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ICTUS ISCHEMICO: EMBOLIA CARDIOGENA:
nell’ictus ischemico avremo focolai ischemici multipli
EMBOLIA CARDIOGENA:
sono emboli di natura cardiaca, provengono principalmente da condizioni di: FA,
IMA, Protesi valvolari artificiali, stenosi mitralica, stenosi aortica (per un
meccanismo di flusso alterato), aneurisma del ventricolo sx, valvulopatia aortica,
PERVIETA’ DEL FORAME OVALE
STROKE LACUNARE:
Dalla arteria cerebrale media si staccano dei micro trombi che ammalano i piccoli
vasi sulle arteriole che si affacciano sulla arteria cerebrale media e questi danno
stroke sottocorticali. La terapia è ANTIAGGREGANTE
INFARTI LACUNARI
Solitamente dovuti a ipertensione arteriosa
ICTUS ISCHEMICO: ANGIOPATIA IPERTENSIVA: abbiamo un inspissimento dell’intima del
vaso che a poco a poco occlude il vaso. 14
FISIOPATOLOGIA DELLO STROKE EMORRAGICO:
- Emorragie intra- cerebrale: rottura di aneurisma. Aumento della pressione
intracranica, distruzione tratti neurali, compressione ventricolare, erniazione
cerebrale con frequente mortalità acute ma nei sopravvissuti rapido recupero in 2-
3 mesi.
- Emorragia sub- aracnoidea: rottura di aneurisma sacciforme per difetto congenito
parete arteriosa o da sanguinamento di malformazione arterovenosa. C’è
un’irritazione della dura madre con gravissima cefalea, caduta di perfusione
cerebrale e avranno rigidità nucale.
- Complicanze possibili acute o croniche è l’idrocefalo (aumento del liquor a livello
cerebrale) e spesso vanno in contro a demenza. Intervento è derivazione
ventricolo- peritoneale con sistema a valvola chiusa antireflusso per evitare che il
liquor risalga a livello cerebarle.
MANIFESTAZONI CLINICHE NELLO STROKE
1. Disturbo del controllo motorio e della forza: paresi (parziale mancanza di
movimento) o la plegia (totale mancanza del movimento), aprassia
2. Disturbi della coordinazione motoria e dell’equilibrio: atassia ( mancanza di
equilibrio) e aprassia
3. Disturbi del tono muscolare e delle sensibilità: parestesie (formicolii agli arti),
spasticità del tono muscolare
4. Disturbi della comunicazione cerebrale: afasia e disartria (articolazione del
linguaggio)
5. Disturbi del gesto: aprassia
6. Presenza di Neglect syndrome: mancanza della percezione del lato sinistro e tende
a trascurarla.
7. Disturbi della deglutizione: disfagia (complicanza è la polmonite ab ingestis) prova
del bicchier d’acqua.
8. Disturbi della continenza sfinterica: incontinenza
STROKE E TERRITORI VASCLOARI:
DIAGNOSI DI SEDE DELL’ICTUS ISCHEMICO: il primo obiettivo è discriminare tra patologie
CIRCOLO CEREBRALE:
- Circolo di willis:
o Circolo cerebrale anteriore: le arterie carotidee irrorano la corteccia
cerebrale.
o Circolo cererbale posteriore: arteria spinale anteriore e irrora il midollo
osseo, e il cervelletto. Avremo problematiche della mobilità: equilibrio,
disfagia. 15
MANIFESTAZIONI CLINICHE:
- TIA oculare: cecità monoculare transitoria senza esiti o con minimi esiti.
-
-
Gs..
INFARTI NEL TERRITORIO VERTEBROBASILARI:
TRATTAMENTO PRE-OSPEDALIERO:
- Identificazione dell’ictus – TIA
FAST:
F: Debolezza facciale: i pti hanno asimmetrie del volto e se le chiediamo di sorridere
non riesce a farlo da una parte o non riesce a gonfiare le guance.
