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NB

Elasticità di TC(Q) rispetto a Q

Misura quanto è reattivo il costo totale rispetto alla quantità prodotta misura quanto è reattivo il costo

totale a variazioni dell’output. [TC/Q = MC(Q) e Q/TC = 1/AC(Q)]

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Le curve di costo di BREVE periodo

Minimizzando la funzione di costo e intersecandola con il vincolo trovo la domanda ottima di L ponendo K

fisso. Avendo appunto K fisso

la mia curva di costo

totale non partirà da 0

poiché ho dei costi fissi

r*K.

Nel lungo periodo l’impresa è libera di variare tutti i fattori produttivi, questa maggiore libertà in genere

porta a risultati migliori di quelli conseguibili quando almeno un fattore produttivo è vincolato (a meno che

sia proprio fisso lungo la scala minima efficiente)

Quindi i costi di lungo periodo saranno non superiori ai costi del breve periodo: TC (Q) <= STC (Q)

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Costi medi e marginali nel breve periodo

La derivata di Q peri il costo fisso è =0 poiché è un numero.

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Relazione tra i costi medi di breve e lungo periodo

Oltre alla curva di costo totale di lungo periodo essere inferiore a quella di medio periodo, anche la curva di

costo medio totale di lungo periodo è altrettanto inferiore rispetto al breve periodo.

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ESERCIZIO

- Minimizzazione dei costi per trovare le due funzioni di costo medio di breve e lungo periodo:

Costo totale Lineare (=2) e altrettanto per il costo marginale (la cui derivata è altrettanto =2)

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Al variare dei costi fissi otterrò delle funzioni diverse ma come si può notare dal grafico è per il breve

periodo il livello di costo sarà sempre >= al lungo periodo.

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La concorrenza perfetta 21/03/19

Caratteristiche chiave: →

- Mercato molto frammentato a causa della quantità notevole di produttori e consumatori

entrambi si comportano come price-takers (prendono i prezzi per dati)

- I prodotti sono indifferenziati (omogenei) i consumatori quindi non fanno caso all’entità del

consumatore

- Esiste perfetta informazione sui prezzi: il consumatore può facilmente comprare al prezzo di

produzione Legge del prezzo unico (un unico prezzo di mercato)

- Tutte le imprese hanno uguale accesso alle risorse Libertà di entrata

Se un’impresa ha deciso di stare sul mercato sceglierà il livello di produzione in modo tale da massimizzare

il proprio profitto economico. (questa opzione deriva dal confronto degli utili che ricava se è sul mercato

con quelli che produrrebbe a stare in un altro).

Profitto = Ricavi totali – costi totali

Pi = TR(Q) – TC(Q)

Pi = pxQ – TC(Q)

Derivata prima della

funzione =0 e

funzione concava

per ottenere un

MAX e controllare

che la derivata

seconda sia minore

di zero (concava).

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Come si determina il prezzo di mercato?

Breve periodo

- Il numero di imprese presenti nell’industria è fisso

- Almeno un input produttivo è fisso (K o L)

STC(Q) = TVC(Q) + TFC

Costi Totali di Breve periodo (Q) = Costi totali variabili di Breve (Q) + Costi totali fissi di breve periodo

Dipende da Q Non dipende da Q

Costi fissi di breve periodo (TFC) :

- Costi fissi (Sunk) Non recuperabili

o Costi da sostenere a prescindere da quanto produco (anche se produco 0 devo sostenerli

comunque (es. contratto d’affitto a lungo termine, ecc..)

- Costi fissi (non-Sunk) Recuperabili

o Costi da sostenere che non dipendono da quanto produco ma posso evitarli se produco una

quantità nulla (es. costo di riscaldamento delle serre.. non dipende da quante piante ci

sono ma devo accenderlo se ci sono piante e lo lascio spento se non ci sono)

Curva di offerta di breve periodo

Indica come varia la quantità che massimizza il profitto al variare del prezzo di mercato, nell’ipotesi in cui

l’impresa non possa modificare tutti i suoi fattori e il numero di imprese sia fisso.

2 casi:

1) Non ci sono Costi fissi recuperabili: TFC = SFC

2) Alcuni costi fissi sono recuperabili: TFC = NSFC + SFC

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Primo caso

Curva di Costo Marginale =

curva di offerta (p(Q))

Confronta il miglior profitto

che otterrà a stare sul

mercato con quello che

farebbe a non entrare in

esso

Se l’impresa sta sul mercato l’impresa produrrà Q* e resterà sul mercato se p(Q) sarà superiore al Costo

medio variabile (TVC(Q*) / Q*)

Nel breve quando tutti i

costi sono Sank:

- Determino il Q

max del breve

periodo

- Determino il

prezzo di chiusura

(minimo della

curva di costo

medio variabile)

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Quando la funzione di offerta (in rosso)

coincide con la funzione di costi medi variabili

avrò il punto di minimo che necessito per

restare dentro al mercato.

