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TERMOTERAPIA
La termoterapia è indicata quando è necessario stimolare il flusso ematico; quando bisogna
aumentare il metabolismo tessutale o stimolare il sistema di difesa dell’organismo. La si può
somministrare quando le condizioni cardiocircolatorie siano buone e tessuti in grado di aumentare
il loro metabolismo.
E’ controindicata negli stati infiammatori acuti, per evitare un sovraccarico metabolico e circolatorio
e quindi necrobiosi dei tessuti.
Calore
Il calore è prodotto da movimenti di traslazione, vibrazione e rotazione degli atomi e delle
molecole di un corpo. Gli atomi e le molecole sono animati incessantemente da un moto caotico,
che determina la temperatura. Infatti per riscaldare un corpo bisogna aumentare l’agitazione
termina e per raffreddarlo il contrario.
La temperatura è la misura del calore di un corpo rispetto a uno di riferimento, il limite minimo è
-273,16°C o 0°K.
La caloria è la quantità necessaria per aumentare di 1°C 1g di acqua distillata.
La capacità termica è l’ammontare di calore richiesto per aumentare la temperatura di 1Kg di
materia di 1°C.
Il calore può essere trasmesso tramite:
1. conduzione, tra corpi che sono a contatto diretto avviene da quello più a caldo a quello più
freddo fino al raggiungimento dell’equilibrio;
2. convenzione, nei liquidi e nei gas attraverso lo spostamento della materia, le parti più calde
verso l’alto e le più fredde verso il basso;
3. irraggiamento, attraverso OEM che si trasformano in calore quando incontrano un mezzo e
sono assorbite dalla materia, aumentandone l’energia cinetica (agitazione termica).
La temperatura corporea è di 37°C + 0,5°C, se raggiunge i 41°C si possono presentare convulsioni
mentre se raggiunge i 43,5°C avviene il decesso.
La temperatura corporea dipende dal bilancio tra perdita e guadagno termico. Il maggior guadango
termico è dato dal metabolismo basale, che può essere nettamente incrementato dall’esercizio
fisico.
Termorecettori cutanei
I termorecettori sono terminazioni libere presenti nella cute microscopicamente e non distinguibili
da quelli per il dolore. I termorecettori per il caldo rispondono a temperature tra 30-45°C con una
risposta massima a 40-42°C, smettono di scaricare a <30°C e >50°C. I termorecettori per il freddo
rispondono a temperature tra 35-20°C con una risposta massima a 25-30°C, smettono di scaricare
a <10°C, ma >45°C si riattivano trasmettendo segnali dolorifici.
I termorecettori hanno una soglia di discriminazione massima a livello delle labbra (1mm) e minima
a livello del polpaccio (48mm).
Applicazione di calore non urente su una superficie cutanea estesa: si ha una rapida
vasodilatazione cutanea, un aumento della pressione idrostatica intracapillare e riscaldamento di
una maggiore quantità di sangue che allontanandosi determina ipertermina negli organi profondi.
Applicazione di calore non urente su una superficie cutanea limitata: la vasodilatazione
determina apprezzabile riduzione delle resistenze periferiche con transitoria caduta della pressione
sanguigna, ipertermia e diaforesi marcate; la vasodilatazione periferica è compensata dal maggior
impegno cardiaco e da vasocostrizione nel territorio splancnico.
Somministrazione di calore
Microcircolazione: vasodilatazione periferica con aumento della permeabilità capillare, della
pressione idrostatica capillare e imbibizione edematosa dei tessuti. E’ controindicata negli stati
edematosi.
Muscolo: si ha notevole riduzione dello stato eccitatorio delle unità motorie, quindi azione
miorilassante.
Polmoni: si ha iperventilazione con riscaldamento dell’aria espirata e eliminazione di vapor
acqueo. Oltre una certa temperatura si ha una riduzione degli atti respiratori. Sulle mucose delle
vie respiratorie si ha un effetto congestizio, rilasciamento della muscolatura liscia e aumento della
secrezione mucosa.
Metabolismo: si ha un incremento del metabolismo cellulare, con accelerazione dei processi
enzimatici, biologici e cellulari che portano ad un aumento delle possibilità di difesa e dei
meccanismi riparativi.
Rene: può aumentare la diuresi, ma non è ancora molto chiara.
Il calore è più efficace quando il dolore deriva da uno stato di spasmo o contrattura muscolare.
Sottrazione di calore
Muscolo: la diminuzione della temperatura corporea provoca un aumento dell’attività delle fibre
gamma con conseguente iperattività dei fusi n.m. e aumento del tono muscolare. Per compensare
vengono utilizzate l’orripilazione e i brividi (contrazioni subtetaniche involontarie).
Polmoni: determina una riduzione degli atti respiratori, e si arrestano ad una temperatura inferiore
di 28°C. Determina anche un aumento del tono dei muscoli lisci.
Il freddo svolge un’azione antalgica, che oltre certi limita è anestetica, però se agisce troppo a
lungo, determina dolori profondi e diffusi.
Termoterapia esogena (calore esterno)
Psammoterapia: utilizza la sabbia alla quale si aggiunge la componente farmacologica specifica
dell’acqua di mare sotto forma di sali adesi ai granuli. Viene effettuata all’aperto tramite una buca
di 2m per 1m, con profondità di 20-30cm, poi viene applicata sulla superficie corporea sabbia a
50-60°C. E’ indicata per artrosi, fratture, distorsioni, reumatismi extra-articolari, reumatismi
infiammatori cronici in fase terminale.
