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Efficienza ed equità

Questo modello presenta tuttavia una nuova falla: il fatto che l'allocazione delle risorse sia efficiente non vuol dire che essa sia equa (quindi desiderabile). Per far sì che le risorse siano distribuite equamente nella società, spesso la scienza economica necessita altri tipi di intervento, come quello politico-normativo. Al benessere economico si accosta, quindi, quello sociale, che tiene conto della razionalità imperfetta dei consumatori e del fatto che il benessere non è un valore esclusivamente oggettivo (calcolabile matematicamente come il surplus totale), ma che può essere anche soggettivo.

Efficienza paretiana

Da Vilfredo Pareto, l'efficienza paretiana si ha quando è possibile migliorare le condizioni di un soggetto senza peggiorare quelle di un altro. È dunque possibile migliorare le condizioni di uno o più individui senza danneggiarne.

altri. Capitolo 8: Gli interventi pubblici Controllo dei prezzi
  • Livello massimo dei prezzi e conseguenze sul mercato
  • Livello minimo dei prezzi e conseguenze sul mercato
  • Le imposte (dirette, indirette, specifiche e ad valorem)
  • L'elasticità rispetto alle imposte (come le imposte ricadono su consumatori e imprese)
Sussidi
  • L'intervento dello Stato
In caso di inefficienza economica (penuria, eccedenza, abuso delle risorse, disoccupazione elevata e così via), lo Stato può intervenire nel mercato in diversi modi:
  • Imponendo un controllo sui prezzi (ossia un livello massimo di prezzo o un livello minimo)
  • Applicando imposte sui prodotti o sulle imprese
  • Distribuendo sussidi
Livello massimo di prezzo

Nel caso in cui le imprese di un qualsiasi settore vendano un prodotto a un prezzo troppo alto, lo Stato può decidere di imporre un livello massimo di prezzo, ossia una soglia di prezzo oltre la quale l'impresa

non può vendere. L'imposizione di un prezzo massimo può avere due tipi di conseguenze:

  1. Nel caso in cui il prezzo di equilibrio si trovi al di sotto del livello di prezzo fissato, l'azione pubblica non ha effetti sulla vendita del prodotto (né sul prezzo, né sulla quantità);
  2. Nel caso in cui il prezzo di equilibrio fosse più alto del prezzo massimo, l'impresa sarà costretta a vendere a un prezzo più basso rispetto a quello ottimale. Vendere a un prezzo più basso (rispetto al costo marginale) può portare a produrre di meno (penuria), poiché per riuscire a sostenere i costi di produzione, le imprese sono costrette a produrre quantità inferiori. Si spiega così perché l'imposizione di una soglia di prezzo massimo genera inefficienza di mercato (cioè: non tutti possono godere del bene poiché esso viene prodotto in quantità inferiori alla quantità richiesta).

domandata).Livello minimo di prezzo

Ci sono casi in cui è nell’interesse dello Stato limitare il consumo di un prodotto: è il caso degli alcolici, del tabacco o degli snack ipercalorici. Imponendo una soglia minima di prezzo, beni di questo tipo vengono venduti a prezzi più alti e il consumo diminuisce. Come per il livello massimo di prezzo, anche qui l’intervento pubblico risulta nullo nel caso in cui il prezzo di equilibrio del mercato si trovi al di sopra del prezzo fissato. In caso contrario, invece, accadrà che una fetta di consumatori sarà costretta ad abbandonare il mercato, generando così un’eccedenza. A questo punto, alcune imprese avranno semplicemente difficoltà nello smaltimento del bene in eccesso, mentre altre saranno costrette a sospendere la produzione o a dichiarare fallimento qualora non fossero in grado di sostenere i costi di produzione con i ricavi ottenuti dalla vendita.

Le imposte

Per far sì che le

Per garantire che le risorse vengano allocate in maniera più efficiente, lo Stato può decidere di tassare la produzione e i consumi attraverso delle imposte di diverso tipo:

Imposte dirette: quando lo Stato preleva una determinata somma direttamente dal reddito o dal patrimonio dei cittadini

Imposte indirette: quando viene prelevata sulla vendita di beni e servizi (sulla spesa)

Quest'ultima può essere a sua volta:

Imposta specifica: viene prelevata su beni e servizi ma ha un ammontare fisso determinato in base alla quantità prodotta (es. sulla benzina)

Imposta ad valorem: viene prelevata in percentuale del prezzo di beni e servizi (es. l'IVA)

Le imposte specifiche ricadono sui produttori ma possono influenzare anche il comportamento dei consumatori nel caso in cui le imprese decidano di aumentare i prezzi per dividere l'onere. Qualora il prezzo rimanesse stabile, l'offerta potrebbe diminuire poiché l'impresa

avrebbe un maggior costo di produzione da sostenere. Nel caso in cui il prezzo aumentasse, diminuirebbe la domanda (a seconda dell'elasticità del bene) perché una fetta di consumatori non potrebbe più permetterselo. In entrambi i casi, ne vien fuori una riduzione delle dimensioni del mercato.

Le imposte ad valorem

Le imposte ad valorem ricadono sia sulle imprese che sui consumatori. Hanno gli stessi effetti delle imposte specifiche, ma il processo con cui le determinano è leggermente diverso.

