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HEV.
I virus di maggiore interesse per la medicina sono un gruppo di Calicivirus denominato
complessivamente Virus di Norwalk.
Distinti in 4 sierogruppi antigenicamente diversi, i virus di Norwalk sono gli agenti eziologici di
una forma di gastroenterite nota come vomito epidemico. L’infezione viene trasmessa per via
oro-fecale e si manifesta, dopo un breve periodo di incubazione, con nausea, vomito incoercibile,
malessere generale e astenia; è in genere autolimitante e regredisce in 3-4 giorni. L’immunità che
si instaura è duratura e tipo-specifica. Ha un picco di incidenza, soprattutto sotto forma di focolai
epidemici nelle comunità chiuse, nei mesi invernali.
Coronavirus
- Caratteri morfologici: Virus di forma tondeggiante con diametro di 100nm, rivestito da un
envelope che risulta essere circondato da una corona di peplomeri o spikes
corti e tozzi.
L’envelope è formato da un doppio strato fosfolipidico che il virione
acquisisce gemmando attraverso una membrana intracellulare, nella quale
sono inserite 3-4 glicoproteine virali, che sono:
proteina S, costituente l’antirecettore virale;
proteine HE, che favorisce la liberazione della progenie virale dalla cellula;
proteina M, che favorisce l’avvolgimento dell’envelope intorno al capside;
proteina E.
Il capside ha forma elicoidale.
- Genoma e replicazione: Il genoma dei virus della famiglia Coronaviridae è costituito da una
singola molecola di Rna monocatenario a polarità positiva.
La penetrazione del nucleocapside nel citoplasma avviene in seguito alla
fusione in esterno dell’envelope con la membrana cellulare. Gran parte
del genoma viene quindi tradotto in una poliproteina dalla quale si
libera, grazie ad una proteasi presente nella stessa poliproteina, una Rna
polimerasi Rna dipendente, che trascrive molecole di Rna (-) che
fungano da stampo per la replicazione del genoma virale e per la sintesi
di mRna.
La replicazione è esclusivamente citoplasmatica e l’assemblaggio dei
virioni neoformati avviene nei pressi dell’apparato di Golgi, dalle cui
membrane ha origine l’envelope. La liberazione della progenie avviene
per lisi della cellula infetta.
- Meccanismo di patogenicità
Fino a poco tempo fa erano noti solo due Coronavirus patogeni per la specie umana, HCoV 229E
e OC43, ubiquitari ed universalmente accettati come una delle cause principali di affezioni delle
vie aree superiori ed in particolare del raffreddore, con una trasmissione prevalentemente aerea e
un picco di morbosità nel periodo inverno-primavera. Il fatto che l’infezione si confinata alle
prime vie aeree è dovuto al fatto che la loro replicazione necessita di temperature inferiori ai 33°.
Un terzo Coronavirus, denominato SARS-CoV, è stato identificato nel 2003, come agente
eziologico di una zoonosi, la SARS (Severe Acute Respiratory Sindrome), una grave sindrome
respiratoria caratterizzata dalla presenza di una polmonite atipica, che interessa gli spazi
interstiziali, con quadro clinico grave e mortalità nel 10% dei casi. La trasmissione avviene per
contatto umano diretto. L’infezione avrebbe avuto origine dalla manipolazione di animali infetti
utilizzati a scopo alimentare.
Nel 2012 è stato isolato un nuovo Coronavirus in Arabia Saudita, denominato MERS-CoV,
agente eziologico di una grave malattia respiratoria denominata appunto MERS (Middle East
Respiratory Sindrome) ad elevata mortalità. L’infezione ha scarsa tendenza alla diffusione
interumana ed è rimasta confinata alla Arabia, per il fatto che il reservoir naturale è costituito da
chirotteri locali.
- Diagnosi: La diagnosi eziologica viene effettuata quasi esclusivamente per la SARS. Essa
consiste nell’isolamento del virus in colture cellulari in cui è stato inoculato espettorato
faringeo oppure nell’utilizzo di tecniche di immunofluorescenza per la ricerca di
antigeni virus-specifici.
Arenavirus
- Caratteri morfologici: Virus polimorfi, di forma generalmente tondeggiante, di diametro di 50-300
nm. Sono virus rivestiti da un envelope che racchiude due nucleocapsidi di
forma circolare contenente ciascuno la propria molecola di Rna. Nel virione
è presente una Rna polimerasi Rna dipendente e occasionalmente dei
ribosomi che sono passivamente inglobati nel processo morfogenetico e che
non rivestono alcuna funzione.
- Genoma e replicazione: Il genoma degli Arenaviridae è costituito da due molecole di Rna a
singolo filamento a polarità negativa, contenuta ciascuna nel
corrispettivo nucleocapside. Per la presenza di sequenze palindromiche
agli estremi, assumono generalmente una configurazione circolare.
La penetrazione del virus nelle cellule avviene in seguito a endocitosi
mediata da recettore e a fusione in interno dell’envelope. La
moltiplicazione avviene nel citoplasma e segue le caratteristiche tappe
della replicazione dei Virus a ssRna (-); la liberazione della progenie
avviene per gemmazione dalla membrana plasmatica.
In realtà il genoma degli Arenavirus può essere definito ambisenso, in
quanto ogni segmento del genoma contiene un gene le cui sequenze sono
orientate in senso positivo ed un gene le cui sequenze sono orientate in
senso negativo. Comunque la sequenza genica a polarità positiva non
può essere tradotta direttamente e richiede la preventiva trascrizione a
partire dall’antigenoma. Perciò l’Rna virale viene trascritto in mRna a
polarità positiva, che vengono utilizzati per la sintesi di enzimi implicati
nella replicazione del genoma virale e nella trascrizione dell’antigenoma
in modo da poter esprimere le proteine codificate dalle sequenze a
polarità positiva.