A Debolezza degli arti: il pte non riesce a tenere gli arti stesi chiudendo gli occhi detto
segno di MINGAZZINI 1, e agli arti inferiori valuteremo il segno di MINGAZZINI 2
S Problemi di linguaggio: disartria o afasia. O non capisce cosa diciamo
T possono esserci tutti i 3 segni o solo 2 o 1 solo
SINTOMATOLOGIA:
- Non muovo o non senso più un braccio o una gamba
- Mi accorgo di avere il sorriso storto
-
-
-
-
STATO DI COSCIENZA:
Valutazione tramite GCS: glasgow coma scale
- Cosciente: misurare la HGT perché può essere la causa dell’incoscienza.
- Confuso o soporoso
- incosciente
quando abbiamo un soggetto con episodi di stroke bisogna inquadrarlo clinicamente
precocemente:
- Entro 3 ore dall’insorgenza dei sintomi: possiamo ridurre a zero i danni neurologici.
TRATTAMENTO CON TROMBOLISI
- 16
ANAMNESI:
deve essere precisa, mirata e succinta (10- 15 minuti con l’impiego di cartelle
semistrutturate). Deve definire:
- Modalità di esordio dei sintomi e decorso (acuto, graduale, ingravescente)
- Durata del deficit
- Tipo di deficit
ESAME OBIETTIVO GENERALE:
deve focalizzarsi sulla valutazione di alcuni aspetti:
- Valori della pressione arteriosa bilateralmente: perché l’ictus può essere
causata da una dissecazione dell’aorta. E avremo un interessamento
dell’intima con ipoperfusione e quindi da un lato è più alta e dall’altro è più
bassa. Ci riferirà anche dolore toracico se cosciente.
- Presenza di soffi carotidei o cardiaci
- Polsi arteriosi periferici
- Ritmo e FC
- Temperatura corporea: perché una delle complicanze dell’ictus ischemico è la
comparsa di epilessia se il pte ha una alta temperatura. È meglio mantenere
una TC bassa.
- Condizioni di nutrizione
- Idratazione
- Insufficienza respiratoria
DIAGNOSI DI ICTUS
- TAC: è difficile valutare l’ischemia del cervelletto e del tronco
o Fatta subito se emorragia
o Fatta dopo 6 ore dall’insorgenza in caso di ischemia e dopo 24 ore.
o Nell’emorragie verrà fatto subito e sarà bianca (presenza di sangue)
o Nell’ischemia avremo zone più scure (iperdensità)
- RMN: utilizzata per valutare l’ischemia del cervelletto e del tronco.
- TSA: ecocolordoppler dei tronchi sovraortici.
- Angiografia cerebrale: è sia diagnostica che terapeutica sia per i trombi che per
emboli
- EMATOCHIMICI:
o Emocromo completo
o Formula leucocitaria
o Glicemia: se alta e/o bassa la prognosi è peggiore
o Elettroliti sierici
o Creatinine mia
o Osmolarità plasmatica
o APTT, INR, Fibrinogeno
o Proteine totali, bilirubina, transaminasi e GGT: per escludere quadri di
encefalopatia.
o Esame urine 17
- Emogasanalisi
- Esame tossicologico
- Esame del liquor: ci permette di vedere se c’è del sangue o meno a livello del liquor
e vedere se c’è o meno un emorragia aracnoideo.
- Rx torace
- ECG: per escludere FA o IMA
- Ecocardiogramma per escludere il forame ovale pervio e per escludere se ci siano
dei trombi nell’atrio.
- Elettroencefalogramma: se si sospetta una genesi epilettogena delle manifestazioni.
TERAPIA
- TERAPIA MEDICA SPECIFICA:
o TROMBOLISI VENOSA:
terapia praticabile solo in stroke unit/ centri esperti per problemi di timing e
assesmenti diagnostico e gestione delle complicanze.
Iniettiamo in vena un farmaco detto: r-tPA ev entro 3 ore dall’esordio
dell’esordio dello stroke ischemico. Rischiamo di sciogliere il trombo e
creare micro trombi.
