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REPLICAZIONE PRIMARIA

Un virus entra. Trova un ospite. In prossimità del sito d'entrata trova subito le cellule sensibili e permissive. Si replica - REPLICAZIONE VIRALE PRIMARIA. Eventualmente, in associazione con la REPLICAZIONE PRIMARIA, può presentarsi una malattia più o meno conclamata. Il virus viene rilasciato. Arriva ad un nuovo ospite e ricomincia il ciclo. Questo è un caso di un'eventuale infezione localizzata; esempi:

  • infezioni respiratorie (Orthomixovirus, Paramixovirus)
  • infezioni gastrointestinali (Rotavirus)
  • infezioni della cute (Papilllomavirus)

In altri casi, si può avere disseminazione virale. Alcuni virus possono passare in altri distretti e dare un'infezione sistemica.

DISSEMINAZIONE VIRALE

I virus che danno infezioni sistemiche devono diffondere dal sito di ingresso al tessuto bersaglio. Come disseminano i virus? Quali sono le vie attraverso le quali i virus possono passare da un distretto a distretti più

profondi?I virus hanno vari modi per disseminare.

▪ La via più comune è la Via ematica (viremia – presenza di virus nel sangue); es. Paramixovirus, Picornavirus

▪ Via nervosa es. Rhabdovirus, Coronavirus

▪ Via linfatica es. Reovirus

▪ Passaggio diretto cellula – cellula es. Paramixovirus pag. 12

Esempi di infezione disseminata

▪ Poliomielite – per via alimentare.

▪ Rabbia – la via d’entrata è il sottocute; tramite i nervi arriva al SN.

▪ Epatite B – per via sessuale, parenterale; arriva al sangue e giunge nel fegato.

REPLICAZIONE SECONDARIA

▪ Avviene negli ORGANI BERSAGLIO

▪ Generalmente la replicazione primaria è scarsa o asintomatica

▪ Ogni virus ha uno specifico tropismo di tessuto (virus dermotropi, pneumotropi, epatotropi, neurotropi…)

ELIMINAZIONE

Assicura la permanenza del virus nella sua nicchia ecologica e ne determina le modalità di trasmissione a nuovi ospiti

Varie vie:

▪ respiratoria

apparato digerente▪ secrezioni genitali▪ sangue

Uno stesso virus può essere eliminato tramite vie diverse nelle diverse fasi di infezione (es. virus enterici nelle prime fasi di infezione vengono eliminati dalla bocca e successivamente nelle feci).

PATOGENICITÀ VIRALE

La capacità di un virus di determinare malattia nell'ospite viene definita virulenza.

Dipende da:

  • azione patogena del virus
  • risposta immunitaria dell'ospite

Azione patogena del virus

  • Danno cellulare (effetti citopatici)
  • Sovversione delle difese immunitarie (es. influenza, HIV...)
  • Trasformazione

TIPI DI INFEZIONE VIRALE

ACUTA

CRONICA:

  • LATENTE
  • PERSISTENTE
  • LENTA

TRASFORMAZIONE

INFEZIONI ACUTE

Un'infezione acuta è un'infezione causata da un virus, che arriva in un certo distretto, si replica in maniera attiva, causa dei danni cellulari e poi riesce.

Un'infezione acuta è un'infezione che causa una malattia acuta con rapido decorso (morbillo,...

rosolia, influenza …).▪ Risposta immunitaria protettiva (guarigione)▪ Nelle infezioni acute il virus necessita o di una rapida trasmissione o dellacapacità di sopravvivere fuori dall’organismo.

