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GIUNTI DI TRASMISSIONE
SCOPO: Collegare alberi di trasmissione quando sono presenti DISALLINEAMENTI di vario tipo.
- ANGOLARE
- RADIALE
- ASSIALE
CLASSIFICAZIONE:
- I giunti possono essere
- OMOCINETICI
- NON-OMOCINETICI
- I giunti possono essere
- RIGIDI
- ELASTICI
- VISCO-ELASTICI
CASO DISALL. ANGOLARE
DEF: Il giunto è detto OMOCINETICO se \( \tau = \frac{\omega_2}{\omega_1} = 1 \quad \forall \, t \)
- |ω_1| = |ω_2|
- δθ_1 = δθ_2
- δθα = δθβ
- Momenti (con perdite nulle)
PRINCIPIO LAVORI VIRTUALI → M₁ δθα - M₂ δθβ = 0 → M₁ = M₂
Condizione di Giacenza - Teorema Hyard
Accoppiamento Cinematico:
- Ho due alberi ⓐ e ⓑ incidenti in X
- Uso due aste AC e BC ortogonali ai due alberi in contatto nel punto C
- Nel punto C si realizza l'accoppiamento cinematico
* Le velocità istantanee sono dd/dt e dβ/dt
- Pongo = dl/dβ
- Considero della trigonometrial = m tgα = n tgβ
- Differenzio e ottengodl = m/cos²α · dα = n/cos²β · dβ
CASO CON DISALLINEAMENTO ANGOLARE
I centri di tutte le sfere (anche C e C') stanno su circonferenza ⊥ al piano del disegno⇨ CON centro W e raggio CW
Se δ ↑↑ ⇒ O₁ e O₂ si avvicinano ⇒ C e C' si allontanano ⇒ CW ↑↑
Il PIANO in cui si trova la CIRCONFERENZA è inclinato di π - δ/2 rispetto a ① e π + δ/2 rispetto a ②⇨ questo PIANO coincide con PIANO OMOCINETICO!!!
- I centri delle sfere sono sempre sul piano omocinetico
- Il giunto trasmette le forze attraverso le sfere
IL GIUNTO RZEPPA È OMOCINETICO
- INCOGNITE: FA, FB, MA, MB (8 incognite → 3 Vettori)
- DATI: M, uA, uB
Considero seguenti equazioni
- (FA + FB = 0) [3 equazioni scalari]
- ((A - B) ∧ FA + MA uA + MB uB = 0) [3 equazioni scalari]
- (A - B) ∧ FA n + MA uA ⋅ n + MB uB ⋅ n = 0 [1 equazione scalare]
- M = MA uA ⋅ n [1 equazione scalare]
NB:
- IIa equazione → Momento intorno a B
- IIIa equazione → Moltiplico scalarmente la IIa per n in modo da avere FA ⋅ n = 0
Si ottiene
- MA = M / uA ⋅ n
- MB = M / uB ⋅ n
- -FB = -FA
Considero la quantità
- H = - (MA uA + MB uB)
IIa equaz.: (A - B) ∧ FA = H
Calcolo No PARAMETRI PROGETTO
3 · 4 + 4 · 2 - 1 = 19
Copie SFERICHE | Copie ROTOIDALI | definisce posizione portamozzo
19 → È possibile scegliere la posizione del centro delle coppie sferiche (3)
- Bisogna determinare il p.to di fine della trave collegata alla coppia sferica (3)
- Bisogna orientare l’asse della coppia rotoid. in un piano ⊥ all’asse della trave (1)
- NON essendo il portamozzo una struttura, esso ha 1 g.d.l (che devo togliere)
Consideriamo ora una VARIANTE COSTRUTTIVA
che prevede SOLO Aste e Coppie Sferiche
NBIn questo modo, le aste sono caricate SOLO a sforzo normale e NON a flessione
SOSPENSIONE ASSALE RIGIDO + PONTE DE DION
- Consideriamo un assale rigido accoppiato sfericamente al telaio
- per evitare lo sbandamento laterale si introduce un QUADRILATERO ARTICOLATO (guida traiettoria)
Assale vincolato QUI
(per evitare SBANDAMENTI LATERALI)
- Consideriamo lo SCHEMA CINEMATICO
STRUTTURA TRIANGOLARE
coppia ROTORIALE
Calcolo GDLl = 6 ˑ 4 - 5 ˑ 1 - 3 ˑ 5 =
4
2 LABILITA'
2 gdl
[SCUOTIM. + ROLLIO]
- SOSPENSIONE A PONTE DE DION
L'assale con trazione in cui il differenziale è montato su telaio veicolo anziché su assale.
STRUTTURA TRIANGOLARE dell'assale rigido
- Si fa variare il parametro scuotimento fittizio (q0 → q)
- I p.ti del meccanismo di sospensione (1 gdl) si riposizionano
- L'analisi consiste nel determinare tale POSIZIONE in funzione del parametro scalare q
* La nuova posizione di P3 si trova applicando il METODO DELLE 3 SFERE
- Variando q, la distanza P3P1 (L13) NON VARIA perché è ASTA
- Anche la distanza P3P2 (L23) NON VARIA per lo stesso motivo
- Perciò P3 si deve trovare all'intersezione di 3 SUPERFICI SFERICHE
- 1a sfera centrata in P0 con raggio q
- 2a sfera centrata in P1 con raggio L13
- 3a sfera centrata in P2 con raggio L23
- L'intersezione di queste 3 sfere fornisce 2 p.ti nello spazio:
- Uno indica la nuova posizione di P3
- L'altro indica il suo speculare rispetto al piano individuato da P0, P1, P2 → SCARTARE !!
* Trovata la posizione P3(q), per determinare la posizione di P6(q) si utilizza ancora il METODO 3 SFERE conoscendo posizione dei p.ti P3, P4, P5
- Considero
c̅² = x₁²
e (Q - P₂) = (Q - P₁) - (P₂ - P₄) = c̅ - a̅
(Q - P₃) = (Q - P₁) - (P₃ - P₄) = c̅ - b̅
- Ottengo
(c̅ - a̅)² = x₂² → c² + a² - 2 a̅·c̅ = x₂²
(c̅ - b̅)² = x₃² → c² + b² - 2 b̅·c̅ = x₃²
{a̅·c̅ = 1/2 (x₁² - x₂² + a²)b̅·c̅ = 1/2 (x₁² - x₃² + b²)}
- Considero equazione c̅ e moltiplico scalarmente per a̅
a̅·c̅ = λ a² + μ (a̅·b̅) + δ (a̅∧b̅)·a̅ = 0 perché (a̅∧b̅) ⊥ a̅ e b̅
- Imposto sistema
{λ a² + μ (a̅·b̅) = 1/2 (x₁² - x₂² + a²)λ (a̅·b̅) + μ b² = 1/2 (x₁² - x₃² + b²)}
RICAVO λ e μ