Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Vibrazioni Meccaniche a un Grado di Libertà
La vibrazione è un moto oscillatorio che può essere generato da un sistema di, forze in un fluido, un solido deformabile elastico o in un sistema di corpi che possono essere deformabili, oppure rigidi, ma collegati tra loro da elementi elastici.
Le vibrazioni nei sistemi meccanici sono generalmente dannose perché possono sollecitare gli stessi che causano il fenomeno della fatica, che riduce la resistenza del materiale e accorcia la vita utile dei sistemi meccanici.
Le vibrazioni meccaniche sono regolate dallo scambio tra energia cinetica e energia potenziale all'interno dei sistemi con l'intervento dei fenomeni dissipativi che favoriscono lo smorzamento del movimento.
Pertanto, lo studio di un sistema di corpi, può comprendere un moto vibratorio eccessivo che esso presenta con possibilità di deformazione elastica.
Le vibrazioni sono dette libere quando avvengono in assenza di forzanti, per il solo effetto delle condizioni di spostamento e velocità imposte al sistema nell'istante iniziale del moto.
Sono invece dette forzate, le vibrazioni che avvengono per effetto dell'azione di forzanti tempo-varianti applicate al sistema.
Sistemi Vibranti a Parametri Concentrati
- Corpi rigidi, o masse puntiformi, che determinano le forze inerziali associate al moto del sistema.
- Corpi elastici di massa trascurabile, che determinano le forze elastiche sviluppate dal sistema nel suo movimento.
- Elementi smorzanti di massa trascurabile, che sono responsabili delle dissipature di energia che si produce nel moto del sistema.
Risolvere con l'equazione di Lagrange
d/dt ( ∂Ec/∂i ) - ∂Ec/∂qi + ∂D/∂qi = Qn
Ec = 1/2 u2 x2 energia cinetica
V = 1/2 u2 x2 energia potenziale
D = 1/2 a2 y2 funzione dissipativa
Qn = Uf x + F(t) coseno
Equazione di moto puramente scritta rispetto a un polo traslatorio.
Trattazione generale
qi coordinata libera
q'i vel. acc. della coordinata libera
Ec = 1/2 ∑i,j (ui x qi' qj'
- massa generale traslata lungo la stessa coordinata libera
- mK = ∑j mk ∂Φk/∂q (q)
- Vp = ∑j mj ui yj li
- D = 1/2 ∑i,j φ Ξ φS
d/dt (∂Ec/∂qi') + ∂V/∂qi - ∂D/∂qi = Q
∂Ec/∂qi' = ∑i,j ui xi qj' qj'
Q = ∫δR/δq = Fnj
- variazione di quote del baricentro attesa coord. libera
- valutazione del punto, rappresentativa delle coordinate libere
RIGIDEZZA GENERALIZZATA
conviene sempre si prende una molla
SOUPLESSE
esiste solo se Δ l ≠ 0 e se Δ Rx / 94 ≠ 0b se legame tra cinematismo tra Δ R e 9 è lineare"questo termine non c'è"
RICHAMO GRAVITAZIONALE
esiste solo se l0 ≠ 0
Moto libero di un sistema vibrante a 1 gdl
eq d. Moto completa dell'oscillatore armonico
equazione differenziale dell 2 ordina lineare e a coeff. costanti
sistema sdompato forzato
mi*s x'' + vx'+ kx =F(t)
Fi Fu Fe
m x'' + vx' + kx = 0 e questa equazione descrive il moto libero del sistemaossia il moto che il sistema compie in assenza di forzanti per effetto d. cond. iniziali
Moto libero non smorzato
si considera un sistema in cui sono nulli (o possono essere trascurati) gli effetti delle resistenze viscose, e quindi v = 0
m x'' + kx = 0
interpretare generale dell'eq. si ottiene come combinazione lineare di due sol. del tipo,
x = Ỹ eλt, dove Ỹ ∈ C sono due costanti complesse da determinare.x = × eλt x = 1x eλtsostituendo e raccogliendo
(λ u + k x) eλt = 0
Sol. valida Vt (no l'ho sul tempo)
assumendo x ≠ 0, dovrà essere
λ2 u + k = 0 equ. caratteristica
l'andamento delle soluzioni, in questo caso immagine coniugate:
fr = √π/ 2π
frenquenza(fr)
Il sistema oscilla con questa pulsazione
x1, 2 = ± i√Ⓦ/ m = ± i √∆/ m
Ⓦ0 = √πk
Pulsazione propria del sistema non smorzato
è una proprietà del sistema e dipende dalla massa e dall indentica persistente ridotte ed del riti di lavoro a
la soluzione dell’equazione differenziale di moto completa:
è data dalla somma dell’integrale generale dell’equazione
omogenea associata più un integrale particolare
della completa:
è noto che, a eccezione del caso di sistema completamente
privo di smorzamento, il moto libero del sistema risulta smorzato, con
o senza oscillazioni, ossia:
Il che significa che, dopo un tempo sufficientemente lungo, dei due termini
dell’equazione prevarrà l’integrale particolare xp.
Per questo motivo è sufficiente calcolare che l’integrale particolare
rappresenta il moto a regime del sistema forzato, intendendo con questo
senza il moto che il sistema compie dopo aver esaurito la transitoria
iniziale che si determina nella fase iniziale del movimento, nella quale
il termine xg non può essere trascurato.
ci sono diversi tipi di forzante che possono agire sul sistema:
Forzante costante
L'integrale particolare va cercato nella stessa forma della forzante, quindi:
si ottiene kxo = fo → xo = Fo/k
significa che sotto effetto di una
forza costante il sistema raggiungerà
una posizione di equilibrio
in cui la reazione statica della
molla equilibra la forza apente.
volendo determinare il movimento
del sistema prima del raggiungimento
della condizione di regime, è necessario
considerare l'interna soluzione (lib.r xrov)
C.T. x|t=0; x|t=0 = 0
Equazioni di Lagrange in forma scissa
Le stesse equazioni del moto possono ovviamente essere ottenute adottando un approccio lagrangiano in forma scissa utilizzando la seguente espressione:
(i = 1, m)
nel caso di un'esempio le varie forme di energia possono essere direttamente espresse in funzione delle coordinate indipendenti:
Ec = 1/2 (m1 + m2) ẋ12 + 1/2 (m1 + m2) ẋ22, D = 1/2 c (x2 - x1)2 + 1/2 r ẋ22
rispetto a x1:
d/dt (∂Ec/∂ẋ1) = ∂Ec/∂x1 + ∂D/∂x1
d/dt (∂Ec/∂ẋ2) = - r12 (x2 - x1) + k x1 v1 = f1
rispetto a x2:
d/dt (∂Ec/∂ẋ2) = ∂Ec/∂x2 + ∂D/∂x2
d/dt (∂Ec/∂ẋ1) = r12 (x2 - x1) + v2 ∂⁄26Ȧ21/∂ẋ2 - g1
Il sistema può essere riscritto matricialmente come :
[M] ẍ + [C R] ẋ + [K] x = f
ossia:
[m 0][ẍ1] [f1] [0 m][ẍ2] [f2]
Dato che il sistema è dissipativo e perturbato nell'intorno delle posizioni di equilibrio stabile, le matrici [M], [C R], [K] sono simmetriche e definite positive e le associate forme di energia (forme quadratiche definite positive) sono esprimibili matricialmente come :
Ec = 1/2 ẋT [M] ẋ
D = 1/2 ẋT[C R] ẋ
V = 1/2 xT [K] x
δ2 k x = f xo ẋ