Paraffinoterapia: è una miscela di idrocarburi solidi con punto di fusione a 53°C. Liquefatta cede
calore per conduzione, ma il suo primo stato si solidifica subito a contatto con la cute fredda. La si
applica sulla parte da trattare per 6-7 volte e la si rimuove dopo 20-30 minuti. Provoca una
notevole vasodilatazione cutanea, con profusa sudorazione e intensa azione antiedmigena (azione
compressiva tipo calza elastica. Indicata per stati edematosi post-traumatici e varicosi.
Bagno romano: costituito da tre ambienti: tepidarium (50°C), calidarium (60°C) e frigidarium
(35°C) con una sosta di 30 minuti ciascuno.
Bagno turco: atmosfera satura di vapore che porta ad una profusa sudorazione.
Sauna finnica: atmosfera con aria secca a 60°C per 15 minuti, poi vapore surriscaldato per altri
15 minuti, porta ad intesa sudorazione. Infine si passa alla doccia fredda.
Forno alla Bier: è un involucro di legno o metallo con una serie di resistenze elettriche, la
temperatura dell‘aria la si porta a 50-60°C per circa 20 minuti. E’ una termoterapia per
convenzione. E’ indicato per processi artrosici, contratture muscolare e mialgie, rigidità post-
traumatiche e in preparazione alla massoterapia. E’ controindicato in stati fisiologici acuti,
cardiopatie e ipertensione.
Radiazioni infrarosse: hanno una lunghezza d’onda compresa tra i 700nm e 1mm; queste tipo di
radiazioni EM non sono molto penetranti, infatti possono attraversare da 1 a 10mm di tessuto.
Svolgono essenzialmente un’azione termica, nella quale si utilizzano particolari lampade a
incandescenza con filamento in tungsteno immerso in un’atmosfera di azoto di discreta potenza
(1000W), fornite di un apposito filtro in vetro al cobalto o al manganese, che lascia passare solo le
radiazioni rosse e infrarosse.
Sorgente: lampade ad incandescenza con filamento di tungsteno, con filtro in vetro al cobalto o
manganese che lascia passare solo radiazioni infrarosse.
Applicazione: aree di 30-40 cm di diametro, lampada a 50 cm di distanza dalla zona da trattare
con le radiazioni perpendicolari alla zona d’applicazione
Durata: da 10 a 30 minuti
Indicazioni: artropatie, contratture muscolari, turbe trofiche cutanee, stimolazione del metabolismo
tessutale, preparazione ad una seduta di chinesiterapia
Controindicazioni: stati infiammatori, flogosi acute, emartri, idrarti, neoplasie, cardiopatie.
Attinoterapia (raggi UV): hanno una lunghezza d’onda compresa tra i 400nm e i 10nm; gli UV
vicini (400 - 100nm) comprendono: gli UVA (400 - 320nm) raggiungono il derma come gli IR, UVB
(320 - 280nm) raggiungono l’epidermide profonda, UVC (280 - 200nm) sono assorbiti
dall’epidermide superficiale. Questi raggi sono prodotti per emissione termica da corpi ad altissima
temperatura, ma anche da gas rarefatti per eccitazione atomica tramite scarica elettrica.
Gli UV hanno un effetto battericida, stimolano la formazione della vitamina D, e hanno un’azione
esofilattica attivando l’attività fagocitaria e la produzione di anticorpi, quindi aumentando la
resistenza dell’organismo alle infezioni. Questa azione è svolta soprattutto dagli UV più penetranti
(UVA e UVB).
L’aumento del flusso sanguigno cutaneo, favorisce l’apporto sanguigno e la rimozione di cataboliti:
azione trofica nella piaghe da decubito, nelle ulcere torpide, in cui esplicano anche un’azione
battericida.
Sorgente: lampade a vapori di mercurio con involucro di quarzo che lascia passare gli UV.
Lampade fluorescenti
Applicazione: locale con lampada a 60-70 cm dalla cute. Generale invece con lampada a 1mt di
distanza dalla cute. Utilizzo di occhiali scuri per evitare alterazioni congiuntivali.
Durata: da 2 minuti si aumenta di 1-2 minuti al giorno, fino ad un massimo di 20-30 minuti,
controllando il grado di eritema con un dosimetro.
Ciclo di 20 sedute.
Indicazioni: osteomalacia e rachitismo, morbo di Soudeck e osteoporosi, piaghe varicose e da
decubito, nevralgie e postumi di herpes, psoriasi, acne, seborrea.
Controindicazioni: dermatiti acute, allergie cutanee, TBC, cardiopatie, nefropatie, diabete e
ipertiroidismo.
Termoterapia endogena (diatermia)
La diatermia è una pratica che possiede delle proprietà curative per mezzo di un aumento della
temperatura di alcune zone del corpo non superficiali. Il calore sarebbe indotto dal passaggio di
corrente elettrica, per effetto Joule, oppure con l’applicazione di ultrasuoni.
Marconiterapia: con questa tecnica vengono usate correnti con frequenza di 10-50MHz e con
lunghezza d’onda di 6-30m (tipicamente 27,12MHz e 11m).
L’apparecchiatura è costituita da un generatore (trasmettitore) e di vari applicatori (antenne) in
funzione delle patologie da trattare, con una potenza erogata che può arrivare fino a 500 W.
Gli applicatori si possono distinguere in: capacitivi, che sono formati da una coppia di elettrodi
(condensatore) posti a distanza di circa 4 cm dalla cute; e induttivi, che sono formati da una o più
bobine (monode).
Il campo elettrico a pochi cm dagli applicatori può raggiungere valori di 1000V/m e il campo
magnetico da 0,5 a 3A/m in funzione della potenza di trattamento e del tipo di applicatore.
E' necessario che gli applicatori siano posti parallelamente alla superficie da trattare, senza entrare
mai in contatto. Si possono raggiunger