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CMC.Critiche al RSC:
- risultati non generalizzabili al di fuori di contesti organizzativi.
- risultati derivantida osservazioni fatte nell'ambito di esperimenti laboratoriali (artificialità).
La seconda fase degli internet studies La Social Identity Deindividuation Theory (SIDE)
Periodo storico: diffusione dell'home computing (primi anni '90).
La teoria SIDE distingue fra identità individuale e identità sociale.
Effetti della CMC dipendenti dal contesto e dal tipo d'identità prevalente:
- prevalenza identità individuale à anticonformismo;
- prevalenza identità sociale à iperconformismo.
La seconda fase degli internet studies La Social Information Processing Perspective (SIP)
Anche la SIP criticava le modalità con cui erano svolte le ricerche iniziali sulla CMC (esperimenti).
Questa prospettiva sottolinea l'importanza del fattore tempo. à la CMC non sarebbe meno efficace di quella F2F ma meno
efficiente ovvero più lenta.
La seconda fase degli internet studies Il modello Hyperpersonal
La SIP supera definitivamente l'idea di povertà comunicativa dei primi studi sulla CMC. Essa viene ulteriormente elaborata formulando il modello hiperpersonal.
Secondo questo modello la CMC è una comunicazione molto controllata che idealizza l'interlocutore (impressione iperpersonale).
La terza fase degli internet studies
Periodo storico: diffusione capillare di personal computer e dalla diffusione domestica di internet.
La CMC è diventare un'esperienza quotidiana e pervasiva.
Caratteristiche: 1) superamento del paradigma degli effetti; 2) utilizzo del metodo etnografico.
Il paradigma degli effetti è tipico dello studio delle comunicazioni di massa, spesso ci si interroga su cosa fanno gli utenti con gli strumenti e non il contrario. I primi studi erano a livello di laboratorio e venivano criticati troppo artificiali e si diceva che non si potessero
generare i risultatiad altri contesti.Oggi il metodo demografico è utilizzato nelle nostre società ed è utilizzato anche come metodo distudio del web→ etnografia digitale (si cerca di fare studio dettagliato dei processi che avvengonoonline).Uno dei primi studi del cyberspazio è stato quello del 1993 da parte di Howard Rheingold che nelsuo libro Comunità virtuali descrive come una serie di attività che svolgeva in rete fosseimportante nella sua vita di tutti i giorni.Lui dice che le Virtual communities are social aggregations that emerge from the Net whenenough people carry on those public discussions long enough, with sufficient human feeling, toform webs of personal relationships in cyberspace.Cherry Turkle apre il dibattito sul fatto che la comunicazione mediata dal computer diventaun’esperienza quotidiana e pervasiva per molti effetti. La Turkle pubblica Life on the screen, in cuisi concentra sulla costruzione
dell'identità online, e parla dell'intelligenza artificiale. Turkle dimostra che il PC veniva trattato come interlocutore reale. La Turkle nota che gli utenti che si relazionano coi software ottengono sia gratificazione che delusioni, ma l'aspetto fondamentale è che un agente post-moderno veniva accettato come interlocutore reale da queste persone. La cultura informatica è un tipo di cultura che accetta il fatto che le macchine possano essere intelligenti. Nell'arco di cinque anni attraverso questo tipo di interazioni con le macchine si è passati dalla repulsione all'accettazione dell'intelligenza artificiale. Secondo la Turkle, i MUD (Multi User Dungeon) rappresentano un enorme fucina identitaria. L'ambiente online consente una moratoria psicosociale. L'individuo può sperimentare nuove modalità identitarie senza conseguenze troppo serie sulla sua vita offline. La moratoria psicosociale è un termine
utilizzato per designare queste fasi di passaggio (adolescenza) in cui si ha bisogno di un periodo di tempo per testare la propria identità. In questo frangente di sperimentazione noi siamo più indulgenti rispetto ad un adolescente che fa cose che non sono consentite ad un adulto. L'individuo quindi può sperimentare nuove modalità identitarie senza conseguenze troppo serie sulla vita offline.
Dal ciberentusiasmo allo scetticismo
Turkle e Rheingold sono stati annoverati fra gli entusiasti di Internet. Nei suoi lavori più recenti Turkle ha rivisto la sua posizione. Secondo l'autrice, l'interazione digitale ci fa perdere l'attenzione del nostro interlocutore e viceversa. La Turkle suggerisce per cercare di tornare a conversare di imparare a disconnetterci da questi strumenti per imparare gli effetti su noi stessi. Secondo la Turkle ste considerazioni valgono in particolare per giovani adolescenti, che sono coloro che utilizzano maggiormente.
Manuel Castells guarda come cambia la distribuzione del potere nella società in rete, il potere smette di risiedere dentro alle istituzioni, stati nazionali, grandi imprese e va a localizzarsi nelle reti che strutturano la società. La rete è l'attore chiave della società che è emersa con la diffusione del web.
