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Medicina dello sport

martedì 3 marzo 2020

09:04

Lezione 1:

“La ginnastica e la medicina sono arti sorelle” Platone

L’esercizio fisico è considerato come mezzo salutare, inquadrato nella concezione filosofica di “armonia come legge essenziale della vita”. Le malattie derivano dal contrasto degli umori interni del nostro organismo.

Della storia antica, ricordiamo Ippocrate come primo studioso che parlò di dieta applicata allo sport e di patologie dello sportivo. A seguito, nell’antica Roma, le figure di Celso e di Galeno pensarono ai primi concetti di sport profilassi e sport terapia. A queste due epoche, segue quella medioevale durante la quale era unicamente chiesa il compito di educare l’uomo al duro. Al finir del Rinascimento che ci fu un risveglio e riesumazione di opere e studi sull’educazione fisica: Girolamo mercuriale scrisse “De arte gymnastica” il sui libri per la preparazione alla vita militare, infiniti igienico-terapeutiche e per fini sportivo professionisti.Hervey ormai ha trattato sulla “circolazione del sangue”, Borelli studió la fisiologia del movimento e Ramazzini il sovrallencamento.

Passati ai periodo moderni ripercorriamo le tappe immutate che si susseguirono.Nel 1800 la emersione netto nella storia moderna. P.E Ling (1776-1839) fu il medico che oggi può esser considerato il promotore dell’educazione fisica moderna,esaltando i benefici effetti dell’esercizio su corpo e mente. Istituì a Stoccolma l’istitute centrale di ginnastica dal quale le sue ideologie si diffusero in tutta Europadiffondendo la “Ginnastica Svedese”.

Nel 1859, grazie alla legge Casati (legge che andava a riformare l’organizzazione scolastica aprendo a tutti i cittadini), la ginnastica in Italia divenne obbligatorianelle scuole e promossa in seguito da Angelo Mosso grazie ai suoi libri quali “La Fatica”, “L’uomo sulle Alpi”, “Mens sana in corpore sano” e “L’educazione fisicadella gioventù”.

La definizione nonché i compiti della medicina dello sport stanno “nell’applicazione dell’arte e della scienza a pratico sport e delle attività che fini di sfruttare e possibilità che offro lo sport di mantenimento o miglioramento dello stato di salute ed evitare eventuali danni” (consiglio d’Europa del 1972).

Al giorno d’oggi si tratta per attività di esercizio fisica significativamente in aumento. Si parla di malattia ipoocinetica. F.W. Booth et al., nel 2002, hanno coniato la terminologia Sedentary Death Syndrome (SeDS) per descrivere la sindrome clinica dovuti allo stivi di vita sedentra, che in sostanza, causano un accumulo del 20% di dispendio muscolare massimo quale una cattiva circolazione mesale a seguito di problemi cardiaci, morte improvvisata o neurologico

La scienza vorrebbe infatti dati sufficienti dimostrare l’importanza dell’esercizio fisico come forma salutare. Ora, Oh cosa è decadere se l’HD, vita dell’organismo.

La prevenzione avviene secondo:- Medico valutatore di tessuto sano- Prevenzione malattie- Vietando abitudine

I mezzi di prevenzione attiva stanno nella selezione e nel controllo medico, nella valutazione della condizione dell’atleta e nella vaccinazione preventiva (antitetanica ad esempio).

I mezzi di prevenzione passiva sono invece legati alla tipologia di protezione, all’equipaggiamento utilizzato nelle varie attività, all’ambiente in cui si vanno a svolgere.Il 26 dicembre 1950, venne emanata la legge 1055, il primo provvedimento legislativo emanato in materia di “tutela sanitaria delle attività sportive” che veniva fidata alla FMSI (federazione medico sportivo italiana) che prevedeva una certificazione medica per tutti gli effetti con retribuzione individuale al quale senza retribuzione ma praticanti di alcune attività sportive “più a rischio” (pugilato, sport subacqueo, sollevamento pesi, ...). Nel 1963, con la legge 292, diventa obbligatoria la vaccinazione antitetanica per gli sportivi. Nel 1971, viene abrogata la legge 1055 e sostituita con la 1099; con questa legge, si estendono i controlli per i praticanti attività sportive agonistiche, e il limite di età per la pratica a livello agonistico è na più a partire dal 15° anno di età con esami τά e gratuiti per non incidenti.

