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Alcuni modi in cui gli osservatori sono rimasti intrappolati in trappole osservative e cosa hanno escogitato
per venirne fuori:
Cristoforo Colombo. All’arrivo in “India” egli credette di vedere la conferma di ciò che aveva letto sui
• libri. Quello che si aspettava di vedere lo vide, non osservava, ma leggeva e interpretava. Lo stesso vale
per Marco Polo che vide gli unicorni.
La società di osservazione dell’uomo. Costituita a Parigi verso la fine del ‘700 con lo scopo di sottoporre
• i fenomeni umani a osservazione come quella fatta dai naturalisti su animali/piante. Si proponevano di
osservare in modo analitico senza le “vane teorie”, criticando i viaggiatori che raccontavano imprese e
visioni bizzarre, poco scientifiche e frettolose. La società seguiva i principi di Cartesio andando a
scomporre la realtà complessa nelle sue componenti elementari. Si temevano anche le osservazioni guidate
da convincimenti teorici aprioristici. Gli osservatori volevano che il viaggiatore seguisse l’origine e la
generazione delle idee partendo dal semplice per arrivare al complesso.
‘800 antropologi evoluzionisti usavano i dati etnografici raccolti da altri, teorizzando l’uniformità dello
• sviluppo dell’uomo dalle origini nelle diverse società. Boas polemizza questo metodo estensivo perchè la
ricerca sarebbe dovuta essere diretta, dati rilevati dall’antropologo stesso e lui era convinto che comunque
le origini erano diverse (tutte le culture usano le maschere, ma la funzione è diversa).
I cacciatori-raccoglitori. Questi popoli primitivi furono immaginati in continuo movimento alla disperata
• ricerca di cibo per sopravvivere e, per questo, non si dedicavano a compiti più “alti”. Stereotipo scientifico
perchè potrai a sopravvalutare alcuni dati rispetto ad altri: il tempo dedicato a queste attività era
pochissimo nella giornata. Questo equivoco è dovuto al fatto che sono stati osservati dopo colonizzazione
dove i bianchi li obbligavano a fare questo per tutto il giorno. Inoltre la loro economia non è basata
sull’espansione illimitata di bisogni, ma sulla loro riduzione e questa logica sfugge alla società
dell’accumulo industriale. (Sahlins)
Buona etnografia: riducendo la componente soggettiva/interpretativa, registra in modo accurato i fatti
Buona antropologia: ricostruisce i rapporti dei fenomeni tra loro e li spiega.
Antropologo sul terreno è il messo per arrivare alla descrizione della cultura osservata. I risultati non sono
indipendenti dal metodo e dai presupposti teorici che hanno presieduto la stessa. Osservazione e
interpretazione sono difficilmente divisibili.
Compito antropologo: proporre resoconti sul modo in cui l’Altro interpreta il mondo dal suo pdv. Molto
arduo. Deve tradurre, ma se lo fa con le categorie dell’Altro risulterà incomprensibile, quindi dovrà tradirsi
in qualche modo. Nuova proposta di antropologia dialogica dove si ha una co-produzione di dati tra
antropologo e nativo arrivando ad una negoziazione.
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9. L’osservazione nella storia della medicina (Paolo Zoli)
Importanza dell’osservazione attraverso i 5 sensi. Il primo vero laboratorio di analisi resta il corpo del
medico, prima della nascita del primo laboratorio (1660) i medici hanno sempre usato i sensi. Però non erano
osservazioni obiettive, ma incappavano nei pregiudizi del tempo. Al tempo giudicavano tutti secondo la
dottrina di Ippocrate in senso letterale; inoltre vi erano medici che facevano la diagnosi con oroscopi
(Rinascimento). Ogni tempo è portatore di una serie di pregiudizi culturali attraverso cui il medico faceva le
diagnosi. I pregiudizi hanno inficiato la medicina fino alla metà del XVII secolo, epoca gelileliana con messa
in discussione dei criteri interpretativi dei dati (ipse dixit, che bloccava qualsiasi approfondimento) in modo
deduttivo e pieni di errori forse anche a causa dei copisti. Inoltre non vi era la conoscenza delle malattie
(eziologia recente) per cui venivano applicati rimedi estranei che a volte peggioravano.
I primi esperimenti erano artigianali (come quello per sostanze antisettiche): le osservazioni sono collegate
con le sperimentazioni grazie a Galileo e alla sua strumentazione (come prolungamento dei sensi). Per cui
nascono i laboratori. Il punto di vista, nella storia della medicina, è ricollegabile anche alle scuole di
pensiero. Bisogna sempre avere un dubbio, usare cautela. Anche oggi la medicina è intrisa di ideologie, cioè
l’ideologia tecnologica che fa fare un sacco di esami al paziente. Si ha una teoria dell’informazione con la
trappola del rumore. Tutti questi nuovi prolungamenti dei sensi sono meravigliosi ma sono troppi e nessuno
li può padroneggiare. L’eccesso di informazione provoca una paralisi del sapere o di via deviante.
