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I PROCESSI DI MEMORIA

Metamemoria: consapevolezza e controllo dei processi di

memorizzazione.

Memoria: ne esistono differenti tipi:

1. SISTEMI TEMPORANEI che si suddividono in:

Memoria a breve termine (MBT): capienza e durata limitata.

 Memoria di lavoro (ML): l’informazione viene elaborata oltre

 che codificata. Un esempio: quando arrivo in una nuova città

e devo trovare un posto chiedo indicazioni stradali, come

faccio a costruire il percorso nella mia mente? Costruisco e

elaboro le informazioni. Anche la ML ha una certa capienza.

Questo funziona sia per la parte verbale che per quella visiva

(immagini mentali) dell’informazione. Anche l’orientamento

nello spazio, la comprensione del testo sono attività che

implicano l’utilizzo della ML.

2.SISTEMI PERMANENTI

Memoria a lungo termine (MLT) che si suddivide in varie aree:

 SEMANTICA: il significato delle parole, es. che cos’è una

 mela.

Episodica: cosa ho mangiato ieri

 Autobiografica: informazioni personali

 Procedurale: memoria di azione es. guidare

APPRENDIMENTO MEMORIA INCIDENTALE E INTENZIONALE

Non è vero che noi apprendiamo qualcosa solo quando abbiamo

consapevolezza di poterlo fare.

Memorizzazione implicita e intenzionale: ricordo di più quando mi

viene chiesto di farlo? Quale è più efficace?

Inizialmente si pensava che la memorizzazione intenzionale fosse

più efficace.

Mendler nel 1967 fu il primo a mettere in discussione questo

pensiero. L’intenzionalità e la volontà di ricordare qualcosa sono

utili solo quando inducono a mettere in atto nel processo di

CODIFICA processi volti a integrare le informazioni in arrivo

all’interno della memoria permanente. L’esito ottimale del processo

di memorizzazione dovrebbe essere in grado di connettere le

informazioni in entrata con quelle già contenute nella memoria

permanete. È fondamentale quando insegniamo qualcosa dare la

possibilità a chi ascolta di attivare le sue conoscenze pregresse su

quell’argomento. Si attivano così le mappe concettuali già presenti

utili a immagazzinate le nuove info.

Codifica: riconoscimento dell’informazione, se non la conosco non

posso ricordarla. Esempio: se non so il cinese non posso leggere un

testo e ricordarlo ma non è un problema di memoria ma di codifica.

OPERAZIONI

1. RIPASSO: reiterazione, è il funzionamento tipico della MBT. È

utile per MBT ma non per il mantenimento dell’informazione.

Esempio: ricordarsi un numero di telefono per qualche istante,

cioè per il tempo necessario a comporlo sulla tastiera. Ripeto

più volte il numero fin quando mi serve poi una volta fatto lo

dimenticherò.

Le strategie più efficaci per memorizzare riguardano le

ASSOCIAZIONI: VISIVE E AUTOBIOGRAFICHE. Quando

connettiamo un nuovo argomento con la nostra vita quotidiana

diventa più facile memorizzarlo. La REITERAZIONE

ELABORATIVA è dunque la ripetizione dell’informazione

associata a qualche forma di significato a noi familiare.

2. PROFONDITA’ DI ELABORAZIONE: più la codifica è profonda più

è semplice ricordare. La codifica che passa dal significato

(quella semantica) è la più profonda. Se non c’è comprensione

del contenuto diventa molto difficile memorizzarlo e dunque

apprenderlo. Posso però attuare un apprendimento meccanico

(a memoria).

CODIFICA SUPERFICIALE: caratteristiche fisiche dello

 stimolo (percettiva).

CODIFICA INTERMEDIA: caratteristiche fonologiche.

 CODIFICA PROFONDA: caratteristiche semantiche.

Se non c’è accesso alla codifica profonda il ricordo sarà peggiore

anche nella memoria implicita. Dunque è il livello di codifica

dell’informazione che influisce nella memorizzazione non il fatto che

essa sia esplicita o meno.

DOPPIO SISTEMA DI CODIFICA:

VERBALE

 IMMAGINATIVA

Noi usiamo una codifica verbale e una visiva. Quando immaginiamo

un oggetto noi lo nominiamo, questo spiega perché le figure con

alto valore di immagini sono più facili da ricordare rispetto a parole

astratte (ricorderò meglio la parola “mela” perché essa mi evoca la

sua immagine piuttosto che la parola “ritmo”). Questo ci suggerisce

una strategia per l’insegnamento: tutte le volte che possiamo

integrare diversi codici apprendere è più semplice. Noi abbiamo

anche la possibilità di toccare assaggiare, annusare: più canali

attivo più è probabile che l’informazione venga ricordata è

fondamentale fare esperienza diretta.

Alcuni di noi hanno più familiarità con un codice rispetto ad un altro,

si dice dunque siano gli uni VERBALIZZATORI, ricordano meglio le

parole scritte, o VISUALIZZATORI, ricordano meglio le immagini. Le

figure sono in generale più semplici da ricordare perché nel farlo

attiviamo il doppio codice: se immaginiamo un cane l’etichetta

verbale ci da la seconda codifica( lo nominiamo).

