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I RUOLI NEL DISCORSO.
La famiglia è uno dei luoghi di affermazione del proprio se, ed è nel rapporto dialogico che si
conquista uno spazio in cui si negoziano significati di ciò che si sta comunicando e dei propri
punti di vista.
L'identità che ognuno ha nella propria famiglia dipende dal ruolo che interpreta e allo stesso
tempo che gli è attribuito dagli altri membri.
Come interveniamo nella conversazione dipende infatti dai ruoli che interpretiamo nella
situazione.
Durante i pasti vengono comunicate novità per esempio, questo vuol dire che tali eventi non
restano propri di un singolo individuo ma vengono condivisi dalla famiglia e ne diventano
patrimonio collettivo.
Il modo in cui la famiglia tratta i sentimenti e i pensieri dei suoi membri e determinante per lo
sviluppo della persona per lo sviluppo di personalità sane o instabili.
Il processo di condivisione di eventi o scelte con la famiglia nello studio di Ochs e TAYLOR è uno
strumento di giudizio, per questo è importante capire chi ha il potere di giudicare, chi è sottoposto
a giudizio, la distribuzione dei ruoli all'interno della famiglia.
la famiglia è infatti un nucleo distinto rispetto al mondo esterno, che si riconosce in "noi" a
differenza degli "altri".
il focus della ricerca è principalmente rivolto ai bambini italiani, a confronto con quelli americani,
lo scopo è capire se i bambini delle diverse culture sono attivi o passivi all'interno della
conversazione.
Nel contesto famigliare spesso si creano nella conversazione delle alleanze, questo vuol dire che
due membri conducono un'azione rivolta verso un terzo.
Esiste una sorta di gerarchizzazione delle varie forme di alleanza , da un livello debole in cui
l'alleanza con un altro membro è più implicita, ad uno più forte in cui l'alleanza diventa esplicita
attraverso una scelta dei partecipanti di una conversazione nei confronti di uo. Bersaglio ben
identificato.
La strategia utilizzata per creare delle alleanze implicite o di scarsa intenzionalità è
L'ALLINEAMENTO,
Ci sono poli i casi di ALLEANZA MANIFESTA, che hanno la specificità di adottare strategie di
selezione del potenziale alleato,
Infine un'ultima alleanza conversazionale è costituita dalla COALIZIONE, in cui il terzo membro è
decisamente escluso ed assume un ruolo di bersaglio.
L'allineamento eè una presa di posizione.
Strategie dell'alleanza manifesta: tramite lo sguardo,
Esiste uno sguardo diretto faccia a faccia, e una modalità di sguardo laterale, ossia non diretto
all'interlocutore,ma ad un terzo referente.
L'uso del vocativo, direttAmente indirizzati al destinatario.
Oppure l'intervento di un terzo all'interno di sequenze problematizzate in grado di modificare il
contesto.
Ultima strategia, è la coalizione contro un terzo bersaglio.
Modalità di coalizione, spesso nelle famiglie è la parodia, ossia sottoporre qualcuno a critica sotto
forma di scherno.
Il ruolo di discorso, è diverso dal ruolo familiare, esso è circoscritto in una conversazione,e
definisce la funzione di un componente all'interno di quella conversazione, se da l'avvio al
discorso è chi introduce, se è colui a c è indirizzato è il destinatario, se ne è l'oggetto principale è
il protagonista.
Ruoli che possono essere ricoperti da tutti i componenti familiari , anche se a volte da alcuni più
che da altri, quello che la ricerca vuole mettere in evidenza infatti è la presenza o meno di un
legame non casuale tra il ruolo familiare e il ruolo di discorso.
Secondo una prima analisi, si può osservare che i figli risultano protagonisti tre volte di più
rispetto ai genitori, questo può significare che i genitori rivolgono le loro attenzioni su ciò che
riguarda i figli.
Essendo spesso i figli oggetto di discorso corrono un maggior rischio di essere giudicati e messi
in discussione.
Nel ruolo di chi introduce sono invece i genitori ad avere una percentuale più alta, al a madre
introduce più spesso del padre, anche se la differenza tra genitori e figli rispetto al ruolo di c
introduce non è così alta, questo vuol dire che i figli hanno anche loro un ruolo attivo nella
conduzione di una conversazione.
Il ruolo del destinatario invece non ha molta differenza tra genitori e figli, si ipotizza pero che i
bambini siano più destinatari di discorsi incentrati sul presente, mentre i genitori di discorsi
incentrati su l passato.
Il fatto che i figli siano destinatari quasi quanto i genitori vuol dire che svolgono un ruolo attivo
nella conversazione e sono ritenuti persone competenti a livello sociale, infatti i genitori parlano
direttamente con i figli e non solo dei figli.
Una delle relazioni studiate dalla ricerca è il rapporto tra il protagonista e chi lo introduce, quindi
chi introduce chi, ed è emerso che il bambino target ossia quello più piccolo spesso si auto
introduce, raccontando qualcosa che lo riguarda , assumendo un ruolo attivo come protagonista.
Inoltre i figli spesso introducono i genitori utilizzando l'occasione della cena per parlare dis e
stessi.
