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Materiali costruttivi dell'antica Grecia e dell'antica Roma Pag. 1
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I materiali costruttivi dell'età classica

L'ANTICA GRECIA: dal legno alla pietra

La prima architettura greca si caratterizza per materiali poveri: legno, latterizio e pietra calcarea. Solo successivamente si preferiranno

materiali più difficili da lavorare, ma più duraturi.

I tipi di roccia: magmatica (graniti e porfidi), sedimentaria (brecce, arenarie, argille, calcari, meno resistenti anche se facilmente

lavorabili) e metamorfiche (scisti, quarziti e marmi, più preziose e difficili da lavorare). Le rocce magmatiche sono adatte per le

pavimentazioni, le sedimentarie sono lavorabili, ma fragili e opache; la scolpibilità favorisce i marmi.

Con il termine "marmo" si definisce in architettura qualsiasi materiale lavorabile e lucidabile adatto alla costruzione. Ad esempio sono

marmi la pietra serena (Brunelleschi, Fiesole), la pietra forte (Boboli), il porfido rosso o d'Egitto (adatto a costruzioni regali o papali), il

travertino (colore cado e scabrosità), l'alabastro (traslucido), il broccatello, il rosso di Arzo, il macchiavecchia gialla, il macchiavecchia

rossa.

Sotto le alpi si trova una gran quantità di rocce metamorfiche, sopra sedimentarie. La principale cava del nord Italia è quella della cava

di Candoglia, da cui proviene il marmo con cui è stato costruito il Duomo.

In pianura si trovano più facilmente giacimenti di argilla, che provocano fenomeni di risorgenza dell'acqua. E' in questa zona che si

collocano le fornaci per la costruzione di mattoni.

Le pietre venivano ricavate da cave a cielo aperto (es. Cava del monte Mornizzolo a Civate), oppure da gallerie (es. cava di

Ornavasso).

Le tecniche con cui vengono costruiti grandi edifici in pietra è quella dell'estrazioni di blocchi dalle cave, trascinati su rulli di legno. I

conci venivano divisi grazie all'utilizzo di cunei, prima di bronzo, poi di ferro. I fusti delle colonne giungevano in cantiere come monoliti e

si seguiva un metodo analogo.

Vitruvio parla dell'utilizzo di due macchine: la macchina di Ctesifonte (il blocco aveva sezione circolare e veniva fatto ruotare) e quella di

Metagene (al blocco venivano aggiunte due ruote per il trasporto)

I blocchi di pietra utilizzati erano scabri e caratterizzati dal bugnato, con un buco per l'olivella e due fori per la tenaglia. In alternativa a

questo metodo venivano utilizzati due dadi a cui erano legate delle funi. I blocchi venivano vincolati da cavi metallici.

Per gli spostamenti talvolta venivano usate delle "gru" rudimentali, che potevano sollevare dalle due alle dieci tonnellate.

Le prime costruzioni erano trilitiche, composte cioè da due piedritti più un elemento orizzontale. Successivamente si sviluppa il trilite

ottimizzato: sopra al piedritto era posto un concio di trabeazione, che risolveva i problemi della struttura trilitica semplice.

L'ETA' ROMANA: dalla pietra al celcestruzzo

L'architettura in epoca romana si caratterizza per l'impiego di elementi lignei, conci lapidei, laterizio cotto in fornace (per la prima volta

sopra i 1000°, ma sotto i 1200°) e calcestruzzo.

Tutto, attraverso l'uso di questo materiale, diviene pi solido e imponente.

Nasce la categoria dei materiali leganti: sostanze lavorate che se trasformate in profondità non tornano alla forma originale. Non sono

leganti l'argilla e il bitume: la Torre di Babele era costruita, secondo le Scritture, di mattoni e bitume che, sottoposto al calore, torna

Dettagli
A.A. 2017-2018
2 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fenicefelpata79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura antica e moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Bossi Paolo.