Metodologia Epidemiologica ed Igiene - Corso completo
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tassi di incidenza specifici per età
Nell’esempio precedente ripetiamo il confronto utilizzando i ,
sottogruppo dei bambini sottogruppo degli adulto-anziani
considerando il e il :
– popolazione A: costituita da 33 bambini e 9 adulti; su 33 bambini 11 si sono ammalati di morbillo
con incidenza cumulativa di morbillo pari a 11/33 × 100 = 33,3%, su 9 adulti solo 1 si è ammalato
di morbillo con incidenza cumulativa di morbillo pari a 1/9 × 100 = 11,1%.
– popolazione B: costituita da 12 bambini e 32 adulti; su 12 bambini 4 si sono ammalati di morbillo
con incidenza cumulativa di morbillo pari a 4/12 × 100 = 33,3%, mentre su 32 adulti 3 si sono
ammalati di morbillo con incidenza cumulativa di morbillo pari a 3/32× 100 = 9,4%.
Si osserva che il rischio di contrarre il morbillo nei bambini della popolazione A e B è praticamente
lo stesso (33,3%), mentre nei soggetti adulti è sovrapponibile (11,1% e 9,4%).
Potremmo concludere che la maggiore circolazione del virus nella popolazione A non è dovuta ad
scarsa prevenzione e che nella popolazione B si registrano meno casi di morbillo perchè il n° dei
bambini è < a quello degli adulto-anziani.
per eliminare l’effetto confondente dell’età siamo costretti a
Limite dei tassi specifici
Il è che
suddividere la popolazione in sottogruppi confrontare i tassi d’incidenza tra i sottogruppi
e .
Tassi Standardizzati Standardizzazione
Per ovviare a questo limite si ricorre ai cioè alla che ci
confrontare la frequenza di un evento in 2 o più popolazioni disomogenee per età,
consente di
sesso, condizioni socio-economiche azzerando l’effetto di confondimento prodotto da tali variabili
.., .
confrontare la mortalità popolazioni A e B costituite entrambe da 4 milioni
Supponiamo di nelle
di abitanti di diverse fasce di età : Popolazione A Popolazione B
Fasce di età residenti decessi tasso grezzo residenti decessi tasso grezzo
di mortalità di mortalità
0-24 500.000 100 2,00 1.000.000 300 3,00
25-49 500.000 1.000 20,00 1.000.000 2.300 23,00
50-74 500.000 5.000 100,00 1.000.000 11.000 110,00
≥ 74 2.500.000 38.900 155,60 1.000.000 16.400 164,00
Totale 4.000.000 45.000 112,50 4.000.000 30.000 75,00
Innanzitutto :
calcoliamo il tasso grezzo di mortalità nelle due popolazioni
Tasso grezzo di mortalità Popolazione A = 45.000/4.000.000 × 10.000 = 112,50
Tasso grezzo di mortalità Popolazione B = 30.000/4.000.000 × 10.000 = 75,00
confronto dei tassi grezzi di mortalità mortalità nella popolazione A sia
Dal sembra che la
nettamente > rispetto a quella della popolazione B popolazione A è
, in realtà, si osserva che la
costituita da un n° di soggetti anziani > rispetto alla popolazione B
, mentre calcolando i tassi
mortalità rischio di morte popolazione B è >
si osserva che la o nella
specifici per fascia di età
rispetto alla popolazione A
.
eliminare l’effetto confondente dovuto alla differente distribuzione in classi di età nelle due
Per
popolazioni , si ricorre alla tecnica della Standardizzazione dei tassi che consiste nel prendere in
Popolazione di Riferimento o Popolazione Standard
considerazione una a cui si fa
confrontare i tassi calcolati nelle due popolazioni reali
riferimento per .
popolazione standard popolazione generale città
La può essere rappresentata da una di una ,
regione intera nazione censimenti ISTAT
…
, Le popolazioni standard possono essere fornite dai o
OMS popolazione di riferimento non fosse disponibile
dall’ , mentre nel caso in cui la , si considera
somma delle 2 popolazioni
una popolazione standard fittizia data dalla (8 milioni).
