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Non vi fu nemmeno una grande diffusione del telegrafo meccanico perché vi era una
grande arretratezza della tecnica rispetto alla complessità delle funzioni cui era
investita: idea forte ma tecnologia debole.
La corrispondenza piena tra tecnica e funzione è un eccezione alla regola. Metafora
del bricoleur di Jacob: la selezione naturale non opera come un ingegnere ma come un
bricoleur il quale non sa esattamente cosa produrrà ma recupera tutto quello che
trova in giro.
Nella storia dei media si vive quindi a due velocità differenti: una è quella
dell’innovazione tecnica e l’altra è quella dell’investimento della funzione sociale a
quella tecnica che però non vanno di pari passo.
3. L’interciclo elettrico
L’uscita dalla preistoria delle comunicazione avviene per l’intrecciarsi di tre
innovazioni proprie dell’800:
Le rete elettrica
o La rete telegrafica
o La rete telefonica
o
Tre tecnologie nate con parto gemellare dalla seconda rivoluzione industriale.
Invenzioni che hanno dato all’uomo il dono dell’istantaneità e del trasporto di
informazione in tempo reale e allo stesso tempo il trauma di un ampio cambiamento
dell’esperienza del presente. completamento del processo di separazione tra la
velocità di informazione e viaggio umano.
Ribaltamento di senso nella relazione tra società e tecnologia: la prima ora deve stare
al passo con la seconda. Tecnologia simile al mostro di Frankenstein: si ribella al suo
stesso creatore.
Assunta la consapevolezza di come inventare l’uomo si è dimenticato del perché:
l’innovazione sta per diventare un valore in sé, e le reti tecnologiche si fanno
protagoniste del mutamento. (Neil Postman)
Ogni rete ormai non è solo una fitta ragnatela di intrecci tecnici ma anche un sistema
di intrecci di regolamentazione, in genere di tipo gerarchico, un aggregato di potere.
(Nacci\Ortoleva)
Thomas Hughes metafora del momentum: l’inizio del momentum è determinato da un
insieme di produttori che investono massicciamente per una nuova tecnologia;; in
seguito le istituzioni educative divulgano la teoria e la pratica delle nuove tecnologie,
quindi vengono creati dei gruppi di ricerca per risolvere i problemi della tecnologia
uomini e istituzioni sviluppano le caratteristiche adatte a a quelle della tecnologia, in
un ribaltamento che porta allo sviluppo di un super-sistema socio-tecnico in cui
l’esperienza sociale si deve modellare a seconda della tecnologia in quanto questa a
preso a correre a velocità insospettabili. 5
Un sistema di rete finisce per imprimere una forma al suo contesto storico-sociale
macrosistema socio-tecnico che racchiude non solo le tecnologie ma anche leggi di
produzione, piani finanziari e e regole di organizzazione.
Sistema che si struttura in tre livelli:
Movimento iniziale di filiere tecnologiche
o Un network che stringe in modo più deciso le connessioni fra le parti
o Una struttura di controllo verticale di tipo gerarchico chiamata a regolare il
o disordine
Problema dell’illusione di coerenza del movimento di innovazione che rischia di
oscurare l’elemento base dello sviluppo delle tecnologie nella storia di disordine e
casualità.
Sviluppo delle reti che parte dall’introduzione del telegrafo elettrico da parte di Morse
a cui si deve l’introduzione dell’alfabeto punto-linea più che della tecnologia
telegrafica.
Istituzionalizzazione di una tecnologia come risposta ad una crisi di controllo
telegrafo elettrico rispondeva alla crisi dovuta a nuovi sistemi di produzione dell’800 in
particolar modo servì per regolamentare il trasporto ferroviario che in questa prima
fase era molto rudimentale. Il telegrafo inaugurò l’età dei network. Comporto:
• Omologazione dei mercati
• Circolazione globale delle notizie e della copertura giornalistica dei grandi eventi
dovuta all’esplosione delle agenzie di stampa
• Cambiamenti sul piano istituzionale ponendo agli stati il grande dilemma sulla
regolamentazione: vennero gettate le basi dell’intero assetto delle
comunicazioni.
Il senso per cui tutti questi fenomeni siano correlati all’avvento del telegrafo non è
chiaro. Due ipotesi:
Vedere la transizione al moderno come un fittissimo intrigo di reciprocità, spinte
e controspinte di natura diversa in cui vari fattori si condizionano e di cui è
impossibile individuare la scintilla iniziale;
Infrastruttura come fattore di mutamento, una causa, in cui effetti si
sedimentano nel resto dell’insieme sociale. Ciò non vuol dire che il telegrafo fu
causa diretta di tutti i fenomeni moderni ma che tutto s propaghi come un’onda
in modo del tutto casuale.
Quando l’infrastruttura di rete inizia a innervare le diverse trame del sociale, può
prendere corpo il progetto di disincanto del mondo.
4.Dialettica dei media: il privato e il globale
All’evoluzione del sistema telegrafico si biforcano due linee:
L’uso privato che traccia il solco della comunicazione telefonica
6
L’uso strategico e imperialistico del cavo che scatenerà la tempesta della
propaganda globale
Il telefono sembrò in origine un prolungamento del telegrafo o una sua versione più
economica. Nei suoi primi anni veniva paragonato al telegrafo e non se ne notavano
gli innovativi vantaggi. Ci volle un po’ di tempo affinché i gestori ne comprendessero
l’importanza.