Attività agonistica

Corrisponde a quella forma di attività sportiva pratica sistematicamente e/o continuativamente e soprattutto in forme organizzate dalle FSN, dagli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e in che le interessi della pubblica istruzione. Da questa definizione, e succede delle varie sanificazione, concessa o perlomeno.Per la valutazione dell’idoneità alla pratica agonistica, all’atleta è richiesta una serie di test differenti a seconda del settore (tabella A o B) e/o si va a valutare l’IRI,seconda indici di idoneità, ovvero il rapporto tra Durata in second dell’esercizio x100 e 5,Sconta del polso dal 60° al 90° dopo l’esercizio (ad esempio, tipo test). Il polso che ottentu varierà da di 25 (ottima) ad 80 (insufficiente).

IRI= durato esercizio in secondi x 100 / 5,x pulsazioni in 30” dopo 1 minuto dalla fine dell’esercizio

Attività non agonistica

Devono sottoporsi a controllo sanitario per la pratica di attività fisico sportive organizzate gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dagli organi scolastici. Coloro che non sono considerati agonisti e che svolgono attività organizzate dal CONI o società sportive affiliate alle FSN. I partecipanti alle fasi precedenti quella nazionale del GGd.

Nel Lazio, venne emanata il 9/07/1979 la legge regionale n.24 riguardante attività sportive agonistiche e non, con l’obbiettivo di intuare una tutela sanitaria una preventiva efficace di un sistema di controllo, definendo i requisiti relativi al età pensionamento delle viste nonché l’istituzione del libretto sanitario. Qualora le società e federazioni e le organizzazioni sportivo non rispettino gli obblighi previsti nell’artificazione della legislazione, viene prevista una sanzione (258 - 2582 euro).

Decreto Balduzzi: D.M. salute 24/04/2013

riguardo alla certificazione per attività sportiva non agonista e amatoriale e linee guida sulla dotazione e utilizzo di defibrillatore e altri dispositivi salvavita.

  • Si definisce attività sportiva amatoriale, ludico-motoria, quella praticata da soggetti non tesserati alle federazioni sportive nazionali e/o FSN riconosciute dal CONI finalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fisico.
  • Sono previste situazioni senza la necessità di certificazioni, ovvero quando si pratica attività in forma autonoma con scarso impegno muscolare.
  • Si definisce attività non agonistica quella che l’attività organizzata dai organi scolastici e da FSN e FSN riconosciute dal CONI con altri costi non considerati agonisti.
  • Attività di particolare impegno cardiovascolare si riferisce a nei tesserati che svolgono attività ad elevato impegno cardiovascolare.

Decreto Lorenzin

ha disciplinato il decreto Balduzzi e ha modificato il certificato sportivo non agonistico

Lezione 2

Obiettivi della nutrizione nello sport

Lo scopo principale sta nella ricerca del del benessere psico-fisico e nel miglioramento della prestazione. Va a toccare sia lo sportivo dilettante che quello professionista e include un giusto apporto alimentare (energia, macro e micro nutrienti, integratori). I presupposti di un'alimentazione equilibrata si basano:

  • sull'adeguatezza dell'apporto energetico, ovvero l'apporto di ciò che extra (apporto alimentare) e ciò che esce (metabolismo basale e dispendio energetico). La resistenza alle diverse intensità e qualità della prestazione ha tre componenti: metabolismo basale (60-75%) e successivamente l'attività fisica (15 - 30%). Solo una piccola parte, attorno al 10%, è richiesta per la termogenesi.

Timing e assunzione dei pasti

La digestione condiziona il rendimento muscolare e, per questa ragione, il pasto precedente all’allenamento/gara deve quindi essere opportunamente distanziato (regola delle 3 ore), ricco di carboidrati e a ridotto contenuto calorico.

Carboidrati

Parlando di carboidrati, questi devono rappresentare almeno il 50-60% dell’apporto calorico giornaliero: questo per permettere un adeguato ed efficace apporto energetico, risparmiando sulle proteine riducendo la gluconeogenesi, avere un "primer" per il metabolismo dei lipidi, ...