Fasce di età residenti decessi tasso grezzo di
Popolazione mortalità
Standard
0-24 1.500.000 400 2,67
25-49 1.500.000 3.300 22,00
50-74 1.500.000 16.000 106,67
≥ 74 3.500.000 55.300 158,00
Totale 8.000.000 75.000 93,75 7
Standardizzazione Diretta quale sarebbe il tasso se la popolazione in
“
La consente di stabilire
esame avesse la stessa struttura di quella di riferimento o standard quale sarebbe la
” cioè
mortalità se le 2 popolazioni avessero una distribuzione in età pari a quella della popolazione
standard standardizzazione diretta considera come parametro la popolazione
, per cui la applicare i tassi specifici per età calcolati in ciascuna delle 2 popolazioni,
standard , in cui bisogna
alla popolazione standard effettuare un confronto tra popolazioni diverse
consentendo di .
Popolazione A Popolazione B
Fasce popolazione decessi tasso mortalità residenti decessi mortalità
d’età standard attesi osservata standard attesi osservata
0-24 1.500.000 300 2,00 1.500.000 450 3,00
25-49 1.500.000 3.000 20,00 1.500.000 3.450 23,00
50-74 1.500.000 15.000 100,00 1.500.000 16.500 110,00
> 74 3.500.000 54.460 155,60 3.500.000 57.400 164,00
Totale 8.000.000 72.760 90,95 8.000.000 77.800 97,25
Nel nostro es. abbiamo 72.760 morti attese per la popolazione A e 77.800 per la popolazione B, per
cui possiamo calcolare il tasso standardizzato di mortalità nelle 2 popolazioni:
Tasso Standardizzato di mortalità nella popolazione A = 72.760/8.000.000 × 10.000 = 90,95
Tasso Standardizzato di mortalità nella popolazione B = 77.800/8.000.000 × 10.000 = 97,25
mortalità o il rischio di morte per ogni individuo nella popolazione A è < a quella della
cioè la
popolazione B eliminando l’effetto confondente dell’età
, .
Standardizzazione Indiretta quale sarebbe il tasso se la mortalità
“
La consente di stabilire
avesse la stessa grandezza di quella osservata in una popolazione di riferimento o standard ” cioè
quanti morti dovremmo attenderci nelle 2 popolazioni se la mortalità fosse pari a quella di una
popolazione standard applicare i
metodo di standardizzazione indiretta consiste nell’
, per cui il
tassi specifici per età della popolazione standard a ciascuna delle due popolazioni in esame in
calcolare il n° di morti attese se la mortalità nelle 2 popolazioni fosse pari a quella della
modo da
popolazione standard confronto tra n° di morti osservate nella popolazione standard e
, facendo il
n° di morti attese nella popolazione in studio Rapporto Standardizzato di
, cioè si calcola il
Mortalità (SMR) dato dal rapporto tra , molto importante
n° morti osservate/n° morti attese × 100
valutare se la mortalità osservata nella popolazione in studio è > o < della
perché ci consente di
mortalità attesa della popolazione standard .
calcolare il tasso di mortalità standardizzato con il metodo indiretto
A questo punto possiamo
moltiplicando il tasso grezzo di mortalità nella popolazione standard per il rapporto standardizzato
.
di mortalità (SMR) Popolazione A Popolazione B
Fasce di popolazione decessi mortalità residenti decessi mortalità
età attesi standard attesi standard
0-24 500.000 133 2,67 1.000.000 267 2,67
25-49 500.000 1.100 22,00 1.000.000 2.200 22,00
50-74 500.000 5.333 106,67 1.000.000 10.667 106,67
> 74 2.500.000 39.500 158,00 1.000.000 15.800 158,00
Totale 4.000.000 46.067 91,58 4.000.000 28.993 97,21
− SMR popolazione A: n° di morti osservati = 45.000, n° morti attese = 46.067, SMR = 97,68%.
− SMR popolazione B: n° di morti osservati = 30.000, n° morti attese = 28.993, SMR = 103,69%..
− tasso di mortalità standardizzato indiretto pop. A: 91,58 × 10.000 (97,68% di 93,75 × 10.000).
− tasso di mortalità standardizzato indiretto pop. B: 97,21 × 10.000 (103,69% di 93,75 × 10.000).
