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Metodi di analisi dell'opera d'arte

Caso di Stefano da Verona in cui Cavalcaselle studia il dipinto e intuisce che è una ridipintura. Insegna ad entrare nell'opera senza dar nulla per scontato. Metodo empirico di vedere e rivedere i dipinti.

Giovanni Morelli. Metodo di pretesa scientifica affascina numerosi esponenti della scuola di Vienna. Si laurea in medicina e poi si dedica alla storia dell'arte. Studia il disegno e il corpo umano. Anatomia comparata dei corpi. Propone una tecnica di indagine attraverso i dettagli secondari (orecchie, mani, pieghe) che possono rivelare al meglio ai conoscitori i segni distintivi di un certo artista. In questi particolari l'artista agisce meccanicamente e presta meno attenzione; tradisce la sua maniera e si sigla. Particolari ricorrenti che un pittore inserisce distrattamente. Dice che per diventare storico dell'arte bisogna essere conoscitore.

Marco Ezechia Lombroso detto Cesare. Guarda le caratteristiche fisiche. (Museo Lombroso, Torino). Studio sui

cervellidei delinquenti e delle lorocaratteristiche generali.

1862 Morelli fa un discorso alla camera dei deputati scagliandosi contro laclasse dirigente italiana che è sorda per fare una legge contro la deportazione di opere d’arte.

1862 Cavalcaselle scrive un opuscolo sulla conservazione di monumenti eoggetti d’arte. Propone una seriedi interventi per la tutela e dice che lo stato dovrebbe avere una predazioneall’acquisto.

Parte più importante; inventario e catalogo degli oggetti d’arte del regno. Era necessario fare un inventario di tutte le opere d’arte del regno, sia quelle nelle gallerie regie, comunali o provinciali, sia nelle chiese, conventi, monasteri…

Adolfo VenturiForma una scuola di specializzazione che abilitava gli specializzandiall’insegnamento delle discipline storico-artistiche. Era giunto il momento che gli storici dell’arte avessero sedi editoriali proprie.

1888 viene fondato l’archivio storico

dell'arte; rivista artistica fondata da Domenico Gnoli e promossa da Venturi - L'arte (già archivio storico dell'arte). Venturi usa la rivista come un laboratorio per una grande impresa: unire la storia dell'arte italiana. Veste editoriale splendida per la copertina che segna la sua grande impresa - Storia dell'arte italiana in 25 volumi.

Alvar Gonzalez Palacois, Solo ombre - Fondatore sugli studi delle arti applicate. *lettura consigliata*

Pietro Toesca - Maestro di Roberto Longhi. Fu uno dei più importanti storici dell'arte del Novecento. Fece la scuola di specializzazione a Roma che lo formò per la docenza. Il culmine dei suoi studi fu La pittura e la miniatura nella Lombardia (dai più antichi monumenti alla metà del 400).

Sciolla dice che il metodo per la preparazione dei materiali che servono a costruire la storia dell'arte concorda sostanzialmente con quello delle altre discipline storiche, ha dei procedimenti suoi.

propri (che tuttavia trovanoriscontro in quelli della storia della letteratura) nelle ricerche stilistiche, fra le …Storia dell’arte italiana, Il medioevoToesca dice che bisogna riflettere che non bisogna trascurare nessun segno(iscrizione, documenti, antiche tradizioni; sebbene molte volte tali indizipossono traviare il ricercatore) che valga a dar luce sulle origini delle opered’arte. Specialmente è da considerare quello che le opere hanno di piùintrinseco e perciò più sicuro: il loro stile. Bisogna osservare lo stile e indagaresulla storia dell’arte nel suo intimo essere.

Bernard BerensonInfluenza a livello globale, specialmente in Italia. Frequenta l’università diBoston e Harvard e compie studi linguistici. Si trasferisce a Firenze.Osserva minuziosamente i dipinti da conoscitore. Da conoscitore si dichiaradeditore influenzato da Morelli e il suo metodo. Inizia a lavorare per gliantiquari.

Isabelle Stewart Gardner

Finanzia il suo viaggio per il mondo. Nel mezzo delle due guerre la Villa Tatti fu il salotto più importante per gli storici dell'arte in Italia. Nel 1894 esce un suo libro: The Renaissance, discusso perché vi sono dei dipinti con smontamento di false attribuzioni.

Gli elementi costitutivi dell'opera d'arte per Berenson sono di due tipi:

  • Decorativi: valore formale e mutabile davanti agli occhi; valori tattili, capacità del pittore di stimolare una profondità, coscienza tattile nelle figure, movimento.
  • Illustrativi: allusioni ideologiche, sentimentali che cambiano a seconda del periodo in cui vengono percepiti, tutte le parti dell'opera che riguardano il contenuto. Antitesi negativa dei dati decorativi.

Hinrich Wolfflin

Teoria formale: storia dell'arte senza nomi. La sua formazione avviene a Basilea. Tesi sul Rinascimento e il Barocco. Ritiene che il modo per un artista di osservare la realtà è collegato a d

un preciso periodo storico che in questo modo fissa dei canoni; sviluppa un concetto formalista e crea una serie di coppie polari:
  • lineare - pittorico
  • rappresentazione in piano - profondità
  • forma chiusa - forma aperta
  • molteplicità - unità
  • chiarezza assoluta - chiarezza relativa
Vuole stabilire una metodologia e trovare delle regole per valutare gli schemi dello sviluppo stilistico; cerca di trovare delle leggi universali per la storia dell'arte. Analisi formale. Storia dell'arte sistematica fatta per cose e generi.

