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TERZA FASE: PIANIFICAZIONE
La pianificazione dell'assistenza infermieristica comprende la definizione dei problemi prioritari
del paziente, dei risultati attesi e la selezione degli interventi da effettuare.
→ Nella pianificazione si ricorre a capacità decisionali e di soluzione dei problemi:
1. si stabiliscono le priorità
2. si stabiliscono i risultati attesi
3. si propongono una serie di interventi
Abilità nella pianificazione assistenziale
Clinical decision making
→ Il processo decisionale nella clinica infermieristica è fondamentalmente una scelta tra
alternative differenti.
Qual è la relazione tra pensiero critico e processo decisionale nell'infermieristica?
Perché usiamo il pensiero critico ?
Esempio: Perché un infermiere sceglie un ago a farfalla piuttosto che un agocanula?
E’ necessario considerare perché si vuole allestire una linea di infusione venosa;
valutare se si tratta di un infusione di breve durata, di pochi farmaci, in tal caso l’ago
a farfalla è più comodo e comporta un minor rischio di flebite; valutare le condizioni
del paziente, e poi le condizioni delle sue vene: i vasi potrebbero essere fragili e facili
a rompersi, …
→ L’infermiere ha la necessità di usare il pensiero critico perché la complessità dell’assistenza
infermieristica implica un processo decisionale che coinvolge modelli cognitivi e fattori contestuali
differenti.
Su cosa fondiamo le decisioni cliniche? 34
1. Stabilire le priorità dei problemi
Per stabilire le priorità si devono classificare le diagnosi o i problemi in ordine di importanza. Le
priorità vanno definite con il paziente (se è possibile) in base alla urgenza del problema, alla
sicurezza e ai desideri del paziente, il tipo di trattamento ed al rapporto tra le diverse diagnosi.
Le priorità vengono classificate in:
➢ Alta priorità → I problemi che, se non trattati, mettono a rischio la vita del paziente. In molti
casi la priorità va data ai problemi che potrebbero compromettere le funzioni vitali come
→
sicurezza, ossigenazione comfort azione immediata (es. emorragie, difficoltà respiratorie, …)
➢ Priorità media → Comprendono necessità non emergenti e che non minacciano la vita del
→
paziente sono problemi che portano a conseguenze dannose (es. incontinenza urinaria da
sforzo, agitazione psicomotoria, disfagia, …)
➢ Bassa priorità → problemi che richiedono interventi minimi, principalmente di natura
supportiva (es. lieve dolore post operatorio di breve durata).
Stabilire le priorità dei problemi - Un esempio
Il signor Bruni è ritornato in unità operativa dopo l’intervento di resezione intestinale. La sua
situazione presenta diverse diagnosi infermieristiche. L’infermiere stabilisce le priorità in questo
modo.
2. Stabilire i risultati attesi
Un risultato atteso è un cambiamento dello stato del paziente in risposta agli interventi
infermieristici; il cambiamento deve essere misurabile e indicare il livello di benessere o
l'indipendenza in alcune funzioni. (Esempio: il paziente seguirà la propria igiene autonomamente
entro una settimana). 35
Si possono stabilire più risultati da raggiungere per ogni diagnosi o problema.
I risultati attesi devono essere:
• Basati sul paziente e condivisi → Devono stabilire ciò che il paziente e/o la famiglia
(quando appropriato) deve raggiungere; coinvolgere il paziente nella definizione degli
obiettivi ne aumenta la partecipazione e condivisione;
• Realistici → L’infermiere e il paziente devono stabilire risultati raggiungibili, che tengano in
→
considerazione le condizioni e le risorse del paziente e del contesto di cura Considerare
nella definizione dei risultati l'elemento della realizzabilità e della gradualità. Per il
paziente può essere frustrante non apprezzare su se stesso il raggiungimento anche di
minimi risultati;
• Definiti nel tempo → Si deve anche stabilire un periodo di tempo entro il quale si prospetta
il raggiungimento dei risultati;
→ Per definire la tempistica di risultati, infermiere e paziente devono considerare le risorse
e le capacità del paziente, la fattibilità, la gradualità.
→ In relazione al tempo i risultati possono essere:
• Misurabili → I risultati attesi sono formulati per dare all'infermiere uno standard rispetto al
quale misurare la risposta del paziente alle cure.
→ Un risultato atteso formulato in termini misurabili consente all’infermiere di quantificare
oggettivamente i cambiamenti dello stato del paziente. Esempi sono: Entro 3 giorni il
paziente sarà in grado di andare da solo in bagno, oppure Durante il ricovero il paziente
non svilupperà lesioni da pressione.
• Basati sul razionale scientifico
Dalla diagnosi al risultato atteso 36
3. Scelta degli interventi
“Gli interventi sono individuati per assistere il paziente nel passaggio dal livello attuale di salute al
livello atteso (risultati)”.
