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FONDAZIONI CONTINUE

Sono necessarie quando la struttura verticale è anch'essa continua (muratura portante o c.a.), le soluzioni principali sono:

  • Cordolo che segue tutto il perimetro della struttura verticale che sopra vi poggia. Soluzione adottata quando vi poggiano sopra setti verticali continui (muratura portante). Il cordolo ha sezione rettangolare (a volte trapezoidale) leggermente più ampia di quella della muratura che vi poggia. Il cordolo lavora per forma (è necessario angolo meno di 60°).
  • A trave rovescia con stesso principio della fondazione a cordolo ma atta ad ospitare pilastri. A differenza del cordolo ha armatura che danno contributo di resistenza alle sollecitazioni. Possono sostituire i plinti li dove portanza del terreno me lo permette (la forza in gioco ovvero la spinta del plinto sul terreno è data da superficie di contatto, ovvero l'area del plinto/peso σ = A/P) da relazionare con σ.
del terreno data del geologo se non è soddisfatto devo aumentare area del plintoche a parità di peso avrà carico unitario minore (Kg/cm )2σ specifica del terrenoIn funzione di studio geologico e quindi di sceglierò se utilizzare una traveσ minore) σrovescia (superficie di appoggio maggiore e o plinto (superficie di appoggio minore emaggiore)- Platea quando i carichi della costruzione sono molto elevati e consiste nella realizzazione di unafondazione continua in cemento armato che si allarga occupando tutta l'area della costruzione.σ minimo ipotizzabile. Oggi le platee sono tutte armate (rete di tondini 20x20 una suQuindisuperficie inferiore e una superficie superiore)Platea piena- platea nervata incrocio di trave rovesce tessute in due direzioni- Se neanche con platea riesco a stare nel σ del terreno posso solo costruire con pali-Posso realizzare una fondazioni a plinti isolati (fondazione discontinua) con dei cordoli

Per edifici con grandi dimensioni in pianta (posso non avere lo stesso tipo di terreno a distanza di 100m) per rendere il sistema fondazionale più rigido (sempre su plinti isolati con cordolo la struttura fondazionale è meno sensibile rispetto a cedimenti fondazionali.

FONDAZIONI DIRETTE

Plinto - consiste in un allargamento della base del pilastro per meglio ripartire il carico sul terreno. Rappresenta una soluzione adatta per ripartire carichi non eccessivi su terreni resistenti e compatti.

Le forme più comuni di plinto sono:

  • A nervature - è fortemente armato
  • A gradoni - è debolmente armato
  • Tronco piramidale
  • Parallelo

Si possono dividere in due categorie:

  • Bassi ed elastici - essendo armato offre elasticità
  • Alto e anelastico - scartamento armato che lavora principalmente per forma (angolo almeno 60°)

FONDAZIONI INDIRETTE

Sono fondazioni che non raggiungono direttamente il terreno solido ma necessitano l'interposizione di un elemento (pali di fondazioni).

Sono utilizzate quando il terreno non è resistente nei 10 metri lavorano per due tipi di resistenza statica (carico di punta e attrito laterale del terreno trasferiti al terreno resistente tramite i pali). Distanza minima tra i pali è 4 volte il diametro del palo.

PALI INFISSI

Pali prefabbricati

Sono realizzati di vari materiali (legno - acciaio - cemento armato) che vengono messi in opera attraverso utilizzo di battipalo munito di una mazza che batte sulla cuffia del palo per farlo entrare nel terreno. Mai utilizzato in ambito urbano per via di inquinamento acustico e vibrazioni.

PALI GETTATI IN OPERA

Palo battuto con cassaforma recuperabile con tubo di acciaio che entra nel terreno grazie al maglio, viene asportato il terreno e viene eseguito il getto del calcestruzzo armato.

Pali in cemento armato devo realizzare trivellazione e inserire nei fori di trivellazione l'armatura. Posso poi relazionare il palo con armature a plinto, trave rovescia o cordolo, platea- Trivellazione (foro)

fino a terreno resistente)
- Posa gabbia di armatura realizzata fuori opera
- Getto di calcestruzzo lasciando scoperti i ferri di attesa-ripresa (almeno un metro) con cui collegare alla struttura fondazionale successiva
PROTEZIONE STRUTTURE FONDAZIONALI
- Attacco a terra delle fondazioni
- Drenaggio delle acque piovane con pietrame
- Guaine impermeabilizzanti
- Membrane per contrastare umidità di risalita
- Intercapedine- soluzione consigliata per evitare che umidità terreno che entri in contatto con struttura edilizia (areato o chiuso)
- Platea- Cordolo- A trave rovescia-può avere forza equivalente a forza di resistenza alla penetrazione previo consolidamento del terreno per drenaggio che ne aumentano capacità resistenziali
STRUTTURE DI COPERTURA
Sono le strutture che servono a chiudere - coprire l'edificio e proteggerlo dagli agenti atmosferici.
E pertanto presentano caratteristiche distinte da quelle dei solai interpiano.
La soluzione costruttiva più comune è

quella della copertura a tetto, ovvero tetto a falda. Le tipologie fondamentali che possiamo trovare sono:

  • copertura pian
  • copertura a falda

Le tipologie, vedi schema, configurazioni geometriche possibili:

