Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
INIBITORI DELLE PROTEASI VIRALI
Enzimi responsabili della produzione di proteine virali mature a partire da precursori polipeptidici (unione delle proteine); ad oggi tutti gli inibitori di proteasi approvati per uso clinico sono usati nel trattamento delle infezioni da HIV; in fase di sperimentazione clinica inibitori delle proteasi di HCV.
IL VIRUS HIV
Fa parte dei RETROVIRUS:
- Virus appartenenti alla famiglia "Retroviridae".
- Genoma a RNA.
- Caratterizzati dalla presenza dell'enzima TRASCRITTASI INVERSA.
GENERALITA':
- HIV: HUMAN IMMUNODEFICIENCY VIRUS;
- Scoperto agli inizi degli anni '80 da R. Gallo e L. Montagnier:
- Si scoprì perché si rilevarono dei casi anomali di infezioni polmonari da un fungo detto pneomocystis carinii, fungo saprofita generalmente innocuo. Queste infezioni avvenivano in individui che mostravano chiari segni di immunodeficienza, quindi, si cercarono nuovi agenti infettivi nel sangue dei soggetti.
Inizialmente il...
virus colpiva determinate categorie di soggetti: politrasfusi, emofilici, omosessuali, coloro che avevano partner multipli.
Causa della PANDEMIA mondiale di AIDS (Acquired ImmunoDeficiency Syndrome).
Esistono 2 virus HIV: HIV1 e HIV2 che si trasmettono con le stesse modalità.
HIV-1 è diffuso in tutto il mondo ed è responsabile della maggior parte dei casi di AIDS.
HIV-2 è prevalente in Africa ed in America Latina.
ASPETTI BIOLOGICI:
Struttura del virione: non rientra nelle categorie precedentemente descritte.
P24: proteina con peso molecolare 24.
Il secondo rivestimento proteico è fatto da proteina p17.
L'HIV è, quindi, un virus rivestito.
gp120 e gp41 sono glicoproteine.
IL CICLO REPLICATIVO:
a) ADSORBIMENTO: il virus prende contatto con la cellula ospite mediante un legame specifico tra l'antirecettore virale (gp120) ed il recettore cellulare (molecola CD4).
Solo le cellule che esprimono la molecola CD4 possono essere
infettate dal virus: LINFOCITI T HELPER(CD4+) E MACROFAGI.
PENETRAZIONE: fusione dell'involucro virale con la membrana della cellula ospite ed entrata del nucleocapside. La fusione è mediata dalla proteina gp41.
SCAPSIDAZIONE: l'RNA virale e gli enzimi associati al virione vengono liberati nel citoplasma della cellula.
Sintesi del DNA a doppio filamento.
Penetrazione del DNA virale nel nucleo.
Integrazione del DNA virale nel DNA cellulare (provirus).
Espressione dei geni virali: l'RNA-POLIMERASI CELLULARE trascrive i geni virali in mRNA virale; vengono prodotti due tipi di RNA virale:
- RNA lunghi (genomici) (J): che vengono trasportati nel citoplasma e rappresentano il genoma delle nuove particelle virali;
- RNA corti (subgenomici, ovvero, più corti del genoma) (h): che verranno trasportati nel citoplasma e tradotti in molte proteine virali (i);
IL GENOMA DI HIV:
Si hanno 3 geni principali gag, pol, env (come in tutti i Retrovirus)
Numerosi
Altri geni (almeno 6), variamente sovrapposti, che codificano per proteine "regolatorie" che promuovono o rallentano la trascrizione dei geni virali.
MONTAGGIO del virus: l'RNA genomico si associa con le proteine del capside mediante un processo spontaneo (ASSEMBLAGGIO).
GEMMAZIONE: il virus fuoriesce dalla cellula dando luogo alla formazione di una "gemma" cioè di una estroflessione della membrana citoplasmatica della cellula che circonda il virione. Il virus può anche essere rilasciato per lisi della cellula ospite.
LA STORIA NATURALE DELL'AIDS:
Descrizione del percorso dall'infezione alla grave immunodeficienza.
A. TRASMISSIONE DEL VIRUS:
- Via parenterale: inoculazione di sangue infetto. È generalmente una via accidentale.
Modalità:
- trasfusioni (rischio molto ridotto, 1-2/100.000);
- puntura accidentale con siringa infetta;
- scambio di siringhe;
- strumenti chirurgici;
- tatuaggi, piercing.