Quindi risulta che i figli svolgono un ruolo attivo e potente nei contesti italiani nei ruoli familiari,
rispetto all'analisi della ricerca americana, spesso i bambini si auto introducono scegliendo quindi
si essere protagonisti della conversazione, ma non solo , c'e una tendenza dei genitori a
scegliere i figli come destinatari diretti del discorso,e la scelta di parlare con i figli non èa
casuale.
L'intreccio continuo tra i ruoli ci permette di pensare alla famiglia come un sistema all'interno del
quale la gestione del potere conversazionale, è continuamente ridefinita e riorganizzata.
I partecipanti sono continuamente coinvolti in un processo di scambio e influenza reciproca, che
permette la socializzazione al sistema familiare , e permette la costruzione dell'unità familiare.
LA NARRAZIONE è un fondamentale contributo che ci permette di comprendere la realtà.
La nostra memorizzazione degli eventi, è limitata alla sua. Dimensione storici abile, ossia. Ciò
che possiamo raccontare, la narrazione ci permette di creare un legame tra i racconti possibili e
la percezione della realtà.
La narrazione agisce secondo schemi regolari.
ICanoni di racconto degli eventi dipende dal tipo di storia che si vuole raccontare.
L'analisi del discorso narrativo nelle conversazioni delle famiglie americane e italiane mostra
come i bambini compaiono più spesso in veste di protagonisti delle storie .
L'essere riconosciuti come titolari di esperienze, non deriva automaticamente dal fatto di aver
vissuto l'esperienza stessa, ma è un riconoscimento pubblico che si conquista nell'interazione.
Come già detto da Goffman, attraverso la narrazione si esercita la funzione sociale di esibire e
costruire se stessi come personaggi. Tali personaggi devono essere però riconosciuti ed accettati
dagli altri partecipanti.
OCHS e TAYLOR sottolineano che l'attività narrativa nei contesti familiari è simile a quella
scientifica, ossia si sviluppa tramite processi di problem solving: viene formulata un'ipotesi, una
certa interpretazione viene proposta alla comunità per poi essere valutata e discussa.
Questo e importante per lo sviluppo cognitivo del bambino, sia per l'occuoazione di una posizione
nel gruppo familiare, o in quello dei pari, e per imparare le modalità di interpretazione del mondo
sociale.
La narrazione è uno strumento potente, i bambini hanno un forte interesse ore l'ascolto e in
questo modo sviluppano attività linguistiche e metalinguistiche.
Durante la ricerca è stata posta una distinzione tra storie e resoconti, durante l'attività narrativa
nella famiglia riunita per il pasto.
La storia è un evento passato che presenta una situazione problematica.
Il resoconto è una serie di eventi passati che non hanno tra loro una connessione problematica.
Un'ulteriore distinzione è stata fatta per quanto riguarda i ruoli : tra protagonista, narratore
principale e co -narratori
il genere di narrazioni analizzate, sono storie a più voci, in cui i piani temporali slittano in
continuazione le categorie utilizzate per l'analisi delle narrazioni sono divise in storie e resoconti;
Sia le prime che le seconde partono con il setting, ossia il momento in cui si forniscono
informazioni sul contesto e sui personaggi.
L'evento iniziale, lo troviamo solo nelle storie, cioè un'azione o un cambiamento che da origine a
successive mosse di protagonisti.
L'arte i sposta interna sono le emozioni passate i desideri e le intenzioni dei protagonisti, mentre
le reazioni sono gli stati emotivi raccontati nel presente della storia, le reazioni vengono
modificate come alterazioni nel tono della voce o esclamazioni delle persone presenti, commenti,
giudizi.
I tentativi e le conseguenze, sono tutti gli interventi con cui un problema viene affrontato.
Mentre l'azione passata che troviamo nei resoconti, sono tutti i tipi di informazioni di cronaca.
Infine troviamo lo sviluppo generale che rientra in tutte e due le categorie, che sono i contributi
dati che sostengono la narrazione , detti (backchanneling ) o segnalatori di attenzione,
espressioni linguistiche e parà linguistiche, "davvero" "si" "mhm" "aha" , o componenti non verbali
o me sguardi di interesse , cenni etc.
Come è avvenuta la procedura di codifica:
Identificato le narrazioni, individuando l'inizio e la fine e le diverse fasi o riprese che lo
compongono.
Vengono divise storie da resoconti, sulla base di una presenza o meno di un evento
problematico.
Costante nelle famiglie, è che gli adulti rivolgono la loro attenzione ai bambini facendoli oggetto
del discorso.
Essere protagonisti di una storia vuol dire avere una situazione problematica, e sembra che i
genitori non se la sentano di assumersi questo ruolo preferendo scaricarlo sui figli ; su sei cene
infatti il protagonista nella maggior part dei casi e il più piccolo.
Troviamo anche un'alta percentuale di discorsi in cui sono presenti "gli altri" ossia tutti coloro
esterni dalla famiglia. In questi casi sembra che colui che introduce il discorso , il narratore
iniziale chieda agli altrui componenti di concordare il giudizio su un terzo, questo gli permette di
sentirsi parte integrante della famiglia e considerarsi come parte di un insieme omogeneo.
In effetti nella maggior parte de casi i commenti di tutti i familiari si muovono su uno stesso piano
di valutazione.
Spesso i co-narratori si allineano con il narratore iniziale , metten