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CODIFICA CONTINUA DI EVENTI SENZA INFORMAZIONI TEMPORALI
Strategia più semplice ed indicata perché il compito dell'osservatore è di identificare, nel corso della sessione osservativa, la comparsa di comportamenti previsti dallo schema di codifica usato dall'osservatore.
Compito dell'osservatore:
- Innanzitutto, accorgersi che sta osservando un evento codificabile, rispetto al quale nello schema di codifica c'è un codice per classificarlo e identificare la comparsa di comportamenti previsti dallo schema di codifica che sta usando.
- Successivamente ci sono altri 2 passaggi che deve attuare:
- Rilevazione che si è verificato un evento codificabile per poter codificare in maniera appropriata l'osservazione in corso.
- Codifica appropriata dell'evento per classificare in maniera appropriata quell'evento stesso, applicando il codice appropriato.
Questa strategia di osservazione permette una quantificazione dei comportamenti.
inclusi. In questo caso, la frequenza proporzionale al tempo di osservazione viene utilizzata per confrontare i dati raccolti da diversi individui o da sessioni osservative di diversa durata. Durata media di comparsa3. , che rappresenta la durata media di una manifestazione comportamentale. Questo indice è utile per valutare la persistenza o la durata dei comportamenti osservati. Utilizzando questi tre misure di frequenza, è possibile ottenere una rappresentazione più completa e accurata del comportamento osservato.diversi, non si può usare solo la f assoluta con cui si manifestano diversi comportamenti. Questo perché individui diversi osservati per tempi diversi hanno diverse possibilità di manifestare tutti i comportamenti inclusi nello schema di codifica.
Ogni volta che i dati sono stati raccolti a partire da sessioni di durate differenti, bisogna fare attenzione a non utilizzare la frequenza assoluta di comparsa nelle analisi dei dati, ma si deve controllare questa misura mettendola in rapporto al tempo totale di osservazione dedicata a ciascun individuo.
In alcuni casi non si può ricorrere solo alla f assoluta associata alle diverse categorie, ma è opportuno calcolare il rapporto tra la frequenza e il tempo di osservazione dedicato a ciascun individuo.
La proporzione/percentuale di comparsa che viene calcolata rispetto alla totalità degli eventi osservati. Sostanzialmente considero la f assoluta associata a una categoria e la metto in rapporto col totale.
È abbastanza complicato stabilire con precisione l'inizio e la fine esatta di ogni singolo evento. Nel momento in cui stabilire l'inizio e la fine di ogni singolo evento diventa complicato, il fatto di procedere con le rilevazioni di tipo temporale - relative alla durata - è inutile, perché si sa dall'inizio che quel tipo di rilevazione non sarà oggettiva, affidabile, attendibile.
CODIFICA CONTINUA DI EVENTI CON INFORMAZIONI TEMPORALI
In questo caso dobbiamo rilevare il momento in cui inizia e finisce ciascun evento. Ci si deve rendere conto che si sta manifestando un comportamento registrabile sullo schema di codifica, si deve associare a quell'evento il codice/la categoria corretta, si deve rilevare quando inizia e quando finisce.
La rilevazione esclusivamente del tempo d'inizio, senza rilevare anche la fine di ogni evento, è possibile nel momento in cui applichiamo uno schema di codifica le cui categorie sono
Le categorie sono mutualmente esclusive e lo schema è esaustivo. Categorie mutuamente esclusive significa che ad ogni evento posso associare un solo codice di codifica e lo schema di codifica è esaustivo nel momento in cui ho sempre a disposizione un codice per classificare una porzione del flusso comportamentale che sto osservando.
Soddisfatta questa condizione, nel momento in cui inizia un evento specifico, l'inizio segna automaticamente anche la fine della categoria "precedente", motivo per cui non è necessario registrare anche il tempo di fine (l'inizio di una nuova categoria segna la fine dell'evento precedente).
Se lo schema di codifica non è esaustivo e le categorie non sono mutuamente esclusive, può succedere che tra una categoria che ho rilevato, associandola ad una manifestazione comportamentale, e quella successiva, si possono verificare delle manifestazioni comportamentali che non ho codificato.
perché non erano classificabili con lo schema di codifica utilizzato, quindi, in quel caso è per forza necessario segnare il tempo di inizio e il tempo di fine se si vogliono avere delle informazioni precise. Se le categorie non sono mutualmente esclusive, ciò è altrettanto indispensabile, perché per ogni manifestazione comportamentale che si verifica in co-occorrenza devo segnare simultaneamente la durata in termini di inizio e di fine.
L'applicazione di questa strategia permette un'acquisizione di informazioni, in termini quantitativi, più complete sui comportamenti osservati, perché avendo a disposizione anche le informazioni sui tempi d'inizio e di fine sulle manifestazioni comportamentali, permette di sapere la durata di uno stato comportamentale. Ma anche se si decide di usarla per verificare quando si sono verificati un evento momentaneo, posso sapere con precisione quando esso si è verificato.
difficile da utilizzare nell'osservazione "dal vivo", soprattutto se le categorie impiegate nella codifica sono numerose. L'osservazione del vivo implica un livello di attenzione molto elevato, perché si deve osservare e classificare simultaneamente, se poi ci sono molte categorie di cui si deve registrare il tempo di inizio e di fine, il compito dell'osservatore diventa ancora più complicato e allo stesso tempo diminuisce l'attendibilità dei dati.
Misure di eventi con informazioni temporali
Questo tipo di strategia di rilevazione, oltre alle misure descritte sopra, derivabili dalla strategia di rilevazione degli eventi senza informazioni temporali e quindi le misure di frequenza e quella da essa derivate relative ai comportamenti, permette di ottenere anche misure relative agli aspetti temporali, alla durate degli eventi.
È quindi possibile calcolare:
- Tempo totale speso manifestando uno specifico comportamento (durata totale)
- ...
La durata media di ciascuna categoria. Se quindi si considera il tempo totale che rientrain ciascuna categoria e lo si suddivide per la frequenza assoluta. Mediamente ogni voltache un individuo manifesta un comportamento e quanto dura quel comportamento.
6. Durata totale percentuale (percentuale di tempo occupato da un individuo in unospecifico comportamento, rispetto al tempo totale di osservazione).
A partire dalla durata della sessione osservativa, si può sapere in percentuale quantotempo viene impiegato dall’individuo e/o quanto tempo rientra in ciascuna categoria.
Esempio 1 rilevazione per eventi senza informazioni temporali
Esempio di protocollo di un comportamento esplorativo di un bambino, esaminato tramitel’applicazione dischema di codifica applicato tramite una rilevazione per eventi senzainformazioni temporali. La durata della sessione osservativa è di 300secondi.
La tabella potrebbe essere uno stralcio del protocollo diosservazione, dove il compit