Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Archeozoologia. Conoscere le dinamiche ambientali del passato, le interazioni fra
l'uomo e l'ambiente, i cambiamenti ecologici che l'uomo ha dovuto affrontare.
Reperti faunistici da scavi archeologici:
Grandissima varietà di specie
• Raramente resti interi
• Conservazione differenziale
•
→ Studio affidato agli specialisti del settore (archeozoologi) ma è fondamentale per chi
lavora sul campo (archeologo) avere una conoscenza delle specie più frequenti nei
campioni faunistici.
L’ accumulo di ossa, in un giacimento archeologico, è riconducibile ad azioni volontarie
e involontarie da parte dell’uomo, ma la loro presenza può essere dovuta anche ad
altri agenti, primi fra tutti i Carnivori.
I reperti ossei si ritrovano nelle più svariate condizioni di giacitura:
Accumuli caotici
• Superfici di drenaggio
• In fosse o fossati di scarico
• In aree adibite alla macellazione
• Combustibile in aree destinate all'accensione d fuochi
• Strumenti d'uso quotidiano e da caccia
• Ornamenti/oggetti d'arte
• Sepolti in connessione anatomica
• Offerte in pratiche magico-funerarie
•
1. Scavo: Varietà di resti in materia dura di animali (resti di pasto, ornamenti etc).
2. Recupero: Raccolta completa e documentata. Eventuali connessioni.
Trattamento preliminare. Cartellino. Lavaggio e siglatura.
3. Analisi: Documentazione di scavo. Anatomia comparata. Analisi quantitativa e
qualitative. Tafonomia.
“ I rapporti tra scavatori ed esperti scientifici sono spesso stati tormentati per le
difficoltà che sorgevano dalla mancanza di reciproca comprensione dei rispettivi
problemi e della natura essenzialmente occasionale di gran parte della collaborazione
scientifica alla risoluzione dei problemi archeologici (…) “ da Barker 1981, Tecniche
dello scavo archeologico, p.257
Criteri per scavo e trattamento di materia ossea animale:
Raccolta di tutti i resti, anche schegge
• Elementi in connessione o scheletri completi devono essere opportunamente
• segnalati
Importanza del cartellino (indelebile e leggibile)
• Lavaggio con acqua o pulitura a secco
• Asciugatura all’ombra
• 42
Diverse discipline scientifiche sono coinvolte nell'analisi dei reperti faunistici
provenienti da contesti archeologici:
1. Archeozoologia- Tafonomia: considerazioni socio-economiche (ricostruzione
strategie di sussistenza e di sfruttamento dell'animale da parte dell'uomo).
2. Paleontologia: ricostruzione del quadro climatico-ambientale (indicatori
climatici: Insettivori, Roditori ed Erbivori).
Metodologie di analisi archezoologica:
Determinazione anatomica e tassonomica (lista faunistica)
• Quantificazione del campione faunistico (NR e NMI)
• Analisi osteometrica
• Esame della frequenza delle singole porzioni anatomiche
• Determinazione del sesso
• Determinazione dell’età di morte
•
→ I dati acquisiti da tale studio hanno lo scopo di fornire, attraverso il confronto con
quelli ottenuti da altre discipline, indicazioni sulla vita quotidiana dei gruppi umani che
hanno occupato il sito.
Classificazione:
Gruppi più ampi con attributi più generali comprendono gruppi progressivamente più
piccoli definiti da caratteri più restrittivi. Per designare la specie si usa la nomenclatura
binomia, introdotta da C. Linneo nel 1753. Ogni specie è indicata con due (o tre per la
sottospecie) nomi latini, di cui:
- il primo si riferisce al genere (maiuscolo)
-il secondo che indica la specie (minuscolo)
Attualmente sono state distinte più di 1 milione di specie animali e almeno ½ milione
di specie vegetali. 700 mila sono le specie fossili descritte.
Identificazione tassonomica ed anatomica:
Collezione di confronto
• Atlanti anatomici
• → Lista faunistica = animali rappresentati dal campione
Dentatura:
I denti vengono indicati per brevità, con particolari sigle:
I = Incisivo
• Id = Incisivo deciduo
• C = Canino
• Cd = Canino deciduo
• P = Premolare
• Pd = Premolare deciduo
• M = Molare
•
Il numero posto a destra, in alto o in basso, indica la posizione del dente (M³= Terzo
molare superiore. Pd₄ = quarto premolare deciduo inferiore).
→
Dentatura Adattamento alla dieta
Onnivori: Bunodonti
• Carnivori: Secodonti
• Erbivori: Selenodonti
• Elefanti, Roditori: Lofodonti
• 43
Osteometria:
In passato ogni autore aveva il suo metodo, oggi si preferisce prendere le misure
secondo il testo di A.Von den Driesch (1976). In questo modo sono possibili i confronti
e gli scambi di dati. Utile per discriminare:
1. Specie “osteologicamente” vicine, es. pecora/capra
2. Forme domestiche/selvatiche, es. cinghiale/maiale
3. Altezza al garrese (L osso x coefficiente)
Determinazione del sesso:
Dimorfismo sessuale: morfologia e dimensioni di elementi anatomici
• Corna nei Bovidi e palchi nei Cervidi (eccetto renna)
• Zanne nei Suidi
• Osso penico (Insettivori, Roditori, Carnivori e in molti Primati)
• Coxale interno e pube
•
Scopi:
1. Ricostruire le modalità di sfruttamento dei sessi
2. Strategie di caccia
Età di morte, denti:
Stato di eruzione, sostituzione, usura
• →
Cementocronologia Conteggio delle linee di arresto di accrescimento (LAC)
•
Età di morte, ossa lunghe:
Grado di fusione delle epifisi delle ossa lunghe con le diafisi
•
Scopi:
1. Ricostruire le strategie di caccia ed allevamento
2. Stagionalità del sito
3. Modalità insediative
4. Elaborazione delle curve di mortalità
44
25.11.2015
Tafonomia: Scienza che studia le leggi del seppellimento.