INFEZIONI CRONICHE▪ Continua presenza del virus nell’organismo (bassa ma continuamoltiplicazione virale)▪ Le infezioni croniche portano ad una malattia cronica (persistente o latente)L’ospite non elimina il virus durante l’infezione acuta per vari motivi:▪ diffusione del virus a cellule meno permissive▪ sviluppo di una risposta immune che riduce ma non eradica l’infezioneEsempi:▪ Epatite B (HBV)▪ Epatite C (HCV) pag. 14

INFEZIONI PERSISTENTI – replicazione bassa per periodi lunghi▪ È un’infezione caratterizzata da una bassa ma continua produzione virale perperiodi prolungati▪ Malattie croniche o lenteCause di persistenza virale nell’organismo:▪ Bassa cito – patogenicità del virus▪ Meccanismi

di stress o di immunosoppressione che permettono al virus di riattivarsi e causare una nuova infezione. ▪ HIV (virus dell'immunodeficienza umana); dopo l'infezione primaria, il virus si integra nel DNA delle cellule del sistema immunitario e rimane in uno stato di latenza per anni. Durante questo periodo, il virus non si replica attivamente, ma può essere riattivato in seguito a determinati stimoli, causando la progressione della malattia. ▪ Citomegalovirus (CMV); dopo l'infezione primaria, il virus rimane latente nel corpo e può essere riattivato in seguito a situazioni di immunosoppressione, come nel caso dei pazienti sottoposti a trapianto di organi o con HIV. Questi sono solo alcuni esempi di infezioni virali latenti, ma molti altri virus possono adottare questa strategia per sopravvivere nel corpo dell'ospite. La capacità di un virus di persistere in forma latente rappresenta un vantaggio evolutivo, poiché consente al virus di evitare l'eliminazione da parte del sistema immunitario e di trasmettersi ad altri individui durante le fasi di riattivazione.

predisponenti per riattivarlo – riattivazione del virus; così dai gangli spinali si sposta; ritorna a livellodel labbro e dà la tipica vescicola herpetica.

Le condizioni predisponenti possono essere un’immunosoppressione; cambiamentiormonali; una stimolazione fisica (raggi UV – inducono il virus a spostarsi dai ganglispinali, verso il sito dove danno l’infezione localizzata); vari motivi che fanno sì chequesto virus si riattivi dai gangli spinali e dia la vescicola herpetica. pag. 15

Il fuoco di Sant’Antonio è il corrispondente della vescicola herpetica, per il virusdella varicella zoster.

▪ Papovavirus

▪ Adenovirus

INFEZIONI LENTE

▪ Aumento continuo e costante nel tempo (lunga incubazione) dellamoltiplicazione virale con uno sviluppo di una malattia progressiva

▪ Malattie lente

▪ Assenza di una fase acuta

Esempi:

▪ Lentivirus (HIV e AIDS)

▪ agenti infettivi di natura non virale (PRIONI – malattia della mucca

pazza/BSE)TRASFORMAZIONE – neoplasieProliferazione cellulare incontrollata (transitoria e/o persistente) daparte di alcuni virus che hanno la capacità di essere dei virus oncogeni.Trasformazione neoplastica:
▪ induzione da parte del virus di alterazioni morfologiche, biochimiche e biologiche
▪ trasmissibili alla progenie cellulare
▪ crescita illimitata (immortalizzazione – processo attraverso cui le cellule normaliacquisiscono caratteristiche tumorali e si riproducono all'infinito)
▪ possibilità di causare tumore se inoculati nell’ospite appropriatoEsempi di patologie neoplastiche alle quali è stato associato un’infezione:
▪ Retrovirus oncogeni
▪ HPV – cancro della cervice uterina (alcuni sierotipi 16, 18, 31…)
▪ Adenovirus
▪ Hepadnavirus (virus dell’epatite B, dell’epatite C)
▪ Herpesvirus pag. 16FARMACI ANTIVIRALI
▪ Qual è il problema cardine della terapia antivirale?Il virus vive

all'interno delle nostre cellule, quindi è un problema bloccare il virus in maniera selettiva senza intaccare le nostre cellule. La TRASCRTTASI INVERSA è un ottimo bersaglio nella terapia antiretrovirale – terapia contro l'HIV. La TRASCRITTASI INVERSA è un enzima presente solo nei virus (RETROVIRUS e nel virus dell'epatite B) e NON nelle nostre cellule. Difficoltà nella produzione di farmaci anti-virali efficaci e con tossicità selettiva.

