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VIROLOGIA: Branca della microbiologia che si occupa dello studio dei virus.

COSA SONO I VIRUS? Di solito sono definiti microorganismi, ma è più corretto definirli entità biologiche perché a differenza dei microorganismi non sono incapaci di replicare autonomamente, ma hanno bisogno di infettare una cellula ospite per creare nuove particelle virali. Hanno quindi tutte le informazioni per potersi riprodurre ma non lo possono fare autonomamente. Sono piccolissimi, attorno ad un micron. Un'altra definizione è quella di parassiti endocellulari obbligati.

SPECIFICITÀ DELL'OSPITE: I virus sono in grado di infettare un ospite, ma non è un ospite qualsiasi: alcuni sono in grado di infettare l'uomo, alcuni animali, etc. Sono quindi selettivi, ovvero infettano un determinato tipo di ospite. Possono essere trasmessi per:

  • via respiratoria;
  • via alimentare;
  • attraverso una ferita (quindi dopo eventi accidentali).

In ogni caso i virus,

dopo essere entrati a contatto con l'ospite devono trovare una cellula adatta. I virus che causano l'epatite, ad esempio, si trovano nel fegato perché solo là trovano le cellule adatte. Il virus potrebbe anche non trovare l'ambiente adatto dunque l'ambiente intracellulare deve essere idoneo alla replicazione.

I virus sono piccolissimi, più piccoli del batteri e per poterli osservare, azione importante per poterli distinguere, bisogna usare un microscopio elettronico perché il microscopio ottico non è sufficiente. Tra i più piccoli troviamo il parvovirus di 20 nm, tra i più grandi il poxvirus di 300 nm.

Si utilizzano delle griglie di microscopia elettronica sulla quale viene stratificato il campione con particelle virali e sottoposto all'osservazione. Tuttavia abbiamo anche un altro procedimento da fare: la colorazione negativa. Il campione viene messo in contatto con una soluzione di salidi

metalli pesanti, come l'acetato di uranile, perché essendo appunto "pesanti" impediscono il passaggio del fascio di elettroni e si accumulano creando delle zone scure tra una particella e l'altra. I virus appaiono quindi chiari su fondo scuro. Appaiono chiari perché sono fatti di molecole organiche composte soprattutto di carbonio, ossigeno, azoto, idrogeno, quindi molecole che lasciano passare gli elettroni. Questo procedimento permette quindi di mettere in risalto le particelle virali e capirne le caratteristiche morfologiche.

MORFOLOGIA: Deriva dalla loro composizione, da come sono costituiti i loro componenti strutturali (quadrangolare, esagonale, tondeggiante...). I virus non hanno un'organizzazione cellulare, quindi non sono fatti da una sola cellula come i batteri, ma posseggono tutte le informazioni necessarie per la replicazione. Devono quindi essere costituiti da una molecola di acido nucleico che può essere a DNA o RNA.

giovedì 30 aprile 2020

Racchiuso in un involucro fatto di proteine, detto capside, che può avere una forma diversa a seconda del diverso tipo di virus. Il capside è costituito da proteine, chiamate protomeri, strutturate a formare un solido. La funzione del capside è quella di proteggere il genoma che sta dentro, quindi è molto prezioso. Una delle morfologie più frequenti del capside è la simmetria isometrica: le varie proteine formano delle subunità costituite da un certo numero di proteine (se 5 è un pentamero, ad esempio) che assumono una disposizione ben specifica all'interno del capside e che unendosi tra di loro ne formano una struttura completa, infatti il capside deve essere una struttura compatta perché non può andare facilmente incontro a disgregazione.

Poi c'è la struttura elicoidale: le proteine sono organizzate ad elica attorno a un asse centrale, dove è localizzato il genoma, formando una struttura che ricorda...

Un assetto tubulare.

4 giovedì 30 aprile 2020

Altri hanno capside con struttura combinata, come nel caso dei batteriofagi perché hanno una testa che ricorda la simmetria isometrica, la coda che ricorda la struttura elicoidale, hanno delle fibre che emergono dalla piastra basale, punto che entra in contatto con la cellula ospite e dove avviene l'iniezione del genoma.

Altri sono ancora più complessi, infatti hanno una struttura definita complessa perché ricorda quasi una struttura cellulare, ma in realtà non lo è. È il caso dei poxvirus che hanno una forma più quadrangolare o eventualmente ovoidale che contengono un genoma, localizzato nella regione centrale della particella, protetto da una doppia membrana e delimitata da strutture, dette corpi ellissoidali delle quali ancora non si sa la funzione. Il tutto può essere ulteriormente avvolto da un involucro lipidico che può presentare formazioni tubulari alla superficie.