Per cui il calcolo eseguito attraverso la standardizzazione diretta e indiretta porta a risultati simili
consentendo di concludere che la mortalità nella popolazione B è > a quella della popolazione A.
standardizzazione applicata a qualsiasi tipo di
In conclusione possiamo dire che la può essere
tasso sia necessario fare un confronto tra i tassi misurati in 2 popolazioni
nel caso in cui
differenti per classi di età, sesso e altre caratteristiche solo dopo aver standardizzato i tassi
e
trarre delle conclusioni definitive reale entità del rischio di contrarre una
possiamo sulla
malattia nelle popolazioni confrontate . 8
EPIDEMIOLOGIA ANALITICA
EPIDEMIOLOGIA ANALITICA relazione causa-effetto associazione statistica
L’ studia la cioè l’
tra la causa o fattori di rischio e insorgenza di una malattia in una popolazione , per cui
misurare l’incidenza di una malattia in una popolazione rischio o
corrisponde a valutare il
∈
probabilità di insorgenza di nuovi casi di malattia per ogni individuo a quella popolazione .
incidenza di morbillo in una classe 4 casi nuovi casi/100 alunni in 1 anno
Ad es., se l’ è pari a ,
probabilità assoluta che ha ogni scolaro di contrarre il morbillo in 1 anno è pari
significa che la
al 4% probabilità di sviluppare una malattia per ogni individuo in una popolazione
. In realtà, la
dipende dalla presenza di fattori di rischio o protezione (determinanti di una malattia).
Fattori di Rischio fattori che > la probabilità di contrarre una malattia per un
I sono
individuo in una popolazione predisposizione genetica luogo in cui vive e lavora
, come la ,
l’individuo stile di vita dieta abuso di tabacco alcol droghe farmaci
, , , , , , ...
Fattori Protettivi fattori che < la probabilità di contrarre una malattia per un individuo
I sono
in una popolazione
.
soggetti che hanno contratto il morbillo durante l’infanzia
Ad es., i o che sono stati vaccinati contro
il morbillo in età pediatrica hanno una probabilità più bassa di contrarre il morbillo rispetto hai
soggetti non immunizzati, oppure la probabilità di avere un IMA è strettamente correlata ad alcuni
come l’età,
fattori di rischio predisposizione familiare, fattori di stress, fumo di sigaretta,
ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, i soggetti fumatori hanno più probabilità di sviluppare il
carcinoma polmonare rispetto ai non fumatori.
In realtà, il carcinoma polmonare può svilupparsi sia nei soggetti fumatori che non fumatori, per cui
non sempre esiste la relazione causa-effetto post-hoc o nesso di relazione temporale
, infatti, il ,
non corrisponde necessariamente propter-hoc o nesso di causalità
al .
L’
Associazione tra due eventi 3 tipi
può essere di :
associazione tra fattore di rischio e malattia è
l’
associazione causale o eziologica: quando
realmente causale fattore di rischio ha realmente causato l’insorgenza della malattia
, cioè il ,
dell’HIV tra soggetti che hanno rapporti sessuali non protetti.
ad esempio la trasmissione associazione tra fattore di rischio e malattia
l’
associazione indiretta o secondaria: quando ,
pur essendo statisticamente significativa non è causale
, . Ad es., alcuni studi hanno messo in
non c’è associazione tra consumo di caffè e IMA associazione tra caffè e
, ma c’è
evidenza che
fumo di sigaretta fattore di rischio di coronaropatia
che, a sua volta è un , per cui si parla di
relazione indiretta o mediata dal reale fattore di rischio .
dovuta ad una serie di errori sistematici (bias) verificatisi
associazione spuria o non causale:
durante la conduzione dello studio in una popolazione .
per valutare l’associazione statistica tra fattore di rischio e malattia
CRITERI
Esistono vari :
forza dell’associazione associazione tra fattore di rischio
l’
: negli studi di epidemiologia analitica
e malattia statisticamente significativa incidenza della malattia
quando l’
può essere definita
nei soggetti esposti al fattore di rischio è > a quella dei soggetti non esposti forza di
, con
associazione elevata valori del rischio relativo (RR) e/o odds ratio (OR) sono elevati
se i .
coerenza associazione è coerente risultato dello studio viene confermato da
un’
: quando il
studi successivi, condotti in tempi diversi e da gruppi di ricerca diversi .
relazione temporale post-hoc non corrisponde al propter-hoc se una causa non precede
: il ma
l’effetto è impossibile affermare che lo abbia provocato (induce ad un errore logico).
plausibilità biologica studio dell’associazione statistica tra un fattore di rischio ed una
: lo
malattia dovrebbe essere sempre preceduto o al massimo seguito da un serie di indagini
sperimentali che possano far ipotizzare un nesso di causalità . Per es., l’associazione fra
esposizione ad una sostanza e insorgenza di tumore dovrebbe essere verificata da prove di
cancerogenicità in vitro.
