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EFFETTI BIOLOGICI
- minore entità dei processi di ossidoriduzione
- minore vitalità microbica
Misure di prevenzione = aumentare la capacità portante del terreno
- Gestione della sostanza organica (inerbimenti, cover, letamazioni, rotazioni, no-tillage, ecc)
- Tempestività d’intervento
6. Quantità del seme
10 .
000 P
=
Q π
2 R L N La corrispondente quantità Q di seme (in kg/ha) che distribuisce su un ettaro si ricava
dalla relazione:
dove:
P = quantità di seme erogata dal distributore (kg)
R = raggio di rotolamento della ruota motrice (m);
L = larghezza di lavoro data dal numero delle file per la distanza tra le file (m);
N = numero di giri della ruota
La prova va ripetuta fino a quando correggendo la regolazione non si ottenga la quantità voluta.
7. Sistemi di controllo e regolazioni per la distribuzione nelle seminatrici
Un ottimale sistema di distribuzione deve comprendere:
- selezione meccanica dei semi
- dispositivo di trasporto
Deve garantire un costante e affidabile rilascio del seme sul terreno anche ad elevate velocità di
avanzamento. In particolare:
- direzione di rilascio del seme dal disco verticale deve coincidere con l’asse del tubo adduttore;
- il seme deve assumere una velocità relativa nulla rispetto al terreno;
- il seme viene liberato il più vicino possibile al solco di semina.
Il comando della distribuzione è il dispositivo che regola la rotazione del distributore in funzione della
velocità di avanzamento della seminatrice, può essere:
- meccanico centralizzato: un cambio azionato da una o più ruote comanda più elementi
seminanti
- meccanico individuale: ogni elemento seminante è dotato di un dispositivo indipendente a
contatto con il terreno che può essere una ruota o lo stesso dispositivo di controllo della
profondità di semina.
La regolarità distribuzione dev’essere trasversale per seminatrici a righe e longitudinale per
seminatrici di precisione.
8.Problemi e fallanze della seminatrice a precisione
• Eccessiva velocità avanzamento
• Velocità p.d.p. troppo bassa
• Cattiva registrazione selettore
• Disco distributore deformato
• Inadeguata tensione cinghia ventola
• Tubo aspirazione difettoso
• Assolcatore otturato
9.Determinazione del raggio per la distribuzione di uno spandiconcime
La scelta del sistema di distribuzione dipende anche dalle caratteristiche del concime utilizzato e
dalle condizioni ambientali in cui si opera. Se si utilizza concimi di tipo granulare la scelta ricadrà su
uno spandiconcime di tipo centrifugo, sarà utile comunque avere a disposizione delle tabelle che
permettono di eseguire più velocemente le regolazioni ( altezza e inclinazione del disco rispetto al
piano orizzontale, regime di rotazione del disco, configurazione delle alette).
La larghezza di distribuzione (Ld) rappresenta la lunghezza della linea trasversale a quella di
avanzamento dello spandiconcime interessata dalla distribuzione e che corrisponde agli estremi del
diagramma di distribuzione.
La larghezza di lavoro (Le), invece, corrisponde alla distanza che viene lasciata tra un passaggio e
quello contiguo dello spandiconcime. Dalla sua corretta determinazione dipende l'uniformità di
distribuzione trasversale dello spandiconcime.
In genere Le < Ld.
10.Differenza tra uno spandiconcime tradizionale e a distribuzione centrifuga
SPANDICONCIME A DISTRIBUZIONE LINEARE PER GRAVITA’: manca un vero e proprio sistema di
distribuzione e il concime cade a terra per gravità subito a valle del sistema di regolazione. La
regolazione può essere per gravità o per estrazione forzata mediante viti senza fine, coclee, catene
o tappeti mobili che, con il loro movimento, spingono il concime verso le aperture di distribuzione.
SPANDICONCIME A DISTRIBUZIONE PER REAZIONE CENTRIFUGA: macchine attualmente più
utilizzate. Caratteristica comune è di imprimere, attraverso una serie di meccanismi (dischi rotanti,
tubi oscillanti), un’elevata velocità ai granuli di concime. Esistono diversi tipi di spandiconcime
centrifughi: centrifugo monodisco, centrifugo a due dischi, centrifugo a tubo oscillante.
La dose di aggiustamento varia e la media è di 15m
11.La distanza delle gocce
A parità di volume distribuito:
- gocce di grandi dimensioni (500µm) coprono una minore superficie, provocano il gocciolamento a
terra µm),
- gocce di dimensioni ridotte (80-100 possono dare luogo a deriva e non raggiungere il
bersaglio.
Un’ insufficiente omogeneità dimensionale delle gocce diminuisce la regolarità di distribuzione.
Per quanto riguarda il livello di copertura delle vari irrorazioni dipende dal principio attivo e dal tipo
di trattamento:
- irrorazione sul terreno
- irrorazione coprente
- irrorazione bagnante
12.Recupero del prodotto fitosanitario
Il prodotto irrorato, sfuggito alla vegetazione, sgocciola in docce di raccolte poste alla base delle
pareti dei pannelli del recupero del prodotto nelle irroratrici a polverizzazione su fruttiferi per poi
essere riutilizzato.
13.Vantaggi e svantaggi tecnici economici connessi con la riduzione dei volumi di
distribuzione
Il volume di distribuzione per unità di superficie V può essere determinato in funzione della
dimensione delle gocce e della densità ottimale delle stesse sulla superficie del bersaglio.
