Anteprima
Vedrai una selezione di 19 pagine su 86
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 1 Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 2
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 6
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 11
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 16
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 21
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 26
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 31
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 36
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 41
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 46
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 51
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 56
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 61
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 66
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 71
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 76
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 81
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modulo: Anatomia chinesiologica funzionale Pag. 86
1 su 86
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

VENTRICOLO SINISTRO

Muscolatura più spessa rispetto al DX (dovuta da una resistenza ematica maggiore)

· Le PARETI INTERNE sono costituite da TRABECOLE CARNEE (1°, 2° e 3° ordine

· come nel DX)

CORDE TENDINEE

· ORIFIZIO AORTICO

·

Valvole cardiache

Sono 4: 2 atrioventricolari (bicuspide e tricuspide). Le due valvole che si trovano all’imbocco

dell’aorta e della polmonare sono definite rispettivamente: semilunare aortica e semilunare

polmonare, sono chiamate anche valvole a nido di rondine per la loro posizione, ci sono

sempre 3 lembi la sono foggiate in maniera diversa. Queste valvole hanno un senso logico

per quando devono essere aperte e quando devono essere chiuse. Durante quella che è la

sistole atriale (= a diastole ventricolare: contrazione atri. Rilassamento ventricoli, quindi

riempimento ventricolare) si devono aprire le valvole mitrale e la tricuspide e ci deve essere

la chiusura delle due valvole semilunare polmonare e aortica. I ventricoli si sono riempiti di

sangue, le atrioventricolari si chiudono e c’è la sistole ventricolare. Durante la sistole

ventricolare o diastole atriale, i ventricoli pieni di sangue vanno a contrarsi e si chiudono le

valvole mitrale e tricuspide e si aprono quelle semilunari polmonare e aortica.

Il piano valvolare è costituito da connettivo quindi la muscolatura ad un certo punto si

interrompe perché c’è un piano connettivale che separa le valvole. 76

Struttura del cuore

Vediamo che è costituito, se vado dall’interno all'esterno è formata da 3 strati sovrapposti. La

parte più interna prende il nome di endocardio: epitelio molto sottile che poggia su lamina

propria, riveste l’interno delle cavità cardiache.

Al di sotto c’è il miocardio: la parte muscolare, più spessa. C’è il miocardio comune che è un

tessuto muscolare particolare perchè mentre gli altri tessuti quando sono lisci sono

involontari e quando sono striati sono volontari, il tessuto muscolare del miocardio comune è

un muscolo striato ma involontario. Poi c’è il miocardio specifico.

Più esternamente c’è il pericardio che si suddivide in:

- pericardio fibroso: è la parte più esterna è il pericardio fibroso, è tessuto connettivo

che abbraccia il cuore, è spesso e da qui partono dei legamenti che ancorano il

cuore a strutture vicine come lo sterno, la colonna e al diaframma.

- pericardio sieroso: formato da due foglietti, uno più interno che è addossato

intimamente alla muscolatura del cuore e che prende il nome di foglietto viscerale

(epicardio), quando raggiunge l’origine di grossi vasi si riflette su se stesso, e va a

costituire il foglietto parietale.

Tra questi c’è uno spazio ovvero la cavità pericardica, ed è importante perchè il cuore si

deve contrarre e si deve rilasciare. Se c’è una rottura il sangue rientra in questa cavità e

quindi non riesce bene a contrarsi e rilassarsi, quindi questo spazio permette al cuore di

contrarsi.

Sistema di conduzione

C’è un altro miocardio che fa battere il cuore ed è quello specifico: ha delle fibrocellule

muscolari che perdono la loro capacità di contrarsi, ma acquistano la capacità di condurre

impulsi elettrici. Quindi ho delle zone di miocardio specifico, hanno cellule che non si

contraggono ma generano impulsi elettrici. Sono disposti in ordine, si parla quindi di sistema

di conduzione.

E’ formato da due grossi blocchi: sistema seno-atriale è il vero pacemaker del cuore, ed è

costituito da:

- nodo senoatriale: (ci troviamo a dx) dove c’è un agglomerato di cellule che sono loro

che danno l’inizio alla contrazione , e questo impulso si deve propagare sia a dx che

sx quindi ci sono i fasci internodali

- fasci internodali: anteriore, medio e posteriore e si distribuiscono a tutti e due gli atri,

che si possono contrarre. Si aprono le valvole e il sangue scende all’interno dei

ventricoli, però si devono contrarre anche loro e ci pensa il sistema atrioventricolare

sistema atrio-ventricolare

costituito dal nodo atrio ventricolare: da qui parte l’impulso che segue prima il fascio di his

che si trova al confine tra il setto interatriale e interventricolare, questo fascio poi si divide in

due e forma la branca di dx e una di sx. Raggiungono l’apice del cuore e si sfioccano in una

serie di rami nervosi che prendono il nome di reti di Purkinje, a questo punto il ventricolo si

contrae e spinge il sangue all’interno dell’arteria.

Contazione atri e ventricoli

Quindi: Il NODO SENOATRIALE e il NODO ATRIOVENTRICOLARE sono molto importanti

per la conduzione del cuore. Il SA ha funzione di generare l’impulso ed è il vero e proprio

pacemaker del cuore, a differenza del nodo AV che ha funzione di ritardare di qualche 77

millisecondo il passaggio dell’impulso tra atrio e ventricolo in modo da evitare una

contrazione simultanea.

I FASCI INTERNODALI connettono i due nodi e dal nodo AV fuoriesce il fascio di HIS che

si divide in branca destra e sinistra, e che a loro volta si dividono in sotto diramazioni

andando ad innervare i ventricoli.

