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La parità dei tassi di interesse (PTI)
La parità dei tassi di interesse (PTI) è una condizione secondo la quale i tassi di rendimento attesi in valuta nazionale dei titoli nazionali ed esteri devono essere uguali. La parità dei tassi di interesse implica che il tasso di interesse interno è approssimativamente uguale al tasso di interesse estero più il tasso di deprezzamento atteso della moneta nazionale.
È un modello che ci permette di determinare i tassi di cambio nel breve periodo, i quali si muovono per portare l'equilibrio nel mercato delle attività finanziarie.
Ipotesi:
- Perfetta mobilità dei capitali (un individuo che vuole acquistare un'attività finanziaria lo può fare senza nessuna restrizione e senza costi)
- Consideriamo titoli a reddito fisso il cui rendimento è un tasso di interesse (obbligazioni)
Prendiamo due paesi: Italia e Stati Uniti
Dobbiamo trovare la condizione per cui...
all'individuo è indifferente quale titolo detenere. Se si verifica questa situazione abbiamo l'equilibrio nel mercato delle attività finanziarie.che siano tutti titoli ad un anno. Io ho 100 €. Supponiamo i = 5% → io fra un anno avrò 105€ → io fra un anno avrò 110€i* = 10% Se ci perdo o ci guadagno non dipende solo dal tasso di interesse ma anche dal tasso di cambio. Il deprezzamento atteso del tasso di cambio è uguale a: (E - E )/E = 5% (deprezzamento delt+1 t tdollaro). In questo caso sono perfettamente indifferente. Ragioniamo in un regime di cambi flessibili. A parità di E e i* ci da una relazione inversa tra tasso di interesse interno e tasso di cambio. Se aumenta il tasso di interesse interno (i) aumenta anche la quantità di attività denominate in euro, e quindi l'euro si apprezza (→). Esempio: Supponiamo che: - la Banca Centrale vuole alzare il tasso di interesse (quindi tutte leattività europee tendono a salire);
- che la Federal Reserve non modifichi i*;
- che gli operatori non cambiano le proprie aspettative sul tassi di cambio.
Inizialmente abbiamo una situazione di equilibrio, cioè i = i*: il tasso di cambio corrente tra euro e dollaro è uguale al tasso di cambio futuro atteso:
Successivamente l'euro aumenta il tasso di interesse, cioè:
In questa situazione tutti vogliono detenere titoli in euro perché:
A questo punto nel mercato della valuta, gli operatori per acquistare titoli in euro devono acquistare gli euro, e quindi ci sarà un aumento della domanda di euro e un eccesso dell'offerta di dollari, ma tutto ciò causa un eccesso di domanda di euro rispetto all'offerta e quindi un apprezzamento dell'euro, perché varia il tasso di cambio (che diminuisce).
Il tasso di interesse aumenta, l'euro si apprezza perché:
Quindi possiamo diminuire il tasso di cambio (perché una
maggiore domanda di euro ne fa aumentare il prezzo). Quindi il tasso di cambio deve risalire, in modo da far tornare il mercato in equilibrio. Se gli investitori non modificano le loro aspettative sul tasso di cambio futuro, allora quanto più forte è l'apprezzamento dell'euro oggi tanto più gli investitori si aspettano un suo deprezzamento in futuro. Questa aspettativa rende i titoli statunitensi più convenienti perché ci si aspetta un deprezzamento dell'euro. L'apprezzamento iniziale dell'euro deve pertanto essere tale per cui il deprezzamento futuro atteso compensi l'aumento del tasso di interesse interno. In questo caso gli investitori torneranno ad essere indifferenti e il mercato sarà in equilibrio. Tutto ciò però accade solo a parità di tasso di cambio atteso e cioè le aspettative non devono cambiare e ciò in genere avviene nel breve periodo. Quindi: Il tasso di interesse deveeguagliare domanda e offerta di moneta, cioè un aumento dell'offerta di moneta induce una riduzione del tasso di interesse. Un aumento della domanda di moneta, provoca un aumento del tasso di interesse.
Dato il tasso di cambio futuro atteso e il tasso di interesse estero:
- un aumento del tasso di interesse interno provoca un aumento del tasso di cambio, cioè un apprezzamento;
- una diminuzione del tasso di interesse interno provoca una riduzione del tasso di cambio, cioè un deprezzamento.
Possiamo introdurre questa teoria nel modello IS LM, per vedere cosa succede con le politiche monetarie e fiscali e sul tasso di cambio: le ripercussioni sul tasso di cambio si ripercuotono tutte sul tasso di interesse.
Prende il nome Mundell-Fleming il modello di equilibrio simultaneo dei mercati reali e finanziari in contesto di economia aperta.
