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Estensione a insiemi di esistenza non aperti
Dato un insieme A ⊆ ℝⁿ, x₀ ∈ A∪∂A e L ∈ ℝ. Si ha: x → x₀ f(x) = L se per ogni ε > 0 esiste δ > 0 tale che per ogni x ∈ A, 0 < ∥x - x₀∥ < δ implica |f(x) - L| < ε.
Denotiamo con Aₛ l'insieme dei punti isolati di un insieme A ⊆ ℝⁿ: Aₛ := {x ∈ A | x punto isolato di A}. Sia f : A ⊆ ℝⁿ → ℝ, x₀ ∈ (A∪∂A)\Aₛ e L ∈ ℝ. Si ha: lim x → x₀ f(x) = L se per ogni intorno I(L) di x₀ tale che per ogni x ∈ Bₛ(x₀), x → x₀ implica f(x) ∈ I(L).
Teoremi sui limiti
Teorema di unicità del
x→x0g(x) = L
Dimostrazione
Preso ϵ > 0 arbitrario, si deve dimostrare che∃δ > 0 tale che∀x∈ ∈ + ϵ).
Siccome(x0−δ,x0+δ)∩A,x = x0 si ha g(x) (L−ϵ,Llimx→x0 f(x) = L, dato ϵ > 0 esiste δ1 > 0 tale che ∀x ∈ (x0⇒ < f(x) < L + ϵ (∗)−δ1,x0 + δ1)∩A,x = x0 L−ϵ
Siccome limx→x0ϵ > 0 esiste δ2 > 0 tale che ∀x ∈h(x) = L, dato (x0 −δ2,x0 +⇒ < h(x) < L + ϵ (∗∗)δ2)∩A,x = x0 L−ϵ
Allora, preso δ =δ)∩A valgono sia (∗)min(δ1,δ2) si ha che in (x0 −δ,x0 + sia (∗∗).∀x ∈Inoltre si ha f(x) ≤ g(x) ≤ h(x) in (x0−δ,x0 +δ)∩A. Quindi (x0−δ,x0< f(x) ≤ g(x) ≤ h(x) < L + ϵcioè+δ)∩A si ha: L−ϵg(x) ∈ + ϵ) ∀x ∈ ϵ(L−ϵ,L
(x0 - δ, x0 + δ) e quindi, essendo arbitrario, si ha: lim x→x0 g(x) = L.
Teorema di permanenza del segno
Sia f : A ⊂ ∈ R → R, A aperto, x0 ∈ A∪∂A. Se limx→x0 f(x) = L ≠ 0, allora esiste un intorno di x0, U(x0) tale che f(x) ha lo stesso segno di L per ogni x U(x0)∩A, x = x0.
Dimostrazione
Sia L > 0. Scegliamo ϵ = L/2 > 0. Siccome limx→x0 f(x) = L, esiste un intorno di x0 U(x0) = (x0 - δ, x0 + δ) tale che per ogni x ∈ U(x0)∩A, x = x0, f(x) ∈ (L - ϵ, L + ϵ) = (L - L/2, L + L/2) = (L/2, 3/2 L). Quindi, 0 < L/2 < f(x) < 3/2 L. Cioè f(x) > 0 per ogni x ∈ U(x0)∩A, x = x0.
Algebra dei limiti
Siano f e g due funzioni tali che lim x→x0 f(x) = L e lim x→x0 g(x) = M. Allora:
- Il limite della somma è uguale alla somma dei limiti: lim x→x0 (f(x) + g(x)) = L + M
- Il limite del prodotto è uguale al prodotto dei limiti: lim x→x0 (f(x) * g(x)) = L * M
x→(f(x)·g(x)) = L·M3. Il limite del quoziente è uguale al quoziente dei limiti:se M ̸= 0, lim x→x0 f(x) g(x) = L/M (•)Per dimostrare la (•), èsufficiente dimostrare chelim x→x01/g(x)=1/M
Calcolo di limiti
Limiti di funzioni elementari
Teorema Valgono i seguenti limiti elementari:
- limx→x0(c) = c
- limx→x0(x) = x
- limx→x0 f(x) = f(x0) per f(x) = ax,logax,sinx,cosx∀x0 ∈ R∀a
- limx→+∞ax = +∞ e limx→−∞ax = 0 > 1= 0 e limx→−∞ax = +∞ ∀a
- limx→+∞ax < 1
- limx→+∞loga x = +∞ e limx→0+ loga x = −∞ ∀a > 1∀a
- limx→+∞loga x = −∞ e limx→0+ loga x = +∞ < 1
- limx→±∞sinx non esiste
- limx→±∞cosx non esiste
Forme indeterminate
- +∞−∞, −∞+∞, ∞/∞,0/0, ∞·0
- g2 infinito di ordine inferiore a g1 per x → x0, allora lim x→x0 f(x) g(x) = lim x→x0 f1(x) + f2(x) / g1(x)+ g2(x) = lim x→x0 f1(x) / g1(x) se questo limite esiste.