relazione dose-risposta e reversibilità associazione è causale > della dose o
l’ all’
: quando
esposizione al fattore di rischio > il rischio di malattia rimozione della causa segue
, mentre alla
la < del rischio di malattia . 9
Studio Analitico reclutare un campione di popolazione
Per eseguire uno dobbiamo innanzitutto ,
gruppo di soggetti esposti al fattore di rischio gruppo
distinguere nel campione
poi bisogna il dal
di soggetti non esposti sottogruppo dei malati e dei sani
, individuando in ognuno di essi il .
forte associazione fra fattore di rischio e malattia
Infatti, pur esistendo, eventualmente, una ,
molte malattie sono a eziologia multifattoriale sarà normale osservare sempre un certo
poiché ,
n° di soggetti non esposti che contrarrà la malattia non tutti i fumatori hanno il
, infatti,
carcinoma polmonare tale malattia si osserva anche nei non fumatori fattore
, mentre . Per cui il
di rischio non è un elemento necessario e sufficiente per lo sviluppo di una malattia .
dimostrare che esponendosi ad un fattore di rischio > la
ha l’obiettivo
Lo studio analitico di
probabilità di sviluppare una determinata malattia
.
In genere, i dati di uno studio analitico vengono presentati nella Tabella 2×2 o tabella di
contingenza a doppia entrata: M+ M–
E+ E+ M+ E+ M– T = a + b
E+
a b
E– E– M+ E– M– T = c + d
E–
c d
T = a + c T = b + d N = a + b + c + d
M+ M–
M+ = malati; M– = sani; E+ = esposti; E– = non esposti;
T = totale esposti; T = totale non esposti; T = totale malati; T = totale sani;
E+ E– M+ M–
N = totale generale. ipotizzare
La è uno strumento importante perchè attraverso pochi calcoli consente di
tabella 2x2
l’esistenza di un nesso causale fra esposizione ad un fattore di rischio e malattia .
valori all’interno della tabella
verificare l’esistenza di tale associazione
Per è necessario che i
abbiano una determinata distribuzione se esiste una relazione fra esposizione ad un
: infatti,
fattore di rischio e malattia caselle maggiormente rappresentate nella tabella quelle
, le , cioè
con i valori maggiori dovrebbero essere le caselle “a” e “d”
, , infatti, dovremmo avere che i
soggetti esposti (E+) sviluppano la malattia (M+) soggetti non esposti (E-) non
, mentre i
sviluppano la malattia (M-) . studi di coorte studi caso-controllo
Tra gli studi analitici abbiamo gli e gli che ci consentono di
misurare la forza di associazione tra esposizione ad un fattore di rischio e malattia , valutando
rischio relativo odds ratio
rispettivamente 2 parametri: e .
Studi di Coorte popolazione costituita da individui omogenei o
Negli si definisce coorte una
che presentano una o più caratteristiche in comune .
popolazione costituente la coorte selezionata nella popolazione generale dalle
La può essere
liste anagrafiche del Comune valutare l’incidenza di una malattia nei fumatori e non
, ad es. per gruppi specifici esposti ad un fattore di rischio
fumatori, oppure può essere selezionata in , ad es.
esposizione a fattori di rischio professionali radiazioni ionizzanti amianto asbesto
come le , , ...
gruppo di soggetti esposti (E+) gruppo di
All’interno della coorte è possibile distinguere il dal
soggetti non esposti (E–) al fattore di rischio in esame e, dopo un certo periodo di esposizione, si
misura l’incidenza della malattia nel gruppo di soggetti esposti (IE+) e nel gruppo di soggetti
non esposti (IE–) gruppo dei non esposti
. In pratica, il rappresenta il gruppo di controllo che
dovrebbe essere simile al gruppo esposto età sesso razza altre caratteristiche generali
per , , e ,
tranne che per l’assenza del fattore di rischio studiato . insorgenza della malattia è correlata
L’ di dimostrare che l’
Obiettivo dello studio di coorte è
all’esposizione al fattore di rischio incidenza della malattia nel
cioè che l’
(nesso di causalità)
gruppo di soggetti esposti al fattore di rischio è > all’incidenza della malattia nel gruppo di
soggetti non esposti al fattore di rischio IE+ > IE-
l’
. Infatti, se possiamo affermare che
incidenza della malattia è stata determinata proprio dall’esposizione al fattore di rischio
l’ . 10
associazione esistente tra fattore di rischio e malattia uno studio di coorte
Per valutare l’ in
Rischio Relativo (RR) quanto > la probabilità di
dobbiamo calcolare il che ci informa su
contrarre la malattia in caso di esposizione al fattore di rischio partendo dalla condizione
,
iniziale che i due gruppi siano omogenei .