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10. L’osservazione in archeologia (M.Cristina Genito Gualandi)
Il lavoro dell’archeologo richiede un grande spirito di osservazione che non trascuri alcun particolare e
intuito nella valutazione degli indizi. Spesso è accaduto che però i risultati delle scoperte/osservazioni si
siano piegati all’influsso di pdv o condizionamenti culturali. Molti archeologi hanno interpretato oggetti
antichi rispetto ai loro intontimenti. Altre volte la superficialità ha portato ha interpretazioni errate (come la
statua equestre di Marco Aurelio la quale si credeva fosse Costantino). L’identificazione della funzione di
certi oggetti è un grande problema per l’archeologo (vedi “lacrimatoi”) perchè alcuni usati per scopi ad oggi
non perseguiti. Alcuni sono supportati dalla letteratura (es. gliraria), per gli altri si usa sempre la definizione
di oggetto votivo/rituale come etichetta generica difficile da abbandonare anche quando si scopre il vero uso.
Spesso certe aspettative hanno portato a individuare fenomeni che oggi ci appaiono irreali o ai quali si danno
interpretazioni diverse. Ricorda le Wunderkammern (‘600): oggetti creati dall’uomo e oggetti creati dalla
natura (vedi vasi della Polonia preistorici mal modellati vennero interpretati come fatti dalla natura in
competizione con l’uomo)così si spiegavano elementi inspiegabili. Se archeologo ha un’idea cerca di
produrre la sua dimostrazione. In altri casi la gelosia del mestiere indirizza l’interpretazione dei dati.
I risultati dell’archeologo non sono mai definitivi; l’osservazione va condotta tenendosi a distanza dal punto
da esaminare (uso di fotografie soprattutto aerea).
5 trappole in cui si può cadere se si lavora con l’osservazione: formulazione di false teorie archeologiche per
fini nazionalistici e sciovinisti, per scopi di guadagno personale o vantaggi promozionali, creazione di
falsificazioni e contraffazioni a uso di coloro che smaniano di possedere oggetti antichi senza avere però
l’occhio affinato dell’osservatore.
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11. L’osservazione in sessuologia (Giorgio Rifelli)
Le trappole risultano dai nostri vincoli in quanto soggetti operanti uno spazio storico-culturale e costruiscono
la storia del pensiero scientifico. Probabilmente le osservazioni-interpretazioni sono esposte all’inganno e se
guardiamo alla sessualità avvertiamo maggiori pericoli. Sessualità è pulsione sessuale + disordinato
dinamismo + possibilità di distruggere e preservare. Pan è la figura mitica che più si adatta a rappresentare la
sessualità (mezzo uomo, mezzo animale, inventore della masturbazione, protettore dello stupro, Dio degli
amori impossibili, causa di incubi e angoscia). L’osservatore è sessuato come lo è il fenomeno osservato e
ciò costringe a lavorare “dal di dentro”, quindi è maggiormente esposto agli errori. La pulsione sessuale del
singolo e della collettività è vista come potenziale fonte di disordine e sembra trovare armonia dalla
normativa elaborata dalla comunità (è possibile esprimerla salvaguardando la salute e ordine sociale).
L’osservatore è sessuato e portatore dei codici etici/religiosi che regolano questo ordine. Le trappole
moralistiche di matrice religiosa sono state numerose soprattutto negli anni della repressione, anche se
difficilmente il sapere scientifico si è lasciato trarre in inganno a priori. L’insidia venne dal positivismo
medico-scientifico: morale salutista. Con Illuminismo vi è la nascita dell’igiene e il studi sul sesso. Da ciò
nascono le prime dicerie che si diffusero con fortuna: indicazioni di un’igiene di vita che derivava le sue
norme dalla convinzione che occorresse difendersi dal potenziale disordine della pulsione sessuale per
preservare l’ordine, individuato in una parsimoniosa attività sessuale confinata al matrimonio e indirizzata
alla procreazione, attraverso la minaccia dell’impotenza, della sconfitta nello sport, nell’inefficienza nello
studio e nel lavoro.
Masturbazione oggi non è nemmeno oggetto di indagine scientifica, prima si era ostili. E’ stato il primo
argomento di patologia sessuale affrontato dalla medicina iniziato da Bekker che conia l’onanismo, dalla
teologia morale da una storia riguardante il coito interrotto (non autoerotismo). Era vero che vi erano casi
patologici, quindi l’osservazione era corretta, ma l’interpretazione aveva invertito i rapporti causa-effetto o
correlato fenomeni indipendenti. Poco si parla di masturbazione femminile, per scelte culturali perchè
l’uomo è predominante. Le conseguenze:
Conseguenza relativa alla psicologia sessuale. Donna per secoli ritenuta inferiore intellettualmente
• all’uomo e anche la sessuologia faceva grandi differenze. Solo recentemente la sessualità viene vista come
risultato di un incontro. Forse il primo ad accorgersi che non si diventa uomini se non nel faccia a faccia
con l’altro è Itard con l’educazione di Victor, il ragazzo selvaggio che non aveva nessuna differenziazione
di genere. Nel anni ’60 si inizia a osservare la relazione.
Conseguenza relativa alla clinica. Donna considerata oggetto e non soggetto del piacere; fisiologia
• riproduttiva era vista come unico motivo per cui era sessuata e i suoi desideri sessuali dovevano trovare
soddisfazione solo con le mestruazioni. Per questo la masturbazione femminile non era di rilievo e
l’orgasmo ignorato. I disturbi della funzione sessuale femminile che la clinica considerata riguardavano
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l’impossibilità del coito e quindi della procreazione (incapacità osservativa). Questo disequilibrio è stato
risanato, ma non nella mentalità della gente.
Ultima trappola: eiaculazione precoce. Risposta sessuale di breve durata che lascia insoddisfatta la partner.
L’uomo di per sé prova piacere anche se la donna no, ma o