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Composizione dei Meccanismi
Def. macchina = sistema di organi disposti in modo tale da compiere, muovendosi sotto l'azione di forze opportunamente applicate, lavoro di interesse industriale.
In generale una macchina ha il compito di trasformare una energia ad essa "entrante" di un certo tipo, in energia da essa "uscente" in generale di tipo diverso (ma non necessariamente, come avviene ad es. nei riduttori di velocità, en. meccanica ➔ en. meccanica, ma variandone dei fattori).
Una macchina ha la duplice funzione di trasferire movimento e forze.
- Macchine idrauliche
- termiche
- elettriche
utilizzano energie naturali per trasformarle in lavoro meccanico
Macchine operatrici ➔ utilizzano il lavoro meccanico prodotto da un motore per trasformarlo in lavoro industrialmente utile (es. compressori).
La meccanica applicata alle macchine studia ciò che è comune alle varie categorie di macchine a prescindere dai caratteri specifici di ciascuna di esse.
Lo studio può essere
- CINEMATICO ➔ astraendo dalle forze che producono il movimento
- DYNAMIC ➔ considerando il moto come effetto delle forze agenti sulla macchina
Def.
membri di una macchina = gli organi che compongono la macchina. In generale sono corpi solidi che possono essere considerati rigidi, ma si usano anche membri elastici (molle) e flessibili (cinghie, funi). Ciascun membro viene a contatto con uno o più membri del meccanismo e il movimento di ciascuno dipende dal movimento degli altri.
Def.
elemento cinematico = porzione di una superficie di un membro con la quale esso viene a contatto con un altro membro.
Def.
coppia cinematica = insieme di due elementi cinematici appartenenti a due membri diversi, fra loro a contatto. Un membro di un meccanismo deve possedere una possibilità di movimento rispetto a ciascuno dei membri adiacenti una coppia cinematica deve permettere almeno 1 grado di libertà:
- Coppie indipendenti => coppie che permettono un moto relativo ad un solo grado di libertà.
- Coppie combacianti => coppie in contatto attraverso superficie di area finita (non nulla) quindi non punti o linee.
- Coppie elementari => coppie multipendenti e combacianti.
Formula di Kutzbach ➔ per trovare il numero di gradi di libertà di un meccanismo disposto nello spazio
gdl = 6 (n - 1) - 5 C1 - 4 C2 - 3 C3 - 2 C4 - C5
n = numero di membri che costituiscono il meccanismo
di un corpo rigido nello spazio (3 traslat. + 3 rotazioni)
(il -1 è dovuto alla presenza del terreno, che è fisso)
C1 = no di vincoli che lasciano un grado di libertà (quindi ne tolgono cinque)
C2 = no di vincoli che lasciano 2 gradi di libertà ecc
(in generale Ct = no di vincoli che lasciano t gradi di libertà)
Per il caso piano ci si riduce alla formula di Gruebler,
ed è del tutto analoga.
gdl = 3 (n - 1) - 2 C1 - C2
QUADRILATERO ARTICOLATO ➔ è il più semplice sistema articolato
Lo possiede 4 coppie articolari e
conseguentemente 4 aste
Possiamo infine calcolare l'accelerazione di un generico punto P
Proiettata alla biella. Possiamo scrivere:
apt = aBt + aPBt + aPCt
apn = aBn + aPh
aPBt = vPB2/ PB →
dirotto da P verso B
aPCh = vPC2 / PC →
dirotto da P'verso C
Si trova se punto di applicazione di aPt sapendo che deve
trovasi già sulla direzione di aPCt che di aPt sta nell'
intersezione.
Moto Retrogrado
La condizione per la quale la macchina si muove in senso opposto a quello di funzionamento diretto, sotto l'azione della forza resistente.
a seconda dei casi applicativi si può interessare di:
- moto retrogrado (si pone in E sistema "irreversibile") oppure che non impedisca ("arresto spontaneo").
es. CARRUCOLA
Se diminuisco P la macchina rallenta (w diminuisce) e poi il peso probabilmente inizierà a scendere.
Per capire se il moto retrogrado è ammesso se ho due velocità e rendimento η
η = Lm / Lm nel moto diretto
Lm = Lr
- lavoro motore nel moto retrogrado
η' = Lr / Lm Perdite di rendimento
nel moto retrogrado:
- 1 - η' = L'p / L'm - L'p / L'r
nel moto diretto:
- 1 - η = Lp / Lm
Le facciamo il rapporto:
(1 - η') / (1 - η) = Lr * Lp / Lr * Lp = L'p / Lp * Lm / Lr
K
1 / η
campo di pressione
Se v=0 è attrito statico (o "aderenza"), e la forza di attrito T21 è indeterminata, ovvero può assumere qualunque valore compreso tra 0 ed N21 coefficiente di attrito statico o aderenza
L'andamento del coefficiente di attrito al variare della velocità v è il seguente:
Lavoro di attrito nel contatto puntuale tra 2 elementi cinematica:
Le forze di attrito sono T21 e T21.
Lavoro di T21: T21 T(v1, dT) = T21(v1 dt) = T21 T-1(v2, dT)
- velocità del punto di contatto solidale al corpo (1) (anche v2 : velocità del punto di contatto solidale al corpo (2) ).
Entrambe riferite alla stessa terna (es quella inerziale) dL
- Dl (T21 T-1v1 - T21 T-1v2) dt
- T21 = - T21
Lavoro di attrito nel contatto puntuale tra 2 elementi cinematica:
le velocità relative che 1 rispetto a 2
Il sistema (nella maggiorante R e P) è già così risolubile, ma
possiamo semplificare i conti (senza commettere un grosso errore)
sostituendo R0 (modulo della reazione vincolare nel caso ideale)
ad R nel calcolo di P, dato possiamo ricavare dall'equilibrio
dei momenti P = Qb + Rp a
R0 = √(P02 + Q2 - 2PQ cosθ) = √(Qba)2 + Q2 - 2(Qba )Q cosθ
= Q√( b2a2 + 1 - 2 ba cosθ )
= Q√( b2a2 + 1 - 2 ba cosθ )
⇒ P = Qb + Rpa ≃ Qb + R0pa = Qba + ρQ√( b2a2 + 1 - 2 ba cosθ )
⇒ η = pba.
= Qa [b + ρ√(b2a2 + 1 - 2 ba cosθ )
= b + ρb √1a2 + 1b2 - 2ab cosθ )
= 1 ≃ η
→ Efficienza della coppia residuale
η' = 1 - ρ√1a2 + 1b2 - 2ab cosθ ?
→ Efficienza del moto antirapido?