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C) ATTIVO CIRCOLANTE

I) RIMANENZE

Servono a trasferire il costo sostenuto per l’acquisto o per la lavorazione di beni, sull’esercizio per il

quale verranno conseguiti i rispettivi ricavi. Da una parte, ci sono le imprese commerciali cioè

imprese che comprano e vendono senza svolgere lavorazioni/trasformazioni, dall’altro ci sono le

imprese industriali, cioè imprese che prima producono e trasformano fisicamente il bene poi lo

vendono. Valutare un bene che viene solo commercializzato e valutare un bene che viene prima

prodotto poi venduto, è differente. Tra le rimanenze troviamo:

1- materie prime, sussidiarie e di consumo: si tratta di rimanenze di quei beni che non hanno subito

una lavorazione da parte dell’impresa. Sono tipiche delle imprese commerciali.

à

Criterio Base di Valutazione costo

2- prodotti in corso di lavorazione e semilavorati: i primi non possono ancora essere venduti perché

hanno subito una lavorazione ma non sono ancora pronti per la vendita; i semilavorati invece

possono essere venduti, perché sono già pronti alla vendita. Per valutarle , devo sommare tutti i

costi sostenuti+ costi direttamente imputabili.

3- lavori in corso su ordinazione: si tratta di commesse, cioè beni la cui produzione inizia e dura per

un periodo superiore all’esercizio (lavori pluriennali).

4-­‐   prodotti finiti e merci: i primi hanno subito e terminato la lavorazione e sono legati ad imprese

industriali, mentre le merci vengono solo acquistate e vendute quindi sono legate alle imprese

commerciali.

5- acconti

Esempio:

31.12.14 merci in magazzino (CE) X

merci c/rimanenze finali (CE) X

1.1.15 merci c/rimanenze finali X

merci in magazzino X

SP CE

Merci in merci c/rimanenze iniziali Y merci c/rimanenze

magazzino X (sono le rimanenze finali finali X

dell’anno precedente)

Nel CE, le rimanenze si trovano in A2, A3, B11, tuttavia si tratta di variazioni di rimanenze, le quali

si ottengono come differenza tra le rimanenze finali e le rimanenze iniziali. Nella sezione A

(insieme di ricavi) vengono inserite le ∆ delle rimanenze di prodotti in corso, semilavorati, finiti, su

  25  

 

   

ordinazione, cioè di quei beni che hanno subito una lavorazione da parte dell’impresa. Nella sezione

B (insieme di costi) vengono inserite le ∆ delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo

e merci, cioè di quei beni che non hanno subito alcuna lavorazione da parte dell’impresa.

La variazione si intende:

Ø à

Se mi colloco in A2 o A3 ∆R = rimanenze finali – rimanenze iniziali

Ø à

Se mi colloco in B11 ∆R = rimanenze iniziali – rimanenze finali

In entrambi i casi può risultare un valore negativo, se così succede va inserito a bilancio con segno

negativo.

Articolo 2426 “criteri di valutazione”:

Se si tratta di beni che sono prodotti: devo indicarli al costo di produzione, quindi bisogna

• sommare tutti i costi sostenuti per la loro produzione.

Se si tratta di beni fungibili (beni indifferenti l’uno all’altro): devo usare o la regola del

• “primo entrato primo uscito” (FIFO “first in first out”) o “ultimo entrato primo uscito”

(LIFO “last in first out”) o la regola del “costo medio ponderato”. Se il valore ottenuto con

uno dei metodi sopra citati, differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura

dell’esercizio, la differenza deve essere indicata nella nota integrativa. Se valuto le

rimanenze attraverso il LIFO, esse vengono valutate in modo prudenziale ma non reale, se le

valuto al FIFO, vengono valutate in modo più reale e meno prudenziale, una via di mezzo è

rappresentata dal costo medio ponderato, che però non utilizza valori reali (approssimazioni,

valori periodici, decimali..)

