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INDIPENDENZA E DIPENDENZA LINEARI
D , D , … , D ℝ , , … , ℝ ℝ
j j
n = i n = i
D , , … , D
Dati m vettori e m numeri reali il vettore di :
Є Є
n n =w i i D , D , … , D
n = i
i
si chiama generica combinazione lineare dei vettori .
D
n }
ℝ = , } , … , }
j n = j
Def.: Dato un insieme di vettori in si dice che A è linearmente indipendente se la
} , } , … , }
sua generica combinazione lineare è uguale a 0:
n n = = i i
, , … , = 0
n = i
e ciò può accadere solo se = 0
j
Detto in termini di sommatoria risulta:
} = 0
n = 0 ∀c = 1, 2, … ,
1 0
solo se }
} = } = ℝ , }
n = = n =
0 1
0
Ad esempio, dati e si ha A = e la generica combinazione lineare è:
} } } }
n
n = n =
0
n = n =
=
+ = = se e solo se = = 0 quindi e sono linearmente indipendenti.
1 2 0
} = } = ℝ } } } }
n = = n = n =
2 4 0
n = n =
Mentre dati e si ha che se = 2 e = - 1 allora + = quindi e
non sono linearmente indipendenti. }
ℝ = , } , … , }
j n = j , , … ,
Def.: Dato un insieme di vettori in si dice che A è linearmente dipendente se non è
n = i
} , } , … , }
linearmente indipendente, ovvero esiste almeno un insieme di numeri reali non tutti nulli per cui
n n = = i i = 0 ℝ
STRUTTURA EUCLIDEA DI ℝ
Le proprietà di addizione e di moltiplicazione scalare caratterizzano la struttura lineare di ma il prodotto
interno tra vettori ne caratterizza la struttura euclidea.
|D| ℝ:
Innanzitutto introduciamo il concetto di valore assoluto:
D D ≥ 0
con x Є H
|D| = f −D D < 0
|D| ∀x ℝ
Esso gode delle seguenti proprietà:
|D| = 0
• 0
≥ Є
|Dk| |D| |k|
∙ ∀x ℝ
• se e solo se x = 0
|D |D| |k|
+ k| + ∀x ℝ
• = Є
|D| < − < D <
• ≤ Є
• D Є ℝ
↔
Def.: dato un vettore si chiama norma di x (‖D‖) la radice del prodotto interno di x per sé stesso ed è
‖D‖ ∙ D) D + D + D + … + D
(D
data da: n= == (= j=
= = =
17 Capitolo 2 - Insiemi e logica
‖D‖ |D|
√D
Quando n = 1 la norma si riduce al valore assoluto, infatti:
=
= =
‖D‖ D + D
Per n = 2 si ha:
n= ==
= DD
n
(D) = (D ) + (D )
= = =
Applicando il Teorema di Pitagora al triangolo si ottiene:
n =
(D) = D + D
n= ==
=
da cui: D
D = + D
e infine: n= == =‖D‖
Cioè la norma di x rappresenta la lunghezza del segmento che unisce il
punto x con l'origine (vettore).
Nel caso n = 3 è lo stesso, infatti: w
w
w
x =
Nel caso n 4 non si ha più la rappresentazione grafica, ma la norma esiste.
≥
‖D‖
La norma gode delle seguenti proprietà:
‖D‖
• 0
≥ ‖D‖
‖D‖ || ∙
• = 0 se e solo se x = 0
‖D ‖D‖ ‖k‖
+ k‖
• =
• = + (disuguaglianza triangolare)
Un vettore di norma 1 si chiama versore, ad esempio:
√
v ℝ
¡ =
x = Є
Infatti: = =
¢r
‖D‖ ¢
s + r s +
( n ( n √1
√
= = £ £
= = = = 1
∙ D
n
In generale, dato x 0, il vettore:
≠
‖w‖
v = è un versore ad esempio dato:
(£
‖D‖ ‖D‖
+ 4 = 5 g 1)
√3 √25
x = la norma è:
= =
= = (non è un versore perché
e si ha: ¡
∙
n (£ ¤
¥
m
v = = ¤
La norma di v è:
= =
¢r
‖D‖ ¢
s + r s
( £ =m
m m =m
= = = 1 (quindi x non è un versore ma v lo è).
n o o
I vettori:
ℝ
¡ ¡ ¡
o n o
n = j j
… … …
o o n
= = = sono detti versori fondamentali di .
In generale, un vettore x può essere espresso come:
n o o o
o n o o
D ¦ § D ¦ § D ¦ § D ¦ § D D D
n = j
o o n o
n = ( j n = j
… … … …
+ + + .... + = + + ... +
o o o n
ovvero come combinazione lineare dei versori fondamentali con pesi (o coefficienti) dati dalle componenti
del vettore stesso.
18 Capitolo 2 - Insiemi e logica
D∙k =0
Def.: due vettori x e y si dicono ortogonali (o perpendicolari) se:
⊥ k k ⊥ D
e si scrive x oppure
n o
o
Ad esempio, i versori fondamentali sono a due a due ortogonali, infatti, dati:
n = (
o o
n
o o n
= = =
∙ ∙ 0 + 0 ∙ 1 + 0 ∙ 0 = 0
n =
si ha:
∙ ∙ 0 + 0 ∙ 0 + 0 ∙ 1 = 0
n ( = 1
∙ ∙ 0 + 1 ∙ 0 + 0 ∙ 1 = 0
= ( = 1
= 0 ‖D ‖D‖ ‖k‖
ℝ ⊥ k + k‖
j = = =
Prop.: Dati x, y , se x allora = +
Є (D (D
‖D + k‖ ∙ D) + ∙ k) + ∙ k) + (k ∙ k)
=
Dim.: si ha
(D ‖D ‖D‖ ‖k‖
(D
∙ k) + ∙ k) ⊥ k + k‖ = = =
= (x + y)(x + y) = (x
ma = 0 perché x quindi = +
ℝ
&D '
j
n
Def.: Un insieme di vettori si dice ortogonale se i suoi vettori sono a due a due ortogonali.
