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Sparticolare p = p + t (imposta)

In modo analogo l'imposizione di un'imposta sulle vendite introduce una differenza tra p (prezzo pagato dai consumatori) e p (prezzo ricevuto dai produttori al netto della tassa, ciò che incassano). In particolare p = p - t.

In entrambi i casi si crea una forbice tra i due prezzi e gli effetti sul mercato sono gli stessi. Il nuovo equilibrio sarà caratterizzato da 4 condizioni:

  • Si instaura una differenza tra i due prezzi
  • La quantità domandata è funzione di p : Q = Q(p)
  • La quantità offerta è funzione di p : Q = Q(p)
  • Quantità domandata = quantità offerta

Graficamente si noterà che la nuova configurazione danneggia sia i consumatori, che pagano un prezzo più alto, sia i produttori, che ricevono un prezzo più basso. Oltre a ciò si assiste ad una riduzione della dimensione del mercato al di sotto del livello ottimale, risulterà

dunque che vi è un'allocazione inefficiente. L'onere fiscale ricade più pesantemente sulla componente del mercato relativamente meno elastica, ossia, meno sensibile alle variazioni di prezzo. Esiste una formula che ci dice qual è la percentuale di imposta "traslata" sui consumatori, essa risulta pari a: F ).= /(ε -T S S DL'IMPATTO DI UN SUSSIDIOConsideriamo l'impatto di un sussidio pari a s euro per ogni unità acquistata o venduta. Anche in questo caso si crea una forbice tra prezzo pagato dai consumatori p (dedotto il sussidio qualora questo sia sull'acquisto) e prezzo ricevuto dai produttori p (comprensivo del sussidio qualora questo sia sulla produzione). Si ha infatti che p > p, ovvero p = p + sussidio: p - p = s. Il nuovo equilibrio sarà caratterizzato da 4 condizioni: - si instaura una differenza tra i due prezzi; - la quantità domandata è funzione di p: Q = Q(p); -importazioni) come strumenti di politica commerciale. I contingenti d'importazione sono limiti quantitativi imposti sulle importazioni di determinati beni. Questi limiti possono essere fissati in base a una quantità specifica di beni o a una percentuale delle importazioni totali. I dazi doganali, invece, sono tasse applicate sul valore dei beni importati. L'obiettivo di queste politiche è quello di proteggere l'industria nazionale, limitando la concorrenza dei prodotti stranieri. Tuttavia, queste misure possono avere effetti negativi sull'economia. Ad esempio, i contingenti d'importazione possono ridurre l'offerta di beni sul mercato interno, aumentando i prezzi e limitando la scelta dei consumatori. I dazi doganali, invece, possono aumentare i costi per i produttori, che potrebbero essere costretti a trasferire questi costi ai consumatori attraverso prezzi più alti. Inoltre, queste politiche possono anche portare a una riduzione dell'efficienza economica. Limitando la concorrenza, si riduce l'incentivo per le imprese a migliorare la qualità dei loro prodotti o a ridurre i costi di produzione. Inoltre, i contingenti d'importazione e i dazi doganali possono creare distorsioni nel mercato, favorendo alcune imprese a discapito di altre. In conclusione, sebbene i contingenti d'importazione e i dazi doganali possano essere utilizzati come strumenti di politica commerciale, è importante considerare attentamente i loro effetti sull'economia. È necessario valutare se i benefici derivanti dalla protezione dell'industria nazionale superano i costi associati a queste politiche.

beni importati) permantenere il prezzo interno di un prodotto al di sopra del livello del prezzo di mercato sui mercatimondiali e avvantaggiare così i produttori locali.

Ipotizziamo che un paese, inizialmente chiuso agli scambi con l’estero, si apra e che siasufficientemente piccolo da non influenzare, con la sua domanda e offerta interna, il prezzomondiale del bene (p ). Questo paese si comporterà come un price taker, utilizzerà il prezzoMmondiale come un dato e si adeguerà. Dunque il prezzo di un bene interno X, sarà ora p (che puòMessere minore o maggiore rispetto al prezzo precedente).

I contingenti d’importazione riguardano l’imposizione di un limite legale alla quantità di un datobene che è possibile importare, i produttori esteri possono esportare soltanto una data quantità nelpaese. Si crea esattamente la stessa situazione già descritta per il dazio.

IL MONOPOLIO E LA CONCORRENZA

MONOPOLISTICA

Caratteristiche del monopolio:

  • un solo produttore, si ha la concentrazione dell'offerta del mercato nelle mani di un solo produttore, di dimensioni tali da soddisfare l'intera domanda;
  • presenza di barriere all'entrata.

Il problema del monopolista è sempre quello di massimizzare il profitto scegliendo in modo opportuno la quantità da produrre. Graficamente la curva di domanda sarà inclinata negativamente, il problema consiste nel scegliere un punto sulla curva che massimizzi il profitto e il prezzo viene indicato da questa relazione. La condizione di ottimo è sempre ricavo marginale = costo marginale, il quale è maggiore o uguale a 0, così come i Rma. Il Rma in questo caso non coincide con il prezzo (Rma < p). Una domanda anelastica è incompatibile con un monopolio teso alla massimizzazione del profitto. Per determinare il prezzo nel monopolio:

Se l'elasticità della domanda è elevata il

prezzo è molto vicino al Cma: il monopolio risulta simile ad un mercato concorrenziale, il vantaggio di essere monopolista è assai limitato. Più è rigida la curva di domanda, maggiore è il potere monopolistico (la possibilità di fissare un prezzo superiore al Cma). A causa del costo sociale del potere monopolistico, le leggi antitrust impediscono alle imprese di accumularne quantità eccessive. Un altro mezzo con cui l'amministrazione pubblica può limitare il potere monopolistico è la regolamentazione del prezzo, in grado di eliminare la perdita secca derivante dal potere monopolistico. Spesso adottata per i monopoli naturali, che si ha quando un'unica impresa è in grado di generare l'intera produzione del mercato ad un costo inferiore a quello che sarebbe praticato in presenza di diverse imprese. Siamo di fronte ad economie di scale, ovvero, a Cme decrescenti (rendimenti di scala decrescenti). La migliore

Un'alternativa è quella di fissare il prezzo al livello p, dove le curve di domanda e Cme si intersecano.