-riduzione di tempi di lavoro: aumento della tempestività d’intervento: si interviene nel momento più
opportuno con conseguente migliore attività nei confronti del parassita;
-minore compattamento del terreno: a parità di autonomia della macchina, si riduce il peso
dell'irroratrice;
-riduzione dei costi complessivi della distribuzione: il trasporto di una minore quantità di acqua
diminuisce i percorsi di andata e ritorno e riduce l'energia spesa per mettere in pressione la miscela
da distribuire;
-riduzione dei quantitativi d'acqua necessari per il trattamento: utile nelle zone nelle quali il
rifornimento di acqua pulita risulta difficile.
La riduzione dei volumi di distribuzione richiede, per altro, corretti interventi di taratura e
manutenzione e una omogeneità dimensionale delle gocce tanto più elevata quanto minori sono i
volumi di distribuzione.
14.Differenza tra uno spandiliquame a pressione in serbatoio e a pressione atmosferica
I carri spandiliquame sono costituiti da un serbatoio e da una serie di attrezzature per mettere in
pressione, regolare la dose ed effettuare la distribuzione del liquame
1. spandiliquame con serbatoio in pressione in cui viene immessa aria nel serbatoio possono
effettuare tutte le operazioni connesse con l'omogeneizzazione, la ripresa e la distribuzione. La
pompa per l'aria funziona come pompa del vuoto nella fase di carico e come compressore nella fase
di scarico, un differenziale di pressione fra il liquame contenuto nel serbatoio e l'ambiente esterno.
2. spandiliquame con serbatoio a pressione atmosferica è una tipologia di spandiliquame in cui
pompe volumetriche o centrifughe agiscono per azione diretta sul liquido.
15.Distribuzione liquame a solco aperto
• Il solco non viene chiuso
• È per colture prative meglio se su cotico erboso corto e i dischi interrano 5-6cm
• Profondità 5-10cm
• Spazio tra elementi 20-40cm
• Larghezza di lavoro max 6m
• La quantità di liquame distribuita non deve superare la capacità del solco
16.Mappe di produzione
Costituisce uno dei principali fattori per la scelta delle strategie e delle modalità di conduzione
dell’azienda.
- ha implicazioni dirette in relazione al tasso di applicazione dei mezzi tecnici;
- le rese previste determinano il livello d’investimento economico nei diversi appezzamenti;
- è l’indicatore primario dell’efficienza delle colture e delle pratiche colturali ad esse dedicate.
Sono composte da:
- sensore di portata della granella;
- sensore di umidità della granella;
- sensore di velocità;
- rilevatore della larghezza barra;
- console di visualizzazione e controllo
17. Nir per valutare l’umidità della granella
E’ uno strumento di lettura nel vicino infrarosso che posizionato sulla mietitrebbiatrice a livello del
condotto di passaggio della granella raccolta verso il serbatoio permette di misurare la capacità
elettrica del mezzo e di verificarne il livello di umidità.
18.GPRS modello RTK che precisione ha?
Il sistema di correzione differenziale cinematica in tempo reale, conosciuto come RTK (Real Time
Kinematic), si basa sull’utilizzo, come segnale di correzione, del segnale inviato al ricevitore via radio
modem da una stazione di base presente al massimo ad una distanza di qualche chilometro (11 km)
dal punto in cui si sta operando con il ricevitore.
E’ quindi necessaria una coppia di ricevitori.
Un ricevitore (base) viene posto su un punto di coordinate note e invia all'altro ricevitore mobile
(rover) la correzione per mezzo di una coppia di radio modem oppure mediante un telefono o
modem GSM.
19.Quanti satelliti (minimi) sono necessari?
Nel caso di ricevitori a doppia frequenza per la ricezione del segnale di correzione RTK, è necessaria
al momento dell’accensione, la ricezione del segnale di almeno 5 satelliti, con un tempo di
acquisizione superiore rispetto alla ricezione del segnale di correzione differenziale.
20.Cosa significa capacità di lavoro intrinseca?
La capacità di lavoro intrinseca di lavoro è la massima potenzialità della macchina operante in
condizioni ideali di funzionamento.
Ci = 0,1 x V (km/h) x Lf (metri)
V—> velocità massima di avanzamento in Km/h
Lf larghezza massima di lavoro in metri
Ci viene misurato in Ha/h
21.Formula della Te e Ce?
Ce capacità effettiva di lavoro, quindi ciò che avviene nella realtà tenendo conto delle perdite e dei
vari tempi morti.
Ce = 0,1*Ve*Le (larghezza effettiva di lavoro) (Ha/h)
Te tempo effettivo di lavoro netto o utile
Te = To-Ta
22.Formula di Rc?
Rc To/Tu RuTe/Tu Ro Te/To
To tempo operativo= Te+ Ta
Tu tempo utilizzazione = To+ Tr +Tpl +Tm
Tr tempo ristoro
Tpl tempo di preparazione sul luogo
Tm tempi morti
Coefficiente di efficienza del cantiere di lavoro
23.Quantifica il numero di mezzi di trasporto in campo?
N= Tr/To = To + Ti + Ts
Tr= rotazione necessaria per tornare operativi
To= operativo per il carico del mezzo
24.Dati i seguenti gu-hg-gc-gf quantifica il Pu o periodo utile ?
Pu = gu x hg
Gu = Gutili GL-GND
Gc = Gcalendario
Gf= Gfestivi
Hg= Orario giornaliero