rischio relativo
Il è dato da:
RR __incidenza della malattia nel gruppo di soggetti esposti _ _I _ __a/(a + b)__
= =
= E+
incidenza della malattia nel gruppo di soggetti non esposti I c/(c + d)
E─
trattandosi di un rapporto tra 2
Interpretare il Valore del RR
A questo punto dobbiamo :
incidenze tra 2 numeri reali di segno + RR può assumere valore compreso tra 0
, cioè , allora un
∞
ed distanza tra questo valore e l’unità
, ma in realtà dobbiamo valutare la (1), infatti, un valore
indicativo di assenza di associazione
molto vicino all’unità incidenza della
per cui l’
di RR = 1 o è
malattia nei 2 gruppi è uguale non è condizionata dall’esposizione al fattore di rischio
, cioè , un
esiste una associazione tra fattore di rischio e malattia con incidenza
valore di RR > 1 indica che
più alta nei soggetti esposti rispetto ai non esposti tanto più elevato è il valore di RR
, per cui ,
tanto più forte sarà l’associazione fattore è protettivo nei
, un valore di RR < 1 indica che il
esposti hanno un rischio < rispetto ai non esposti di
confronti della malattia in esame , cioè gli
essere colpiti dalla malattia .
Nel caso di misurazioni condotte su campioni di popolazione, come il RR, è possibile calcolare
intervallo di confidenza (IC) intervallo di valori all’interno del quale cade con un certa
l’ l’
cioè
probabilità il valore reale della misura nella popolazione generale valore reale di RR
, in tal caso il .
valutazione dell’intervallo di confidenza fornisce informazioni sulla
La ci significatività statistica
misurazione effettuata associazione può essere considerata statisticamente
l’
della , cioè
significativa RR > 1 limite inferiore dell’intervallo di confidenza rimane > 1
se oltre ad avere , il .
Ad es., confrontiamo 2 studi: il primo condotto su un campione numeroso (770 soggetti), il secondo
su un campione 10 volte più piccolo (77 soggetti).
M─
M+
E+ 350
200 150 RR = (200/350)/(170/420) = 1,41
a b
E─ –
420 IC 95% = 1,22 1,64.
170 250
c d
370 400 770
M+ M─
E+ 35
20 15 RR = (20/35)/(17/42) = 1,41
a b
E─ –
42 IC 95% = 0,89 2,25
17 25
c d
37 40 77
distribuzione all’interno della tabella di contingenza
La è pressoché sovrapponibile nei due studi,
tanto che il valore calcolato di RR risulta identico (1,41) e potrebbe deporre, essendo > 1, per la
presenza di associazione tra fattore di rischio e malattia in esame. intervalli all’interno
Considerando però gli , che rappresentano gli
intervalli di confidenza al 95%
dei quali probabilità pari al 95% cade il valore esatto del RR nella popolazione
, con una , , ci
dell’IC è > 1,
accorgiamo che nel 1° campione (770 soggetti) il limite inferiore per cui
l’associazione limite inferiore dell’IC
è statisticamente significativa, mentre nel 2° campione il 11
risulta pari a 0,89%, per cui sulla base di questa osservazione risulta che il fattore potrebbe
fattore protettivo
addirittura essere un .
Vantaggi degli studi di coorte
Tra i abbiamo che consentono di:
misurare direttamente l’incidenza della malattia negli esposti e non esposti RR
– e quindi il .
valutare gli effetti multipli di un unico fattore di rischio più patologie correlate ad un unico
– , cioè
fattore di rischio associazione tra fumo di sigaretta e insorgenza di carcinoma
, ad esempio
polmonare e malattie cardiovascolari .
studiare i fattori di rischio rari possiamo condurre lo studio su gruppi di soggetti esposti a
– :
fattori di rischio specifici fattori di rischio professionali
come ad es. i .