La curva IS in economia aperta rappresenta l'equilibrio nel mercato dei beni. In economia aperta parte della La curva IS
domanda nazionale. Le importazioni (M) sono la parte di domanda nazionale che proviene dall'estero. In un'economia aperta, la domanda di beni nazionali è data dalla formula Z = C + I + G + X - M, dove C rappresenta il consumo, I gli investimenti, G la spesa pubblica, X le esportazioni e M le importazioni. Il saldo della bilancia commerciale (X - M) indica se un paese ha un surplus o un deficit commerciale. Le determinanti della domanda di beni nazionali sono diverse. Il consumo dipende dal reddito disponibile (Y - T) e dal tasso di interesse reale (r). Gli investimenti dipendono dalla produzione (Y) e dal tasso di interesse reale (r). La spesa pubblica (G) è esogena, cioè è determinata dal governo. Le esportazioni (X) rappresentano la parte della domanda estera ai beni nazionali, mentre le importazioni (M) sono gli acquisti di beni e servizi dall'estero.cittadino straniero. Dipendono dal reddito estero perché un maggior reddito estero da luogo ad una maggiore domanda estera per tutti i beni sia nazionali e sia esteri. Quindi un maggior reddito estero fa aumentare le esportazioni. Le esportazioni dipendono anche dal tasso di cambio; e tanto maggiore esso è, tanto maggiori saranno le esportazioni.
M: importazioni: sono acquisti di beni e servizi in un paese estero da parte di un cittadino europeo. Quanto maggiore sarà la domanda interna, tanto più elevata sarà la domanda di tutti i beni, sia nazionali sia esteri. Le importazioni dipendono dal reddito nazionale, in quanto un reddito più alto genera importazioni maggiori. Dipendono anche dal tasso di cambio reale, cioè il prezzo dei beni esteri in termini beni nazionali, e cioè tanto maggiore sarà il prezzo dei beni esteri rispetto ai beni nazionali, maggiori saranno le domande relative di beni nazionali e tanto maggiori saranno le
importazioni. Un maggiore tasso di cambio reale rende i beni nazionali più convenienti e quindi le importazioni diminuiscono. – NX (X M): esportazioni nette: se aumenta la produzione estera, aumentano le esportazioni e quindi anche le esportazioni nette. Se aumenta la produzione interna, aumentano le importazioni e quindi diminuiscono le esportazioni nette. Se il tasso di cambio reale diminuisce si ha un decremento delle esportazioni nette.
Quando la produzione interna è uguale alla domanda dei beni nazionali il mercato dei beni è in equilibrio. Questa condizione di equilibrio determina la produzione in funzione di tutte le variabili. Se E (deprezzamento reale) provoca uno spostamento della domanda a favore dei beni nazionali e quindi un aumento delle esportazioni nette che fa aumentare la domanda e la produzione.
La curva IS è inclinata negativamente, in quanto un aumento del tasso di interesse provoca una riduzione della produzione. Deprezzamento, bilancia
commerciale e produzioneDeprezzamento e bilancia commerciale: la condizione di Marshall - Lerner,ε ,ε
Le esportazioni nette sono uguali a: NX = X(Y* ) - M(Y )
- X aumenta. Il deprezzamento induce un aumento della domanda estera di beni nazionali e quindi un incremento delle esportazioni;
- M diminuisce. Il deprezzamento induce un aumento della domanda interna di beni nazionali e quindi una riduzione delle imp.; il prezzo relativo delle importazioni, ε, aumenta. Questo tende ad aumentare il valore delle importazioni.
Affinché la bilancia commerciale migliori a seguito di un deprezzamento, le esportazioni devono aumentare in misura sufficiente e le importazioni devono diminuire abbastanza da compensare l’aumento del prezzo dei beni importati. La condizione in base alla quale un deprezzamento reale genera un aumento delle esportazioni nette è nota come condizione di Marshall - Lerner.
Gli effetti di un deprezzamento
Il deprezzamento induce una
Variazione della domanda a favore dei beni nazionali. Questo genera a sua volta un aumento della produzione interna e un miglioramento della bilancia commerciale. L'indeprezzamento agisce rendendo i beni esteri relativamente più costosi. Questo significa che, dato il loro reddito, le persone vedono ridotto il loro tenore di vita. La combinazione di politiche fiscali e di cambio. Nella misura in cui i governi si preoccupano sia del livello della produzione, sia della bilancia commerciale, essi devono usare la politica fiscale insieme alla politica del tasso di cambio. In base alla situazione iniziale e agli effetti relativi del deprezzamento, sulla produzione e sulla bilancia commerciale, il governo potrebbe aver bisogno di accompagnare il deprezzamento con un aumento o una diminuzione della spesa pubblica. La curva J. Essa descrive il deterioramento iniziale della bilancia commerciale causato da un deprezzamento reale. Tale deterioramento è poi seguito da un miglioramento della bilancia commerciale.
Questo processo di aggiustamento prende il nome di Curva J.
Risparmio, investimento e disavanzo commerciale ε
Partiamo dalla nostra condizione di equilibrio: Y = C(Y-T) + I(Y ,r ) + G + X(Y* ) -εM(Y ,ε )
Sottraendo C + T da entrambi i lati, e ricordando che il risparmio privato è dato da S = Y C T,
εM + xotteniamo: S = I + G T - εM
Usando la definizione di esportazioni nette, NX = X G
Questa condizione ci dice che, in equilibrio, la bilancia commerciale (NX) deve essere uguale al– – – meno l’investimento. Quindi, un
risparmio privato (S) e pubblico (T G) avanzo commerciale
a un eccesso di risparmio sull’investimento. Un
corrisponde disavanzo commerciale corrisponde
invece a un eccesso di investimento sul risparmio.
La curva LM in economia aperta
La curva LM rappresenta l’equilibrio n