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MISURARE IL COMPORTAMENTO

Perché misurare il comportamento ?

1. Per rendere oggettivo lo studio del comportamento, quantificando le osservazioni,

assegnando valori secondo regole precise;

2. Perché ciascun livello progressivo di organizzazione ha delle proprietà che non si

possono dedurre da quello che si sa sui livelli inferiori, perciò è necessaria una

capacità analitica dei livelli singoli e dell’insieme;

3. Perché ogni specie ha necessità specifiche e spesso lo stesso problema viene risolto

in modi diversi da specie diverse;

4. Perché lo studio comparato oggettivo di specie diverse e l’analisi del rapporto tra

comportamento, condizioni sociali ed ecologiche permettono la comprensione di come

un modulo comportamentale ha avuto origine e a che serve.

La scelta del livello di analisi

Il tipo di misurazione deve essere scelto in base alla natura del problema e alla

domanda scientifica che ne consegue. N.B. il tipo di fenomeno messo in evidenza

riflette, di solito, i metodi usati.

Es. galoppo del cavallo prima dell’uso della fotografia.

Come scegliere la specie adatta

Errori comuni:

• non importa la specie tanto interessa l’uomo;

• specie rara, rimangono solo pochi individui;

• animali da laboratorio;

Es. il modello animale nello studio del sistema visivo o olfattivo.

Regole e domande

1. Facilmente osservabili in natura o in laboratorio (NB sempre criteri etici se vale la

pena catturarli e/o importarli, valutazioni sanitarie es. Acatina fulica);

2. Tolleranza verso l’uomo o la loro trattabilità se tenuti o allevati manualmente in

cattività, la loro capacità di riprodursi, dieta se speciale es. Opossum – banana,

dimensione animali e spazio, patologie tipiche o suscettibili in condizioni di laboratorio;

3. Ciclo biologico (riproduzione, gestazione, età della maturazione sessuale e

indipendenza dalla madre, lunghezza ciclo);

4. Raccogliere tutte le informazioni su storia naturale, genetica, anatomia, fisiologia e

studiare la letteratura biologica;

5. Quale è il periodo di massima attività nelle 24h?;

6. Sono animali solitari o sociali;

7. La domanda scientifica è appropriata per quella specie es. topo e visione o olfatto;

8. Se il problema scientifico è applicabile a molte specie allora il soggetto di studio

deve costituire un modello rappresentativo;

9. È utile confrontare il comportamento di quella specie con altre e con l’uomo?

L’antroporfismo

L’uomo tende ad interpretare il comportamento animale in relazione al proprio mondo

percettivo, cognitivo, logico e emozionale ciò provoca una sotto- e/o sopra- e/o errata

valutazione. Per evitare ciò ci si deve attenere a questa regola: “il comportamento va

spiegato nel modo più semplice possibile finché non si presenta una buona ragione

per pensare altrimenti (detta Canone di Lloyd Morgan)”. L’animale d’altronde NON va

visto come un meccanismo privo di volontà, cognizione, emozione e dolore.

Le sfere di percezione

Dettagli
A.A. 2017-2018
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher consuelo.dantonio081296 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicobiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Mazzatenta Andrea.