Svantaggi o Limiti degli studi di coorte
Gli sono:
molto costosi e laboriosi studi di lunga durata
– con come in caso di fattori di rischio che inducono
condizioni morbose dopo lunghi periodi di esposizione.
non sono adatti allo studio di patologie rare
– in cui per poter osservare un n° sufficiente di casi,
soprattutto nei non esposti (E-), potrebbe essere necessario arruolare una popolazione troppo estesa
o prolungare troppo a lungo lo studio. Ad es., in caso di malattie che si presentano con una
frequenza di 10 casi/100.000 abitanti/anno, dovremmo seguire per 1 anno un campione di 100.000
persone per poter osservare 10 casi di malattia. Studi Caso-Controllo reclutano
Per ovviare a questo problema si ricorre agli in cui si
popolazione di malati relativi controlli
direttamente popolazione sana
una (casi) e i cioè una , per
esposizione al fattore di rischio nella popolazione di malati è retrospettiva
cui l’ , valutando se la
probabilità di trovare soggetti esposti è > fra i malati rispetto alla popolazione sana , facendo un
confronto tra il gruppo di soggetti affetti dalla malattia in esame e un gruppo omogeneo di
soggetti sani controlli (sani) non devono avere malattie in qualche modo correlate con quella
. I
in studio .
studi caso-controllo non consentono di misurare direttamente l’incidenza della malattia
Gli
nella popolazione misurare l’associazione fra fattore di rischio e malattia
, mentre per si calcola
Odds Ratio (OR)
l’ dato dal rapporto:
OR _probabilità di esposizione per i soggetti malati (odds M+)_ _a/c_ _a × d_
= = =
probabilità di esposizione per i soggetti sani (odds M–) b/d b × c
informazioni su quanto sia maggiore tra i malati la probabilità di
Quindi l’ ci da
Odds Ratio
essersi esposti al fattore di rischio rispetto ai sani
.
Interpretare il Valore dell’OR
A questo punto dobbiamo : un valore di OR > 1 significa che
esposizione ad un determinato fattore di rischio è dannosa
l’ , un valore di OR < 1 indica che
fattore è protettivo significatività statistica dell’OR
quel , inoltre, la viene valutata attraverso il
calcolo dell’intervallo di confidenza (IC).
Vantaggi degli studio caso-controllo
Tra i abbiamo che:
poco costosi e di breve durata efficaci per la valutazione del rischio
– , ma .
permettono di valutare l’interazione di più fattori di rischio nell’eziopatogenesi di una malattia
– .
sono adatti allo studio di malattie rare
– per cui non dobbiamo attendere che la malattia si manifesti.
Svantaggi o Limiti degli studi caso-controllo
Tra gli abbiamo:
maggiormente suscettibili ad errori metodologici e/o errori sistematici
– sono (bias).
non sono adatti per lo studio di fattori di rischio rari
– , ad es. per verificare il rischio di malattia nei
soggetti esposti alle radiazioni ionizzanti dovremmo usare un campione di popolazione molto
numeroso, perché solo alcuni soggetti saranno esposti alle radiazioni ionizzanti.
stima del rischio nella popolazione
– potendo calcolare l’incidenza non
forniscono solo la , cioè non
consentono di calcolare solo l’OR
ci consentono di calcolare il RR, ma che può essere considerato
stima del RR “a”
come una soprattutto in caso di malattie rare. Infatti, se è molto piccolo, allora a/(a
risulta identica a quella dell’OR.
+ b) è sovrapponibile ad a/b, per cui la formula del RR
ciò che rappresenta un vantaggio per gli studi
In base a queste considerazioni, possiamo dire che
caso-controllo rappresenta il limite maggiore degli studi di coorte .
si basano sull’osservazione di
Gli studi di coorte e caso-controllo sono , cioè
Studi Longitudinali
quanto accade in un arco di tempo più o meno lungo per permettere di valutare l’eventuale
12
associazione causa-effetto esistente tra esposizione ad uno o più fattori di rischio e una o più
patologie
. Inoltre, gli sono studi prospettici, mentre gli sono
studi di coorte studi caso-controllo
studi retrospettivi, anche se non è una regola fissa. valutare l’associazione tra
Infatti, lo è di quando consente di
studio di coorte tipo prospettico
esposizione al fattore di rischio e insorgenza della malattia confronto tra IE+ e IE─
mediante il ,
mentre è di quando i dati sono raccolti in modo retrospettivo attraverso studi
tipo retrospettivo
storici: ad es. attualmente è possibile valutare gli effetti del disastro della centrale nucleare di
valutando l’incidenza di tumori in un campione di residenti a Chernobyl
Chernobyl al momento del
disastro e utilizzando come controllo un campione di popolazione residente in una zona distante
dall’area colpita. studio caso-controllo prospettico
Analogamente, è possibile impostare uno , ad es. per verificare
l’associazione tra fattori di rischio alimentari e l’insorgenza dell’epatite A: per ogni nuovo caso di
campioni l’avvenuta
epatite A potremmo scegliere uno o più controlli sani e valutare nei 2
esposizione al fattore di rischio indagato. corso di epidemia per evidenziare le fonti di
Gli studi analitici possono essere condotti in
infezione
, ad es. in caso di una possiamo procedere sia con lo
epidemia di tossinfezione alimentare
studio di coorte che con lo studio caso-controllo.