Є
Ad esempio l'insieme dei versori fondamentali è ortogonale.
Def.: Un insieme di vettori ortogonale i cui elementi hanno anche norma unitaria si dice ortonormale. Ad e-
sempio l'insieme dei versori fondamentali è ortonormale.
Un altro esempio è il seguente:
n v= o
D D D
n n vn
n = (
n n n
= = =
‖D ‖ ‖D ‖ ‖D ‖
√3 √6 √2
n = (
= = =
I vettori sono ortogonali a due a due, infatti:
D ∙ D 1 ∙ −2 + 1 ∙ 1 + 1 ∙ 1 = 0
n =
D ∙ D 1 ∙ 0 + 1 ∙ −1 + 1 ∙ 1 = 0
=
n (
D ∙ D −2 ∙ 0 + 1 ∙ −1 + 1 ∙ 1 = 0
=
= ( =
Tuttavia non hanno norma unitaria, quindi si può normalizzare ogni vettore (dividendolo per la norma) otte-
nendo:
√
n ª ¬
D ∙ n
n
n √
√(
n
= = © «
√
v √
v= ª ¬
D ∙ n
n
= è
n √
= = © «
è
o
o
D ∙ ¦ §
n
vn è
( =
n √
= = è
che hanno norma unitaria e sono a due a due ortogonali, quindi il loro insieme è ortonormale.
&D '
n
Def.: in generale, dati k vettori a due a due ortogonali, l'insieme costituito dai vettori
∙ D
&} ' f p
n
n ‖w‖ n
= è ortonormale.
19 Capitolo 2 - Insiemi e logica
ℝ
STRUTTURA TOPOLOGICA DI
ℝ
Def.: Dati x, y x < y si chiama distanza (euclidea) la lunghezza del segmento compreso tra x e y, cioè:
D − k D ≥ k
Є kH
|D |k
− k| − D| ¯ k − D D <
d(x,y) = = =
Nel caso n = 1 si ha ad esempio:
|5 |3
− 3| − 5|
d(3,5) = = = 2
r s r s
Nel caso n = 2, dati:
w °
w °
x = y = − k ) + (D − k )
(D
Applicando il Teorema di Pitagora al triangolo indicato in figura si ha:
= =
n n = =
ℝ = d(x,y) = ‖D − k‖
e, quindi, in la distanza tra x e y è data dalla norma della loro differenza, ovvero:
ℝ j
d(x,y) =
e in generale tale formula vale anche per x, y .
Є
‖D ‖D‖
− 0‖
Si ha anche: d(x,0) = =
ovvero la norma di un vettore è anche la sua distanza dall'origine.
La distanza gode delle seguenti proprietà:
• d(x,y) 0
≥
• =
d(x,y) 0 se e solo se x = y
• d(x,y) = d(y,x)
• distanza triangolare: d(x,y) d(x,z)+ d(z,y)
≤
GLI INTORNI D ℝ ± > 0, 9 (D ),
j
o ² o
D ±,
Def.: si definisce intorno sferico di centro e di raggio e si indica con l'insieme dei
Є
o D
(D ) )
9 = Є ℝ : ~(D, D < ±
j
punti che distano da meno di ovvero:
² o o
D
(D ) )
9 = Є ℝ: ~(D, D < ±
Nel caso n = 1 si ha: ² o o
(D ) |D |
9 = D Є ³: − D < ±
² o o
(D )
9 = D Є ³: −± < D − D < ±
² o o (* )
(* )
ℝ D ± . = − ´, * + ´
o ´ µ µ µ
ovvero in l'intorno di centro e di raggio è l'intervallo aperto
D
(D ) )
9 = Є ℝ : ~(D, D < ±
=
Nel caso n = 2 si ha: ² o o
(D ) ¢(D ) (D )
9 = Є ℝ : − D + − D < ±·
¶D no =o
= = =
² o n = ovvero l'insieme dei punti appartenenti al cerchio di
, D ) ±
no =o
centro (D e raggio esclusa la circonferenza.
− ±, D ± > 0 D ±,
o o o
(D )
9
²v
Def.: L'intervallo (D ] con viene detto intorno sinistro di e raggio indicato con
o
+ ±, D ± > 0 D ±,
o o o
(D )
9
²
L'intervallo [D ) con viene detto intorno destro di e raggio indicato con
o
PUNTI INTERNI, ESTERNI E DI FRONTIERA (D)
⊆ ℝ 9 ⊆
j ¸
Def.: Dato un insieme A il punto x A si dice punto interno di A se esiste A.
Є
Quindi, un punto x A è un punto interno di A se è contenuto in A con tutto il suo intorno, per
Є
quanto piccolo questo possa essere. ⊆ ℝ j
(D)
9 ⊆ .
4
Def.: Allo stesso modo, dato un insieme A il punto x A si dice punto esterno di A
Є
¸
se esiste
20 Capitolo 2 - Insiemi e logica
⊆ ℝ j (D)
¹A) ∀9
Def.: Dato un insieme A il punto x A si dice punto di frontiera di A (e si indica con
Є ¸
(D)
9 ∩ g ∅
se non è né interno né esterno, ovvero se verifica:
¸