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REGOLA PER INDIVIDUARE LA QUANTITA’ OTTIMA SE LE QUANTITA’ SONO IN NUMERO

ESIGUO: Continuare a incrementare la quantità fino al punto in cui il beneficio

 marginale di un’unità addizionale è maggiore o uguale al relativo costo

marginale, e fermandosi prima che il beneficio marginale diventi minore del

costo marginale.

REGOLA PER INDIVIDUARE LA QUANTITA’ OTTIMA SE LE QUANTITA’ SONO

RELATIVAMENTE GRANDI:

La quantità ottima è quella in corrispondenza della quale il beneficio

 marginale è uguale al costo marginale.

Principio dell’analisi marginalista per la massimizzazione del profitto: nel

prendere decisioni quantitative, la quantità ottima (quella che massimizza il profitto) è

la quantità più elevata in corrispondenza della quale il beneficio marginale è superiore

o uguale al costo marginale (vale sia per quantità piccole sia grandi).

Capitolo 10

L’utilità: ottenere soddisfazione

Utilità = è una misura della soddisfazione che un consumatore trae dal consumo di

beni e servizi.

L’utilità di un individuo dipende da ciò che consuma e l’insieme di tutti i beni e servizi

consumati da un individuo è il suo paniere di consumo.

Funzione di utilità = è la relazione tra il paniere di consumo individuale e il livello di

utilità che genera. Questa funzione è personale. La funzione di utilità è solo un modo

di rappresentare il fatto che gli individui tengono conto dei propri gusti e preferenze.

L’ipotetica misura dell’utilità è detta util.

Principio: per massimizzare l’utilità totale, i consumatori devono concentrarsi

sull’utilità marginale.

Utilità marginale = l’utilità marginale di un bene o servizio è la variazione dell’utilità

totale prodotta dal consumo di una unità addizionale di quel bene o servizio.

Curva di utilità marginale = mostra come l’utilità marginale dipende dalla quantità

consumata di un bene o servizio e ha pendenza negativa.

Principio dell’utilità marginale decrescente: afferma che il consumo di un’unità

aggiuntiva di un bene o servizio genera meno utilità dell’unità precedente. In altre

parole, quanto più aumenta il consumo di un bene, tanto più ci si avvicina al punto di

saturazione, oltre il quale il consumo di una ulteriore unità non aggiunge nulla alla

soddisfazione personale.

Vincoli di bilancio e consumo ottimo

Normalmente consumare una maggiore quantità di un bene comporta un costo

addizionale in termini di risorse; e questo costo è il costo – opportunità: dal momento

che il consumatore ha una capacità di spesa limitata, per consumare una maggiore

quantità di un bene è necessario consumare una minore quantità di un altro.

I consumatori hanno sempre un reddito limitato che pone un vincolo al loro consumo.

Vincolo di bilancio = impone che il costo del paniere di consumo di un individuo non

sia superiore al suo reddito; ciò significa che un consumatore non può spendere più

del reddito di cui dispone.

Retta di bilancio = mostra i panieri di consumo che un consumatore può acquistare se

spende tutto il proprio reddito. La retta di bilancio ha pendenza negativa.

Paniere di consumo ottimo = è quello che massimizza l’utilità totale del consumatore,

dato il suo vincolo di bilancio.

Spendere l’euro marginale

L’utilità marginale per euro speso nell’acquisto di un bene o servizio è l’utilità

addizionale che deriva dalla spesa di un euro in più per quel bene o servizio.

L’utilità marginale per euro speso su ciascun bene diminuisce all’aumentare del

consumo di quel bene, a causa dell’utilità marginale decrescente.

Utilità marginale per euro speso in un bene = Utilità marginale di un’unità del bene =

U’ bene Prezzo di un’unità del bene P bene

Principio dell’analisi marginalista per la massimizzazione dell’utilità: l’utilità

marginale per euro speso in ciascuno dei beni e servizi compresi nel paniere di

consumo deve essere la stessa; in altre parole, detti C e P due beni qualsiasi, il

principio dell’analisi marginalista per la massimizzazione dell’utilità stabilisce che, in

corrispondenza del paniere di consumo ottimo: U’ = U’

C P

P P

C P

Dall’utilità alla curva di domanda

Se il prezzo di un bene aumenta, generalmente gli individui ne riducono il consumo,

incrementando quello di altri beni. Se invece il prezzo di un bene diminuisce, gli

individui consumano una maggiore quantità del bene, rinunciando a consumarne altri.

Ciò significa che la curva di domanda individuale, che esprime la relazione tra il

consumo individuale di un bene e il suo prezzo, ha di solito pendenza negativa.

Se il prezzo di un bene aumenta, l’uso delle risorse disponibili per il consumo per il

consumo di quel bene diventa meno allettante, e il consumatore ne acquista una

minore quantità. Questo effetto della variazione del prezzo sulla quantità consumata è

detto effetto di sostituzione.

Effetto di sostituzione = è la variazione della quantità consumata dovuta alla

sostituzione, da parte del consumatore, del bene divenuto relativamente più costoso

con quelli divenuti meno costosi.

