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MINIMIZZAZIONE NEL BREVE PERIODO
Il problema di minimizzazione dei costi nel breve periodo consiste nello scegliere le quantità degli input variabili che minimizzano i costi totali necessari a produrre un livello di output Q sotto il vincolo che le quantità dei fattori fissi non cambino. I costi totali di breve periodo sono tipicamente superiori a quelli di lungo periodo, quando cioè tutti i fattori sono variabili. Tuttavia, si supponga che K* sia la quantità di capitale che minimizza i costi di lungo periodo necessari a produrre Q. Se nel breve periodo la quantità fissa di capitale è pari a K*, allora i costi totali di breve periodo e quelli di lungo periodo coincidono. Nel breve periodo, se K è fisso: - la domanda di lavoro è indipendente dal prezzo degli input. - la domanda di lavoro varia, in ogni caso, in ragione della quantità di output.CAPITOLO 8 – LE CURVE DI COSTO
La curva del costo totale di lungo periodo mostra...come varia il costo totale minimo per diversi livelli di quantità prodotta, supposti costanti i prezzi degli input e che l'impresa scelga gli input in modo da minimizzare i costi. Il costo totale di lungo periodo aumenta all'aumentare del prezzo di uno dei due fattori produttivi. Se, invece, tutti gli input aumentano della stessa percentuale, la combinazione di ottimo rimane la stessa, perché la pendenza dell'isocosto rimane inalterata. Il costo medio di lungo periodo è il costo unitario dell'output. Esso è pari al costo totale diviso per la quantità Q: AC(Q) = [TC(Q)]/Q. Il costo marginale di lungo periodo è il saggio di variazione del costo totale di lungo periodo al variare dell'output: MC(Q) = [ΔTC(Q)]/ ΔQ. Il costo marginale è dunque pari alla pendenza del costo totale. RELAZIONE TRA COSTI MEDI E MARGINALI- Se il costo medio diminuisce all'aumentare della quantità prodotta, vi sonoeconomie di scala.- Se il costo medio aumenta all'aumentare della quantità prodotta, vi sono diseconomie di scala. La più piccola quantità per la quale il costo medio di lungo periodo è minimo è detta scala minima efficiente (MES). ECONOMIE DI SCALA E RENDIMENTI DI SCALA- Se il costo medio diminuisce all'aumentare dell'output, si hanno economie di scala e rendimenti di scala crescenti.- Se il costo medio aumenta all'aumentare dell'output, si hanno diseconomie di scala e rendimenti di scala decrescenti.- Se il costo medio rimane costante all'aumentare dell'output, non si hanno né economie né diseconomie di scala, e i rendimenti di scala sono costanti. La curva di costo totale di breve periodo STC(Q) mostra il costo minimo totale per produrre Q unità di output quando almeno un fattore è fisso. La curva del costo totale variabile TVC(Q) mostra la spesa in input variabili, come il lavoro e leQ.ΔQ.Siccome STC = TVC + TFC , dividendo per Q i due membri si ottiene SAC = AVC + AFC dove: - SAC = STC/Q = costo medio di breve periodo. - AVC = TVC/Q = costo variabile medio. - AFC = TFC/Q = costo fisso medio. La curva del costo medio di breve periodo (SAC) è la somma VERTICALE delle curve del costo variabile medio (AVC) e del costo fisso medio (AFC) CAPITOLO 9 – LA CONCORRENZA PERFETTA I mercati di concorrenza perfetta sono caratterizzati da: 1. Polverizzazione del mercato: le quantità acquistate da ciascun compratore e vendute da ciascun produttore sono così modeste da non essere in grado di produrre effetti significativi sul prezzo di mercato. Le quantità di input acquistate da ciascun produttore sono così modeste da non essere in grado di provocare alcuno effetto sul prezzo degli input stessi. 2. Le imprese producono beni indifferenziati nel senso che i consumatori li percepiscono come identici. 3. I consumatori dispongono di perfettaInformazione sui prezzi dei diversi offerenti sul mercato.
Tutte le imprese (sia quelle operanti nell'industria che i potenziali entranti) hanno un uguale accesso alle risorse (tecnologia, input).
IMPLICAZIONI
- Price-Taker: La prima caratteristica implica che i compratori e i venditori considerano come dato il prezzo del prodotto quando decidono le quantità da acquistare e produrre.
- Legge del prezzo unico: La seconda e la terza caratteristica implicano che esiste un unico prezzo al quale avvengono le transazioni.
- Libertà di entrata: La quarta caratteristica implica che se nuove imprese ritengono conveniente entrare nell'industria possono farlo.
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO: Max π(Q) = PQ - TC(Q) dove: PQ = TRI
Il ricavo marginale di un'impresa è il saggio al quale il ricavo totale cambia al variare della quantità: MR = ΔTR/ΔQ = P e rappresenta il "beneficio" derivante dalla vendita di un'unità.
Per massimizzare il profitto: MR=MC, ma se l'impresa è price taker, MR=P, quindi: P=MC.
