Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 31
Metodologia dei processi culturali - Appunti Pag. 1 Metodologia dei processi culturali - Appunti Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodologia dei processi culturali - Appunti Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodologia dei processi culturali - Appunti Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodologia dei processi culturali - Appunti Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodologia dei processi culturali - Appunti Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodologia dei processi culturali - Appunti Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodologia dei processi culturali - Appunti Pag. 31
1 su 31
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FASI:

-ipotesi non strutturate

-obiettivi generali

-obiettivi specifici

-strumento (intervista-osservazione)

-campione (derivato dagli obiettivi)

-rilevazione (ex. Intervistare, creando un momento di dialogo guidato da un

tema, adattandosi alla circostanza, ogni intervista sarà differente e

andando avanti lo strumento migliorerà e si arricchirà)

-il materiale ottenuto sarà di natura simbolica,ricco e denso (dati, raccolte

d’immagini , narrazioni) -sbobinamento

-analisi (si cerca di essere oggettivi e corretti)

-restituzione dei dati (sottoforma di racconto), solitamente questo materiale

viene restituito a chi ha fornito le informazioni come strumento

d’arricchimento.

La ricerca qualitativa si dice anche Grounded Theory.

L’INTERVISTA (07-02-12)

La ricerca è lo strumento principale della ricerca qualitativa.

Quello che si verifica quando un osservatore incontra un osservato

nell’approccio interpretativo è un incontro tra due esseri umani con ruoli

diversi, che si conoscono e che appartengono allo stesso mondo. Attraverso

questo incontro si cerca dunque di arrivare ad un risultato/obiettivo comune.

Intervista = relazione tra due persone che cercano di condividere per un

determinato periodo di tempo obiettivi comuni.

In un primo momento si tratta di una relazione tra ruoli che sono portatori di

aspettative e mossi da motivazioni diverse. (all’inizio l’intervistatore e

l’intervistato non si conoscono e quindi non condividono nulla). Come appena

detto le motivazioni dell’intervistato e dell’intervistatore sono diverse, ma in

cosa si differenziano?

Motivazioni dell’intervistatore: Professionali e positive, è colui che ha voluto

l’incontro e che ha il predominio implicito della situazione, che sa esattamente

come funziona il gioco. Ha conoscenza tecnica su quello che sta per avvenire.

Motivazioni dell’intervistato: Ricopre la cosiddetta “posizione down” , di

mancanza di informazioni concrete. Sa solo genericamente l’obiettivo della

ricerca. E’ una posizione svantaggiata, ma l’intervistato rimane comunque il

depositario della conoscenza di valore. E’ il soggetto dominante agli occhi

dell’intervistatore.

Come si deve svolgere l’intervista?

Lo scopo primario dell’intervistatore è di abbattere le barriere che stanno

intorno ai ruoli e cercare di convertire l’incontro in una relazione tra soggetti,

non più tra ruoli; Deve far si che tra lui e l’intervistato ci sia un congiungimento

in una stessa parte in cui tutti e due ricavano qualcosa di positivo. L’intervista

deve essere un’esperienza positiva per entrambi.

Se l’intervistato si sentirà di essere interrogato, la situazione può facilmente

essere penalizzata dall’imbarazzo (= quando una persona percepisce che sta

disattendendo le norme/aspettative che gli altri hanno nei suoi confronti).

L’intervistato deve ricordare che non bisogna rispondere secondo le modalità

più “socialmente accettate” e che non ci sono risposte corrette o sbagliate.

Non bisogna pensare di dover gratificare l’intervistatore. Domande come “ho

risposto correttamente?” o “come sono andato?” dipendono da livelli diversi di

cultura/professione.

Le persone si autorappresentano finché non si riesce a scardinarsi dal problema

dell’imbarazzo.

Anche l’intervistatore è soggetto a questa pressione: quando ad esempio non

troverà più domande da fare e quindi ci saranno i classici momenti di silenzio

imbarazzante. Bisogna imparare a gestirlo, e questa è una caratteristica che

contraddistingue un intervistatore esperto da uno inesperto.

Come si rompe la dinamica di relazione?

Bisogna saper giocare su tutti i piani della relazione interpersonale.

Ci sono delle doti, delle qualità che sono difficili da apprendere, che se uno non

ha innate in sé farà molta fatica ad acquisire.

Cosa deve ricordare l’intervistatore:

1) Deve mettersi in gioco come persona. Sganciarsi dall’immagine di

“intervistatore”. Scardinare i pregiudizi di ruolo ed entrare in una

relazione tra persone, non tra ruoli.

2) Ascolto empatico: bisogna saper ascoltare non solamente registrare. Le

persone, quando la situazione si scioglie, iniziano a parlare più

sinceramente e di cose più personali, bisogna cercare dunque di creare

una situazione coinvolgente. L’intervistatore deve mostrare interesse

reale.

3) Se uno riesce ad ascoltare veramente l’altro (non è concentrato solo sulla

traccia, ma su COSA viene effettivamente raccontato), entra in gioco

anche la sensibilità, bisogna cercare dunque di declinare l’intervista in

base ai feedback dell’intervistato. Non ha senso uno stimolo

standardizzato, ogni persona è un mondo a sé quindi la traccia

dell’intervista va imparata a memoria, non letta, e soprattutto va

declinata per ogni singolo caso.

4) Ricordarsi di armonizzare la gestione del comportamento non verbale con

quello che viene detto: non ha senso dimostrarsi interessati a parole e

poi controllare l’orologio ogni cinque minuti.

Quali sono sul piano della tecnica le istruzioni da seguire?