Effetto di reddito = conseguente alla variazione del prezzo di un bene è la variazione

della quantità consumata del bene dovuta a un cambiamento del potere d’acquisto

complessivo del consumatore causato dalla variazione del prezzo del bene (la

variazione del prezzo modifica il reddito del consumatore).

1. Per la maggior parte dei beni, l’effetto di reddito è trascurabile e quindi la

pendenza negativa della curva di domanda di mercato è attribuibile solo

all’effetto di sostituzione.

2. Quando l’effetto di reddito è rilevante, di solito rafforza solo l’effetto di

sostituzione.

La maggior parte dei beni sono normali (domanda diminuisce al diminuire

 del reddito) e la riduzione del reddito quindi provoca una diminuzione della

quantità domandata amplificando l’effetto di sostituzione.

Nel caso di un bene inferiore (domanda aumenta al diminuire del reddito) gli

 effetti di reddito e sostituzione agiscono in senso opposto: ES causa una

diminuzione della quantità domandata di qualsiasi bene quando il suo prezzo

aumenta, ma ER associato a un aumento del prezzo tende a produrre un

aumento della quantità domandata.

Bene di Giffen = è un ipotetico bene inferiore per il quale ER è superiore a ES, perciò la

curva di domanda ha pendenza positiva. Infatti se l’ER dell’aumento del prezzo di un

bene più che compensa l’ES, un aumento del prezzo provoca un aumento della

quantità domandata => la curva di domanda ha pendenza positiva.

Appendice al capitolo 10

Definire la funzione di utilità

Curva di indifferenza = è una linea che descrive tutti i panieri di consumo che offrono

lo stesso livello di utilità a un dato individuo.

Proprietà delle curve di indifferenza

1. Le curve di indifferenza non si incrociano mai

Non possono incrociarsi perché a ogni paniere di consumo corrisponde un

 unico livello di utilità totale e non più di uno.

2. Quanto più una curva di indifferenza dista dall’origine, tanto maggiore è il livello

di utilità a essa associato

3. Le curve di indifferenza hanno pendenza negativa

4. Le curve di indifferenza hanno forma convessa

I beni che soddisfano tutte e 4 le proprietà sono detti beni ordinari.

Le curve di indifferenza e la scelta del consumatore

La pendenza della curva di indifferenza cambia man mano che ci si muove lungo di

essa da sinistra a destra; questo movimento produce due effetti contrapposti

sull’utilità che si devono annullare a vicenda.

La variazione dell’utilità totale causata da una piccola variazione del consumo è pari

alla variazione del consumo moltiplicata per l’utilità marginale di quel bene = U’ x ΔQ

P P

Lungo la curva di indifferenza: - U’ x ΔQ = U’ x ΔQ

P P L L

Per trovare la pendenza: ΔQ = - U’

P L

ΔQ U’

L P

Il membro a sinistra indica la pendenza della curva di indifferenza (è anche il tasso di

sostituzione), il membro a destra è il rapporto tra le due utilità marginali.

Quando questa condizione è soddisfatta, il livello di utilità resta costante.

Saggio marginale di sostituzione (SMS) = tra il bene L e il bene P è pari al rapporto fra

le utilità marginali dei due beni (U’ / U’ ).

L P

SMS decrescente = è il progressivo appiattimento della curva di indifferenza

muovendosi da sinistra a destra.

Secondo questo principio, un individuo che consuma solo una piccola

 quantità del bene A e una gran quantità del bene B sarà disposto a

rinunciare a parecchie unità di B per ottenere un’unità addizionale di A,

mentre un individuo che già consuma una grande quantità di A e poche unità

di B sarà meno disposto a compiere lo stesso trade – off.

Quando SMS è decrescente la curva di indifferenza è convessa

Beni ordinari = due beni L e P sono ordinari se, nella funzione di utilità di un

consumatore, il consumatore richiede una maggiore quantità dell’uno per compensare

l’altro e se il consumatore ha un SMS decrescente nel sostituire l’uno all’altro.

In corrispondenza del paniere di consumo ottimo, la retta di bilancio tocca in uno ed

un solo punto la curva di indifferenza rilevante, ovvero la retta di bilancio è tangente

alla curva di indifferenza. Questa condizione di tangenza tra le curve di indifferenza e

la retta di bilancio si applica al paniere di consumo ottimo quando le curve di

indifferenza hanno la tipica forma convessa.

REGOLA: in corrispondenza del paniere di consumo ottimo, la retta di bilancio è

tangente alla curva di indifferenza.

Retta di bilancio: (Q x P ) + (Q x P ) = N (reddito)

L L P P

Intercetta verticale (Q = 0): Q = N / P

L P P

Intercetta orizzontale (Q = 0): Q = N / P

P L L

Pendenza della retta di bilancio = - intercetta verticale = - N / P = - P

P L

intercetta orizzontale N / P P

L P

La quantità P / P è detta prezzo relativo.

L P

La pendenza della retta di bilancio corrisponde al costo

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Publisher
A.A. 2017-2018
16 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuly_b98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Mazzaferro Carlo.