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ESCHERICHIA COLI:

È il patogeno opportunista più frequente e colpisce principalmente il tratto urinario, quello gastroenterico e causa meningiti e sepsi. Ha la capacità di aderire al recettore del D-mannosio grazie alla presenza delle fimbrie di tipo 1. I flagelli gli consentono di estendersi nel tratto perianale e di diffondersi, dopo l’inoculamento del tratto ureo, causando cistiti, nella zona intestinale. Oltre a questo quadro patologico può anche essere causa di polmoni ed infezioni da ferite. Le infezioni sistematiche sono rare ma sono anche accompagnate da tumori e diabete. Per quanto riguarda la terapia da attuare, questo batterio è facilmente attaccabile con antibiotici già alla sua prima comparsa ma può assumere caratteri di resistenza e diventare più difficile da colpire, motivo per il quale è necessario sottoporsi sempre ad un antibiogramma.

Ceppi enteropatogenici: tali ceppi di E. coli causano patologie a livello

intestinale soprattutto nei lattanti, causando una diarrea acquosa dovuta all'attacco delle cellule epiteliali dell'intestino con la distruzione dei microvilli ed un cattivo assorbimento del nutrimento. Tali ceppi presentano un'isola di patogenicità capace di produrre antigeni utili a tale scopo, formando delle microcolonie sulle cellule epiteliali. L'azione è mediata da pili che vanno a formare dei fasci (Bfp) con la secrezione successiva del sistema di secrezione di tipo III. Oltre alla diarrea, sintomi molto frequenti sono febbre, vomito e nausea.

Ceppi enterotossigeni: la trasmissione avviene per via oro-fecale e i sintomi, quali diarrea, si sviluppano dopo diversi giorni dall'incubazione del batterio. Producono due tipi di tossine (termolabili e termo stabili) che si trovano normalmente si plastidi. Queste possono essere prodotte entrambe nello stesso momento o solo una delle due. La tossina termolabile LT-1 è simile a quella del colera.

ed è di tipo AB. È formata da 5 subunità B che si legano allo stesso recettore delle cellule intestinali del colera (GM1). La subunità A scatena un aumento di AMP ciclico che comporta la fuoriuscita di sali che causano ipermotilità e diarrea. I plasmidi che presentano tali enterotossine possono presentare anche geni utili all'adesività e alla colonizzazione del distretto. Tutti gli escherichia coli sono potenzialmente capaci di acquisire un plasmide portatore del gene delle enterotossine. Ceppi enteroinvasivi: come nel caso della Shigella, sono produttori di una tossina simile a quella precedente, sempre di tipo AB che riesce ad aderire sulle cellule e scatenare la stessa reazione con perdita di sali e sfogo diarroico ma con assenza di febbre. Nel caso in cui questa tossina riesca ed entrare nel circolo ematico, subentra la 'sindrome uremico-emolitica'. Ceppi enteroinvasivi: sono ceppi che anch'essi causano una sintomatologia.

Che vede diarree emorragiche, con la presenza di febbre e lesioni necrotico-emorragiche alla mucosa intestinali che causano, nei casi più gravi, ulcere del colon. La trasmissione avviene sempre per via oro-fecale.

Ceppi enteroaggraganti: la capacità di questi batteri è quella di aggreggiarsi in ammassi a formare mattoni che causano diarree croniche e ritardo nella crescita dei bambini. Tale agglutinazione è mediata da fimbrie che formano dei fasci e che vengono codificate a livello plasmidico. È anche stimolata la produzione di muco che avvolge l'intero biofilm batterico e li protegge a livello intestinale, aumentando la loro capacità adesiva e la loro resistenza in tali ambienti.

SALMONELLA: Questi ceppi batterici possono essere sia mobili che immobili, resistono agli ambienti acidi e sono molto resistenti all'azione dei macrofagi. Anche in questo caso, il contagio avviene per via oro-fecale a causa di cibi contaminati, principalmente uova e pollame.

alimenti cotti erratamente o manipolati da persone infette. I soggetti anziani e quelli più immunocompromessi sono maggiormente suscettibili all'azione di tali batteri ma, anche se presenti in numero ridotto con una ridotta azione patogena, possono moltiplicarsi velocemente e originare una grave risposta dell'organismo.66 Questi ceppi si sono dotati di una serie di fattori utili alla loro sopravvivenza ed alla loro azione patogena: il gene ATR, utile alla tollerabilità degli ambienti acidi dell'intestino, sistemi di secrezione SPI-1 (che causano un riarrangiamento di actina grazie a delle proteine secrete al fine di inglobare all'interno il batterio che si replicherà e distruggerà la cellula ospite) per adesione e colonizzazione delle cellule epiteliali M (localizzate nella porzione terminale dell'intestino tenue e che hanno lo scopo di analizzare ciò che è self da ciò che è non-self), catalisi esuperossidomutasi per l'attraversamento dei tessuti e la resistenza all'azione dei macrofagi, tossine termolabili a livello della membrana che riescono a alterare la mucosa intestinale. Nelle sue forme cliniche vediamo la presenza di gastroenterite (causata da S. enteriditis o S.typhimurium) e si presenta dopo un massimo di due giorni dall'ingestione di liquidi o alimenti contaminati. Successivamente sarà possibile osservare nel paziente colpito fenomeni come diarrea, nausea, vomito, febbre, dolori addominali, cefalea. Il tifo è un'altra patologia associata all'ingestione di cibo contaminato. I sintomi sono gli stessi del caso precedente e qui, quando la tossina entra nel circolo sanguigno, causa problemi anche più gravi come miocardite, encefalopatia e coagulazione intravascolare. SHIGELLA: Questo ceppo produce una tossina, la Shiga, dotata di una subunità A e cinque subunità B. Queste ultime si legano ai glicolipidi delle cellule.

