Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RELATIVISMO EPISTEMOLOGICO
Le "verità" contenute nelle teorie scientifiche sono determinate da forze sociali. Questo tipo di approccio relativista ha costituito il terreno sul quale si sono formate una serie di correnti di pensiero. Esiste una eredità kuhniana: è un programma "forte" in sociologia della scienza (1970, Scuola di Edimburgo: la scienza è un prodotto della società in cui viene praticata).
IN SINTESI:
Popper
- La scienza è una rivoluzione permanente
- La storia della scienza è fatta di scelte razionali, basate su evidenze, tra teorie in competizione
- Le nuove teorie hanno un contenuto empirico costruito sulla base delle teorie precedenti
- Attaccarsi ad una teoria è un anatema per la scienza
Kuhn
- Le rivoluzioni sono rare
- L'evidenza, le anomalie non costringono gli scienziati a dover operare una scelta tra paradigmi
- Dopo una rivoluzione scientifica, i vecchi problemi vengono scordati
I PROBLEMI METODOLOGICI DI FONDO DELLE SCIENZE SOCIALI
- Problema dell'unità di osservazione: consiste nel definire quale sia il punto di partenza della ricerca sociale. Individualismo metodologico vs. Collettivismo metodologico
- Problema dello statuto di
Scientificità: Spiegazione vs. Comprensione
Spiegazione causale (monismo metodologico/teoria unificata del metodo, Popper e Durkheim) vs. Weber
Primo problema = analisi dell'individualismo vs. collettivismo
Si distinguono 3 livelli (sottoproblematiche):
- Problema di natura ontologica (problema del significato)
- Problema di natura metodologica
- Problema di natura politica (ma non lo affronteremo)
INDIVIDUALISTI: sono etichette di comodo per far riferimento all'insieme di individui a cui si attribuisce un nome. Ad esempio la moda, la curva dei tifosi ecc.
COLLETTIVISTI: ad esempio la moda è più di un insieme di individui. L'insieme ha caratteristiche e qualità in più dei singoli individui.
Individualismo metodologico:
- Unità di osservazione/analisi: azione individuale, sempre volontaria ed intenzionale
- Spiegazione fenomeni sociali collettivi: sono conseguenze intenzionali e/o inintenzionali di azioni
individuali (frutto dell'azione degli individui)
C) Teoria della razionalità: gli individualisti la ritengono fondamentale per spiegare l'azione dell'uomo. È importante ricostruire la logica e la razionalità
Azione irrazionale individuale: si potrebbe aprire una pagina infinita della filosofia dell'azione. Essa oppone le azioni umane guidate da intenzioni ai fatti naturali, generati da cause naturali.
Weber diceva "la sociologia non può procedere che da azioni di individui". Distingueva 4 tipi di azione:
- L'azione tradizionale
- L'azione affettiva
- L'azione tradizionale rispetto allo scopo (l'individuo calcola i benefici e i costi della sua azione)
- L'azione tradizionale rispetto ai valori
Von Mises (1881-1973): fa parte della scuola austriaca dell'Economia e lo ricordiamo per l'opera "Azione umana".
—> convinto individualista metodologico
—> scienze sociali:
individuo che agisce—> Individuo sociale dotato di libertà di scelta
Raymond Boudon: è uno dei maggiori esponenti della sociologia dell’azione (quella branca che parte dall’analisi dell’azione per spiegare poi fenomeni sociali).
La razionalità è qualcosa di veramente ampio che scaturisce dalla capacità dell’individuo di analizzare una situazione, valutarne i pro e i contro, elaborare delle strategie ecc
Distingue tra sistema di interazione (in questo sistema le azioni influenzano i comportamenti altrui) e sistema di interdipendenza (le azioni degli individui possono essere interazioni anche quando gli individui non sono necessariamente gli uni vicini agli altri o in specifici ruoli, quando non si conoscono o non vogliono). Parliamo in quest’ultimo caso di azioni inintenzionali.
Conseguenze delle azioni inintenzionali/intenzionali:
La maggioranza delle conseguenze sono di natura intenzionale. Se le conseguenze
Sono di questo tipo sono dette funzioni manifeste. Se le conseguenze sono inintenzionali allora conseguenze funzioni latenti.
II fenomeni sociali: risultato inintenzionale dell'aggregazione di azioni umane intenzionali.
Pagina 12
Bernard de Manteville: scrive la favola delle api.
Da azioni intenzionali scaturiscono conseguenze inintenzionali. In questo caso, le conseguenze sono positive. I vizi privati scaturiscono pubbliche virtù.
Manteville fu fortemente criticato da Adam Smith, il quale aveva teorizzato la "mano invisibile".
Il mercato armonizza l'interesse individuale con l'interesse collettivo attraverso il meccanismo della domanda e dell'offerta.
