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DEFINIZIONI MICROECONOMIA

COSTO MARGINALE

Variazione nel costo totale che deriva dalla produzione di un'unità addizionale di output.

Geometricamente, è la pendenza della curva del costo totale in corrispondenza di un certo livello di output.

F = punto di flesso, ovvero quel punto in cui cambia la convessità del costo totale, in corrispondenza di Q1.

Quindi, MC sarà inclinata negativamente fino a Q1 e positivamente da Q1 in poi.

Q1 è quel punto in cui inizia ad agire la legge dei rendimenti marginali decrescenti, e ciò spiega l'inclinazione positiva della curva MC nel breve periodo.

COSTO OPPORTUNITÀ

È il costo (implicito) che si sostiene nel caso in cui si rinunci ad una scelta e corrisponde al valore della migliore alternativa.

Esempio: Quando una persona inizia a lavorare rinuncia ad una parte del proprio tempo libero al fine di ottenere un reddito economico; il tempo libero rappresenta il costo opportunità della scelta.

ISOCOSTO

(o RETTA di ISOCOSTO) è il luogo dei punti che rappresentano tutte le possibili combinazioni di fattori (K, L) che possono essere acquistate per un dato livello di spesa.

Dato che si possono variare le combinazioni dei fattori K, L, per definizione siamo nel LUNGO PERIODO.

Pendenza isocosto: w/c

w = costo del lavoro

c = costo del capitale

Ipoteziamo C = dato livello di spesa

ISOQUANTO

È l'insieme delle combinazioni di input variabili (K, L variabili - lungo periodo) che forniscono lo stesso livello di output nel lungo periodo.

  • La mappa degli isoquanti fornisce la rappresentazione grafica sintetica di un processo produttivo.
  • Spostamenti verso l'alto e a destra corrispondono a livelli crescenti di output.

SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE TECNICA

È il saggio al quale un fattore produttivo può essere sostituito con un altro senza alterare il livello totale di output.

  • MRTS in qualsivoglia punto lungo un isoquanto (es. punto A) corrisponde al valore assoluto della pendenza dell'isoquanto in quel punto.

(Se diminuisco la q.tà di un fattore, aumento quella dell'altro)

FUNZIONE DI PRODUZIONE

È la relazione che descrive il processo di trasformazione degli input (es. capitale e lavoro) in output.

  • Può essere espressa anche attraverso un'equazione matematica: Q = F(K, L)
  • Breve periodo - inizialmente all'aumento dell'input variabile L, l'output aumenta a un tasso crescente.
  • Poi a partire dal punto di flesso della curva, l'output cresce a tasso decrescente.

Nel lungo periodo, una funzione di produzione può presentare rendimenti di scala costanti, crescenti o decrescenti.

Surplus del Consumatore

È la differenza tra il prezzo che il consumatore è disposto a pagare per l'acquisto di un'unità di merce (detto prezzo di riserva) e il prezzo di mercato effettivamente pagato per l'acquisto del bene.

Surplus del Produttore

È la differenza tra il prezzo di vendita di un bene o servizio e il Costo Marginale per ciascuna unità prodotta.

  • Differenza positiva tra il P di un dato bene pagato al produttore e il prezzo che il produttore sarebbe stato disposto ad accettare per quantità inferiori di quel bene.

Profitto

Distinzione tra Profitto economico e Profitto contabile.

  • Profitto economico → Differenza tra ricavi totali e costi totali. (Costi totali = costi espliciti e impliciti)
  • Profitto contabile → Differenza tra ricavi totali e costi espliciti (non tiene in considerazione i costi opportunità).

L'impresa sta Max πQ produce Q3, ovvero quel livello di output che permette all'impresa di massimizzare il profitto.

  • Q3 → livello di Q dove la distanza tra la curva di ricavo totale e costo totale è massima.
  • Π indica il Profitto Economico.
  • Quando l'impresa non produce nulla, nel breve periodo Π = -FC.