Quando io so che faccio meno fatica a memorizzare le figure allora

io metto in atto strategie per utilizzare questa predisposizione per

trasformare anche le parole con il codice visivo. Chi ricorda più

figure e meno parole non è perché ha difficoltà a memorizzare le

parole ma perché lasciato libero di scegliere, il suo sistema di

processamento dell’informazione sceglie di processare nel codice

che preferisce.

Il processo di memorizzazione è complesso ci sono molte variabili

che si mettono in gioco, questo ci da molte possibilità di lavorare in

termini metacognitivi. Ci permette di poter portare i soggetti alla

consapevolezza della loro modalità preferita di memorizzazione e

insegnare strategie di memorizzazione volte a compensare lo stile

cognitivo che non preferiscono.

IL CONTESTO

Ogni volta che apprendiamo qualcosa apprendiamo anche il

contesto nel quale l’informazione viene presentata sia per quanto

riguarda il contesto interno che quello esterno.

ESTERNO: si memorizza di più se si può apprendere e

 rievocare l’informazione nello stesso contesto. Si apprendono

anche altri elementi, codici esterni.

INTERNO (STATO EMOZIONALE): se io apprendo

 un’informazione in un particolare stato emotivo lo ricorderò

meglio se mi ritrovo nello stesso stato emotivo.

Conoscenze attivate durante la percezione dello stimolo.

 Contesto cognitivo fatto di pensieri e considerazioni.

Più ritrovo le stesse condizioni nel momento dell’apprendimento e in

quello della rievocazione migliore sarà la memorizzazione.

Transfert : perché ci sia davvero apprendimento deve esserci il

transfer. Devo imparare a guidare l’automobile ma devo poi guidare

tutte le automobili. Il transfert è il trasferimento ad altri contesti dei

concetti che ho appreso. Il transfert dell’apprendimento è facilitato

quando i contesti si assomigliano questo spiega perché fare un

apprendimento esperienziale facilita gli apprendimenti perché ne

facilita il transfert. Il role play aumenta le probabilità di transfert.

Questo effetto spiega anche perché noi ricordiamo più le

informazioni che sono coerenti con il nostro vissuto. Un depresso

ricorderà meglio gli eventi negativi perché si accordano con il loro

essere. Questo effetto fa riferimento sia al momento di codifica che

a quello di recupero.

LA CODIFICA: COME MIGLIORARLA?

Mnemotecniche: strategie di memorizzazione. Queste funzionano

perché ci permettono di organizzare meglio il materiale. È una

competenza innata nell’individuo. Più si ha la possibilità di scegliere

come organizzare il materiale migliore sarà la memorizzazione.

Esistono modalita di organizzazione del materiale che aiutano la

codifica:

Chunking: gli item si ricordano meglio in blocchi. Posso

 raggruppare sei numeri in gruppi da 3 quindi ho solo 2 unità da

emorizzare. Io posso insegnare questa tecnica ai bambini . piu

efficace con un soggetto globale piuttosto che

analitico….booooooooglo

Memotecniche a carattere immaginativo

Caratteristiche che facilitano la comprensione e codifica di un testo:

- Esempi: conoscendo anche la realtà in cui gli studenti vivono.

- Figure: permettono astrazione delle conoscenze.

- Anticipatori organizzativi: è meglio mettere le domande per la

verifica della comprensione del testo all’inizio e non alla fine.

Questo permette di attivare prima le mappe concettuale con le

informazioni che già si possiedono aumentando le capacità di

codifica del testo e quindi di comprensione. Inoltre induce

curiosità e può muovere motivazione. Utili per chi ha un

disturbo specifico della comprensione del testo: aiuta a capire

l’idea centrale del testo.

- Sommari in forma verbale o visiva.

Non tutte le strategie sono efficaci per tutti. Sulla base del

funzionamento del processo di memorizzazione ci sono strategie

oggettivamente utili ma non funzionano per tutti.

La conoscenza ha un potere altamente motivazionale: ci

coinvolgiamo più facilmente in ambiti in cui sappiamo di avere

una certa competenza.

MAPPA CONCETTUALE: bisogna insegnare ai bambini a costruire

una mappa concettuale non costruirla noi per loro. Cosi

impareranno qual è il loro codice di memorizzazione.

La sottolineatura non è una strategia efficace di memorizzazione.

Funziona quando viene associata ad un'altra strategia. Perché

non è efficace?

Quando sottolineiamo possiamo pensare ai fatti nostri? Sì! È

possibile fare una mappa concettuale e pensare ad altro? No!

Meccanicamente posso sottolineare

Quanto più il materiale di studio prima e dopo rimane uguale

tanto più la strategia non sta funzionando perché non c’è

rielaborazione del materiale. La sottolineatura è una strategia

passiva non c’è rielaborazione. I bambini spesso non sanno

discriminare parti rilevanti del testo: sottolineano male e leggono

solo ciò che hanno sottolineato.

I processi di memoria: MANTENIMENTO

Una volta ricevuta e riconosciuta l’informazione dobbiamo

immagazzinarla.

Come fa un’informazione a passare dalla MBT a quella a MLT?

Nella MLT noi abbiamo già delle informazioni : abbiamo una serie di

strutture che ci permettono di mantenere le informazioni.

La memoria funziona come una biblioteca: quando inseriamo un

nuovo testo lo collochiamo secondo un numero di inventario per

permettere a chiunque di recuperarlo se ha

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marilu1312 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dei processi dell'apprendimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Cadamuro Alessia.
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