- Habitat: Sono in genere parassiti dei roditori e la trasmissione all’uomo (zoonosi) avviene in
situazioni ecologico-ambientali particolari ed è spesso seguita da più o meno gravi
manifestazioni morbose.
- Patogenesi: L’infezione avviene per inalazione di aerosol di escrementi, urine in particolare, di
animali infetti (in alcuni casi è possibile il contagio interumano).
L’infezione da parte delle diverse specie comporta differenti manifestazioni cliniche:
manifestazioni febbrili e meningite asettica;
febbri emorragiche, caratterizzate da febbre elevata, lesioni endoteliali e disfunzione
piastrinica, coagulazione intravascolare diffusa, profusi sanguinamenti dalle mucose;
- Diagnosi: La diagnosi di laboratorio si avvale dell’isolamento del virus da campioni di sangue
periferico in colture cellulari e di indagini sierologiche.
Il controllo delle infezioni si basa sull’adozione di adeguate misure igieniche che
prevengano la diffusione di roditori, reservoir naturale delle infezioni.
Flavivirus
- Caratteri morfologici: Virus rotondeggianti, con diametro di 40-50 nm, rivestiti da un envelope con
peplomeri sottili.
- Genoma e replicazione: Il genoma della famiglia Flavoviridae è costituito da una singola molecola
di Rna monocatenario a polarità positiva.
La replicazione, che segue il meccanismo classico dei virus a ssRna (+),
ha luogo nel citoplasma, dove il virus acquisisce l’envelope gemmando
attraverso alcune membrane cellulari.
- Meccanismo di patogenicità:
I Flavivirus sono trasmessi da artropodi (zecche e zanzare) e tra di essi sono di interesse medico
gli Arbovirus e ovviamente il virus dell’Epatite C HCV.
Gli Arbovirus sono virus trasmessi da artropodi (il reservoir naturale è invece costituito da
animali come uccelli, suini e roditori) causa di patologie anche gravi nell’uomo, tra cui la più
importante è rappresentata dalla Febbre gialla, caratterizzata da una sintomatologia con
manifestazioni febbrili, esantema, ittero, encefalite e febbre emorragica.
Togavirus
- Caratteri morfologici: Virus di forma rotondeggiante, del diametro di 60-70 nm, rivestiti da un
envelope con fini peplomeri. Il capside ha forma icosaedrica.
- Genoma e replicazione: Il genoma è formata da una molecola di Rna monocatenario a polarità
positiva.
La replicazione ha luogo nel citoplasma seguendo il classico schema di
replicazione dei virus a ssRna (+); la liberazione della progenie avviene
attraverso la membrana cellulare.
- Si distinguono due generi:
Alphavirus: Virus trasmessi da zanzare causa di encefaliti, sindromi febbrili, esantemi ed artralgia.
Rubivirus: L’unico virus appartenente a questo genere è il Virus della Rosolia, agente eziologico
della Rosolia, un’affezione dell’età prescolare e scolare di lieve entità, che si presenta
clinicamente con febbre moderata, esantema maculare (rash) ed infiammazione dei
linfonodi sub occipitali e cervicali. La malattia ha remissione spontanea e determina
un’immunità che persiste per tutta la vita. L’infezione ha andamento stagionale e ha
massima incidenza nella tarda primavera.
Solo quando l’infezione colpisce una donna nei primi mesi di gravidanza le sue
conseguenze sono drammatiche: il virus della Rosolia si trasmette al feto che viene
alla luce con la sindrome della Rosolia congenita, caratterizzata da segni evidenti
dell’azione teratogena del virus (azione diretta della replicazione o anomalie
cromosomiche indotte dal virus) come cecità, sordità, malformazioni gravi, ritardo
nello sviluppo mentale, anemia emolitica e polmonite interstiziale.
La trasmissione del virus è per via inalatoria: l’infezione primaria è a livello delle vie
aeree superiori, dalle quali diffonde per via linfatica al sistema reticoloendoteliale e
quindi al circolo ematico, raggiungendo così cute e mucose.
Il contagio è possibile da 10 giorni prima a 28 giorni dopo la comparsa di esantema.
La diagnosi clinica è in genere semplice. In caso di dubbi è preferibile, piuttosto che
effettuare l’isolamento colturale, fare la ricerca anticorpale.
Sono disponibili in commercio vaccini ottenuti con virus attenuati, da somministrare
preferibilmente in tutte le bambine prepuberi prive di anticorpi, i quali consentono di
ottenere una buona protezione immunitaria.
Retrovirus
- Caratteri morfologici: Virus di forma quasi-sferica, con diametro di circa 80-130 nm, rivestito da
un envelope con peplomeri evidenti, che racchiude un capside elicoidale.
I peplomeri costituiscono antigeni specie-specifici.
Nel virione è presente un enzima assolutamente peculiare, rappresentato
dalla trascrittasi inversa, una Dna polimerasi Rna dipendente essenziale per
il ciclo replicativo del virus.
- Genoma e replicazione: Il genoma dei virus della famiglia Retroviridae è costituito da un corredo
diploide formato da due molecole di Rna monocatenario, a polarità
positiva, di circa 8000-10 000 basi.
Il genoma dei Retrovirus contiene almeno 3 geni, che sono gag, pol e
env. Il gene gag codifica per le