La resintesi del glicogeno muscolare è un processo lento. Per questo gli atleti che devono sottoporsi ad un’alta frequenza di allenamenti, integrano costantemente l’apporto di CHO, prima, durante e dopo l'attività.

  • Per esercizio: Come abbiamo detto, la ricerca di carboidrati determina un aumento (5/6%) della capacità di eseguire sprint multipli in un solo incontro. L’assunzione di che quantità di CHO è utile prima dell'inizio della fase che può essere una limitare la deplezione di glicogeno muscolare e mantenere i livelli di glucosio intraeseguire sport specifici.
  • Il momento in cui vengono reintroutti i carboidrati dopo l’esercizio può avere effetto sulla sintesi del glicogeno. Consumare carboidrati a circa 30 minuti dalla fine dell'esercizio fisico, determinera un più alto livello di glicogeno post esercizio di quanto se ne avrebbe se la reintroudzione ritardasse 2 ore.

Il consumo di carboidrati deve cominciare subito dopo l’inizio dell’attività fisica. Consumare carboidrati dopo o 2 ore dall’inizio dell'attività infatti, non è efficace come quando si consumida la stessa quantità ad intervalli di 15/20 minuti durante le 2 ore di attività.

LA QUANTITÀ OTTIMALE DI CHO DA INGERIRE VA STABILITA SULLA BASE DELLA MASSIMA CAPACITÀ DI UTILIZZAZIONE (OSSIDAZIONE) DA PARTE DELL’ORGANISMO, in generale 1,0 e 1,1 g/min corrispondenti a circa 60/70 g/h.

Proteine

La richiesta di apporto proteico elevato è riscontrabile per tutti i tipi di sport (forza, velocità, resistenza). Il fabbisogno medio giornaliero è di circa 0,60/0,75 g di proteine per kg di peso per soggetti non sportivi. Per gli atleti ci sono pareri differenti: chi consiglia una dose che varia da 1,2 a 1,7 g per Kg di peso (ACSM), chi consiglia fino a 1,5 (SSSN) e chi dagli 1,3 a 1,8 g per kg (IOC). Superare gli apporti di 2,0 g per Kg di proteine detenendo però un aumento di massa magra.

Lipidi

Anche per gli sportivi, l'assunzione di lipidi non deve superare il 30% delle calorie totali. Di questi assunti, sia grassi saturi che polinsaturi devono stare sotto al 10% ognuno dell'assunzione giornaliera. Ottimo come carburante muscolare negli sport di endurance gli acidi grassi a catena corta. Partendo da alta percentuale di lipidi, l’ipotesi si basa sul concetto di abbattere un corpo ad utilizzare lipidi anziché un eccessivo ripristino di glicogeno muscolare.

Gli effetti a breve termine consitono principalmente in una prestazione non superiore a diluviatura preesistente da parte del corpo. Gli effetti a breve che laddos che l’organismo non è in grado correttamente alla dieta ricorrente; quello a lungo termine, non dimostrano miglioramenti nella capacità di metabolismo oltre le capacità del consumo del CHO.

Una dieta iperlipidica permette di risparmiare substrati di glucogeno che possono essere rimessi nel muscolo per sopperire alla richiesta energetica. Da questo se ne derivano effetti negativi quali un aumento del catabolismo muscolare e un allungamento sensibile dei tempi di recupero. Scarsi livelli di glicogeno muscolare possono associare un'incapacità del soggetto di eseguire sforzi di lunga duraca. Per concludere, alto apporto lipidico significherebbe un aumento dello stress fisico ed in insorgenza di problematiche cardiovascolari.

Indice glicemico

Il concetto dell'Indice glicemico è basato sulla differente risposta del glucosio ematico alla somministrazione orale di un determinato alimento che apporta 50g di carboidrati, rispetto alla somministrazione di 50g di glucosio (il cui indice glicemico è per definizione pari a 100).

Dettagli
A.A. 2020-2021
12 pagine
2 download
SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alberto.carcione di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Parisi Attilio.