Esempio:

acquisto di 100 al prezzo 1

acquisto di 80 al prezzo 2

vendita di 130 al prezzo 10

acquisto di 50 al prezzo 3

acquisto di 100 al prezzo 4

vendita di 130 al prezzo 12

LIFO continuo A 100 P1 100 50

A 80 P2 80

V 130

A 50 P3 50 20

A 100 P4 100

V 130 Rf = 20 P3 + 50 P1 = 20x3 + 50x1 = 110

Elimino dal basso verso l’alto

  26  

 

   

FIFO continuo Elimino dall’alto verso il basso

A 100 P1 100

A 80 P2 80 50

V 130

A 50 P3 50

A 100 P4 100 70

V 130 Rf = 70 P4 = 70x4= 280

COSTO MEDIO PONDERATO continuo

à

A100 P1 100x1 = 100

à

A80 P2 80x2 = 160 CMP(costo medio ponderato)= 260/180=1,4444

180 260

à

V -130 P1,44 -130x1,44 = -187,20

50 72,80

à

A 50 P3 50x3 = 150

à

A 100 P4 100x4 = 400

200 622,80 CMP = 622,80/200 = 3,114

à

V -130 P3,114 -130x3,114 = -404,82

70 (quantità delle rimanenze) 217,98 (valore delle rimanenze)

Il punto di debolezza di tutti e tre i metodi continui: essendo cronologici, occorre aggiornare sempre

ogni minimo scarico del magazzino. Perciò si utilizza il metodo del LIFO, FIFO, costo medio

ponderato, di periodo: si basano sul fatto che l’impresa ha degli acquisti e delle rimanenze. LIFO di

periodo e LIFO continuo coincidono, mentre FIFO continuo e FIFO di periodo non coincidono.

Con gli stessi dati dell’esempio precedente:

A 100 P1

A 80 P2

V 130

A 50 P3

A 100 P4

V 130

Rf= 70

LIFO di periodo (parte dal principio base del LIFO, perciò quello che mi resta in magazzino è la

prima che mi è entrata):

A 100 P1

A 80 P2

A 50 P3

A 100 P4

Rf = 70 x 1 = 70

  27  

 

   

FIFO di periodo (parte dal principio base del FIFO, perciò quello che mi resta in magazzino è

l’ultima che mi è entrata):

A 100 P1

A 80 P2

A 50 P3

A 100 P4

Rf = 70 x 4 = 280 à

COSTO MEDIO PONDERATO di periodo: ∑ p x q / ∑ q media ponderata degli acquisti

i i i

fatti nell’anno:

(100x1 + 80x2 + 50x3 + 100x4) / 100 + 80 + 50 + 100 = 2,45

Rf = 70 x 2,45 = 171,50

NB le rimanenze finali sono dei ricavi per l’impresa, le rimanenze iniziali sono costi.

Se un’impresa acquista delle merci, sostiene un costo fiscalmente deducibile; le rimanenze finali

sono un ricavo (in quanto sospensione di un costo) e alla fine dell’anno può accadere che

l’imprenditore, per pagare meno tasse, tende a stare indietro con la valutazione delle rimanenze,

cioè adotta dei metodi che consentono di scrivere a bilancio il valore più basso possibile delle

rimanenze, o addirittura a far sparire (non considerare, valutare) delle merci a magazzino. Per

ovviare a questi problemi, il codice civile stabilisce che la valutazione delle rimanenze non può dare

risultati inferiori a quelli del LIFO a scatti annuali.

LIFO A SCATTI ANNUALI: è un metodo che analizza la formazione delle rimanenze anno dopo

anno, in particolare valuta il decremento o l’incremento delle rimanenze che si è verificato ogni

anno. Per il primo anno, le rimanenze vengono calcolate al costo medio ponderato degli acquisti

effettuati nell’anno. Dopodiché devo valutare se anno dopo anno si è verificato un incremento o

decremento delle rimanenze. Se sono aumentate, dovrò valutare nello stesso modo del primo anno.