Nello è necessario:
studio di coorte
intervistare tutti i soggetti che hanno partecipato al pranzo incriminato (coorte) chiedendo a
– ,
tutti quali alimenti hanno consumato .
per ogni alimento si calcola il tasso d’attacco incidenza di tossinfezione tra chi ha
– , cioè l’
consumato quello specifico alimento viene confrontato con il tasso di incidenza di malattia
che
tra chi non ha consumato lo stesso alimento confronto dei tassi d’attacco corrisponde al
. Il
rischio relativo specifico per ciascun alimento qual è il cibo incriminato
in modo da stabilire , dato
rapporto tra la proporzione di casi nei consumatori rispetto a quella dei non consumatori
dal .
valori del RR per un alimento superano in modo significativo il valore di 1
Se i , significa che
quell’alimento potrebbe essere il responsabile della tossinfezione .
Lo è indicato soprattutto quando non è possibile intervistare tutti i soggetti che
studio caso-controllo
hanno partecipato al pranzo incriminato:
si individua il gruppo di soggetti malati che hanno partecipato al pranzo
– .
si individua il gruppo di soggetti sani che hanno partecipato allo stesso pranzo si chiede
– e
quale pasto hanno consumato .
OR specifico per ogni alimento
si calcola probabilità che hanno avuto i soggetti
– l’ , cioè la
malati di mangiarlo metteremo a confronto con la probabilità misurata nei controlli
e la .
Misure di Impatto sulla popolazione valutare l’effetto dell’eventuale
Le sono utili per
rimozione del fattore di rischio attraverso una campagna di prevenzione importanti per gli
,
operatori di sanità pubblica .
RR ed OR due misure di associazione tra fattore di rischio e malattia
Infatti, rappresentano , ma
non consentono di stabilire quanti casi di malattia sono attribuibili al fattore di rischio , cioè
quanti casi di malattia eviterei se eliminassi il fattore di rischio dalla popolazione .
forza dell’associazione potrebbe risultare elevata in caso di una patologia
Infatti, la sia
frequente in caso di una patologia rara
, sia : il RR, essendo un rapporto tra 2 incidenze, non è
influenzato dalla frequenza della malattia (0,4/0,1 = 4 così come 0,0004/0,0001 = 4).
Misure di Impatto sulla Popolazione
In questi casi si ricorre alle , tra cui abbiamo:
Rischio Attribuibile Individuale o rischio attribuibile per gli esposti (RA)
: è una misura
quanti casi di malattia sono attribuibili al fattore di rischio nel gruppo
che indica
di incidenza
degli esposti differenza tra l’incidenza di malattia misurata nel gruppo degli esposti
, data dalla I I
rispetto a quella dei non esposti −
, cioè .
RA = E+ E–
valutare l’associazione tra fumo di sigaretta e infarto del
Se ad es., in uno studio di coorte per
miocardio il valore di RA risulta pari a 4 casi/1000 in 1 anno, possiamo dire che nel gruppo dei
fumatori 4 casi di IMA ogni 1000 fumatori in 1 anno sono attribuibili al fumo che potrebbero essere
evitati se si eliminasse il fumo. 13
Frazione Attribuibile (FA) o rischio attribuibile % fra gli esposti
: è una che
proporzione
casi di malattia attribuibili al fattore di rischio nel gruppo degli esposti
indica i , data dalla
FA _I – I
=
formula: .
E+ E–
I
E+
Se l’incidenza e l’incidenza
di malattia fra gli esposti è pari a 0,004 di malattia fra i non esposti è
pari a 0,002, la frazione attribuibile FA sarà pari al 50%, cioè la metà dei casi che si verificano fra
gli esposti sono da attribuire al fattore di rischio.
