Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
NB
Elasticità di TC(Q) rispetto a Q
Misura quanto è reattivo il costo totale rispetto alla quantità prodotta misura quanto è reattivo il costo
totale a variazioni dell’output. [TC/Q = MC(Q) e Q/TC = 1/AC(Q)]
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Le curve di costo di BREVE periodo
Minimizzando la funzione di costo e intersecandola con il vincolo trovo la domanda ottima di L ponendo K
fisso. Avendo appunto K fisso
la mia curva di costo
totale non partirà da 0
poiché ho dei costi fissi
r*K.
Nel lungo periodo l’impresa è libera di variare tutti i fattori produttivi, questa maggiore libertà in genere
porta a risultati migliori di quelli conseguibili quando almeno un fattore produttivo è vincolato (a meno che
sia proprio fisso lungo la scala minima efficiente)
Quindi i costi di lungo periodo saranno non superiori ai costi del breve periodo: TC (Q) <= STC (Q)
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Costi medi e marginali nel breve periodo
La derivata di Q peri il costo fisso è =0 poiché è un numero.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Relazione tra i costi medi di breve e lungo periodo
Oltre alla curva di costo totale di lungo periodo essere inferiore a quella di medio periodo, anche la curva di
costo medio totale di lungo periodo è altrettanto inferiore rispetto al breve periodo.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
ESERCIZIO
- Minimizzazione dei costi per trovare le due funzioni di costo medio di breve e lungo periodo:
→
Costo totale Lineare (=2) e altrettanto per il costo marginale (la cui derivata è altrettanto =2)
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Al variare dei costi fissi otterrò delle funzioni diverse ma come si può notare dal grafico è per il breve
periodo il livello di costo sarà sempre >= al lungo periodo.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
La concorrenza perfetta 21/03/19
Caratteristiche chiave: →
- Mercato molto frammentato a causa della quantità notevole di produttori e consumatori
entrambi si comportano come price-takers (prendono i prezzi per dati)
- I prodotti sono indifferenziati (omogenei) i consumatori quindi non fanno caso all’entità del
consumatore
- Esiste perfetta informazione sui prezzi: il consumatore può facilmente comprare al prezzo di
→
produzione Legge del prezzo unico (un unico prezzo di mercato)
→
- Tutte le imprese hanno uguale accesso alle risorse Libertà di entrata
Se un’impresa ha deciso di stare sul mercato sceglierà il livello di produzione in modo tale da massimizzare
il proprio profitto economico. (questa opzione deriva dal confronto degli utili che ricava se è sul mercato
con quelli che produrrebbe a stare in un altro).
Profitto = Ricavi totali – costi totali
Pi = TR(Q) – TC(Q)
Pi = pxQ – TC(Q)
Derivata prima della
funzione =0 e
funzione concava
per ottenere un
MAX e controllare
che la derivata
seconda sia minore
di zero (concava).
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Come si determina il prezzo di mercato?
Breve periodo
- Il numero di imprese presenti nell’industria è fisso
- Almeno un input produttivo è fisso (K o L)
STC(Q) = TVC(Q) + TFC
Costi Totali di Breve periodo (Q) = Costi totali variabili di Breve (Q) + Costi totali fissi di breve periodo
Dipende da Q Non dipende da Q
Costi fissi di breve periodo (TFC) :
→
- Costi fissi (Sunk) Non recuperabili
o Costi da sostenere a prescindere da quanto produco (anche se produco 0 devo sostenerli
comunque (es. contratto d’affitto a lungo termine, ecc..)
→
- Costi fissi (non-Sunk) Recuperabili
o Costi da sostenere che non dipendono da quanto produco ma posso evitarli se produco una
→
quantità nulla (es. costo di riscaldamento delle serre.. non dipende da quante piante ci
sono ma devo accenderlo se ci sono piante e lo lascio spento se non ci sono)
Curva di offerta di breve periodo
Indica come varia la quantità che massimizza il profitto al variare del prezzo di mercato, nell’ipotesi in cui
l’impresa non possa modificare tutti i suoi fattori e il numero di imprese sia fisso.
2 casi:
1) Non ci sono Costi fissi recuperabili: TFC = SFC
2) Alcuni costi fissi sono recuperabili: TFC = NSFC + SFC
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Primo caso
Curva di Costo Marginale =
curva di offerta (p(Q))
→
Confronta il miglior profitto
che otterrà a stare sul
mercato con quello che
farebbe a non entrare in
esso
Se l’impresa sta sul mercato l’impresa produrrà Q* e resterà sul mercato se p(Q) sarà superiore al Costo
medio variabile (TVC(Q*) / Q*)
Nel breve quando tutti i
costi sono Sank:
- Determino il Q
max del breve
periodo
- Determino il
prezzo di chiusura
(minimo della
curva di costo
medio variabile)
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Quando la funzione di offerta (in rosso)
coincide con la funzione di costi medi variabili
avrò il punto di minimo che necessito per
restare dentro al mercato.