1) PARTE INIZIALE: Cercare di spiegare le motivazioni che ci spingono ad

eseguire tale intervista.

2) PARTE CENTRALE: Fare emergere chi siamo, perché stiamo facendo quello

che stiamo facendo, perché siamo interessati a quella persona, come si

svolgerà l’incontro. Queste spiegazioni costituiscono il SETTING

DELL’INTERVISTA. L’intervista vera e propria non si svolge quando

incontriamo l’intervistato, si ha con il primo contatto con la persona, ad

esempio tramite email o volantino. Regola della sincerità: bisogna dire le

cose come stanno. Soprattutti bisogna essere sinceri sulla durata

dell’intervista perché gli intervistati sono molto sensibili a questo dato.

3) FASE DELLA CHIUSURA: Si avrà un bilancio di ciò che è successo,

bisognerà restituire all’intervistato le sensazioni che l’intervista ha

scatenato. Ringraziare la persona e dire cosa si è capito/provato.

Esplicitare come l’intervistatore ha vissuto l’intervista  di solito finita

questa parte si spegne il registratore, ma l’intervista non è finita qui: a

questo punto può succedere che l’intervistato si senta di aggiungere altri

particolari che prima non si era sentito di riferire.

Tecniche di conduzione dell’intervista:

1) Avere la traccia, non scritta, ma memorizzata dentro la propria mente e

ricordare che la traccia NON E’ UN ELENCO DI DOMANDE, ma una serie di

temi da affrontare. Di solito una traccia è composta da aree tematiche

messe in sequenza. Non sono in ordine cronologico rigido, possono

emergere spontanemante o essere sollecitate dall’intervistatore.

2) Si introduce un argomento e si lascia la persona parlare liberamente.

Bisogna evitare le sequenze di domande e risposte. Poche domande,

Lunghe risposte.

Domande sonda: non sono domande vere e proprie, ma stimoli che

servono per risollecitare la volontà verbale dell’intervistato: ad es.

espressioni verbali che rilanciano la parola (“Oh, e quindi?” – “E poi?” –

“Allora?”), il cosiddetto SUMMARY (= quando l’intervistato ha finito di

parlare l’intervistatore fa un breve riassunto di ciò che ha appena

ascoltato), oppure dare il tempo alle persone. Anche quando hanno finito

di parlare rimanere in attesa qualche secondo e vedere se aggiungono

qualcosa.

In termini ancora più operativi: quello che bisogna fare è individuare il

campione, trovare le persone da intervistare in questo campione (meglio se

non sono persone conosciute) ed esplicitare cosa si vuole sapere.

L’INTERVISTA QUALITATIVA (13-02-12)

INTERVISTA QUALITATIVA SUL CAMPO:

La protesta sociale, griglia molto elastica e vasta di elementi che la

compongono(emozioni).

Vi sono due tipi di lettura del materiale:

1 verticale: secondo il punto di vista del soggetto intervistato rispetto ai temi

affrontati;

2 orizzontale: confrontare la posizione di tutti gli intervistati.

La traccia nella ricerca qualitativa ha una struttura a imbuto,si parte da temi

generici sino a giungere a quelli specifici.Per costruire un'intervista e per creare

una relazione di intimità con l'intervistato deve esserci fiducia con il suo

intervistatore.Poi confronto i punti affrontati(risposte intervistato) con i temi(tt i

temi trattati).

Avremo alla fine una serie di esperienze soggettive raccontate nel dettaglio,lo

scopo è quello di solleticare la mia creatività sociologica.Nella ricerca

qualitativa il ricercatore è immerso nel tema trattato,in quanto ne fa egli stesso

parte.è necessario affrontare la ricerca passando per i vari

filtri(culturali-sociologici...).

REATTIVITA' DEL SOGGETTO INTERVISTATO SUL TEMA TRATTATO:

Il soggetto può modificare il suo comportamento rispetto al suo essere oggetto

di ricerca-esser aconoscenza del fatto di esser oggetto di ricerca-modifica il

comportamento rispetto agli stimoli dati.

Vi sono alcune regole basilari ed essenziali per svolgere correttamente una

ricerca: guardare negli occhi l'intervistato,dedicargli la nostra piena

attenzione,cercare di non guardare troppo il foglio delle domande perchè

romperebbe il grado necessario di profonda intimità tra noi intervistatori e

soggetto intervistato,cercare di effettuare l'intervista in luoghi controllabili e

non caotici o che potrebbero distrarre il soggetto...

Alcuni esempi,visione di filmati di interviste:

1 tema:migrazione stati uniti - Siamo nel salotti di casa di una signora sud

americane che viene intervistata da una donna bianca circa la sua

esperienza-trasferimento negli stati uniti.

Un primo errore commesso dall'intervistatrice è che cerca continuamente la

conferma, di ciò che la donna afferma,nella figura del marito che non viene mai

inquadrato,generando uno stato di sfiducia; vi è nella scena anche la figlia

piccola della donna che potrebbe portarla a non dire tutta la verità circa i veri

motivi che l' hanno spinta a trasferirsi,stati di tensione li possiamo percepire

dal fatto che la donna gioca spesso con il piedino della bimba(x sentirsi al

sicuro)e dice di non parlare bene l'inglese per cercare di sfuggire a maggiori

interrogativi o questioni sul suo conto.

Secondo errore: l'intervistata presta attenzione al registratore,togliendola alla

donna intervistata,inoltre compila il foglio delle risposte senza dare tempo di

far concludere alla donna quello che ha da dire. L'intervista è ri

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
31 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher barbaravivino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Di Fraia Guido.