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Marx: Appunti di Filosofia Pag. 1
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Estratto del documento

proletari (che aumenteranno sempre più). La tesi è rappresentata dalla borghesia, mentre l'antitesi

da coloro che si rivoleteranno contro la borghesia, ossia i proletari.

Marx osserva che tale rivoluzione è inevitabile ma che in linea di principio potrebbe essere

pacifica, non trascurando però che tutte le rivoluzioni passate sono state molto violente. Nella sua

ipotesi le forze in gioco saranno talmente sbilanciate nei confronti del proletariato che immagina un

capovolgimento silente del sistema economico capitalista.

In seguito andrò ad instaurarsi una fase socialista (che sarà di transizione) prima di arrivare alla

fase comunista.

Inizialmente la proprietà privata verrà statalizzata e andrà a formarsi una dittatura del proletariato,

in seguito si instaurerà temporaneamente un uguaglianza formale (tutti hanno lo stesso salario) in

quanto non tutte le condizioni di vita saranno uguali.

Tuttò ciò verra superato con il passaggio al Comunismo: verrà completamente abolita la proprietà

privata, la gestione economica diventerà a carico dei lavoratori e sarà garantita un uguaglianza

sostanziale ("da ognuno secondo le sue capacità ad ognuno secondo i suoi bisogni") in modo da

garantire a chiunque il medesimo livello di vita.

Per Marx l'essenza della vita dell'uomo è il lavoro, che non deve essere compiuto solamente nella

sua componente manuale ma anche nella sua componente intellettuale.

IL CAPITALE

Marx osserva che i sistemi economici precapitalisti sono caratterizzati da un sistema MDM (merce-

denaro-merce). Ogni merce ha un determinato valore di scambio (valore d'uso, meccanismo

domanda/offerta, costo di produzione). Nel sistema capitalistico invece si parla di un meccanismo

DMD (denaro-merce-denaro), non si parla più di scambio di equivalenti. In questo sistema viene

presa in considerazione un nuovo tipo di merce: la merce lavoro.

Il valore di tale merce viene calcolato sulla base dei parametri precapitalistici in cui i salari erano

una miseria dato che i lavori valevano poco. Marx denuncia quindi una sorta di sfruttamento del

lavoro, in quanto la "merce lavoro" ha un valore particolare dato che aumenta la qualità della

merce tradizionale. La merce finale viene venduto ad un prezzo di gran lunga superiore rispetto al

valore della merce iniziale (plusvalore che viene trattenuto dal capitalista e non riconosciuto

all'operaio). Suddetto aumento di valore (plusvalore o pluslavoro) arricchisce solamente il

capitalista.

Per Marx il meccanismo capitalista è instabile, ci sarà per forza di cose una rivoluzione che porterà

alla caduta del capitalismo sulla base della "legge della caduta tendenziale del saggio di profitto".

Il plusvalore va rapportato alle spese:

P/(V+C) --> saggio di profitto

P--> plusvalore

V--> capitale variabile (salario)

C--> capitale costante (macchinari)

Per Marx questo rapporto è destinato via via a diminuire fino ad annullarsi e determinare la caduta

del sistema economico capitalista.

I macchinari (C), per garantire alle fabbriche di resistere alla concorrenza, continuano ad

aumentare comportando una diminuzione del guadagno e causando, in seguito

all'ammodernamento di tali macchinari, una diminuzione delle assunzioni diminuendo a sua volta il

plusvalore. Un altra causa indiretta sarà la diminuzione di soggetti in grado di acquistare la merce

prodotta a causa dei numerosi licenziamenti. I proletari smetteranno via via di avere potere

d'acquisto. Tale sistema andrà quindi verso una crisi di sovrapproduzione in quanto aumenteranno

i prodotti ma nessuno sarà in grado di acquistarli causando la chiusura delle fabbriche. Il

capitalismo è quindi destinato a crollare. L'unica via di scampo sarebbe un aumento di salati per

aumentare di conseguenza il potere di acquisto.

Dettagli
A.A. 2013-2014
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matteobranchini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Borutti Silvana.