"Lo stile lineare - scrive Wolfflin - è uno stile della determinatezza sentita plasticamente. La delimitazione regolare e chiara dei corpi comunica a chi guarda una grande sicurezza, come se egli potesse toccarli con le dita, e tutte le ombre aderiscono col modellato alla forma in modo così completo da far quasi naturalmente appello al senso tattile. La rappresentazione e l'oggetto sono, percosì dire, identici."

"Lo stile pittorico, invece, si è più o meno svincolato dall'oggetto così com'è. In questo stile non esiste più un contorno continuo e le superfici tattili sono scomparse. Non si hanno più che macchie, una accanto all'altra; il disegno slegato e il modellato non coincidono più, geometricamente, con la forma corporea del modello, ma riproducono soltanto l'apparenza ottica degli oggetti."

-Superfice-profondità-

"Là un desiderio di superficie, che riduce il quadro a una successione di strati paralleli alla linea esterna alla scena; qui invece la tendenza a sottrarre all'occhio la superficie, a svalutarla e a renderla quasi invisibile, accentuando i rapporti spaziali in ogni direzione, e costringendo l'osservatore a impostare la visione nel senso della profondità".

-Forma chiusa-forma aperta-

"una figurazione che [...] riduce il"

quadro a un'immagine ben circoscritta, che in ogni sua parte si richiama a se stessa, mentre, viceversa, lo stile della forma aperta tende in ogni parte a superare se stesso e vuole apparire illimitato."

- MOLTEPLICITA': "un complesso articolato in cui ogni parte ha il suo rilievo ed è intelligibile per conto suo, pur dandosi a conoscere, nella sua dipendenza dall'insieme, come membro di un organismo".

- UNITA': "i singoli elementi dell'organismo formale [...] non operano più attivamente nel quadro; ma nel tutto, raccolto in un suo ritmo unitario, spiccano alcune forme indiscutibilmente predominanti, in maniera però da non rappresentare un elemento scindibile dagli altri, che possa cioè essere separato dall'insieme."

- Chiarezza assoluta - chiarezza relativa

Uno stile di "chiarezza assoluta" è quello rinascimentale: la rappresentazione è o meglio vuole essere esauriente e compiuta,

Le forme sono descritte con chiarezza e gli eventi narrati in maniera chiara e palpabile. Quando prevale invece la "chiarezza relativa", come nella pittura barocca, si tende ad una rappresentazione parziale, transitoria: "Il barocco - scrive Wolfflin - non vuol dire tutto, se qualcosa può essere indovinato. Di più: la bellezza non coincide più con la forma chiara e pienamente visibile, ma passa a quelle forme che hanno in sé qualcosa d'inafferrabile e che sembrano volere sfuggire ogni volta all'osservatore. L'interesse per la forma ben modellata cede il passo all'interesse che suscita l'apparizione non ben definita e in movimento [...]; si cerca la potenza espressiva nell'apparizione casuale, fuggevole."

La tesi per l'abilitazione alla docenza era il Rinascimento e Barocco; libro pervasivo e potente che individua per il barocco le caratteristiche per cui lui si differenzia. Individua dei caratteri

Pittoreschi tutt'oggi condivisi, barocco monumentale e massiccio. Dice che il problema del barocco era la visione del mondo in quel momento; questioni che riguardano epoche diverse.

Jacob Burckhardt. Studia teologia, storia e storia dell'arte a Basilea, Berlino e Bonn. Insegna storia a Basilea.

Cicerone. Scrive il Introduzione al godimento delle opere d'arte italiane incentrate su Raffaello. Il Rinascimento italiano è considerato l'epoca massima dell'espressione artistica; epoca dell'individualismo e recupero del realismo. Riscoperta dell'uomo come centro del mondo rapporto uomo/natura. Guida attraverso i tesori d'Italia; storia quasi completa dell'architettura. Quando muta la coscienza della corporeità mutano anche le forme e cambia anche l'arte che deve soddisfare un gusto che è mutato. Sazietà delle forme precedenti che richiedono un cambiamento.

Aby Moritz Warburg. Si forma a Bonn, segue un lavoro di traduzione.

Delle Vite di Giorgio Vasari. Fuspesso a Firenze e scrisse una tesi sulla rappresentazione dei soggetti mitologici presenti nei dipinti medievali di Botticelli.

Biblioteca organizzata come specchio del suo metodo; "buon vicinato" per affinità tematiche e concettuali dei vari testi. Biblioteca amplia a servizio della storia dell'arte. Impostazione interdisciplinare.

Individuazione delle fonti letterarie che ispirano l'iconografia delle immagini, ricerca dei modelli figurativi. Precursore dello studio della committenza.

Pathos forme;

Famoso per la teoria delle espressione dei sentimenti umani in modo convenzionale. Risale ad un volume di Darwin con un concetto evoluzionisticoEspressione delle emozioni nell'uomo e animali. Pathos forme con significato convenzionale per un'emozione che trasmigra ai gio

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
26 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/10 Metodologie della ricerca archeologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Colusg di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia per la ricerca storico artistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Zavatta Giulio.