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I microorganismi hanno il compito di:
-‐ fissare la CO2 presente nell’aria tramite fotosintesi, trasformandola in C
organico utilizzabile dalle cellule o che si accumula come sostanza
organica nel suolo.
-‐ Mineralizzare il carbonio organicato dalle piante tramite fotosintesi,
rigenerando una riserva di CO2.
-‐ Produrre metano degradando la sostanza organica in ambiente
anaerobio; il metano viene poi ossidato a CO2.
Ciclo dell’azoto
L’azoto non può direttamente essere assorbito dagli organismi viventi, ad
eccezioni dei batteri azotofissatori.
I microorganismi producono quindi ammonio, tramite degradazione di sostanza
organica o tramite fissazione dell’azoto atmosferico; lo ione ammonio è poi
ossidato in nitrito e in nitrato dai batteri nitrificanti. Esistono anche i batteri
denitrificanti, che trasformano il nitrato in azoto atmosferico in assenza di
ossigeno, causando perdite di azoto dal terreno.
Ciclo del fosforo
Il fosforo presente nel suolo, deriva dalla degradazione tramite processi chimici,
fisici, biotici di rocce ricche di questo elemento, apatite o altri minerali; una volta
raggiunto il suolo sotto forma di ione fosfato PO4 3-‐, sedimenta ed è organicato
in seguito dalle piante. I microorganismi presenti nel suolo degradano i resti di
piante animali contenenti fosforo, liberando fosforo inorganico, riutilizzato e
organicato dalle piante.
Ciclo dello zolfo
Lo zolfo è assimilato da piante e batteri sotto forma di SO4-‐-‐, ione solfato,
utilizzato per sintetizzare amminoacidi solforati ed altre molecole. Dopo essere
stato organicato, lo zolfo torna al suolo in seguito a morte degli organismi e a
degradazione degli stessi o attraverso demolizioni metaboliche; i tiocomposti
sono degradati a ione solfato da microorganismi aerobi e in acido solfidrico H2S
da quelli anaerobi. Essendo H2S dannoso per i viventi, intervengono alcuni
microorganismi che lo ossidano a molecola biatomica S2 o a ioni solfato.
Acqua
Anche nelle acque troviamo una consistente quantità di microorganismi. Sulle
zone superficiali degli oceani troviamo i fitoplancton che attuano la fotosintesi;
sui fondali oceanici sono stati invece identificati batteri bentonici, presenti nei
sedimenti del fondale marino, che effettuano la respirazione anaerobica.
Sarebbero in grado di produrre metano, gas coinvolto nel riscaldamento globale.
Fitoplancton: è costituito da microrganismi fototrofi che fluttuano nelle acque
(diatomee, cianobatteri ecc.), usano la radiazione solare e le sostanze
inorganiche disciolte in acqua per vivere.
Vegetali
I microorganismi che si trovano sulle piante sono molto variabili, sia
qualitativamente che quantitativamente. I vegetali a tubero o a radice
possiedono più microrganismi sulla loro superficie rispetto a quelli a foglia,
frutto o fusto; i vegetali con superficie liscia sono meno carichi di microrganismi
rispetto a quelli con superficie rugosa.
Sono due i tipi di microrganismi delle piante:
-‐ fitopatogeni, ovvero che causano malattie alla pianta
-‐ microrganismi innocui fino a quando la superficie della pianta rimane
inalterata; quando però si lacera possono provocare alterazioni.
-‐ Batteri azotofissatori: avviene tramite batteri procarioti presenti nel
suolo o altri associati con le piante detti infatti simbionti. Quelli simbionti
devono necessariamente colonizzare un ospite, poiché da soli non
riescono a fissare l’azoto atmosferico in ione ammonio. Un esempio è il
rhizobium che entra in simbiosi con specie vegetali come le leguminose.
I batteri invadono i peli radicali delle radici delle leguminose e stimolano la
produzione di tubercoli radicali, ovvero dei noduli nei quali i batteri si
presentano come simbionti intracellulari (batteroidi). Essi fissano l’azoto
molecolare in forma utilizzabile dalla pianta, utilizzando come fonte di energia i
metaboliti prodotti da essa.
Animali
Sono importanti vettori di microorganismi; esistono numerose simbiosi tra
microrganismi e animali, un esempio è la simbiosi del rumine: i batteri rendono
digeribile la cellulosa e l’emicellulosa dei vegetali ingeriti dall’animale,
rendendola utilizzabile dall’organismo; i prodotti della fermentazione sono
assorbiti dalla parete ruminale e servono alla ghiandola mammaria per produrre
i precursori della sintesi del latte. Questi batteri ruminali, utilizzano azoto
inorganico e non proteico come quello dell’urea, per produrre nel rumine,
proteine ad alto valore biologico; senza di essi gli animali non potrebero
utilizzare l’azoto. I batteri ruminali in cambio, possono vivere in un ambiente
termicamente controllato.
Uomo
Nell’uomo i microrganismi si trovano sulla superficie corporea esterna e nelle
cavità interne, dove vivono in un rapporto di commensalismo; infatti spesso si
nutrono delle sostanze di scarto delle nostre cellule e le difendono da attacchi
esterni. In situazioni anormali però, si possono trasformare in patogeni
occasionali e opportunisti; esistono invece microrganismi che sono sempre
nocivi per l’uomo.
Sulla cute sono presenti nello strato corneo dell’epidermide, in continua
desquamazione; possono essere residenti o transienti.
Riguardo all’apparato respiratorio, sono dispersi microrganismi nella cavità
nasale, nella faringe e