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SCALOGRAMMA DI GUTTMAN
La scala di Guttman nasce con l'obiettivo di fornire una soluzione al problema dell'unidimensionalità della scala di Likert e consiste in una sequenza di gradini, in modo che chi ha risposto affermativamente ad una certa domanda deve aver risposto affermativamente anche a quelle che la precedono nella scala di difficoltà. Così se gli elementi della scala sono perfettamente scalati, solo alcune sequenze di risposte sono possibili; dal risultato finale è possibile risalire alle risposte date dal soggetto ai singoli elementi della scala (riproducibilità). Questa tecnica prevede solo elementi dicotomici, ogni domanda può avere solo due risposte opposte e distinte, solitamente contrassegnate con i numeri 0 e 1. Anche la scala di Guttman segue delle fasi nella sua costruzione: 1. formulazione delle domande, con considerazioni analoghe a quelle relative alla scala di Likert tranne che le domande devono essere dicotomiche eDisposte secondo un ordine crescente di forza.
2. Somministrazione, simile a quella della scala di Likert, con il vantaggio che la forma binaria agevola le risposte e rende più veloce la compilazione.
La specificità della scala di Guttman sta nell'analisi dei risultati quando si valuta la scalabilità degli elementi: si scartano gli elementi meno coerenti col modello, si stabilisce un indice di scalabilità della scala e se accettarla o meno.
Si devono individuare gli errori della scala, risposte che non si inseriscono nelle sequenze previste nel modello. Per questo si utilizza un indice (coefficiente di riproducibilità) che misura il grado di scostamento della scala osservata dalla scala perfetta. Questo indice può variare da 0 a 1; per poter essere accettabile, il valore dell'indice deve essere maggiore o uguale a 0,90 (cioè errori pari o inferiori al 10% delle risposte).
Esiste anche un altro indice, detto di minima riproducibilità.
marginale che segnala il valore minimo al di sotto del quale il coefficiente di riproducibilità non può scendere. Esso deve essere confrontato con il coefficiente di riproducibilità: solo se il secondo, oltre ad essere maggiore di 0,90, è anche nettamente superiore al primo, si può affermare che la buona riproducibilità della scala è dovuta ad un'effettiva scalabilità dei suoi elementi e non alla distribuzione marginale delle risposte.
3. attribuire i punteggi ai soggetti: si sommano i punteggi 0/1 ottenuti nelle varie risposte.
I problemi della scala di Guttman consistono nel fatto che il punteggio finale è ancora una variabile ordinale; essa è una tecnica applicabile solo ad atteggiamenti ben definiti escalabili; il modello quindi risulta deterministico di fronte ad una realtà sociale interpretabile solo attraverso modelli probabilistici.
Modelli probabilistici (la scala di Rasch)
Nell'approccio
probabilistico la probabilità di dare una certa risposta ad un dato elemento non è solo 0 o 1, ma si colloca tra questi due estremi. Questa impostazione presuppone un modello di relazione tra posizione del soggetto sul continuum e la probabilità di risposta ad un determinato elemento della scala che viene chiamata traccia; curva che descrive la probabilità di rispondere affermativamente ad un certo elemento a seconda della posizione dell'individuo sul continuum sottostante. La traccia non assume la forma lineare, ma quella di una curva ad "S" detta curva logistica. La posizione di ciascun soggetto è data dal valore v. La "difficoltà" di un elemento della scala (vale a dire la probabilità di una risposta "Si") è data dal parametro b che corrisponde al valore della variabile latente per il quale la probabilità di risposta affermativa è il 50%. Maggiore è il valore di b e
maggiore è la "difficoltà" della domanda. La probabilità di risposta positiva dipende quindi dalla differenza v – b: se essi coincidono, la probabilità è del 50%; se v > b la probabilità di risposta affermativa è superiore a quella della risposta negativa; viceversa se v < b.
I vantaggi di questo modello sono due: esso è una descrizione molto più adeguata ai reali meccanismi che generano le risposte rispetto al modello deterministico e le variabili prodotte da questo modello sono variabili cardinali. In questo modo può dirsi realizzato l'obiettivo della misurazione nelle scienze sociali.
Unfolding di Coombs
L'unfolding di Coombs ("aprire", "(di)spiegare"), tecnica pensata per trattare dati derivanti da preferenze relative.
Essa permette di individuare se dietro le preferenze espresse dai soggetti esiste un unico continuum comune a tutti i soggetti sul quale gli elementi (e
- Gli intervistati (e gli intervistati stessi) sono ordinabili.
- Se esiste un' unica dimensione sottostante e questa è utilizzata come criterio di valutazione da parte degli intervistati, allora solo determinate sequenze di risposta sono possibili.
- L'analisi delle preferenze espresse dagli intervistati permette in questo caso di risalire sia all'ordine degli elementi sul continuum sia alla posizione dei soggetti sullo stesso.
- Questa tecnica permette di arrivare ad una scala cardinale, nella quale anche le distanze tra gli intervalli sono note.