→ Un intervento infermieristico è un “qualsiasi trattamento basato sul giudizio clinico e sulle
conoscenze cliniche che un infermiere mette in atto per raggiungere i risultati definiti per o con
l’assistito”
Definire e progettare per o con l'assistito significa contemplare i seguenti elementi:
• Prove di efficacia derivanti dai risultati della ricerca
• Buona pratica
• Dimensione etico deontologica, come la dignità, il rispetto dei valori culturali, la
riservatezza, l’intimità, …
• Preferenze e valori del paziente
• Risorse disponibili sia umane (colleghi, operatori di supporto, …) che materiali (sollevatore,
girello, …)
Gli interventi devono essere:
• Centrati sul paziente
• Basati sul razionale scientifico
• Contestualizzati al problema
• Secondo la priorità
• In base all’invasività (se possibile parto da quelli meno invasivi)
→ Gli interventi si possono classificare in base al grado di responsabilità dell'infermiere e in base
alla finalità e natura dell'intervento.
Rispetto al grado di responsabilità gli interventi possono essere:
• Autonomi: Decisi dagli infermieri→ Sono quelli che gli infermieri, in base alle loro
conoscenze e capacità, sono autorizzati a prescrivere, effettuare o attribuire al personale di
→
supporto Sono responsabili, ossia tenuti a rispondere delle proprie decisioni e azioni.
Esempi: Istruire i pazienti su come alimentarsi, Decidere come e con quale frequenza
posizionare un paziente per ridurre la compressione cutanea, …
• Dipendenti: Decisi dal medico → Sono interventi prescritti dal medico e messi in atto dagli
infermieri, generalmente includono somministrazione di farmaci e terapie, effettuazione di
test diagnostici, trattamenti, diete o altre attività.
Esempio: Gli infermieri hanno la responsabilità di spiegare le prescrizioni mediche,
valutarne la necessità e metterle in atto in modo sicuro.
• Interdipendenti: Decisi in collaborazione → Detti anche collaborativi. Sono attuati in
collaborazione con altri professionisti sanitari, in quanto richiedono conoscenze, capacità e
competenze diverse. Esempio: Per un paziente con lesione da decubito, a seconda della
gravità, possono essere utili interventi medici per la rimozione di tessuto, interventi
infermieristici per medicazioni e posizionamento e interventi del dietista per migliorare
l'alimentazione.
Nel processo di pianificazione si stabiliscono interventi per diverse finalità e di varia natura:
→ Gli interventi in base alla loro finalità possono essere di:
→
• Monitoraggio e vigilanza per determinare l’eventuale sviluppo di complicanze e
verificare le risposte dell’assistito alle cure infermieristiche, mediche o di altre competenze
specialistiche (ad esempio il monitoraggio dei segni vitali in un paziente a rischio di
ipovolemia) →
• Prevenzione sono interventi che prevengono le complicanze o riducono i fattori di rischio
(per esempio posizionare un paziente allettato ogni due ore) ; 37
→
• Soluzione o cura sono interventi adatti per diagnosi infermieristiche reali e finalizzati alla
risoluzione del problema e/o della causa.
→ Gli interventi in base alla loro natura possono essere:
→
• Educativi formali e informali gli interventi informali si svolgono durante le normali
attività di assistenza spiegando gli assistiti cosa si sta facendo per loro e perché, ad
esempio, non dovrebbe camminare senza aiuto. Gli interventi educativi formali richiedono
un piano educativo strutturato e un tempo dedicato per attuarlo (ad esempio
accompagnare una persona con stomia ad accettarsi, adattarsi alla nuova situazione e a
sviluppare specifiche abilità di autocura)
→
• Di counselling per supporto emotivo comprendono l’uso di tecniche di relazione
terapeutica per aiutare l’assistito ad assumere decisioni riguardo alla cura della propria
salute ed eventualmente a modificare il proprio stile di vita; comprendono, inoltre, tecniche
di aiuto a riconoscere, esprimere ed affrontare emozioni quali ansia, rabbia, paura;
→
• Sull'ambiente mirati a creare un ambiente sicuro, pulito, confortevole e terapeutico (per
esempio eliminare fonti di disturbo o pericolo, come eccesso di rumori)
→
• Tecnico assistenziali richiedono all'infermiera abilità manuali (ad esempio effettuare una
medicazione o un’aspirazione orofaringea)
→
• Di supporto fisico nelle ADL interventi di aiuto per soddisfare i bisogni di base della
persona, come mangiare, vestirsi, lavarsi, muoversi, curarsi, …
→ Una prescrizione di intervento ben formulata contiene il ruolo del paziente e l’azione
dell’infermiere, espressa con un verbo.
Classificazione internazionale degli interventi infermieristici
L’Iowa Intervention Project ha sviluppato una tassonomia degli interventi infermieristici (NIC –
Nursing interventions classification) per fornire una standardizzazione degli stessi al fine di
migliorare la comunicazione tra gli infermieri e con gli altri operatori sanitari.
Sono stati identificati 486 interventi infermieristici, successivamente raggruppati in 30 classi e in 7
domini.
Gli interventi NIC sono stati correlati alle diagnosi infermieristiche della NANDA International; negli
ultimi anno si sta cercando di creare una struttura unificante che leghi le diagnosi della NANDA
International, la classificazione degli interventi (NIC) e degli esiti (Nursing Outcomes Classification –<