Soggetti/comportamenti a
rischio: - emofilici, politrasfusi; - personale medico e paramedico; - tossicodipendenti. Via sessuale: il virus è presente nel liquido vaginale o seminale. Modalità: - Rapporti eterosessuali e omosessuali. Soggetti/comportamenti a rischio: - partner multipli; - rapporti non protetti. Via verticale: dalla madre infetta al bambino. Modalità: - via transplacentare; - via perinatale (parto); - allattamento. Circa il 20% dei bambini che nascono da madre sieropositiva sono infettati; tutti i bambini sono sieropositivi (anticorpi nel sangue passati dalla madre) alla nascita per passaggio passivo di Ac dalla madre al feto. Nonostante il bambino abbia acquisito gli anticorpi il bambino non è immune al virus perché questo muta continuamente e molto velocemente. Questo è anche il motivo per cui non esiste ancora un vaccino. Altre vie di trasmissione ipotizzate, ma non definitivamente dimostrate: - tramite saliva: il genoma di HIV può essere rilevato.nella saliva di soggetti infetti con tecniche sensibili di amplificazione molecolare. Quantità non trascurabili di sangue possono trovarsi frammiste alla saliva. O tramite lacrime: HIV è stato raramente isolato da lacrime. O tramite urine: HIV è stato raramente isolato da urine. O tramite rapporti interpersonali in ambito familiare o comunitario: Mai riportati casi di contagio in studi compiuti su soggetti conviventi in ambiente familiare, scolastico o lavorativo con soggetti sieropositivi. B. I MARCATORI SIERICI: Per produrre anticorpi si impiega un periodo di tempo molto più lungo di quello di altri virus. C. LE INFEZIONI OPPORTUNISTICHE IN AIDS: PROTOZOI Toxoplasma gondii (toxoplasmosi cerebrale) Criptosporidium (criptosporidiosi con diarrea) FUNGHI Candida albicans (candidosi dell'esofago, della trachea e dei polmoni) Pneumocystis carinii (polmonite) Hystoplasma capsulatum (istoplasmosi disseminata) VIRUS Virus herpes simplex Citomegalovirus Virus diEpstein-BarrBATTERI Mycobacterium avium (infezioni disseminate)Micobatteri atipici (infezioni disseminate)Mycobacterium tubercolosi (tubercolosiextrapolmonareSalmonella (setticemia)Batteri piogeniRARE NEOPLASIE Sarcoma di KaposiLinfoma primario cerebraleAltri linfomi non-Hodgkin 115116Highly Active Antiretroviral Therapy (HAART)È la terapia antiretrovirale attualmente somministrata ai pazienti HIV+;Consiste nella somministrazione combinata di tre farmaci (INIBITORI NICLEOSIDICI DELLA TRASC. INVERSA,INIBITORI NON NUCLEOSODICI DELLA TRASCR. INVERSA, INIBITORI DELLA PROTEASI VIRALE;Comporta in molti pazienti una parziale ricostituzione dei linfociti T CD4+, una riduzione delle infezioniopportunistiche ed un aumento dell’aspettativa di vita;Difficoltà: aderenza o “compliance” alla terapia; necessità di rispettare le dosi ed i tempi di assunzione deifarmaci anche in relazione alla dieta. Ogni volta che il paziente dimentica o ritardaL'assunzione dei farmaci il virus ha la possibilità di riprodursi più velocemente e di accumulare sufficienti mutazioni da acquisire resistenza alla terapia.
IL VACCINO ANTI-HIV:
Ad oggi non esiste un vaccino anti-HIV.
Difficoltà nell'allestire un vaccino anti-HIV: dovute alla estrema variabilità del virus per errori compiuti dalla Transcriptasi inversa nel processo di sintesi del DNA (1 errore/2000 paia di basi- 5 errori/genoma di HIV).
L'instabilità genetica di HIV genera nuovi ceppi virali durante il decorso della malattia di un paziente. 1171987: primo trial clinico di un vaccino candidato.
Ad oggi ci sono più di 40 trial clinici in tutto il mondo per testare vari vaccini basati su diverse strategie vaccinali. 13/05/22
I VIRUS EPATOTROPI (delle EPATITI)
Virus con uno spiccato tropismo (tendenza di alcuni microrganismi a localizzarsi o accumularsi) per le cellule epatiche; prevalentemente in determinati organi o apparati.
molto eterogenei per struttura e tassonomia, indicati da lettere dell'alfabeto;
Causano sintomi simili durante la fase acuta dell'infezione (es: ittero, innalzamento delle transaminasi) che sono il risultato del danneggiamento epatico;
Possano dare un'infezione acuta seguita da risoluzione della malattia per intervento del sistema immunitario (epatite A, E), oppure, possono causare infezioni che tendono a cronicizzare con sequele a lungo termine (epatite B, C, D, G).
I PRINCIPALI VIRUS A CONFRONTO
Spesso i soggetti possono essere coinfettati.
EPIDEMIOLOGIA DELLE EPATITI VIRALI IN ITALIA
La prima causa di epatiti virali nel nostro Paese è rappresentata da HAV.
Seconda causa HBV: meno diffuso di HAV, ma sequele più gravi. La diffusione di HBV tende a diminuire per:
- accurati controlli sulle donazioni (sangue, organi, tessuti);
- vaccinazione obbligatoria;
- campagne di informazione.
Prima della scoperta di HCV nel 1989 e il relativo controllo delle trasfusioni
filamento nel citoplasma delle cellule epatiche; L’infezione da HAV avviene principalmente per via oro-fecale, attraverso il consumo di acqua o cibo contaminato; Il periodo di incubazione varia da 15 a 50 giorni; HAV viene escreto nelle feci per diverse settimane prima e dopo l’insorgenza dei sintomi; I sintomi dell’epatite A includono febbre, affaticamento, nausea, vomito, dolore addominale, ittero (in alcuni casi); L’epatite A di solito guarisce spontaneamente senza causare danni permanenti al fegato; La prevenzione dell’epatite A si basa principalmente sull’igiene personale, sul consumo di acqua potabile sicura e sul vaccino contro l’HAV.filamento a polarità positiva;Interagisce con un recettore espresso sulle cellule epatiche e su pochi altri tipi di cellule;
Non è citolitico e viene rilasciato mediante esocitosi.
119VIREMIA: Virus nel sangue.
Periodo di incubazione: intervallo tra la trasmissione e la comparsa dei sintomi.
Ittero: produzione e rilascio di un eccesso di bilirubina a causa della distruzione degli epatociti.
Paucisintomatica: con pochi sintomi, lievi. Di solito nei bambini.
VACCINAZIONE ANTIEPATITE A
La vaccinazione anti Epatite "A" è consigliabile per quei viaggiatori che si recano in aree iperendemiche (Africa, sud-est asiatico, sud America) per lavoro o per turismo e che possono maggiormente esporsi al contagio (ad es.: militari, personale sanitario, addetti alla prepa