Il telefono fu poi investito del compito di colmare le distanze e ricostruire la solidità di
un insieme sociale frantumato dalla grande mobilità del moderno il suo sviluppo
avvenne dalle zone rurali e non dalle città
I media elettrici comportarono una vera e propria invasione nella vita di tutti i giorni,
improvvisa e traumatica: essa non era né stata preparata né stata desiderata dagli
uomini del tempo anzi essi erano completamente impreparati tanto da non capire
nemmeno il funzionamento di questi media.
Il passaggio dal telegrafo al telefono fu ostacolato da un altro eccesso di inerzia in cui
il vecchio sistema di comunicazione ormai obsoleto rallentava l’avvio del nuovo
sistema di comunicazione.
Nonostante la resistenza degli uomini all’avvento di una nuova tecnologia alla fine il
medium imprime se stesso alle cose dell’uomo a prescindere dalla sua compatibilità
con i desideri della struttura sociale in cui si inserisce. Un medium si inserisce perché
recita un luogo comune della sua disciplina, luogo comune perché non è un bisogno
preesistente alla nascita del medium la tecnologia nuova va a velocità maggiore
rispetto al suo ambiente.
Uso dei media anche per scopi imperialistici. L’idea di una rete globale era già in auge
dai primi sviluppi del telegrafo. Ma la straordinaria accelerazione di velocità dovuta al
telegrafo comportava un gap: divario fra il mondo sviluppato e il mondo arretrato che
non disponeva del nuovo mezzo di comunicazione. reti come strumento di
separazione.
Telegrafo come strumento di affermazione della propria volontà: Gran Bretagna e la
sua egemonia del sistema telegrafico con la rete telegrafica inizia l’era della
comunicazione globale. In seguito la competizione globale si sarebbe spostata al
controllo dell’etere in particolare da parte di quelle nazioni che volevano soppiantare
l’egemonia britannica sul controllo del telegrafo attraverso altri media.
Si creano delle guerre fredde tecnologiche ogni qualvolta vi sia in ballo il controllo di
una rete tecnologica
Cosa singolare è che la diffusione del telegrafo sia stata accompagnata da una retorica
sognante, molto simile a quella sprigionata da Internet.
Capitolo 2 – Network Society
1. Quattro cerchi su un foglio di carta 7
La gestazione di Internet passa per tre momenti:
Primo: manipolatorio dei poteri militari, dalla fine degli anni ’50 alla fine degli
anni ’60;
Secondo: modellamento da parte della comunità scientifica, anni ’70 e prima
parte degli ’80;
Terzo: ingresso in scena delle aziende private, fino agli anni ’90.
In origine era un progetto di Arpa, durante la guerra fredda per preservare documenti
e informazioni importanti ai rischi della guerra nucleare da parte dell’Unione Sovietica.
In realtà s pensa che questa idea sia una sopravalutazione di quanto intendessero fare
realmente gli americani.
Due parametri tecnici fondamentali che prendono corpo tra la prima e la seconda fase
della gestazione di Internet:
Il sistema distribuito, che modella per la prima volta una struttura priva di
centro;
La messa a punto di un protocollo di trasporto dell’informazione, la codifica di
un linguaggio della rete che nasce da una grande catena di discussioni,
disaccordi e conflitti.
Lo schema originale di ARPANET:
Diagramma di connessione dei primi quattro centri coinvolti: sedi dell’università della
California a Los Angeles e Santa Barbara, lo Stantford Research Institute e l’università
dello Utah.
Una volta definita l’infrastruttura iniziale il problema fu quello di definire un linguaggio
adatto alla trasmissione delle informazioni.
L’International Telecomunication Union ITU approvò il protocollo x.25 come standard
ufficiale. Tuttavia gli scienziatiidearono un altro modello definito Tcp Trasmission
Control Protocol. Da una parte è un problema tecnico questo ma
dall’altra è un problema ideologico perché x.25 e Tcp
diventano simbolo di approcci opposti: il primo è il
protocollo rigido, facile da sottoporre al controllo
centrale; il secondo era più semplice da utilizzare e
metteva la questione del controllo direttamente in
mano ai privati.
La controversia continuò con la contrapposizione tra i
sistemi Osi e Tcp/ip. Il primo era accettato da tutte le
istituzioni centrali e statali, la seconda fu ideata dagli
scienziati che la implementarono nei sistemi senza
dare ascolto alla burocrazia che voleva imporre Osi. Il
protocollo dominante di Internet nasce da una scelta
anarchica al di fuori del controllo regolamentativo 8
centrale. Il modello Osi appariva molto più adatto al controllo centrale del network.
contrapposizione tra burocrazie verticali e protocolli orizzontali.
Il protocollo Tcp si è affermato perché:
• Il controllo diretto dei laboratori era degli scienziati che decisero di loro
iniziativa di usare tale protocollo;
• Maggiore semplicità di utilizzo di Tcp anche se prevarica la necessità di
controllo;
• Imprimere nella tecnologia di rete il calco del proprio modo di essere: allergico
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