Rischio Attribuibile di Popolazione (RAP) quanti casi
: è una che indica
misura di incidenza
di malattia potrebbero essere evitati rimuovendo in una popolazione un determinato fattore di
RAP = RA × P
rischio rischio attribuibile individuale × la prevalenza
, data dalla formula , cioè
del fattore di rischio nella popolazione generale sia dell’incidenza della
. Per cui si tiene conto
malattia fra esposti e non esposti, sia della frequenza del fattore di rischio nella popolazione
valutare l’impatto di eventuali interventi
(prevalenza). Infatti, se lo scopo di queste misure è di
preventivi in una popolazione attraverso l’eliminazione del fattore di rischio , ovviamente
entità del risultato dipenderà dalla quota di esposti nella popolazione
l’ : se il fattore di rischio è
raro, anche se viene allontanato, i benefici sarebbero quantitativamente modesti.
Frazione Eziologica nella popolazione (FE) quota (%) di
: è una che indica la
proporzione
casi di malattia attribuibili al fattore di rischio e che potrebbero essere evitati rimuovendo il
FE _RAP_
fattore di rischio nella popolazione , data dalla formula: = =
I
TOT
EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE
EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE
L’ , a differenza degli studi descrittivi e analitici che sono
efficacia interventi
l’
puramente osservazionali, consente di valutare dal punto di vista pratico degli
sanitari preventivi terapeutici pz sono seguiti per periodi di tempo più o meno
sia sia , in cui i
lunghi sperimentatore definisce i criteri per valutare i risultati dello studio
e lo .
Per cui gli sono distinti in e .
studi sperimentali trial terapeutici preventivi
Trial Terapeutici pz affetti da una determinata malattia scopo di
I sono condotti su allo
valutare se un nuovo farmaco o altro intervento terapeutico favorire la
sia in grado di
guarigione migliorare i sintomi prevenire le ricadute prevenire il decesso
, , , oppure di .
Trial Preventivi valutare l’efficacia degli interventi di prevenzione o profilassi
I sono utili per
nel prevenire l’insorgenza di una malattia arruolando allo studio soggetti sani , ad esempio per
nuovo vaccino verificare l’efficacia di un test di screening per la diagnosi
valutare un oppure per
precoce, in fase preclinica di una malattia in soggetti a rischio per quella malattia
...
difficoltà di trovare pz che accettino di sottoporsi alla
Il del è la
limite principale trial terapeutico
sperimentazione di nuovi farmaci difficoltà di
, mentre il del è la
limite principale trial preventivo
reclutare soggetti sani , nonostante questi soggetti siano retribuiti.
problemi etici sperimentatore a decidere il
Inoltre, bisogna tenere conto anche dei visto che è lo
tipo di trattamento a cui deve essere sottoposto il gruppo dei soggetti in studio , per cui prima di
richiedere l’approvazione di un comitato etico
iniziare uno studio sperimentale è necessario
indipendente gruppo di confronto “placebo” non trattato valutare
, utilizzare un , cioè per
l’efficacia netta del trattamento non devono essere mai utilizzati trattamenti o procedure
,
potenzialmente dannose studi sperimentali sono molto costosi
, senza dimenticare che gli e
finanziati solo se è strettamente necessario
devono essere .
Consenso Informato indispensabile negli studi sperimentali
Il è per evitare conseguenze dal
, e
punto di vista medico-legale fornendo tutte le informazioni sullo scopo della sperimentazione
soggetti
sulla , in modo che i
possibilità che si verifichino fenomeni di intolleranza o effetti collaterali
possano decidere liberamente se partecipare o meno allo studio pz deve essere informato
. Il che
può interrompere la partecipazione allo studio sperimentale in qualsiasi momento .
collaborazione aderenza alla terapia
Il è favorito dalla e da parte
successo della sperimentazione pz devono essere informati sui risultati ottenuti
del pz (compliance). Al termine dello studio i . 14
DESCRIZIONE APPUNTO
Appunti di Metodologia epidemiologica ed Igiene.
Argomenti trattati:
Definizioni, scopi e metodologia dell’epidemiologia
Organizzazione e Pianificazione di uno studio epidemiologico:
- fonti dei dati (censimento), questionario, analisi e rappresentazione dei dati.
Epidemiologia descrittiva
- misure di frequenza; tassi grezzi, specifici e standardizzati; indicatori demografici (natalità, mortalità, mortalità infantile, letalità); impostazione e conduzione di uno studio descrittivo
Epidemiologia analitica
- studi di coorte; studi caso-controllo; misure di associazione e di impatto (rischio relativo, odds ratio, rischio attribuibile).
Gli studi sperimentali
- valutazione degli interventi; misura dell’efficacia degli interventi
Valutare un test
- sensibilità, specificità, valore predittivo
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia Epidemiologica ed Igiene e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Foggia - Unifg o del prof Prato Rosa.
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