelenamento da morso di vipera consiste innanzi tutto nel legare l'arto colpito, un poco al disopra della morsicatura, con mezzi elastici che devono essere allentati ogni quarto d'ora per un minuto circa. Per limitare il più possibile la circolazione venosa, che porta il veleno.
Verso il cuore, è opportuno raffreddare la parte morsicata. La terapia generale specifica consiste nellasomministrazione del siero antiofidico, che viene preparato in fiale da 10 ml con siringa pronta per l'uso. L'iniezione deve essere effettuata per via intramuscolare o endovenosa ed è consigliabile iniettare una certa quantità di siero intorno alla sede della morsicatura, alla profondità di 2 cm.
L'altro sottordine è quello dei Sauri (Sauria), è un sottordine di Rettili Squamati (Sauria o Lacertilia) che comprende ca. 4630 specie, molte delle quali note come lucertole.
I Sauri hanno forma del corpo allungata, seppure in misura minore che nei Serpenti; salvo poche eccezioni sono muniti di quattro arti completi, il cui sviluppo presenta una grande variabilità. Le dita, generalmente cinque per arto, sono in genere lunghe e sottili, specialmente il quarto che può raggiungere una lunghezza doppia rispetto alle altre dita.
Nelle specie arboricole, come gli icamaleonti, le dita assumono una conformazione "a pinza" che le rende particolarmente idonee a garantire una presa tenace. La testa è più o meno robusta, in rapporto al tipo di vita; la bocca è munita di numerosi denti impiantati direttamente sulle mascelle, i quali talvolta sono uncinati e soltanto eccezionalmente (negli Elodermatidi) presentano una scanalatura superficiale tramite la quale la saliva, tossica per molti animali (incluso l'uomo) può penetrare nelle ferite inferte con il morso. La lingua può essere di vari tipi e in base alla forma e alle attitudini fa suddividere i Sauri in varie categorie: sottile, bifida, lunga e mobile (fissilingui: Lacertidi e Varanidi); vermiforme, estensibile e con estremità ingrossata (vermilingui: Camaleonidi); breve e spessa con punta sottile e poco mobile (brevilingui: Scincidi) oppure larga e tozza con estremità non protrudibile (crassilingui: Geconidi).
I Sauri sono un ordine di rettili che comprende diverse famiglie (ad esempio, Gechi, Agamidi e Iguanidi). Il corpo dei Sauri è ricoperto di squame cornee fra di loro parzialmente sovrapposte o soltanto accostate. Le ghiandole cutanee sono localizzate sulla faccia interna delle cosce e nei pressi della cloaca. Gli occhi, piuttosto mobili, sono in genere muniti di palpebre, tranne in alcune famiglie in cui sono protetti da un "occhiale" trasparente; nelle specie scavatrici possono essere profondamente ridotti. Sebbene la ricerca del cibo è affidata principalmente alla vista, tuttavia anche l'udito è ben sviluppato; le aperture auricolari sono munite di una membrana timpanica visibile dall'esterno. I Sauri sono diffusi in ambienti assai diversi, ma sono particolarmente abbondanti nelle regioni calde; contrariamente a quanto di solito si suppone, non possono esporsi troppo a lungo al sole violento delle zone torride, pena l'aumento della temperatura corporea sino a valori incompatibili con la sopravvivenza. La riproduzione avviene per
Mezzo di uova con guscio pergamenaceo che, deposte sul terreno, si sviluppano sotto l'azione del calore solare; alcune specie tuttavia partoriscono piccoli vivi o depongono uova già prossime alla schiusa. I piccoli, subito dopo la nascita, sono già capaci di svolgere un'esistenza autonoma. I Sauri si nutrono in grande prevalenza di organismi animali, perlo più insetti e altri invertebrati, ma anche, nel caso delle specie più grandi, di mammiferi di taglia piccola e media; ve ne sono però anche di vegetariani, che si alimentano di frutta, gemme e fiori. Degna di nota è la capacità, presente in alcune famiglie, di autotomia della coda qualora questa venga afferrata da un aggressore (vedi in proposito anche Lacertidi). Nel giro di pochi mesi si forma una nuova coda, distinguibile da quella originaria per la minore lunghezza e il colore più sbiadito.
I Sauri, la cui lunghezza varia da pochi centimetri ai quasi 4 m del varano di Komodo. Altro ordine dei Rettili sono i Loricati, comprendenti principalmente i Coccodrilli. Globalmente i loricati sono l'unico ordine di Rettili a vita Anfibia, e condividono con i Tetrapodi più evoluti la presenza di un tavolato osseo, che separa la via aerea da quella alimentare, ovvero il palato secondario. Sono caratterizzati poi anche da piastre ossee che rivestono la superficie corporea. Andando nello specifico, i Coccodrilli (Crocodylia, vedi immagine sopra), Rettili della sottoclasse degli Arcosauri, posseggono un corpo di grandi dimensioni, massiccio, munito di una coda sviluppatissima che rappresenta il più importante organo di propulsione per gli spostamenti effettuati in acqua, ambiente in cui trascorrono gran parte della propria esistenza. Le zampe, tozze e robuste, servono soprattutto per gli spostamenti a terra, nonostante che le dita - 5 nelle zampe anteriori, 4 in quelle posteriori.
– siano collegate tra di loro da una membrana atta ad agevolare lanatazione. Un altro evidente adattamento all’esistenza acquatica è rappresentato dall’allineamento delle narici, degli occhi e delle orecchie, tale da consentire un controllo ottimale dell’ambiente atmosferico con un affioramento minimo dall’acqua. A ciò si aggiunge la chiusura ermetica delle orecchie grazie a uno speciale apparato valvolare e l’ottima protezione assicurata agli occhi da un sistema di tre palpebre. I Coccodrilli sono muniti di robusti denti conici, impiantati tanto sui mascellari che sui premascellari, che una volta logori vengono rimpiazzati da altri denti. Di questa loro forte dentatura i Coccodrilli si servono per serrare in una morsa inesorabile la preda, rappresentata per lo più da animali che si avvicinano alle raccolte d’acqua per abbeverarsi. Una volta afferrata, la preda viene trascinata in acqua e ingerita pressoché intera. NelloLo stomaco dei Coccodrilli tritura il cibo con l'aiuto di sassi e altri corpi solidi precedentemente ingeriti. Altre caratteristiche dei Coccodrilli sono la struttura relativamente evoluta del cuore, provvisto di quattro distinte cavità; l'assenza della vescica urinaria; il modestissimo sviluppo del cervello. La riproduzione avviene per mezzo di uova, che vengono deposte nella sabbia o tra materiali vegetali in decomposizione. I giovani, a causa del loro rivestimento cutaneo relativamente molle, sono piuttosto vulnerabili ai predatori di vario genere. Al contrario, gli adulti sono resi pressoché inattaccabili da una pelle spessissima, corneificata e rinforzata da piastre ossee. L'unico nemico che essi devono realmente temere è l'uomo, il quale li caccia proprio per ricavarne la pelle. I Coccodrilli sono presenti nelle regioni tropicali di America.
Asia, Africa, Australia. L'ordine (Testudinata) di Rettili, detti anche Cheloni, che comprende le tartarughe.