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CULTURA FED BATCH
La cultura feed batch è un misto tra culta batch e coltura continua. Abbiamo un flusso in entrata di
substrato ma non uno in uscita perciò il volume aumenta linearmente. Solitamente si parte con una
cultura batch con un volume V0 di substrato molto basso che serve a far arrivare i microrganismi in
fase esponenziale dove μ = μmax. A questo punto introduciamo substrato fresco con un flusso
costante.
Feed batch a ciclo unico Il vulume aumenta linearmente mentre la velocità di diluizione
diminuisce in quando se F è costante il volume non lo è D=F/V0+Ft.
Se la biomassa iniziale X0 risulta molto piccola rispetto a quella presente
nel reattore pieno al volume massimo (X0<<Xm), anche X0 può essere
trascurato e l' equazione semplificata in
il substrato aggiunto sia consumato non appena arriva nel fermentatore e, quindi, la
concentrazione di biomassa resti pressoché costante, bisogna imporre D <μm So deve essere
molto più grande di Ks. Mentre in un reattore in steady-state la biomassa X si mantiene costante
perché rimane costante il rapporto D=μ=F/V, in un fed-batch X si mantiene pressoché costante in
una situazione chiamata di quasi steady-state o steady-state dinamico in cui D, e quindi m, è in
costante decremento. Tale situazione può essere raggiunta soltanto con una portata costante e
sufficientemente bassa da mantenere μ praticamente uguale a D.
Bilancio biomassa
Bilancio substrato
Il substrato in entrata viene subito consumato
Bilancio prodotto
Qp è dipendente da μ!
FEED BATCH RIPETUTA RFB
dopo lo svuotamento parziale a fine ciclo, cosa che dovrebbe comportare un equivalente repentino
aumento di m. Quindi all'inizio del 2°ciclo si ha una portata di substrato eccessiva rispetto alla
successiva condizione di equilibrio almeno finché m non
si adegua all'aumentata disponibilità di nutrienti. Ciò comporterà il verificarsi una situazione
passeggera in cui è D>m questa situazione è analoga al wash-out del processo continuo. Nel
caso di un serie di fed-batch successivi comporta una
progressiva perdita di produttività del sistema poiché
all’inizio di ogni successivo ciclo la velocità di sviluppo di
partenza sarà lievemente inferiore alla precedente. A partire dal
secondo ciclo infatti il valore iniziale di D dal punto di
vista matematico è identico al precedente, mentre il
corrispondente valore di μ parte da un valore lievemente inferiore al
precedente. Ciò si verifica perché, quando μ arriva ad
adeguarsi alla nuova disponibilità di S, nello stesso
tempo il volume V in cui è dispersa X è aumentato e
quindi il substrato ha subito già una consistente diluizione tale da non supportare la μm iniziale.
Produttività
Si ha una produttività critica quando ho limitazione di substrato come dal trasferimeno di ossigeno
μ<μmax
Esempi di applicazione
Produzione di amilasi
Il glucosio non si presenta mai in forma libera, ma deriva da un idrolisi acida dal amido. È
necessario quindi produrre a livello industriale l’amilasi I che è un prodotto Bulck. Il problema
fondamentale nel produrre amilasi in batch è quello che una concentrazione elevata di amido
(substrato) è poco stabile e si ha un aumento della biomassa che rende più viscosa la cultura
diminuendo l’apporto di ossigeno OTR. Pe ovviare al problema si usano culture feed batch in
modo da regolare il flusso in entrata di substrato che viene consumato appena introdotto non
aumentando la OTR.
Produzione di biomassa da lievito
S. cerevisiae è un lievito aerobio facoltativo, ovvero può sia respirare che compiere fermentazione.
Nel primo caso produrrà acido lattico e biomassa, mentre nel secondo etanolo e biocarburanti.
Tuttavia subisce l’effetto Crabtree ovvero: l’inibizione della respirazione per aggiunta di glucosio.
A concentrazioni > di 9 g/l di glucosio manifestano difficoltà di sintesi e accumulo di ac. grassi nella
cellula. Tutto questo è dovuto ad una repressione reversibile sulla biosintesi del citocromo che non
premette la respirazione. Il glucosio verrà quindi utilizzato attraverso la fermentazione alcolica
anche in presenza di ossigeno. Per incrementare la biomassa ed evitare l’effetto crabtree si usano
le culture feed batch, dove il glucosio viene introdotto a poco a poco non superando la
concentrazione critica .
Produzione di antibiotici
I microrganismi dopo una prima fase di adattamento al terreno, si trovano in una fase esponenziale
dove la biomassa tende ad aumentare (Batch) poi vi è una fase diauxica (solo per alcuni batteri): in
questa fase il terreno di coltura diventa limitante per la crescita della popolazione a causa della
carenza del principale substrato che viene consumato durante la crescita batterica. Avendo
consumato quasi completamente i principali substrati inizialmente presenti nel terreno, le cellule
iniziano ad utilizzare substrati alternativi (possono essere anche le sostanze di scarto prodotte dal
loro stesso metabolismo). In questa fase la popolazione tende a rimanere costante. Infatti i
microrganismi hanno pian piano consumato tutto il glucosio presente.
