vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il Veleno
Il veleno è una sostanza subdola (perché può essere fatta ingerire al soggetto senza che questi se ne accorga) e insidiosa (perché agisce in microquantità). Nel caso di esame di cadavere esumato, bisogna distinguere i veleni che possono derivare dal terreno. Bisogna prelevare un campione di terra sotto, accanto e sopra la bara: se il veleno è nella terra di sotto, è il cadavere ad averlo trasmesso al terreno, se invece si trova nella terra sopra o accanto, il veleno viene dal terreno.
Le Lesioni
L'escoriazione è l'esportazione o la distruzione dell'epidermide ad opera di forze oblique senza toccare gli strati sottostanti.
L'ecchimosi è un travaso modesto di sangue (nell'ematoma il travaso invece è più sostanzioso) che infiltra la cute e il sottocute senza alterare lo stato superficiale nella sua continuità. L'ecchimosi figurata o a stampo è determinata dalla pressione esercitata.
dal substrato sulla cute e ne riflette la forma.
LE LESIONI DA TAGLIO sono quelle in cui le fibre che tengono uniti i tessuti vengono recise: i margini sono regolari. Ci sono due CODETTE, ovvero prolungamenti superficiali del taglio, quella d'ingresso che è verticalizzata e quella d'uscita che è allargata. L'ampiezza dell'angolo formato dalle due codette determina la direzione del colpo inferto. Nel caso di superfici tonde, le codette tendono ad invertirsi.
LE LESIONI DA PUNTA sono quelle in cui le fibre non si recidono e al momento dell'estrazione dell'arma i tessuti tendono a riunirsi. Nelle lesioni vitali, a differenza di quelle post-mortem, vi è la presenza di infiltrato ematico ai margini della ferita che può essere rilevato tramite l'esame istologico.
LE LESIONI LACERO-CONTUSE derivano per esempio dalla pressione del corpo contundente sulla teca cranica a seguito della quale i tessuti scoppiano e i margini sono frastagliati.
PRECIPITAZIONE diverge dalla caduta perché mentre in quest'ultima non si trova alcun dislivello, nella precipitazione il corpo passa da un livello superiore a uno inferiore e ha una velocità iniziale.
INCIDENTI DEL TRAFFICO STRADALE: L'INVESTIMENTO DI PEDONE
L'investimento di pedone comprende tutte le lesioni che il corpo subisce a seguito del contatto con un veicolo in movimento. Nel modello tipico, distinguiamo cinque fasi successive:
- L'URTO, ossia il momento di contatto tra veicolo e corpo umano: in questa fase predominano lesioni dirette, in particolare fratture del bacino e degli arti inferiori, associate ad escoriazioni o ecchimosi.
- LA PROIEZIONE E L'ABBATTIMENTO AL SUOLO del corpo urtato che può avvenire in avanti o lateralmente al veicolo: in questa fase predominano lesioni da caduta: escoriazioni e ferite lacero-contuse del cuoio capelluto, delle ginocchia, dei gomiti e del dorso delle mani, fratture craniche.
- LA PROPULSIONE O ACCOSTAMENTO,
Per azione di spinta in avanti che il veicolo esercita sul corpo abbattuto al suolo: in questa fase si verificano lesioni lacero-contuse.
4) L'ARROTAMENTO O SORMONTAMENTO in cui il veicolo transita con le ruote sul corpo steso al suolo: si riscontrano lesioni da schiacciamento e spappolamenti di organi interni.
5) IL TRASCINAMENTO che può avvenire quando il corpo, talora con gli indumenti, rimane impigliato in parti sporgenti del veicolo: si riscontrano lesioni da strisciamento di tipo escoriativo.
Di norma l'investimento si verifica secondo un numero inferiore di fasi (due o tre): rari sono il trascinamento e il sormontamento. Se il corpo viene urtato al di sotto del baricentro da un veicolo avente un basso frontale, anziché abbattersi in avanti può essere proiettato sul cofano o sul parabrezza.
La lesione degli occupanti di un autoveicolo sono dovute ad urti contro le strutture interne dell'abitacolo o a fattori di decelerazione.
LA RESPONSABILITÀ
PROFESSIONALE (art. 2236 c.c.)
È disciplinata dall'art. 2236 c.c.. In caso di particolare difficoltà, il prestatore d'opera risponde del danno per dolo o colpa grave. In casi normali, risponde anche per colpa lieve. La responsabilità professionale può essere determinata oltre che dal dolo anche dalla imperizia, imprudenza e negligenza.
L'omissione può determinare un reato omissivo e fa sorgere responsabilità professionale solo quando con il suo intervento si poteva salvare al 100% la vita del soggetto.