ospiti consentendo l'entrata della subunità A che taglia il rRNA 28S della subunità maggiore 60S con l'inibizione della sintesi proteica a causa del mancato legame del tRNA. Dopo tre giorni, i sintomi sono di diarrea sanguinolenta, pus, vomito e crampi. Attraverso l'utilizzo di antibiotici è possibile contenere tale reazione. Il meccanismo di azione è simile a quello della Salmonella e vede il sistema di secrezione III che va a secernere quattro proteine all'interno delle cellule epiteliali utili all'entrata di tale batterio e lisi successiva della cellula.

YERSINIA: Può essere di tipo urbano, attaccando l'uomo, o di tipo selvatico, attaccando animali come scoiattoli, conigli, roditori e gatti domestici. La sua azione patogena è pressoché simile a quella della Salmonella e della Shigella. Possiede anch'essa geni per l'adesività, l'aggregazione dei fagociti e dei complessi piastrinici.

ceppo pestis causa peste bubbonica e polmonare con un alto tasso di mortalità. In generale, causano gastroenteriti che può manifestarsi sia con diarrea acquosa e sepsi che con una patologia molto simile all'appendicite acuta. Vengono solitamente trattati con streptomicina o anche, come terapia alternativa, tetracicline ecloramfenicolo, avendo, da diverso tempo, acquisito un carattere di resistenza agli antibiotici β-lattamici. PROTEUS MIRABILIS: È un batterio polimorfo che ha la capacità di ricoprire tutti i batteri che si trovano sulla piastra durante la sua coltivazione. Non fermenta il lattosio ma ha la capacità di scindere l'urea in ammoniaca ed anidride carbonica ed è per questo portatore di patologie del tratto urinario andando a colonizzare anche il tratto intestinale. Attraverso i flagelli, ha la capacità di risalire fino ai reni. KLEBSIELLA PNEUMONIAE: Rispetto a batteri citati prima, questo è completamente immobile maLa sua capsula è la più consistente di tutti, donando alle colonie un aspetto mucoso e consentendo la differenziazione di 80 sierotipi diversi derivati dall'antigene K. È principalmente portatore di malattie del tratto urinario ma può anche causare polmoniti lobari, agevolato da un organismo immunocompromesso o sottoposto ad alti tassi alcolici. Nei casi più gravi, può evolvere in sepsi e meningiti. MICOBATTERII ceppi appartenenti a tale categoria di micobatteri possono essere di due tipi: MTB, cioè Mycobacterium tuberculosis complex e MOTT, Mycobacteria other than tuberculosis. MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS: È un bacillo aerobio ed immobile ed è caratterizzato da una resistenza acido-alcol. Sono sottili bastoncelli piegati o leggermente curvi e arrivano ad un massimo di 0,5 micron. Il M. tuberculosis può crescere in ambienti ricchi di glucosio o di azoto o comunque estremamente semplici. Hanno una crescita lenta, un

involucro esterno ricco di lipidi con caratteristica idrofoba. La parete cellulareva a rivestire il batterio e a donargli la forma descritta, e si pensa sia direttamente coinvolto conl'accesso delle sostanze alla cellula.

La tubercolosi è una malattia che si trasmette per via aerogena e, dopo l'incontro tra uomo ebatterio, quest'ultimo resta all'interno di esso in una fase di dormienza o quiescenza, nonconsentendo all'organismo di mostrare sintomi. La manifestazione successiva vede perdita di sonno,stanchezza, tosse e febbre. Questi vanno a depositarsi a livello polmonare, dove vengono in partecontenuti dai macrofagi per evitare che si dissemino in atri distretti anatomici, ma comunque quellipiù virulenti riescono a replicarsi all'interno di essi.

La terapia prevede l'utilizzo di streptomicina, rifampicina e isoniazide.

MYCOBACTERIA OTHER THAN TUBERCOLOSIS:

Questi batteri sono saprofiti diffusi nell'acqua e nel suolo e possono

contrarsi tramite aerosol o contatto, lesioni della cute o ingestione. Si tratta di batteri che causano infezioni a livello polmonare, infezioni cutanee a seguito di traumi o interventi chirurgici, infezioni osteo-articolari, i cui organi interessati sono ossa, tendini ed articolazioni e infezioni disseminate che coinvolgono altri organi raggiunti per mezzo del torrente circolatorio.

Il morbo di Crohn è un'enterite cronica che si verifica nel tratto finale dell'ileo riuscendo a destendersi tra ano e bocca. Il M. leprae è l'agente eziologico della lebbra, o malattia di Hansen che colpisce la pelle ed i nervi periferici, interessando principalmente bocca, naso, e vie respiratorie superiori. È acido-resistente e cresce nei macrofagi e nelle cellule nervose ed è di tipo intracellulare obbligato, quindi impossibile da coltivare su terreni artificiali.

VIBRIONI: i vibrioni sono batteri Gram negativi che hanno forma ricurva e bacillare con dimensioni

massime di3 micron. Hanno un unico flagello che estroflette da un polo della cellula. Sono asporigeni e noncapsulati e sono aerob

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SSD Scienze biologiche BIO/15 Biologia farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ginefil di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia farmaceutica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Lembo Francesca.