Il termine fu introdotto da Efremov nel 1940 per definire una nuova branca della
paleontologia interessata allo studio della “transizione, in tutti i suoi aspetti, dei resti
animali dalla biosfera alla litosfera”.
Il termine indica tutti quei fenomeni che possono interessare un organismo dal
momento della morte sino al suo ritrovamento allo stato fossile.
Poiché i processi tafonomici coinvolti sono complessi e variano per effetto di diversi
parametri, solo una parte degli animali morti in prossimità del sito, quella che si
fossilizza e si conserva fino al momento della scoperta, arriva ad essere studiata.
→ →
Biosfera Tafonomia Litosfera
All’attività antropica si mescolano numerose e diverse azioni della catena tafonomica,
in un quadro caratterizzato da una crescente degradazione rappresentata da 5 stadi
fondamentali:
Insieme vivo (Biocenosi): tutte le specie faunistiche viventi intorno al sito nelle
1. loro naturali proporzioni.
Insieme morto (Tanatocenosi): le specie cacciate dell’uomo, predate dai
2. Carnivori, morte e/o accumulate naturalmente.
3. Insieme depositato: le carcasse o parte di esse che vengono introdotte/si
depositano nel sito.
4. Insieme fossile: le ossa che fossilizzano e si conservano nel sito.
5. Campione fossile: la parte dell’insieme fossile che viene recuperata durante lo
scavo archeologico.
Metodologie di indagine tafonomica:
Analisi della distribuzione spaziale dei resti faunistici: hanno lo scopo di fornire
• informazioni sulla volontà o meno di organizzare lo spazio in aree funzionali.
Es: Isernia la Pineta (Molise), Castel di Guido (Roma) e Meziritch (Ucraina).
→
Meziritch: Paleolitico superiore Gli scavi hanno documentato 4 strutture
abitative, la cui armatura era formata da ossa di Mammut.
Analisi della frequenza degli elementi anatomici per singola specie.
• -Presenza o meno di una volontà da parte dell’uomo di selezionare alcune parti
a scapito di altre (introduzione all’interno del sito di abitato di parti scelte come
dimostrato dal confronto etnografico).
→ Spesso tale assenza può risultare anche da una cattiva conservazione del
materiale, in conseguenza alla composizione del terreno in cui sono deposti i
resti. →
Analisi Macro e Microscopica delle superfici delle ossa Comprendere e
• codificare i fattori tafonomici che hanno generato e modificato l'insieme
faunistico:
-Antropici
-Non Antropici (agenti climatico-edafici: chimico-fisici e biologici)
Il materiale viene osservato:
Ad occhio nudo, con l'ausilio di lenti di ingrandimento
• Allo stereomicroscopio
• Al microscopio elettronico a scansione (SEM)
• 45
SEM: Consente, grazie al forte potere di risoluzione e di profondità di campo, di
analizzare dettagli morfologici ed evidenziare caratteristiche diagnostiche utili a
distinguere le tracce prodotte dallo strumento litico da quelle dovute ad altri agenti
(es. Carnivori) o naturalmente presenti (solchi vascolari).
Vari fattori, spesso combinati tra loro, concorrono all’obliterazione delle labili tracce
che si possono produrre durante il processo di macellazione di una preda.
L’applicazione di queste tecniche d’indagine consente, attraverso l’identificazione dei
principali fattori di accumulo e modificazione, di chiarire le dinamiche di formazione
dell’insieme osseo.
Modificazioni di natura non Antropica:
Weathering: Le variazioni climatiche (temperatura ed umidità) possono
• modificare fisicamente i reperti ossei, soprattutto quando questi non sono
protetti in qualche modo (ad esempio dalla vegetazione) o non vengono
immediatamente sepolti. Opera in modo graduale e progressivo causando
dapprima microfessurazioni, orientate secondo la disposizione degli elementi
strutturali dell’osso, per arrivare fino all’esfoliazione, frammentazione ed
eventualmente alla totale scomparsa dell’osso.
→
Quando l'osso è completamente esfoliato totale perdita della superficie
periostale (nella quale si conserva una stria leggera).
Erosioni chimiche: Il rinvenimento di ossa nei siti archeologici dipende dalle
• condizioni del terreno di giacitura che influisce considerevolmente sulla
conservazione dei resti in materia dura animale. In genere le ossa si preservano
meglio all’interno di sedimenti con pH neutro o leggermente alcalino, mentre un
terreno altamente acido provoca l’erosione e la dissoluzione della materia
ossea e in minor misura dei denti. Anche il trasporto in acque correnti provoca
abrasioni e lucidature delle ossa.
Incisioni di radici: L’azione di acidi contenuti nell’apparato radicale delle
• piante sulle superfici ossee genera morfologie particolari e ben caratterizzate da
forme sinuose o dendritiche (rootmarks). Microscopicamente tali striature
concave, dal p