- Il suo principale difetto consiste nel suo rigido determinismo, anche se recenti sviluppi hanno permesso la formulazione di modelli probabilistici.
Differenziale semantico
La tecnica del differenziale semantico si propone di rilevare con il massimo della standardizzazione il significato che i concetti assumono per gli individui.
La tecnica del differenziale semantico si basa sulle associazioni che l'intervistato instaura tra il concetto in esame ed
altri concetti proposti in maniera standardizzata a tutti gli intervistati. Vengono utilizzate una serie di scale auto-ancoranti nelle quali solo le categorie estreme hanno significato autonomo, mentre il significato graduato delle categorie intermedie viene stabilito a giudizio dell'intervistato. La lista di questi attributi bipolari non deve necessariamente avere relazione con l'oggetto valutato. Il numero delle domande di solito va dalle 12 alle 50, in base al disegno della ricerca. Il modo più importante di utilizzare il differenziale semantico è rappresentato dall'esplorazione delle dimensioni dei significati. Attraverso l'analisi fattoriale è possibile determinare quali sono le dimensioni fondamentali che stanno dietro al giudizio di un certo campione di soggetti intervistati. Si possono trovare tre dimensioni fondamentali: la valutazione (atteggiamento verso un certo oggetto), la potenza e l'attività. Il contributo più importante dellaLa tecnica del differenziale semantico è proprio quella di aver introdotto la multidimensionalità dei significati nella struttura degli atteggiamenti.
Test sociometrico
Il test sociometrico ha come fine quello di rilevare le relazioni interpersonali esistenti all'interno di un gruppo di individui; infatti il suo campo di applicazione ideale è rappresentato da una classe scolastica.
Nella sua forma più semplice il test sociometrico consiste in un questionario con poche domande, che ruotano intorno al tema della preferenza e rifiuto nei confronti degli altri appartenenti al gruppo. In questo modo si può conoscere lo status sociometrico personale, il grado di prestigio di cui gode un elemento rispetto agli altri componenti del gruppo, e la struttura sociometrica del gruppo, l'organizzazione interna del gruppo (con sottogruppi, persone isolate, relazioni tra i sottogruppi, ecc.).
La tecnica è quindi utile sia come strumento di diagnosi individuale che per
Cogliere la struttura relazionale del gruppo. Tuttavia esso è adatto solo per gruppi strutturati perché è necessario che sia delimitato il raggio di scelta del soggetto.
La scelta casuale (tipica del campionamento) deve seguire regole ben precise. Un campionamento può essere definito come un procedimento attraverso il quale si estrae, da un insieme di unità (popolazione) costituenti l'oggetto di studio, un numero ridotto di casi (campione) scelti con criteri tali da consentire la generalizzazione all'intera popolazione dei risultati ottenuti studiando il campione.
La rilevazione campionaria presenta i vantaggi per il costo di rilevazione, i tempi di raccolta dati ed elaborazione, l'organizzazione, l'approfondimento e l'accuratezza.
La tecnica del campionamento presenta anche degli svantaggi. Se l'indagine totale fornisce il valore esatto del parametro che si vuole conoscere, l'indagine campionaria ne fornisce solo una stima.
valore approssimato, che può variare entro un certo intervallo (detto intervallo di fiducia). La stima del campione sarà quindi sempre affetta da un errore, che si chiama errore di campionamento. Se però il campione è probabilistico (cioè scelto secondo una procedura rigorosamente casuale), la statistica ci permette di calcolare l'entità di tale errore. Nei campioni probabilistici l'unità d'analisi è estratta con una probabilità nota e diversa da zero. Il caso più semplice del campione probabilistico è quello del campionamento casuale semplice, in cui ogni individuo della popolazione ha uguali possibilità di essere scelto per il campione. Si devono estrarre gli individui senza riferimento a caratteristiche individuali, si assegna un numero a ciascuna persona e si sceglie a caso. L'errore di campionamento del campione casuale semplice è direttamente proporzionale al livello di fiducia chevogliamo avere nella stima (cioè il grado di certezza) ed alla variabilità del fenomeno studiato (cioè la dispersione della distribuzione della variabile), mentre è inversamente proporzionale all'ampiezza del campione. Un altro importante passo è quello della determinazione dell'ampiezza del campione. L'ampiezza del campione è direttamente proporzionale al livello di fiducia desiderato per l'estima ed alla variabilità del fenomeno studiato, ed inversamente proporzionale all'errore che il ricercatore è disposto ad accettare. Questo significa che la dimensione della popolazione non ha grande importanza per determinare l'ampiezza del campione. Troviamo anche: - Campionamento sistematico: simile al casuale semplice, ma con diversa tecnica di estrazione. I soggetti si scelgono secondo un intervallo stabilito (uno su k). Si usa quando non c'è periodicità e quando la lista non è.completa. Deve essere rispettato il requisito che tutte le unità di misura siano scritte in corsivo.