SAC = Curva dei costi medi

AVC = Curva dei costi medi variabili

SMC = Funzione di costo marginale (quando è

maggiore di AVC allora è anche la curva di

offerta)

Esempio

Cerco dunque il livello di prezzo nel punto di minimo del grafico di costi medi variabili (prezzo di chiusura),

se il mio p >= prezzo di chiusura ricavo Q in funzione di P (avendolo a disposizione con P = SMC) mentre se

p < prezzo di chiusura Q= 0 perché sto fuori dal mercato.

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NB. La curva di

offerta derivata sopra

implica che, nel breve

periodo, un’impresa

perfettamente

concorrenziale

potrebbe operare

anche se il profitto

economico è

negativo.

Nell’intervallo con p tra AVC e SAC sto sul mercato perché sono sul prezzo di chiusura ma essendo sotto il

prezzo medio di mercato allora il mio profitto sarà comunque negativo.

Recap sulla scelta di stare o no sul mercato

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L’impresa avrà un profitto

poiché il prezzo di mercato

permette all’azienda di coprire

tutti i costi, sia quelli fissi che

quelli variabili. (Produce

dunque un profitto stando nel

mercato)

L’impresa non riesce a

coprire completamente i

costi di produzioni e quindi

resta nel mercato

producendo un profitto

negativo (Perdita) L’impresa ha convenienza ha star

fuori dal mercato poiché non riesce

a coprire nemmeno i costi variabili

con quel prezzo. Quindi a voler

produrre comunque avrebbe una

perdita enorme.

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Secondo caso (avrò anche dei costi recuperabili)

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Mi si alza il punto di minimo per entrare nel mercato perché avrò dei costi fissi non sank.

Il prezzo di chiusura è più alto se vi sono costi fissi recuperabili, il prezzo in cui decido di uscire è maggiore

rispetto alla possibilità di non recuperare nessun costo fisso.

Esempio - AVC = parte

variabile dei costi

totali e dividerla per Q

- ANSC = SMC

- Sostituisco Q in

ANSC

- Se p< ANSC(Q) esco

dal mercato, se P>

ANSC(Q).

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Curva di offerta aggregata (di più aziende) nel breve periodo

Indica la quantità complessivamente offerta da tutte le imprese sul mercato per ogni livello di prezzo, si

ottiene come somma orizzontale delle curve di offerta di breve periodo delle singole imprese e indica il

costo marginale dell’ultima unità offerta sul mercato. In aggregato per p=0.20

nessuna delle due

aziende starà sul

mercato, con

0.20<p<0.40 solo la S1 sta

sul mercato e quindi la

curva di offerta di

mercato (aggregata)

corrisponde con quella di

S1, mentre per p>0.40

entrambe staranno sul

mercato e sommo

orizzontalmente i valori,

per p=0.5 Q=30+10.

Il prezzo di equilibrio si

trova in corrispondenza

con l’offerta di mercato

uguagliata alla

domanda globale di

esso.

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Analisi di statica comparata: un aumento del numero di imprese

Se l’offerta si spostasse a sinistra la domanda sarebbe maggiore rispetto a quanto offerto e di conseguenza

aumenterebbe il prezzo di equilibrio. →

Impatto di uno spostamento della domanda sul prezzo di mercato (variazione di fattori esogeni var del

reddito nazionale)

Curva di offerta = Curva dei costi marginali i costi di produzione dunque per aumentare la produzione non

sono elevati (per il primo grafico) mentre avrò un offerta inelastica (mi costa molto marginalmente

aumentare la produzione) il prezzo aumenta in modo significativo rispetto all’aumento di quantità

prodotta.

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Lungo periodo

- Tutti gli input variabili (non ci sono costi fissi)

- Nuove imprese possono entrare e uscire dal mercato Stessi passaggi del

breve periodo.

Se non opero (sto fuori

dal mercato) avrò 0 di

costi perché avrò tutti i

costi variabili.

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Equilibrio di lungo periodo

Le aziende smetteranno di entrare con i profitti sono = 0 e questo si ha quando il prezzo = costo medio (AC)

e la domanda sia uguale all’offerta.

If anyone can do it, don’t do it perchè prima o poi profitti diminuiranno.

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Esempio MC(Q) = AC(Q)

Condizione di

equilibrio

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La curva di offerta di mercato di lungo periodo 22/03/19

Il punto P* calcolato in precedenza giace sulla curva di offerta di mercato di lungo periodo.

Definizione: La curva di offerta di mercato di lungo periodo mostra la quantità totale di output offerta nel

mercato a diversi livelli di prezzo, nell’ipotesi che siano stati realizzati tutti gli aggiustamenti necessari

(dimensione degli impianti, entrata di nuove imprese).

3 casi di adattamento da breve a lungo periodo:

- Prezzi dei fattori costanti

- Prezzi dei fattori crescenti

- Prezzi dei fattori decrescenti

Nel breve periodo con un aumento della domanda (spostamento in alto a destra i prezzi subiranno un

aumento da 15 a 23 e quindi nuove imprese tenderanno ad entrare (aumenta una domanda di input e il

prezzo di essi rimane costante la struttura dei costi per la singola impresa (g

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
85 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LoryPezz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Marchiori Carmen.