Curva dei contratti

Curva su cui giacciono tutti i contratti ideali di scambio definiti dai soggetti volontariamente. In ogni scatola dello scambio di Edgeworth vi sono infiniti punti di tangenza tra le curve di indifferenza. L’insieme di questi punti di tangenza è detto curva dei contratti.

Esternalità

Si verifica un’esternalità quando le azioni di un agente economico influenzano direttamente le azioni e il benessere di uno o più agenti economici senza attraversare il meccanismo di mercato.

  • Produzione (positive o negative ⇒ inquinamento)
  • Consumo (le esternalità interferiscono con l’efficiente allocazione delle risorse)

Teorema di Coase

Dal punto di vista dell’efficienza (quindi non necessariamente dell’equità), la distribuzione iniziale dei diritti è irrilevante se questi sono garantiti dalla legge e liberamente scambiabili tra gli operatori economici.

  • Secondo l’economista Coase il problema delle esternalità e dei costi sociali può essere affrontato in modo efficiente attraverso il mercato, assegnando dei diritti di proprietà agli agenti economici.
  • Inquinamento ambientale: esternalità - fallimento di mercato, poiché deriva dall’eccessivo uso/sfruttamento delle risorse scarse naturali.

1° Teorema dell'economia del benessere (T. della mano invisibile di AS)

Afferma che le condizioni di efficienza paretiana sono realizzabili in un mercato sottoforma di concorrenza perfetta. In altre parole, l’equilibrio del mercato in concorrenza perfetta è pareto-efficiente (o pareto-ottimale) (scelta del libero mercato).

2° Teorema dell'economia del benessere

Afferma che, modificando le dotazioni iniziali con strumenti di redistribuzione (es. tassazione), un’economia concorrenziale consente di ottenere qualunque allocazione delle risorse efficienti in senso di Pareto (Equità ed efficienza sono su due piani diversi).

2.7 Gli Interventi di Sostegno dei Prezzi

Nel caso dell’esempio precedente: il governo impone un tetto sul prezzo degli affitti, per impedire che salga al di sopra quello di equilibrio - (eccesso di domanda).

Per molti prodotti agricoli, il governo ha adottato la politica opposta: invece di imporre prezzi massimi, ha imposto prezzi minimi, con l'obiettivo di mantenere i prezzi sopra il livello di equilibrio. (Politica agricola UE – PAC)Il prezzo minimo = livello sotto il quale il prezzo di un bene non può scendere.

Ad esempio: surplus di offerta per il quale interviene il governo che si impegna ad acquistare il surplus del bene al prezzo minimo.

Per imporre prezzi massimi, al governo basta annunciare il livello oltre il quale il prezzo non può più salire, invece, l’adozione di una politica di sostegno dei prezzi comporta un ruolo attivo da parte del governo sul lato della domanda.

La figura illustra l’imposizione di un prezzo minimo > prezzo di equilibrio. (mercato di un prodotto agricolo)

Si determina un eccesso di offerta pari a 2000.

Per mantenere il prezzo al livello prestabilito, al di sopra del livello di equilibrio, il governo deve acquistare 2000 tonnellate/anno di acero, altrimenti gli agricoltori avrebbero alcun incentivo a ridurre i loro prezzi.

  • Una finalità importante degli interventi di sostegno dei prezzi agricoli è quella di garantire redditi adeguati alle famiglie degli agricoltori.
  • In realtà, questo strumento si è rivelato costoso e inefficiente per perseguire questo scopo.
  • Le mandato utilizzo del surplus prodotto acquistato dal governo. (per oltre metà occorrono capitali, manodopera e altri input, ma spesso le eccedenze sono inutilizzate).
  • Il surplus è erogato in larga parte dalle grandi imprese agricole, i cui proprietari non hanno certo bisogno del sostegno pubblico. (a guard. di le grandi impr.)
  • Questi prezzi artificialmente gonfiati, concorrono anche ad appesantire la spesa di tutte le famiglie, e spesso fanno lievitare i prezzi di altri beni.
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
126 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher scurpidus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Bottasso Anna.