Non è eleggibile quando:
Se ci sono segni ischemici precoci alla TAC che indicano che più
dell’1/3 della arteria cerebrale media è occlusa quindi non si può
eseguire la trombo lisi.
Età > 80 anni
Stato di coma
Gravità elevata alla NHSS
No traumi cranici nei precedenti 3 mesi
No < 100000 piastrine
No terapia con eparina.
No pti con tumori
Funziona benissimo se fatta in tempo però ci sono numerosi effetti collaterali
perché è difficile selezionare i pti per una questione di tempo e di
caratteristiche precarie dei pti.
o TROMBOLISI ARTERIOSA:
quando eseguiamo l’angiografia durante l’esame possiamo direttamente
infondere il trombo litico che aspirare il trombo. Posso mettere degli stent
anche durante l’angioplastica
o TERAPIA ANTIAGGREGANTE:
è indicato l’impiego di ASA 160- 300mg/die entro 48 h dall’evento (riduce la
mortalit à e recidive), in assenza di altre strategie terapeutiche specifiche
attuabili (trombo lisi).
o EPARINA ED EPARINOIDI:
controindicata perché se il pte è plegico posso creare ulteriori trombi. 18
- TERAPIA MEDICA GENERALE
Monitoraggio PPVV:
o FUNZIONE CARDIACA:
o PRESSIONE ARTERIOSA: si può tollerare una PAO fino a 200/100, se> si
abbassa 200/110 (domanda esame)
Labetololo per trattare l’ipertensione.
Gs
o Funzione respiratoria: gs
o Metabilismo glucosio
o Temperatura corporea
o Fluidoterapia: va controllato il bilancio idrico, anche per via della disfagia
Se il pte è sottoposto a trombo lisi la pressione sistolica si stiene sotto i 180 sempre per il
rischio di sanguinamento.
- MONITORAGGIO E PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE
o EDEMA CEREBRALE:
è importante evitare l’edema cerebrale perché comporta ipertensione
endocranica e i farmaci utilizzati sono:
MANNITOLO: ogni 6 ore è un farmaco osmolare che attira l’acqua nei
vasi riducendo la pressione intracranica
CORTISONE: agisce solo dopo qualche giorno
o CRISI EPILETTICHE:
Possono presentarsi nelle prime fasi di stroke
o POLMONITE AB INGESTIS:
o INFEZIONI DELLE VIE URINARIE
o LESIONI DA DECUBITO
o DISFAGIA: se permanente avrà la PEG.
o PREVENZIONE TROMBI
o CONTROLLO PPVV
TEST DELLA DEGLUTIZIONE:
- Pte seduto
Se un pte ha un ictus ma gia è in terapia antiaggregante con ASA, questa viene integata con
il clopidrogrel (plavix)
RIABILITAZIONE per chi ha gia avuto un deficit 19
Lezione 4
BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA BPCO
È una entità patologica caratterizzata da 2 aspetti: bronchite cronica e enfisema
polmonare.
DEFINIZIONE:
- BRONCO PNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA BPCO
è un quadro nosologico caratterizzato dalla progressiva ostruzione al flusso
aereo, non completamente reversibile, associata ad una risposta infiammatoria
anomala dei polmoni in seguito all’inalazione di particelle o gas nocivi. (fumo di
sigaretta)
- BRONCHITE CRONICA:
è definita come la presenza di tosse ed espettorato per almeno 3 mesi all’anno
per 2 anni consecutivi
- ENFISEMA POLMONARE:
è definito come un anomalo allargamento degli spazi aerei distali al bronchiolo
terminale accompagnato da una distruzione delle loro pareti, in assenza di
evidenti segni di fibrosi. Quindi abbiamo una distruzione degli alveoli, e una
riduzione degli spazi aerei dove avvengono gli scambi gassosi, si riduce
l’elasticità polmonare. L’enfisema polmonare è dovuta da un aumento dei flussi
d’aria al pte
Nella BPCO abbiamo una combinazione fra: enfisema, bronchite e ASMA.