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Introduzione alla Microeconomia
Fig 4.3 L'elasticità dell'offerta in funzione del tempo. Entro un termine estremamente breve l'offerta è molto anelastica. Una crescita in termini di prezzo da P a P comporta un piccolo incremento nella quantità fornita (Q). Nei successivi periodi di tempo i produttori saranno in grado di aggiustare le schede di produzione, e la curva dell'offerta si sposta da Sa a Sb, in modo tale che la quantità fornita cresce da Q a Q quando l'offerta diviene più elastica.
Appendice: Una nota sull'elasticità dell'offerta
Osserva attentamente la figura 4.4 che mostra una curva dell'offerta che ha il suo inizio nell'origine degli assi. Si considerino gli effetti di una variazione in termini di ∆P. Questa comporta una variazione in termini della quantità rappresentata da ∆Qt. Possiamo adesso applicare un po' di
geometria.L'elasticità dell'offerta è: ∆Q/∆P * P/Q Ma la geometria di base ci dice che: θ = tan(θ) = ∆P/∆Q Ma θ = 1 e tan(θ) = 1 Perciò dalla nostra definizione di elasticità dell'offerta, questa deve risultare uguale a 1 quando la curva passa per l'origine degli assi, qualunque sia la sua pendenza. Introduzione alla Microeconomia 77
Sacrificio di risorse. Per i motivi spiegati nel capitolo 2 questo tipo di soddisfacimento è indicato dagli economisti con il nome di utilità. Nel capitolo 2 la produzione è stata definita "creazione di utilità". Questo potrebbe apparire un concetto abbastanza semplice, ma rappresenta anche la base di gran parte di quella che viene comunemente chiamata la teoria della domanda del consumatore.
Utilità totale e marginale. La misura dell'utilità ha rappresentato un grosso problema per lungo tempo. I tentativi per trovare un'unità di misura precisa e universale (chiamata anche cardinale) sono evidentemente azzardati, a causa della vastissima gamma di differenze fra i bisogni dei singoli consumatori. Potremmo semplicemente inventare una misura del valore, un "utile", per così dire, anche se questo ha decisamente scarso significato. Potremmo provare a dargli un valore in moneta o in danaro, ma si confonderebbe con il prezzo.
Possiamo tuttavia suggerire che l'ammontare di utilità guadagna ta da Introduzione alla Microeconomia 80 un qualsiasi acquisto di un particolare bene economico dipende dalla quantità che già possediamo di quel bene. Quando ne acquistiamo dosi aggiuntive, l'utilità totale relativa a tutti gli acquisti effettuati può ancora salire, ma l'ammontare dell'aumento risultante da ogni acquisto successivo tenderà a scendere. Da notare che stiamo considerando due aspetti dell'utilità:- L'utilità totale derivata da una data quantità di un bene.
- La variazione dell'utilità totale risultante da una variazione della quantità totale.
I mate-matici la indicherebbero come la derivata prima dell'utili tà totale rispetto alla quantità, cioè: dU dove U rappresenta l'utilità totale e Q la quantità totale.
L'ipotesi normale e ragionevole è che, alla fine, l'utilità marginale tenderà a diminuire quanto più è grande la quantità di bene acquistato. Quando l'utilità totale raggiunge il livello massimo, ogni ulteriore crescita della quantità riduce l'utilità totale. Per esempio, ogni giovane famiglia sa che una casa con pochi mobili è poco confortevole. Mano a mano che il tempo passa, acquisterà altri mobili aumentando il comfort. Tuttavia, se c'è un improvviso arrivo di mobilio (mettiamo un regalo di un parente) quando la casa è già piena, questo può essere sentito come un peso o una scomodità e alcuni mobili, che sarebbero stati ben accetti nella
Nuovamente questo mostra la relazione negativa fra quantità e utilità marginale. Per esempio, un aumento da 3 a 4 unità consumate aggiunge 10 unità di utilità totale ma, se la quantità consumata sale a 5, l'utilità marginale scende a 5.
L'utilità e il prezzo
Se introduciamo la moneta nelle nostre considerazioni, possiamo fare alcune ulteriori osservazioni. La stessa moneta ha un'utilità perché può essere usata per comprare altri beni. Se spendo una determinata somma nel bene A, questa non è più disponibile per essere spesa nel bene B. Notate di nuovo il concetto di costo opportunità. Il consumatore razionale spenderà una parte del suo denaro per comprare un bene economico fintanto che l'utilità.
La addizionale guadagnata dall'acquisto è maggiore dell'utilità del danaro speso. Se si ragiona in termini di acquistare un bene o una categoria di beni, allora un consumatore ne acquisterà finché le due utilità marginali a confronto saranno uguali, ovvero fino al punto in cui l'utilità marginale dell'ultima unità del bene comprato sarà uguale all'utilità marginale del danaro moltiplicato per la quantità di moneta necessaria ad acquistare il bene.
Formalmente si potrebbe dire che il consumatore razionale desidererà acquistare un determinato bene X fino al livello di quantità che soddisfa tale relazione:
MU(X) = P(X) * MU(moneta)
dove:
- MU(X) = utilità ottenuta dall'acquisto dell'ultima unità di X
- P(X) = prezzo unitario del bene X
- MU(moneta) = utilità dell'ultimo euro disponibile per essere speso dal consumatore
Introduzione alla Microeconomia 82
MU(moneta) = numero di unità di moneta necessario per comprare un'unità del bene X moltiplicate per l'utilità marginale della moneta, ovvero l'utilità ottenuta spendendo moneta per l'acquisto di un bene preferito alternativo. Questa rappresenta la valutazione monetaria del consumatore relativa all'utilità ricevuta dall'ultima unità acquistata del bene.
Quando questa uguaglianza viene soddisfatta, si può dire che il consumatore è in equilibrio, poiché non c'è un ulteriore incentivo a modificare il proprio livello di acquisti. I due elementi in competizione tra loro - la moneta e il bene X - hanno uguale valore marginale per il consumatore. Questo può essere espresso dalla forma:
MU(X)