Fase post-diauxica (solo per alcuni batteri): una volta attivati i pathway adatti a sfruttare i substrati
secondari presenti nel terreno, le cellule continuano a crescere e a dividersi sebbene più
lentamente rispetto alla fase esponenziale. Nella fase stazionario utilizzano non più glucosio ma
etanolo e si produrranno i metaboliti secondari come appunto gli antibiotici. Se confrontiamo la
resa di questo processo in batch e in feed batch ci accorgiamo che in feed batch c’è una resa
nettamente superiore in quando la fase stazionaria è allungata dal continuo apporto di nutrimento.
Ossigeno
La maggior parte delle reazioni è in condizioni aerobie, perciò è importantissimo l’apporto di
ossigeno alla cultura. La cellula assimila ossigeno esclusivamente dalla soluzione acquosa è
quindi necessario solubilizzare l’ossigeno. La solubilizzazione del ossigeno è determinato da molti
fattori come temperatura soluti e pressione.
La legge di Henry ci dice che la solubilità p legata alla pressione parziale del gas.
C* = Pi/H dove Pi è la pressione parziale (solitamente un atmosfera) e H è la costante di henry che
a 25 gradi è 38.8. C* indica la concentrazione di saturazione del terreno. Solitamente è posta
uguale a DOT 100% ovvero a un terreno saturo di ossigeno.
Tre sono le principali fasi di trasferimento dell’O2 dall’aria alla cellula:
• Trasferimento di O2 dalla bolla d’aria alla soluzione (bulk liquid)
• Trasferimento di O2 disciolto nella soluzione attraverso il brodo fino alla cellula (↑ agitazione)
• Assunzione (uptake) di O2 disciolto da parte della cellula (molto veloce)
Nella cultura l’ossigeno viene fornito attraverso un sistema di areazioni indichiamo OTR la velocità
con la quale l’ossigeno si solubilizza nel terreno. OTR = Kla (C*-C). Si ha che Kl è il coefficiente di
trasferimento e a l’area di scambio. Insieme ci danno l’efficienza del bioreattore nel fornire
ossigeno. Per C invece si intende la concentrazione di ossigeno disciolto.
La velocità è 0 quando il microrganismo non respira e se Kla è piccola la riserva di ossigeno è
rapidamente esaurita e C scende sotto Cc. In un sistema non all’equilibrio ovvero nella fase
esponenziale, la concentrazione di biomassa aumenta e la C cala progressivamente, questo
determina a un flusso crescente di apporto di ossigeno che controbilancio il consumo.
Se l’ossigeno è il substrato limitante si avrà una crescita lineare che porterà l’ossigeno a scendere
sotto il livello critico e DOT 100 < 0
IL MICRORGANISMO INDUSTRIALE
I microrganismi a livello industriale devono essere isolati dall’ambiente prima di tutto, ovvero
essere coltivabili, poi eventualmente resi migliori tramite ingenerizzazione attraverso la
ricombinazione con Dna derivato da vettori di clonazione. Successivamente devono essere
produttivi, ovvero dare una concentrazione elevata di prodotto in poco tempo (resa elevata),
semplici da mantenere, ovvero il costo del substrato e il mantenimento delle condizioni favorevoli
deve essere basso. Semplicità della separazione e purificazione del prodotto, la stabilità genica,
ovvero deve rimanere costante nel tempo senza alterare il suo genoma e infine non essere
patogeno per l’uomo.
Esistono un immensità di microrganismi, alcuni crescono ovunque e influenzano cambiamenti nella
biosfera, altri vivono in un ecosistema ristretto
come per esempio all’interno del corpo umano
(i colonali).
L’evoluzione è determinata dalle mutazioni
casuali che sono indotte dal ambiente, che può
offrire una selezione positiva o negativa
determinando la sopravvivenza del organismo
con mutazione migliore. Nei primi anni della
loro comparsa oltre il trasferimento genico
verticale dato dalla prole, c’era anche una
maggior tendenza al trasferimento genico
orizzontali che permetteva alle diverse specie di ricombinarsi.
Questo determina la presenza di sequenze conservate in
tantissimi microrganismi come per esempio la sequenza del
gene che codifica per 16S.
Quando il genoma non era ancora codificato, molti studiosi
cercarono un metodo di classificazione per le diverse specie.
Sulla terra sono presenti moltissime varietà di procarioti circa 4-
6 10 circa il 60% del Carbonio totale è contenuto nei procarioti che si trovano nei sedimenti
oceanici e nel sottosuolo.
La lunghezza dei bracci di questo diagramma sono misurate in base alla differenza genica,
fisiologica e metabolica dei microrganismi il punto di origine è detto LUCA. Ricordiamo i funghi, i
batteri gram+ che sono distinti in alto contenuto di G+C e quelle a basso contenuto di G+C.
La tassonomia si occupa della classificazione dei microrganismi ingruppi affine e dare un nome ad
essi. Esistono diverse classificazioni:
Classificazione fenetica ovvero mi baso sono su caratteristiche morfologiche biochimiche e
metaboliche.La classificazione Regno, phylum classe ordine famiglia genere e specie. Solo gli
ultimi due vengono usati nella nomenclatura con ec. B. subtilis dove Bacillus è il genere e subtilis
la specie.
Oggigiorno esistono collezioni interazionali dove posso comprare i diversi ceppi. Se scopro una
nuova specie devo brevettarla mandandone un campione alla collezione internazionale.
METAGENOMICA il metagenoma consiste nel raccogliere un campione in un habitat di
microrganismi e sequenziare tutto il DNA. Questo ha permesso di scoprire anche specie che non
sono coltivabili. Ovvi