DANNO E LESIONI
Il danno è la modificazione in peius per fatto doloso o colposo. Il danno patrimoniale è costituito dalla perdita economica e viene provato attraverso la denunzia dei redditi: si fa riferimento alla capacità lavorativa del soggetto. Si articola in danno emergente e lucro cessante. Il danno biologico è il danno all'integrità psicofisica e viene valutato attraverso tabelle che esprimono
dovrebbero essere prese in considerazione, come ad esempio l'uso di armi, la premeditazione o l'aggravamento delle condizioni di salute della vittima. In questi casi, la pena per il reato di lesioni personali può essere aumentata. È importante sottolineare che il risarcimento per le lesioni personali può variare notevolmente a seconda delle circostanze specifiche del caso. Oltre al danno fisico, vengono presi in considerazione anche il danno morale e le eventuali conseguenze a lungo termine sulla qualità della vita della vittima. In conclusione, le lesioni personali sono un reato grave che può causare danni significativi alla salute e al benessere delle persone coinvolte. È fondamentale che vengano prese tutte le misure necessarie per prevenire tali incidenti e garantire un adeguato sostegno e risarcimento alle vittime.Rendono grave o gravissima quella lesione che non lo sarebbe per la durata della malattia. Le circostanze aggravanti sono dettate dall'art. 583 c.p. e vi rientrano: l'indebolimento permanente di un organo o di un senso e questa è una lesione grave (in medicina legale l'organo è visto come apparato) così come quando ne deriva una malattia che fa correre il pericolo di vita; si hanno lesioni gravissime, invece, quando si perde l'intera funzione, quando ne deriva la perdita della favella, della capacità di procreare o quando si ha uno sfregio. Lo sfregio deve essere visibile a distanza di conversazione e si ha quando viene colpito il viso ossia la parte ricompresa tra l'attaccatura dei capelli, le orecchie con esclusione del collo. Si ha sfregio anche quando la lesione colpisce il collo ma viene comunque coinvolto il volto.
NOTA BENE: Nella valutazione del danno, occorre distinguere tra ambito penale (differenza lesioni personali-percosse), ambito
civile (differenza dannopatrimoniale-danno biologico) e ambito assicurativo (il contratto la fa da padrone).
MALATTIE PROFESSIONALI E INFORTUNI SUL LAVORO
L'INAIL è un istituto di assistenza per il risarcimento del danno dovuto alle malattie professionali o agli infortuni sul lavoro. Le malattie professionali sono quelle che colpiscono coloro che svolgono una determinata professione (chi lavora in miniera è soggetto a malattie respiratorie). Per queste malattie è necessario trascorrere un certo periodo esposti all'agente patogeno. Anche in questo caso si ricorre ad un metodo tabellare. Nella tabella abbiamo da un lato l'elenco delle malattie, dall'altro il periodo di esposizione all'agente patogeno. Se ricorrono le due condizioni, il risarcimento è automatico. Se si accusa una malattia non compresa in tabella, per il risarcimento occorre dimostrare il nesso di causalità tra patologia e lavoro.
Presupposti degli infortuni sul lavoro
- la causa violenta, cioè improvvisa ed immediata a differenza della malattia professionale;
- l'occasione di lavoro (la finalità di lavoro). A tal proposito, dobbiamo dire che l'infortunio in itinere è quello che si verifica durante il percorso tra casa e lavoro e si deve valutare caso per caso se debba considerarsi infortunio sul lavoro;
- accidentalità lesiva: l'avvenimento deve essere del tutto accidentale e non provocato;
- consistenza del danno: non si prendono in considerazione quelle microlesioni che guariscono in uno o due giorni.
Il risarcimento viene determinato sulla base di una tabella cd biologica in ambito INAIL mentre in passato si faceva riferimento alla tabella agricola e a quella industriale.
L'IDENTIFICAZIONE PERSONALE
LE IMPRONTE DIGITALI, LE MACCHIE BIOLOGICHE E IL DNA
Le impronte digitali si portano con sé per tutta la vita e non si possono cancellare (come il dna). È importante il substrato che deve essere
idoneo a ricevere l'impronta. È ottimale il substrato liscio e non poroso (es. vetro o calcio di fucile tirato a lucido). Due impronte digitali possono definirsi identiche quando corrispondono almeno 17 punti.
Le macchie biologiche sono costituite da qualunque liquido biologico. Su ogni macchia viene eseguita un'indagine morfologica (sulla forma), dopo si fa un'indagine generica (per capire, ad esempio, se si tratta davvero di sangue), quindi un'indagine specifica (se il sangue è umano o animale), infine un'indagine individuale (il gruppo sanguigno).
IL SISTEMA AB0 (AB-zero) è un marcatore genetico e serviva ad effettuare indagini di paternità e indagini penali. A tal proposito, si poneva il problema del prelievo ematico coatto, metodo non previsto dalla legge e che può essere rifiutato dal soggetto. Oggi si ricorre al DNA che è prova provata. Il DNA è una doppia elica lunga circa un metro le cui basi sono legate da adenina,
citosina, tinina eguanina. Si può ricavare da qualunque liquido biologico o tessuto anche in microquantità. Viene contenuto anche nei mitocondri: il DNA dei mitocondri è circolare. È molto utile per individuare il cadavere carbonizzato perché i mitocondri resistono al calore. Il DNA dei mitocondri non serve per l'indagine di paternità perché i mitocondri vengono trasmessi al figlio solo dalla madre. Il DNA del mitocondrio può essere modificato nelle generazioni.
La POLIMERIZZAZIONE a catena è il processo a cui viene assoggettato il DNA per le indagini di paternità e penali. Nella polimerizzazione a catena o amplificazione, vengono moltiplicate le eliche del DNA. Ci sono diversi passaggi:
- il DNA viene portato a 90°, si rompono i legami e l'elica si divide: ciò avviene attraverso un termociclatore;
- attraverso un PRIM