Teoria della razionalità:
È uno degli strumenti essenziali dell'individualismo metodologico. Quando parliamo di razionalità si apre un mondo di diverse teorie. Molto importante fu l'economista e sociologo Vilfredo Pareto.
Pareto distingue tra:
- Azioni logiche—>
Comportamenti economici orientati all'efficacia nella società moderna. Parladi un passaggio da società tradizionale a società moderna (imprenditori, finanziari). Nella sociologia moderna distinguiamo una nuova mentalità con delle nuove figure professionali. La società tradizionale era caratterizzata da azioni illogiche e non razionali.
Anche Weber contestualizza diversi tipi di razionalità, ancorandoli a diversi passaggi che portano alla società moderna. Il passaggio da una società premoderna ad una moderna, corrisponde al passaggio dai comportamenti guidati dall'abitudine o dalla legge divina, alla razionalità dei comportamenti e delle istituzioni.
Per i primi scienziati essere razionali significa calcolare, soppesare, misurare, valutare. Gli scienziati sociali, quelli dell'individualismo metodologico, hanno invece riflettuto sul senso ad attribuire al concetto di "razionalità".
Nel 1980 molti studiosi hanno ampliato il dibattito sullarazionalità dell'economia ad altre dimensioni come la psicologia (per dare una spiegazione più completa). Grazie all'ampliamento dei campi di ricerca riguardo la razionalità, si sono sviluppati due blocchi teorici fondamentali: 1) Teorie normative dell'azione: parlano di come qualcosa dovrebbe essere, non descrivono la realtà dei fatti. Troviamo il modello dell'homo o teoria della scelta razionale. 2) Teorie descrittive dell'azione: ampia letteratura empirica. Come nella realtà gli individui si comportano, dando una visione effettiva dei fatti. Trovano origine nella psicologia cognitiva. Boudon propone una formula per far riferimento a passaggi che una scienza sociale compie per spiegare un fenomeno sociale: M= MmiS M' -> fenomeno macrosociale da spiegare mi -> azioni individuali S -> situazione in cui si trovano ad agire gli altriattori sociali (ciò che Popper chiamava analisi situazionale) —> dati macrosociali (del contesto)
M(m) = M è funzione di azioni individuali. Boudon vuole dire che il fenomeno sociale è dipendente dalle azioni degli individui.
A loro volta mi(S) = le azioni sono funzioni delle situazioni, S(M') = la situazione è funzione dell'insieme dei dati M' macrosociali.
Esempio: Come nasce e si diffonde il capitalismo nel XVIII secolo nell'Europa continentale?
M = nascita del capitalismo in Europa continentale nel XVIII secolo.
mi = quali comportamenti ed individui lo hanno causato? L'impegno nel lavoro di questi, l'accumulazione di denaro è vista come segno di predestinazione ad una vita ultraterrena.
S = secondo la cultura calvinista l'uomo, attraverso la sua condotta, deve mostrare di essere stato prescelto per la salvezza.
M' = diffusione dell'etica protestante Pagina 13
Collettivismo metodologico:
A)
Unità di analisi: fenomeni sociali o collettivi B) Azioni individuali: influenza delle strutture sociali (teorie deterministiche dell'azione) C) spesso, assunto di irrazionalità I fenomeni sociali o collettivi hanno esistenza autonoma dagli individui una volta costituiti. Pierre Boudon: "ciò che spinge l'individuo ad agire è incorporazione di una serie di regolarità del mondo sociale sotto forma di 'habitus'. L'habitus influenza il nostro comportamento. Gli habitus sono talmente introiettati che non si ha bisogno di riflettere per compiere delle scelte idonee rispetto alle proprie condizioni. - Si prende coscienza dell'esistenza degli habitus quanto ci si trova immersi in un ambiente estraneo, rispetto al quale non si conoscono le regole del gioco, i modi di parlare e comportarsi. IL DETERMINISMO Dibattito natura-cultura. Si risponde al quesito "Come sono diventato ciò che sono?" Cosa prevale: il suo.Essere a livello biologico o a livello socio-culturale. Determinismo biologico: il nostro patrimonio biologico e genetico ereditato dai genitori è principalmente responsabile del nostro comportamento. Determinismo socio-culturale: l'ambiente culturale e sociale determina completamente il comportamento umano.
Karl Marx:
- Il capitalismo è la base per l'organizzazione della società (determinismo economico)
- La struttura è l'economia, cioè le forze produttive (uomini, mezzi, mode) e i rapporti produttivi, quelli giuridici e di proprietà
- La sovrastruttura è l'ideologia (diritto, filosofia, politica, etica, religione, arte ecc.)
- I campi del sapere hanno una storia solo in relazione a una struttura storica corrispondente di tipo economico
LO STRUTTURALISMO
Il termine ha origine in linguistica. Il linguaggio viene appreso come un sistema in cui ogni elemento può essere definito solo in base alle sue relazioni di equivale