● · IL NODO SA GENERA L’IMPULSO

● · I FASCI LO CONDUCONO AGLI ATRI E AL NODO AV

● IL NODO AV RITARDA L’IMPULSO PORTANDOLO NEL FASCIO DI HIS

INDUCENDO LA CONTRAZIONE VENTRICOLARE

Elettrocardiogramma

P = onda della depolarizzazione atriale (sistole atriale)

QRS = depolarizzazione ventricolare (sistole ventricolare)

T = ripolarizzazione ventricolare

L’aorta

la possiamo distinguere nell’aorta ascendente, arco e discendente. Quella che discende

visto che transita in parte nel torace e in parte nell’addome la chiameremo aorta toracica e

addominale, poi scende nella parte sacrale.

Lezione 25/10/21

Sistema circolatorio

Generalmente si parla di arteria intendendo un vaso entro cui circola del sangue ricco in

ossigeno e per vena un che trasporta un sangue venoso ricco di co2, ma questa

nomenclatura non è corretta dal punto di vista anatomico perchè ci sono arterie che

trasportano co2 e delle vene che riportano al cuore del sangue massimamente ossigenato.

Quella definizione quindi è errata. La nomenclatura corretta indica che le arterie sono vasi

che hanno un flusso ematico a direzione centrifuga, circola dal cuore in direzione dei tessuti

periferici, Per vene il sangue ha una direzione centripeta, cioè un sangue che torna dalla

periferia e torna in direzione del cuore.

Tra questi due importanti sistemi, ovvero quello arterioso e venoso si interpone la rete

capillare, ossia una rete di vasi arteriosi più sottili, in corrispondenza dei quali si verifica lo

scambio gassoso. E questo vale sia per la grande circolazione (circolazione sistemica) e

piccola circolazione (circolazione polmonare) Arterie della circolazione

polmonare (piccola

circolazione)

Il tronco polmonare origina dal

ventricolo di destra e subito

dopo la sua origine a livello della

base del cuore si suddivide in

due rami, che sono le due 78

arterie polmonari, ciascusa a dire<zione del lilo polmonare. Lilo di un organo

parenchimatoso (come il polmone, il rene, la milza, il fegato) è la porta di ingresso e di uscita

di una serie di strutture a quell’organo, quindi formazioni in ingresso e in uscita. Il peduncolo

invece è l’insieme delle strutture che entrano ed escono dal lilio.

L’albero bronchiale

Le arterie polmonari a dx e sx vanno a ridursi

progressivamente di calibro, diventano di minor

calibro e seguono la diramazione dell’albero

bronchiale di cui le arterie sono satelliti dei

bronchi. Ci sono i bronchi principali dx e sx e si

passa ai bronchi lobari, poi zonali, zonulari e poi i

bronchioli terminali e poi bronchioli respiratori

fino ad arrivare a strutture più esili,

rappresentata dagli asoli terminali e ciascuno di

questi granuli rappresenta un alveolo.

L’arteria polmonare sta trasportando sangue

non ossigenato perché viene dal ventricolo di dx e

la capillarizzazione fa sì che il sangue che sta

transitando a livello di questi capillari sia

deossigenato.

Citoarchitettonica della parete alveolare

Le cellule che costituiscono le pareti dell’alveolo sono 3:

1. pneumociti di primo tipo : Sono cellule poco voluminose, ed hanno un citoplasma che

va ad assottigliarsi costituendo gran parte dell'estensione della parete dell’alveolo.Si

trova nelle immediate vicinanze del capillare alveolare e c’è una separazione esile

delle membrane basali delle due cellule. L’ossigeno che è giunto all’interno

dell’alveolo con l’inspirazione, viene nel punto in cui sono stratificati questi

pneumociti, viene per diffusione e diffonde nel capillare polmonare nel momento che

pneumociti di primo tipo e cellula endoteliale del capillare sono affiliate. (passaggio

ossigeno dall’alveolo al sangue per diffusione, mentre per la co2 avviene il contrario

perché all’interno del capillare circola co2, quindi mentre l’o2 passa dall’alveolo al

capillare, la co2 passa dal capillare all’alveolo sempre per diffusione e poi viene

eliminata con l’espirazione). Quindi i capillari si sono arricchiti di ossigeno e delle

venule fanno sì che questi vasi diventino via via di calibro maggiore essendo anche

queste venule e poi vene polmonari, satellite dei bronchi, per cui i bronchi

trasporteranno rami delle arterie polmonari e sia delle vene polmonari.

2. pneumociti di secondo tipo: Si collocano a notevole distanza dal capillare alveolare e

sono molto voluminose. Non saranno le cellule che intervengono per garantire lo

scambio gassoso ma hanno un'altra funzione: nell’ambito del citoplasma ci sono

gocciole che tendono ad aprirsi sulla superficie della cellula e a distribuire il loro

contenuto all'interno delle pareti dell’alveolo. Queste gocce si chiamano corpi

multilamellari e contengono una sostanza tensioattiva che si chiama surfactante

alveolare che si libera nella superficie della cellula e si stratifica all’interno della 79

parete facendo si che anche nella massima espirazione non si abbia mai un

collassamento della parete degli alveoli ma che gli alveoli mantengano sempre una

stessa forma.

3. macrofagi alveolari: sono cellule migranti, che possono trovarsi sia all’interno

dell’alveolo che nell’interstizio dell’alveolo. Intervengono nel neutralizzare sostanze

che hanno dimensioni di micro e che non siano state intrappolate in un sistema

ciliare. La cellula ciliata intrappola particolare più grossolano, invece la polvere ecc

non viene intrappolata, e arrivano giù fino a livello degli alveoli, e entro certi limiti<

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
86 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher michela.fazio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Adattamenti cellulari, morfologici e fisiologici nell’alta performance e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Vetuschi Antonella.