LA DISCRIMINAZIONE DI PREZZO IN MONOPOLIO

Si tratta ovvero della vendita di uno stesso bene a prezzi diversi, perché si possa discriminare occorre che:

  • i diversi gruppi di consumatori siano identificabili;
  • la natura del bene consenta di impedire fenomeni di arbitraggio tra di essi.

Esempio: è possibile applicare sconti al cinema per gli anziani o per i giovani nei centri sportivi, non è possibile applicare sconti in libreria o pasticceria poiché sarebbero possibili fenomeni di arbitraggio: le persone che godono del vantaggio potrebbero rivendere i beni a chi non gode dello sconto).

Discriminazione di prezzo di primo grado (perfetta): il produttore conosce esattamente la disponibilità a pagare di ogni singolo acquirente. Ciascun acquirente paga un prezzo diverso pari alla sua massima disponibilità.

Discriminazione di prezzo di secondo grado:

è una strategia di discriminazione in cui il prezzo del bene o servizio varia in funzione della quantità d'acquisto. Più è maggiore la quantità acquistata, più è minore il prezzo unitario.

Discriminazione di prezzo di terzo grado (imperfetta): il produttore applica un prezzo differente per ogni singolo mercato in cui il bene o servizio viene offerto, in ciascun mercato il prezzo del bene o servizio è costante, ciò che varia è il prezzo a seconda del mercato.

Il prezzo più alto viene applicato sul mercato con domanda più rigida.

LA CONCORRENZA MONOPOLISTICA

Suddetta forma di mercato ha la medesima struttura e caratteristiche della concorrenza perfetta (molte imprese di dimensioni piccole, libertà di entrata, libero accesso alla tecnologia) ma il prodotto non è omogeneo ma differenziato. Differenziazione connessa alla ricerca da parte delle imprese di segmenti di mercato da sfruttare in

condizioni più favorevoli. Se il prodotto di una singola impresa è simile a quello delle imprese concorrenti, ma possiede caratteristiche (reali o percepite dal consumatore, spesso non merceologiche ma logistiche) tali da farlo preferire da un gruppo di acquirenti, è come se l’impresa si trovasse in condizioni di monopolio rispetto a quel gruppo di acquirenti.

Il concorrente monopolistico può scegliere liberamente il prezzo, entro un determinato range. Può scegliere una delle combinazioni che si trovano sulla sua curva di domanda.

L’OLIGOPOLIO

L’oligopolio è una forma di mercato in cui l’offerta di una merce è concentrata in un numero limitato di imprese o venditori, in genere di grandi dimensioni, in grado di modificare la propria quantità di produzione e il prezzo di vendita del proprio bene o servizio. Il prodotto offerto può essere sia omogeneo (nei casi di modelli di oligopolio puro) o differenziato (nei casi di oligopolio differenziato).

casi di modelli di oligopolio differenziato). Altra importante caratteristica è la possibilità di ingresso: ostacolata ma non del tutto impedita. Il comportamento di una singola impresa influenza il profitto delle altre, il mio profitto dipende anche da ciò che fanno le imprese concorrenti, questa caratteristica è nota come interdipendenza dei risultati. Ciò ha una conseguenza immediata che è quella dell'interdipendenza strategica, una situazione in cui nel prendere le proprie decisioni non si può prescindere da ciò che fanno le altre imprese, quindi io devo, prima di stabilire la mia scelta ottimale, prevedere la mossa dei concorrenti. Non esiste più una regola che mi permetta sempre di determinare la mia scelta ottimale (quantità ottimale) ma dipende dalle mie previsioni sul futuro comportamento delle altre aziende. Esistono due classi di comportamento degli oligopolisti: Comportamenti collusivi: le imprese si

accordano su una strategia comune e formano un cartello, è come se si comportassero come un monopolista, suddividendo poi i profitti, la collusione o accordo può essere esplicita o tacita. Ciò che ostacola l'instaurazione del rapporto è l'intrinseca stabilità del cartello ovvero l'incentivo a tradire di ogni partecipante, assieme agli elementi sotto riportati (al contrario), è importante che esistano sanzioni capaci di punire in modo efficace il tradimento, altrimenti il cartello si rompe. Gli elementi che facilitano l'instaurarsi di questi comportamenti sono:

  1. una legislazione che li consenta;
  2. omogeneità del prodotto;
  3. la stabilità della domanda e dei costi (altrimenti bisognerebbe negoziare frequentemente);
  4. l'esistenza di barriere all'ingresso (ciò permette di avere profitti positivi anche nel lungo periodo, uno strumento è la pubblicità);
  5. facilità nelle com
Dettagli
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A.A. 2021-2022
16 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matteomusso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Favro Paris Maddalena.