Esempio:

anni Rf CMP (di periodo)

1 70 2,45

2 100 3

3 80 3,2

4 100 4,1

5 50 5

6 80 6

Rf anno 1 = 70 x 2,45 = 171,50

Rf = ( 70 x 2,45 ) + ( 30 x 3 ) = 261,50

2

Rf = ( 70 x 2,45 ) + ( 10 x 3 ) = 201,50

3

Rf = ( 70 x 2,45 ) + ( 10 x 3,2 ) + ( 20 x 4,1 ) = 283,50

4

Rf = 50 x 2,45 = 122,50

5

Rf = ( 50 x 2,45 ) + ( 30 x 6 ) = 302, 50

6

METODO DI VALUTAZIONE DEI LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE

(COMMESSE)

Nelle commesse i ricavi vengono conseguiti quando si verifica la vendita finale, cioè quando la

prestazione dovuta è ultimata. Vi sono due metodi per valutare le commesse:

1. Metodo della commessa completata: l’utile conseguito dalla commessa graverà solo

nell’ultimo anno, cioè nell’anno in cui vengono conseguiti i ricavi

2. Metodo della percentuale di avanzamento: consente di spalmare gli utili negli esercizi per

i quali la commessa è in corso.

  28  

 

   

Esempio:

Ricavi pattuiti 5,5 mln

• Costi totali previsti 2 mln

• Durata dei lavori 4 anni

• Costi sostenuti nel primo anno 100000

• Costi sostenuti nel secondo anno 400000

• Costi sostenuti nel terzo anno 1000000

• Costi sostenuti nel quarto anno 500000

Metodo della commessa completata

31.12 primo anno

costi sostenuti 100000

rimanenze finali 100000 (ricavo)

risultato economico 0

31.12 secondo anno

rimanenze iniziali 100000 (costo)

costi sostenuti 400000

rimanenze finali 500000 (ricavo)

risultato economico 0

31.12 terzo anno

rimanenze iniziali 500000

costi sostenuti 1000000

rimanenze finali 1500000

risultato economico 0

31.12 quarto anno

rimanenze iniziali 1500000

costi sostenuti 500000

ricavi di vendita 5500000

risultato economico 3500000

RISULTATO ECONOMICO COMPLESSIVO = 0+0+0+3500000 = 3500000

Metodo della percentuale di avanzamento

31.12 primo anno

costi sostenuti 100000

% di avanzamento 100000/2000000 x 100 = 5% (la lavorazione è avanzata del 5%)

rimanenze finali 5500000 x 5% = 275000

risultato economico 175000

31.12 secondo anno

rimanenze iniziali 275000

costi sostenuti 400000

% di avanzamento (100000+400000)/2000000 x 100 = 25%

rimanenze finali 5500000 x 25% = 1375000

risultato economico 1375000-(27500+400000) = 700000

  29  

 

   

31.12 terzo anno

rimanenze iniziali 1375000

costi sostenuti 1000000

% di avanzamento (100000+400000+1000000)/2000000 x 100 = 75%

rimanenze finali 5500000 x 75% = 4125000

risultato economico 4125000-(1375000+1000000) = 1750000

31.12 quarto anno

rimanenze iniziali 4125000

costi sostenuti 500000

% di avanzamento 100%

ricavi di vendita 5500000

risultato economico 5500000-(500000+4125000) = 875000

RISULTATO ECONOMICO COMPLESSIVO = 175000+700000+1750000+875000 = 3500000

L’articolo 2426 al p.to 11 afferma che: i lavori in corso su ordinazione possono essere iscritti sulla

base dei corrispettivi contrattuali (ricavi) maturati con ragionevole certezza.

II) CREDITI , con separata indicazione degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo

Si tratta di crediti di natura commerciale (eccetto crediti tributari 4bis e imposte anticipate 4ter)

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
67 pagine
4 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher oliveto93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Grumo Marco.