  • falda unica
  • falde diseguali
  • falde interne (molto utilizzata in antichità per mettere un pozzo per raccolta acqua)
  • falde disuguali con pendenza differente tra le due (per un fronte edilizio che è di altezza inferiore rispetto all'altro)
  • falde dissugali con stessa pendenza
  • a capanna con teste di padiglione
  • padiglione con 4 falde impostate sulla linea di gronda della rispettiva facciata posso mantenere costante il colmo o lasciare costante la gronda
  • falda uguali utilizzo la capriata come struttura a capriata capriate di tipo spingente inserisci schema tende a ribaltare la struttura verticale (peso del piedritto murario è sufficiente a sostenere peso tetto e spinte verticali in giorno deve essere pareggiato dal peso muro per evitare ribaltamento)

Elementi delle coperture

tradizionali in legno Monaco catena e puntone della capriata: STRATIGRAFIA DELLE COPERTURE DI seguito gli elementi necessari e sempre presenti: - elemento di tenuta che serve per impermeabilizzazione (guaina) c'è sempre - elemento portante (elemento strutturale es. puntone di capriata) c'è sempre - elemento di supporto - strato di pendenza (particolarmente importante in coperture piane massetto delle pendenze all 1% per far defluire acqua piovana verso rosette o gronda) c'è sempre in copertura piana - strato di protezione (c'è sempre) completa il tetto (tegole falda o pavimento del piano) - strato termoisolante c'è sempre - strato di barriera al vapore c'è sempre - strato di ventilazione sarebbe meglio ci fosse sempre - lo strato di pendenza è sempre necessario, ma per dimensioni elevate di coperture (superiori al 15m giù) non riesco a garantire la pendenza necessaria per far defluire le acque in quanto lo strato di c.a. sovrastante.(anche se cls. alleggerito) è importante per cui posso divide la superficie della copertura in campi con differenti linee di colmo così da creare di conseguenza varie pendenze. Diverse falde con pendenza dell'1% la cui differenza non si vede a occhio nudo. Dal punto di vista tecnico-realizzativo, il posizionamento del materiale isolante rispetto a quello del manto di impermeabilizzazione (elemento di tenuta), determina due fondamentali tipologie di copertura: - Tetto caldo; in cui lo strato di isolamento termico risulta coperto dallo strato di tenuta (impermeabilizzazione), posto immediatamente sotto allo strato di protezione (es. copertura in tegole o pavimentata, se di tipo piano) o anche lasciato a vista; - Tetto rovescio; in cui lo strato di isolamento termico è posto sopra lo strato di tenuta e pertanto non viene protetto da quest'ultimo. Lo strato di tenuta all'acqua è sotto isolamento per cui deve utilizzare un isolante tipo poliuretano (non soggetto adacqua - es.mai sughero per via di muffe) miglior tenuta ad acqua perchémetto in posa la guaina con la fiamma cosa che con isolamentosotto non posso fareunico caso in cui non ho necessità di mettere l'isolamento su falda èsottotetto non abitabile posso mettere isolamento sopra ultimo solaiosoluzione tetto a falda ventilato(listelli doppia orditura incrociata -piedini e pannello legno e eps)coperture piane vedi schemala pendenza del massetto va sempre assicurata (dall'1 al 2%) (per coperture molto estese problema pesoperché su 10 m se parte a 0 il rialzo dopo 10 m è di 10 cm - su 20 m sarebbe 20cm con conseguenteproblema pesoMANTO E PENDENZADEL TETTO SONO INFUNZIONE DELLA ZONACLIMATICAho due tipologie dielementi di protezionediscontinue (tegole inlaterizio o lastre ardesia,fibrocemento, lamiere,pannelli coibintentati)continue (mantibituminosi o guainemanti sintetici) elemento (strato funzionale)La stratigrafia delle coperture è

Classificata in bassa al tipo di per il quale requisiti tecnici specifiche tecniche UNI vengono elencate le principali caratteristiche principali date da:

STRUTTURE DI ELEVAZIONE

Strutture edilizie che rappresentano la struttura portante dell'edificio. Quelle più antiche in pietra e mattoni. Le murature portanti in mattoni da sempre utilizzati. Sfalzare i giunti in modo che il ricorso successivo.

MURATURA PORTANTE

Si arriva all'altezza del primo piano per poi realizzare un cordolo (che fa da coronamento del primo livello e da base del secondo) sopra la testa della muratura che serve per innesto dei travetti del solaio, per ancorare il solaio. Si realizza solaiosul quale poggia la muratura portante del secondo livello. Il ha funzione di ripartizione omogenea dei carichi sulla muratura sottostante e aggancio solaio. La struttura in muratura portante è realizzata con elementi modulari in laterizio (pieni, semipieni o forati), blocchetti di cemento o pietre sagomate.

legatura con malte cementizie, è possibile utilizzare sistemi a telaio, composti da travi e pilastri. Questi sistemi consentono di distribuire i carichi in modo uniforme e di aumentare la resistenza a compressione dei setti strutturali. I setti strutturali, che svolgono principalmente una funzione di separazione degli ambienti, non necessitano di travi portanti in quanto sono in grado di trasferire i carichi al suolo tramite fondazioni continue. Essi sostengono anche solai misti, composti da putrelle in ferro e tavelloni in laterizio. I carichi vengono trasmessi dagli elementi strutturali orizzontali (solai) agli elementi verticali (setti) attraverso un sistema di collegamento.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
56 pagine
4 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/08 Scienza delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maubri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Materiali e sistemi costruttivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof D'Olimpio Domenico.