Castells discute di tre processi importanti che hanno interessato gli anni '60 e '70: la rivoluzione tecnologica, la crisi del capitalismo tradizionale e dello statalismo comunista e la nascita di nuovi movimenti popolari come il femminismo e l'ambientalismo (= cultura della visualità reale).
Questi 3 processi sono uniti da una logica a rete. Il potere è diffuso in reti globali che mutano continuamente. Le reti costituiscono la nuova morfologia sociale della società contemporanea. La società in rete favorisce l'espansione e la pervasività del capitalismo in un'ottica globale.
Manuel Castells→
a un' esclusione dalla società stessa. Le reti digitali sono caratterizzate da una struttura decentralizzata, in cui ogni nodo ha la possibilità di comunicare direttamente con altri nodi senza dover passare attraverso un'autorità centrale. Questa struttura favorisce la diffusione rapida delle informazioni e la collaborazione tra i membri della rete. Inoltre, le reti digitali sono caratterizzate da una grande capacità di archiviazione e trasmissione dei dati, consentendo la condivisione e l'accesso alle informazioni in modo rapido ed efficiente. Le reti digitali hanno anche un impatto significativo sulla società, influenzando la comunicazione, l'economia, la politica e la cultura.A una emarginazione strutturali. Ci sono forti disuguaglianze della società in rete. Questa frammentazione è un carattere strutturale della società in rete. La network society è una società disuguale! Frammentazione, esclusione e divisione sono caratteri strutturali della network society.
Le società complesse sono contraddittorie e attraversate da conflitti!
Lo stato-rete
Gli stati nazione nonostante siano sottoposti a crisi non scompaiono, ma si riadattano nel nuovo contesto diventando stato-rete. Gli stati nazione reagiscono all'avvento della società digitale attraverso tre meccanismi diversi:
- istituzioni di reti di stati
- creazione di istituzioni internazionali
- devoluzione di potere a governi regionali e locali aprendo canali di partecipazione con organizzazioni non governative
Il potere fondamentale è quello della comunicazione secondo Castells.
L'autocomunicazione di massa
Emergono nuovi attori e contenuti autonomi
rispetto ai centri di potere tradizionali→ Il potere principale è quello della comunicazione. L'autocomunicazione di massa è una sorta di comunicazione di massa individuale che consentirebbe ai movimenti sociali di intervenire con efficacia. L'approccio dell'autore è stato criticato come media-centrico→ ai media/comunicazione/autocomunicazione di massa viene attribuito un potere estremamente rilevante. Castells ha un approccio mediacentrico. Van Dijk definisce la network society come società basata su reti mediali che integrano le reti sociali della comunicazione faccia a faccia. Nel suo attacco nell'introdurre la sua riflessione, egli muove una critica al media centrismo di Castells: secondo Van Dijk le reti sociali non mediali sono le più importanti strutture della società. Le reti sociali mediali sono sì sempre più importanti, ma non esauriscono l'intera sostanza della società! La lettura diCastells secondo van Dijk è monodimensionale. Van Dijk ci dice che la società contemporanea in realtà è una network society ma anche una information society. È basata su reti mediali (come dice Castells), ma anche su reti polisociali di competenza fisica, faceto face etc. Sono importanti i media digitali ma anche gli attori sociali che preesistevano all'avvento delle reti. Van Dijk è realista tecnologico. VAN DICK FORMULA 7 LEGGI DEL WEB 1. Network e articulation → bisogna partire dal notare che la struttura della rete pervade l'intera società a tutti i livelli. Le conseguenze sono due: - La prima è che l'esito di questa penetrazione sempre più pervasiva dipende dal rapporto dialettico con gli altri eventi sociali e ciò ci fa intuire che in questo tipo di società delle reti non ci sia spazio per l'azione collettiva (agency) e quindi spesso noi siamo portati a pensare che la societàDigitalesia rigida perché controllata da algoritmi su cui non possiamo intervenire. Invece Van Dijk ciricorda che possiamo intervenire. Lui non è né ottimista né pessimista nei confronti delle nuove tecnologie, ha una posizione di realismo tecnologico. Vede entrambi gli aspetti di empowerment e disempowerment.
La seconda conseguenza è che gli effetti delle strutture a rete sulla società hanno una struttura duale. Questa dualità forma una serie di opposizioni. Nella società delle reti convivono processi di centralizzazione, dall'altra processi di decentramento, da una parte un controllo centrale, dall'altra parte autonomia, fenomeni di socializzazione e dall'altra parte di individualizzazione. Le reti connettono, ma disconnettono anche. In questa società troviamo chi partecipa e chi è in grado di contribuire alla presa di decisioni importanti, ma anche utenti che sono marginalizzati.
2. Network
<p>Externality → esternalità (=tutti i fenomeni che hanno degli effetti negativi su soggetti che sono esterni al processo che li genera).</p>