▪ Come si inibisce la TRASCRITTASI INVERSA?
È possibile bloccare un enzima virale attraverso 2 modi:
Con degli INIBITORI (non-nucleosidici) della TRASCRITTASI INVERSA; uso una molecola che si lega all'enzima e lo ferma.
Con degli INIBITORI (analoghi nucleosidici) della TRASCRITTASI INVERSA; uso una base azotata modificata che l'enzima prende e la replica si ferma; nel momento in cui il virus ingloba questa base azotata modificata, non è più in grado di

replicarsi, poiché si utilizza una molecola che è un analogo di una base.

FARMACI anti-HIV1:

  1. INIBITORI (analoghi nucleosidici) della TRASCRITTASI INVERSA - basi azoatate modificate; zidovudine (AZT; ZDV; Retrovir) ed altri
  2. INIBITORI (non-nucleosidici) della TRASCRITTASI INVERSA - delle molecole che si legano alla TRASCRITTASI INVERSA e la bloccano; nevirapine (Viramune) e altri
  3. INIBITORI delle PROTEASI:
    • saquinavir (Inverase; Fortovase)
    • ritonavir (Norvir)
    • indinavir (Crixivan) ed altri
  4. INIBITORI dell'ATTACCO del VIRUS: enfuvirtide (Fuzeon) pag. 17

TERAPIA HAART - Terapia antiretrovirale attiva ("Highly Active Anti-Retroviral Therapy") è fatta da un Cocktail di 3-4 farmaci di almeno 2 classi diverse, che i pazienti devono prendere PER TUTTA LA VITA.

Il motivo per cui vengono utilizzati 3-4 farmaci contemporaneamente e non uno solo, è che il virus HIV è un virus estremamente

variabile; muta continuamente e all'interno dello stesso soggetto possiamo avere anche virus diversi.
  1. Se si utilizzano 3 - 4 farmaci insieme, la probabilità di SELEZIONARE DEI MUTANTI multiresistenti è molto più bassa, rispetto ad usarne uno solo.
  2. Se si tratta un paziente, con l'infezione da HIV, con un solo farmaco, dopo un po' di tempo è molto probabile che si selezionino dei mutanti resistenti.

INTERFERONE

Tra i FARMACI ANTIVIRALI ci sono anche gli INTERFERONI. Gli INTERFERONI, sono delle molecole (CITOCHINE) prodotte naturalmente dal nostro corpo.
  1. Quando veniamo infettati da un virus, si ha un picco di replicazione virale.
  2. Prima di produrre gli anticorpi, si possono avere delle DIFESE INNATE.
  3. Tra le DIFESE INNATE - ANTIVIRALI, che sono SPECIE SPECIFICHE ma NON virus specifiche c'è anche l'interferone e (non specifiche per un virus in particolare), vari altri meccanismi.
L'interferone ha tutta unaserie di funzioni, tra cui la:
  • modulazione della risposta immunitaria;
  • inibizione proliferazione cellulare (leucemie, sarcoma di Kaposi...);
  • ma anche un'azione antivirale soprattutto verso certi tipi di virus (infezioni da HBV, HCV, HHV - Herpesvirus);
L'interferone, per essere prodotto, deve essere stimolato. Uno degli stimoli sono per esempio gli acidi nucleici virali, anche quelli batterici (cellule tumorali, mitogeni). I virus con RNA a doppio filamento sono degli ottimi induttori di interferoni.
  • Proteine cellulari indotte da vari stimoli e in grado di rendere resistentiall'infezione (virale) cellule non infette.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
115 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Foxy. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Biologia Prof.