SAC = Curva dei costi medi
AVC = Curva dei costi medi variabili
SMC = Funzione di costo marginale (quando è
maggiore di AVC allora è anche la curva di
offerta)
Esempio
Cerco dunque il livello di prezzo nel punto di minimo del grafico di costi medi variabili (prezzo di chiusura),
se il mio p >= prezzo di chiusura ricavo Q in funzione di P (avendolo a disposizione con P = SMC) mentre se
p < prezzo di chiusura Q= 0 perché sto fuori dal mercato.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
NB. La curva di
offerta derivata sopra
implica che, nel breve
periodo, un’impresa
perfettamente
concorrenziale
potrebbe operare
anche se il profitto
economico è
negativo.
Nell’intervallo con p tra AVC e SAC sto sul mercato perché sono sul prezzo di chiusura ma essendo sotto il
prezzo medio di mercato allora il mio profitto sarà comunque negativo.
Recap sulla scelta di stare o no sul mercato
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
L’impresa avrà un profitto
poiché il prezzo di mercato
permette all’azienda di coprire
tutti i costi, sia quelli fissi che
quelli variabili. (Produce
dunque un profitto stando nel
mercato)
L’impresa non riesce a
coprire completamente i
costi di produzioni e quindi
resta nel mercato
producendo un profitto
negativo (Perdita) L’impresa ha convenienza ha star
fuori dal mercato poiché non riesce
a coprire nemmeno i costi variabili
con quel prezzo. Quindi a voler
produrre comunque avrebbe una
perdita enorme.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Secondo caso (avrò anche dei costi recuperabili)
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Mi si alza il punto di minimo per entrare nel mercato perché avrò dei costi fissi non sank.
Il prezzo di chiusura è più alto se vi sono costi fissi recuperabili, il prezzo in cui decido di uscire è maggiore
rispetto alla possibilità di non recuperare nessun costo fisso.
Esempio - AVC = parte
variabile dei costi
totali e dividerla per Q
- ANSC = SMC
- Sostituisco Q in
ANSC
- Se p< ANSC(Q) esco
dal mercato, se P>
ANSC(Q).
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Curva di offerta aggregata (di più aziende) nel breve periodo
Indica la quantità complessivamente offerta da tutte le imprese sul mercato per ogni livello di prezzo, si
ottiene come somma orizzontale delle curve di offerta di breve periodo delle singole imprese e indica il
costo marginale dell’ultima unità offerta sul mercato. In aggregato per p=0.20
nessuna delle due
aziende starà sul
mercato, con
0.20<p<0.40 solo la S1 sta
sul mercato e quindi la
curva di offerta di
mercato (aggregata)
corrisponde con quella di
S1, mentre per p>0.40
entrambe staranno sul
mercato e sommo
orizzontalmente i valori,
per p=0.5 Q=30+10.
Il prezzo di equilibrio si
trova in corrispondenza
con l’offerta di mercato
uguagliata alla
domanda globale di
esso.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Analisi di statica comparata: un aumento del numero di imprese
Se l’offerta si spostasse a sinistra la domanda sarebbe maggiore rispetto a quanto offerto e di conseguenza
aumenterebbe il prezzo di equilibrio. →
Impatto di uno spostamento della domanda sul prezzo di mercato (variazione di fattori esogeni var del
reddito nazionale)
Curva di offerta = Curva dei costi marginali i costi di produzione dunque per aumentare la produzione non
sono elevati (per il primo grafico) mentre avrò un offerta inelastica (mi costa molto marginalmente
aumentare la produzione) il prezzo aumenta in modo significativo rispetto all’aumento di quantità
prodotta.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Lungo periodo
- Tutti gli input variabili (non ci sono costi fissi)
- Nuove imprese possono entrare e uscire dal mercato Stessi passaggi del
breve periodo.
Se non opero (sto fuori
dal mercato) avrò 0 di
costi perché avrò tutti i
costi variabili.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Equilibrio di lungo periodo
Le aziende smetteranno di entrare con i profitti sono = 0 e questo si ha quando il prezzo = costo medio (AC)
e la domanda sia uguale all’offerta.
→
If anyone can do it, don’t do it perchè prima o poi profitti diminuiranno.
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
Esempio MC(Q) = AC(Q)
Condizione di
equilibrio
pezzottilorenzo@gmail.com Pezzotti Lorenzo UniBs
La curva di offerta di mercato di lungo periodo 22/03/19
Il punto P* calcolato in precedenza giace sulla curva di offerta di mercato di lungo periodo.
Definizione: La curva di offerta di mercato di lungo periodo mostra la quantità totale di output offerta nel
mercato a diversi livelli di prezzo, nell’ipotesi che siano stati realizzati tutti gli aggiustamenti necessari
(dimensione degli impianti, entrata di nuove imprese).
3 casi di adattamento da breve a lungo periodo:
- Prezzi dei fattori costanti
- Prezzi dei fattori crescenti
- Prezzi dei fattori decrescenti
Nel breve periodo con un aumento della domanda (spostamento in alto a destra i prezzi subiranno un
aumento da 15 a 23 e quindi nuove imprese tenderanno ad entrare (aumenta una domanda di input e il
→
prezzo di essi rimane costante la struttura dei costi per la singola impresa (g