Elasticità rispetto alle imposte

Essa determina come consumatore e venditore modificano il proprio comportamento in risposta all'intervento pubblico:

Se la domanda è anelastica, l'onere dell'imposta ricadrà maggiormente sul consumatore poiché l'impresa sa che, pur aumentando i prezzi, il consumatore continuerà ad acquistare il bene nella stessa quantità;

Se la domanda è particolarmente elastica, il

produttore sa che un aumento del• prezzo avrà come conseguenza la perdita di una fetta di consumatori.Nella catena Stato-impresa-consumatore, a rimetterci è chi non ha alternative(principalmente il consumatore).I sussidiPer incentivare il consumo o la produzione di beni e servizi o per aumentare iredditi e l’occupazione, lo Stato può emettere dei sussidi, ossia dei pagamentidiretti a imprese e individui in difficoltà economica. Come per gli altri tipi diintervento statale, anche questo è un intervento distorsivo, cioè che distorce inqualche modo l’andamento del mercato.I sussidi sono un tipo di incentivo economico e in quanto tali possono avere unimpatto positivo o un esito fallimentare. Possono, ossia, generarecomportamenti desiderabili (come l’aumento del tasso di occupazione in Olandadovuto all’introduzione del reddito di cittadinanza universale) o sprechi di risorea vuoto (come il bonus Cultura della Buona

Scuola di Renzi

Contribuenti e free-riders

Quando l'impatto di una politica economica è negativo, ad accusarne i colpi sono i contribuenti, cioè coloro che pagano le tasse. Esiste invece una categoria, quella dei free-riders, ossia coloro che usufruiscono di un bene o di un servizio pubblico (cioè emesso dallo Stato) senza contribuire al suo mantenimento, distribuzione ecc. Gli evasori fiscali, ad esempio, sono dei free-riders.

Capitolo 10: beni esclusivi, rivali, non esclusivi e non rivali

  • Beni privati
  • Beni pubblici
  • Beni collettivi
  • Beni di club
  • Il free-riding
  • La curva di benessere sociale e il benessere marginale
  • Beni meritori e demeritori

Beni esclusivi, rivali, non esclusivi e non rivali

Beni esclusivi: un bene è esclusivo se è possibile escludere uno o più soggetti dal consumo.

Beni rivali: un bene è rivale se il consumo da parte di un soggetto preclude il consumo a un altro (o ad altri).

altri) soggetto/i.

Beni non esclusivi: un bene è non esclusivo se non è possibile impedire a un altro soggetto il consumo del bene stesso.

Beni non rivali: quando il consumo di un bene da parte di un soggetto non preclude ad altri la possibilità di usufruirne.

Beni privati, pubblici, collettivi e di club

ESCLUSIVO NON ESCLUSIVO
RIVALE Beni privati (un bene che appartiene a un soggetto, sia esso un individuo o un ente, e a nessun altro) Beni collettivi (sono beni come l'acqua pulita, le aree di pesca e di caccia e altre risorse ambientali: risorse che non sono infinite, perciò ad esempio il consumo da parte delle generazioni attuali precluderà alle generazioni future la possibilità di usufruirne allo stesso modo)
NON RIVALE Beni di club (esempi: cinema, camping, discoteca, teatro. Beni per cui è necessario pagare ma il cui consumo da Beni pubblici (beni a cui tutti possono accedere liberamente – e per cui si pagano le tasse: il consumo da

Parte di alcuni non parco comunale, le strade, la difesa militare. Preclude il consumo ad altri. Anche l'aria pulita veniva considerata un bene pubblico ma a causa della crisi ambientale adesso è probabile che sia diventata un bene rivale.

Beni meritori

I beni meritori sono beni erogati dalla sfera pubblica che, se privatizzati, verrebbero distribuiti in quantità inferiori e, quindi, inefficienti dal punto di vista del benessere sociale. Esempi: l'istruzione pubblica, la sanità pubblica, i servizi di trasporto statali, la sicurezza, l'assistenza alle categorie più deboli, la tutela dell'ambiente. Privatizzando del tutto questi settori, le imprese non riuscirebbero a soddisfare la domanda e, soprattutto, non riuscirebbero a farlo agli stessi livelli di prezzo. I beni meritori sono anche quei beni di cui riconosciamo il valore più difficilmente, perché siamo costretti a pagare anche se il consumatore diretto non siamo noi o se in quel

momento non abbiamo necessità di usufruirne. Ad esempio, un soggetto che paga i contributi è costretto a pagare per l'istruzione e per la sanità pubbliche e per il fondo pensionistico, anche se quel soggetto preferisce mandare i propri figli in una scuola privata, gode di ottima salute e i suoi genitori non hanno bisogno della pensione per vivere. In questo caso, il soggetto paga per servizi a cui attribuisce un valore scarso o nullo. Benessere sociale I beni meritori sono, inoltre, beni il cui consumo talvolta migliora la qualità della vita della popolazione aumentando il benessere sociale. Prendiamo il caso dell'istruzione: un popolo più istruito è un popolo che guadagna di più e che quindi può assicurarsi servizi migliori. Un popolo che guadagna paga le tasse: ciò significa una maggiore.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
143 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cmunibo99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pedrini Sabrina.