- Infinitesimi:
- Data una funzione f, se si ha: lim x→x0 f(x) = 0 si dice che f è un infinitesimo per x che tende a x0.
- se limx→x0 f(x)/g(x) = ∞, allora si dice che f è un infinitesimo di ordine inferiore a g;
- se limx→x0 f(x)/g(x) = 0, allora si dice che f è un infinitesimo di ordine superiore a g;
- se limx→x0 f(x)/g(x) = k ̸= 0, allora si dice che f e g sono infinitesimi dello stesso ordine;
- se limx→x0 f(x)/g(x) non esiste, allora si dice che f e g sono infinitesimi non confrontabili.
- Infinitesimi e loro confronto:
- Se f = f1 + f2 e g = g1 + g2, con f2 infinitesimo di ordine superiore a f1 e g2 infinitesimo di ordine superiore a g1 per x → x0, allora lim x→x0 f(x) g(x) = lim x→x0 f1(x) + f2(x) / g1(x) + g2(x) = lim x→x0 f1(x) / g1(x) se
Questo limite esiste. "o" piccolo
Date due funzioni f e g, definite nell'intorno di un certo punto x0 (tranne al più il punto x0 stesso), se si ha: lim x→x0 f(x) / g(x)= 0 si dice che f è un "o piccolo" di g per x che tende a x0, e si scrive: f(x) = o(g(x)) per x→x0.
(Confronto tra esponenziale, polinomio e logaritmo)
a^x è un infinito di ordine superiore a x^n per x→+∞, per ogni a > 1 e ogni n > 0. x^n è un infinito di ordine superiore a loga x per x→+∞ per ogni a > 1 e ogni n > 0.
Manipolazioni algebriche
a^2 - b^2 = (a-b)(a + b)
a^3 - b^3 = (a-b)(a^2 + ab + b^2)
Limiti notevoli
- lim x→0 sinx/x = 1
- lim x→0 1-cosx/x^2 = 1/2
- lim x→∞(1 + 1/x)^x = e
- lim x→∞(1 + k/x)^x = e^k per k ≠ 0
- lim x→0 ((a^x)-1)/x = lna; nel caso a = e, si ha: lim x→0(e^x-1)/x = 1
- lim x→0 loga(1+x)/x = 1/lna nel caso a = e
si ha: limx→0ln(1+x)/x = 17.
limx→0(1+x)α-1/x = α8.
limx→+∞xα/ax = 0 per ogni α >0,a> 19.
limx→+∞loga x/xα = 0 per ogni α >0,a> 110.
limx→0+ xloga x = 0 per ogni a > 1.
PARTE 4 CONTINUITA':
Continuità: prime definizioni
Sia f : A ⊂ ∈ R → R, A aperto e x0 A. f si dice continua in x0 se ∀ϵ > 0 lim x→x0 f(x) = f(x0) In altre parole, f è continua in x0 se ∃δ ∀x ∈> 0 tale che (x0 - δ,x0 + δ)∩A si ha |f(x)-f(x0)| <ϵ.
Sia f : A ⊂ ogni R → R. f si dice continua su A se è continua in punto di A.
Punti di discontinuità
Se f non è continua in un punto x0 ∈ A, allora è discontinua in x0. Si hanno due tipi di discontinuità:
x0 è una discontinuità eliminabile se lim x→x0 f(x)o = L ≠ f(x0), con L ∈ R;
non eliminabile se
limx→0 f(x) = x0 è una discontinuità o non esiste o esiste infinito.
- f(x) = {
- 1 per x ≠ 0
- 0 per x = 0
La funzione è discontinua in x0 = 0, ed è una discontinuità eliminabile. Infatti limx→0 f(x) = 1, ma f(0) = 0, si potrebbe quindi "eliminare" la discontinuità semplicemente ponendo artificialmente f(0) = 1.
Teoremi sulla continuità