Se P > MC il profitto aumenta all'aumentare della quantità prodotta. Se P < MC il profitto diminuisce all'aumentare della quantità prodotta. Quindi, la condizione di massimizzazione del profitto per un'impresa price-taker è P = MC. Poiché possono esistere più livelli di quantità in corrispondenza dei quali ciò è vero, una seconda condizione per la massimizzazione del profitto è che MC sia crescente.
In quanto segue, per breve periodo intendiamo il periodo di tempo in cui (1) il numero di imprese presenti nell'industria è fisso e (2) almeno un input produttivo è fisso.
STC(Q) = SFC + NSFC + TVC(Q) per Q > 0
= SFC per Q = 0
TVC(Q) rappresenta i costi totali variabili: dipendono dalla quantità prodotta (e sono costi recuperabili).
SFC rappresenta i costi fissi non recuperabili.
Non dipendono dalla quantità prodotta.NSFC rappresenta i costi fissi recuperabili: evitabili se la produzione è pari a zero. Non dipendono dalla quantità prodotta. TFC= SFC + NSFC
La curva di offerta di breve periodo dell'impresa indica come varia la quantità che massimizza il profitto al variare del prezzo di mercato.
CASO 1: CURVA DI OFFERTA DI BREVE PERIODO: NSFC = 0
Se l'impresa decide di produrre una quantità positiva, P = SMC definisce la curva di offerta di breve periodo dell'impresa, ma l'impresa produrrà una quantità positiva solo se: π(Q) > π(0) ovvero PQ - TVC(Q) - TFC > -TFC cioè PQ - TVC(Q) > 0 e infine P > AVC(Q)
Il prezzo al di sotto del quale l'impresa chiude la produzione è detto prezzo di chiusura, Ps. Il prezzo Ps corrisponde al minimo della curva AVC. Riassumendo:
- Se AVC < P < SAC, l'impresa subisce delle perdite ma queste sonoinferiori a quelle che subirebbe se uscisse dal mercato. Quindi offrirà comunque una quantità positiva. - La condizione di massimizzazione del profitto, P = SMC, consente di individuare i punti in corrispondenza dei quali l'impresa realizza un profitto, in quanto P > SAC. - Il prezzo PS corrispondente al minimo di AVC è detto prezzo di chiusura. - Se P < AVC, l'impresa esce dal mercato (offre, cioè, una quantità nulla); in caso contrario subirebbe una perdita. Quindi, la curva di offerta di breve periodo dell'impresa è definita come: - P = SMC, con SMC crescente, se P > Ps - 0, se P < Ps Ciò implica che un'impresa perfettamente concorrenziale potrebbe operare anche se il profitto economico è negativo. Per prezzi inferiori al costo medio di breve periodo e superiori al costo medio variabile, se l'impresa produce il profitto è negativo; tuttavia l'impresa perde meno producendo che
chiudendo la produzione, a causa dei costi fissi non recuperabili.
CASO 2: NSFC > 0
Se l’impresa sceglie di produrre una quantità positiva, P = SMC definisce la curva di offerta di breve periodo dell’impresa. Ma l’impresa sceglierà di produrre una quantità positiva solo se:
π (Q) > π (0) ovvero PQ – TVC(Q) - NSFC - SFC > - SFC cioè P > AVC(Q) + NFSC/Q = ANSC(Q).
Il prezzo di chiusura, Ps , è il minimo della curva ANSC.
Possono verificarsi tre possibili casi:
- Tutti i costi fissi sono non recuperabili regola di chiusura: P<AVC.
- Tutti i costi fissi sono recuperabili regola di chiusura: P<SAC.
- Alcuni costi fissi sono non recuperabili regola di chiusura: P<ANSC.
L’offerta di mercato è la somma delle quantità offerte da ciascuna impresa per ogni livello del prezzo. La curva di offerta di mercato di breve periodo è la somma orizzontale delle curve di offerta delle
imprese individuali. Un equilibrio perfettamente concorrenziale di breve periodo si verifica quando la quantità domandata dai consumatori coincide con la quantità offerta dai produttori presenti nel mercato. In altre parole, l'equilibrio si ha in corrispondenza del punto in cui la curva di domanda di mercato interseca la curva di offerta di mercato.
In quanto segue, per lungo periodo intendiamo il periodo di tempo in cui (1) le imprese operanti nel mercato possono modificare la dimensione degli impianti o uscire dall'industria e (2) nuove imprese possono entrare nel mercato. Un'impresa orientata a stabilire la quantità che potrebbe produrre in un orizzonte temporale di lungo periodo deve valutarne i costi di produzione utilizzando le funzioni di costo di lungo periodo. La curva di offerta dell'impresa nel lungo periodo:
P = MC per P > min(AC) = Ps0 (uscita) per P < min(AC) = Ps
La curva di offerta di mercato di lungo periodo mostra la
quantità totale di output offerta nel mercato a diversi livelli di prezzo, nell'ipotesi che siano stati realizzati tutti