Il PERICAPSIDE:

Alcuni virus hanno il pericapside (intorno al capside), una membrana di natura lipoproteica, porzione della stessa membrana cellulare opportunamente modificata che utilizzano per completare la loro struttura. Si dice modificata perché non ha le stesse caratteristiche della membrana cellulare, ma in questa porzione della membrana i virus inseriscono delle proteine altamente specifiche che modificano la struttura della membrana che il virus userà nei primi stadi del loro ciclo riproduttivo quando andrà ad infettare una nuova cellula. Abbiamo detto che è una membrana che delimita alcuni virus, ha un doppio foglietto lipidico con possibili proteine che possono essere anche glicosilate, che interagiscono con la cellula ospite e garantiscono al virus.

giovedì 30 aprile 2020

L'attacco alla membrana cellulare, ovvero servono a riconoscere delle molecole che si esprimono sulla superficie della cellula ospite. I virus, come abbiamo detto sono molto selettivi per cui devono riconoscere queste molecole sulla membrana dellacellula. Altre invece sono interne al pericapside e in genere riescono a collegarlo con il capside che sta all'interno, risultando quindi proteine più strutturali che fanno parte della morfologia del virus.

COMPOSIZIONE CHIMICA: nucleico: può essere DNA (a singolo o doppio filamento) o RNA (a singolo filamento o doppio filamento). Questa sua caratteristica, ovvero il fatto che sia costituito da DNA o RNA, influenza le modalità di replicazione del virus (modo e sede), infatti quelli con DNA replicano nel nucleo, RNA nel citoplasma; che compongono il capside, ma anche proteine che servono al virus quando replica nella cellula ospite come gli enzimi che servono a replicare il suo genoma o le proteine con funzioni

regolatorie;componenti: per i virus che hanno il•altrecapside, ad esempio, i lipidi.6 giovedì 30 aprile 2020

LE FASI DELL’INFEZIONE VIRALE:

I virus sono parassitiendocellulari obbligati e hannoquindi bisogno di una cellula chesia in grado di supportare tuttele loro esigenze replicative. Lefasi attraverso le quali invadonola cellula ospitante e replicanosono:

  1. Assorbimento: attrazione tra le due cellule datadall’interazione tra specificirecettori nella cellula ospite, molecole che in condizionifisiologiche svolgono altricompiti (es. regolazioneormoni) e anti-recettori dellacellula virale. Questo èpossibile perchè i recettoridella cellula ospite hanno unaforma e struttura chimica che compenetra con gli anti-recettori sulla superficie dellacellula virale. Questo legame rende l’interazione più stabile ed è in questo momento cheil virus sceglie la cellula già dalla superficie che può avere le caratteristiche giuste

Per lui. Penetrazione: esistono molte modalità attraverso le quali il virus penetra nella cellula ospite, una delle più frequenti è l'endocitosi, cioè la cellula partecipa attivamente all'ingresso del virus avvolgendolo fino a formare un endosoma che poi si aprirà e rilascerà il virus all'interno della cellula; altri virus hanno la capacità di fondere il loro pericapside con la membrana cellulare e in questo modo il capside del virus entra all'interno della cellula ospite.

Spoliazione o uncoating: il virus, una volta entrato nella cellula ospite, deve perdere tutti gli involucri, tra cui il capside, che gli impediscono di liberare il proprio genoma e di esprimere le informazioni. Questo processo è detto esfoliazione, quindi determina la perdita capside, eventualmente pericapside. Intervengono degli enzimi che spongono il genoma virale. Il virus a questo punto si impossessa dell'apparato

BIOSINTETICO DELL'ACELLULA E LA CELLULA OSPITE VIENE MONOPOLIZZATA DAL VIRUS.

REPLICAZIONE: I virus, come abbiamo detto, possono avere genoma a DNA o RNA e le modalità di replicazione sono influenzate dalla natura dell'acido nucleico. La maggior parte dei virus a RNA replica nel citoplasma, a DNA nel nucleo, sedi in cui trovano le condizioni necessarie per replicare. In base al loro modo di replicazione, i virus sono stati suddivisi in classi. Per tutte le classi sono state individuate peculiarità differenti con cui si riproducono.

L'ESPRESSIONE GENICA VIRALE: Quando sono riusciti a replicare il loro genoma, in parallelo parte l'attività biosintetica proteica finalizzata alla produzione di proteine virali sia strutturali che funzionali. Il virus parentale, ovvero primo virus che ha infettato la cellula, deve dare l'imput alla cellula di produrre delle proteine che andranno a comporre la struttura delle nuove particelle virali (proteine strutturali).

masoprattutto anche l'info allacellula di produrre proteinenuove per la cellula ospite(proteine regolatorie)

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
74 pagine
SSD Scienze mediche MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elenaG29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze biomediche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Calderaro Adriana.