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CAPITOLI BONUS
13. Green marketing
13.2 I primi passi verso un green consumer
A partire dalla seconda metà del 2008 è stato frequente il richiamo a un cambiamento di
comportamenti di consumo caratterizzati da modalità di acquisto più responsabili, basati sulla
voluntary simplicity, ovvero sull’abbandono di ostentazione e iperconsumo a favore di una
maggiore sobrietà. In questa evoluzione il green consumer appare una delle nuove figure che si
affacciano all’orizzonte e il consumo di prodotti verdi sembra un trend sempre più diffuso. In
generale, sembra che la crisi economica globale e la battaglia contro il riscaldamento terrestre
abbiano spinto i consumatori a pensare con più attenzione agli acquisti, sia in termini finanziari, sia
in termini ambientali. In realtà, i comportamenti di consumo green non sono così diffusi:
probabilmente sono tipici di una limitata fascia di consumatori che ha maturato una particolare
coscienza in questa direzione, ma sono lontani dall’essere un fenomeno generalizzato. Le ragioni
sono varie: emerge un’incertezza da parte dei consumatori su cosa significhi adottare uno stile di
comportamento verde, analogamente appare piuttosto evidente come non sia sufficiente
l’etichetta green per giustificare la preferenza verso un prodotto,né tantomeno la consapevolezza
generica della rilevanza del rispetto per l’ambiente nei propri processi di consumo. La disponibilità
a pagare un valore superiore per un prodotto green deve fondarsi su un vantaggio ben chiaro e
percepibile. Il problema da parte delle imprese è come lavorare in chiave di marketing in un
contesto in cui i consumatori sembrano sì più attenti a un uso responsabile delle risorse, ma, in
linea generale, non hanno modificato in modo sostanziale le proprie abitudini.
Il ruolo delle imprese è fondamentale: non si tratta di impiegare in modo semplicistico messaggi
che richiamino opportunisticamente il green, ma di adottare comportamenti di marketing volti a
promuovere e a supportare una trasformazione delle modalità di consumo: da comportamenti che
si limitano a inserire elementi green nelle strategie di marketing tradizionali fino a creare business
concept innovativi basati su una filosofia green. In questa prospettiva, deve essere tenuto in
grande considerazione il valore funzionale percepito da parte del cliente. È molto probabile che il
riconoscimento di un vantaggio da parte del consumatore dei prodotti compatibili con l’ambiente
ne faciliti l’accettazione. Ci sono però anche altre motivazioni, di carattere più emozionale o
sociale, come la condivisione con altri di progetti che rendano orgogliosi di adottare
comportamenti che esercitano un impatto positivo sull’ambiente. La capacità di lavorare su una di
queste motivazioni o sulla loro integrazione può dare supporto allo sviluppo di una strategia
green, tanto più efficace quanto più frutto di un percorso coerente e continuativo nel tempo. 75
13.3 Mercato, competizione, prodotti, processi
Dalla green economy deriva, per le imprese, la necessità di adottare un nuovo
modello di marketization dei prodotti fondato sui valori dell’utilità e del risparmio durante l’uso.
Definiremo questo modello green marketization. Esso prevede un cambiamento significativo delle
variabili fondamentali del marketing mix: prodotto, distribuzione, comunicazione, prezzo. La green
economy è una rivoluzione. Il suo obiettivo è quello di trasformare l’attuale mercato, fondato
sull’abbondanza delle risorse e sul consumo dei beni. Ed è proprio nel processo di trasformazione
in sé che risiede la nuova domanda di processi e prodotti capaci di “produrre di più con meno”.
Questa è anche la value proposition fondamentale della green marketization. Il valore è nel
togliere, non nell’aggiungere. Il valore è nel costo decrementale, non nel ricavo incrementale. La
green marketization si configura quindi attraverso processi concepiti in modo diverso rispetto a
prima, clienti che ragionano in modo diverso rispetto a prima. Di conseguenza , anche mercati che
funzionano in modo diverso rispetto a prima. Le variabili e i principi alla base del suo
funzionamento sono i seguenti.
Il valore differenziale. I processi, i prodotti e i servizi green devono quindi sempre apportare
questo valore differenziale in termini di “minor costo durante l’uso” rispetto ai processi, prodotti e
servizi precedenti. Il requisito del valore differenziale non è aggirabile.
Da abundancy a scarcity. L’attuale sistema produttivo e di commercializzazione è
concepito secondo una logica di tipo lineare: i suoi output finiscono per rappresentare dei rifiuti.
La green marketization è invece di tipo circolare: i suoi output rappresentano, una volta giunti alla
fine del primo ciclo di utilizzo, degli ingredienti da immettere nuovamente in un secondo ciclo e
così via. La circolarità è quindi la risposta concreta al vincolo della scarcity che il nuovo scenario
economico impone.
Equivalenza di prezzo, chiarezza e precisione dell’informazione. I clienti dei green products sono
accomunati da due bisogni fondamentali: vogliono pagare il prodotto green lo stesso prezzo di
quello tradizionale; ed hanno bisogno di ricevere un’informazione chiara e precisa rispetto al
prodotto precedente.
Certezza in merito alla “entità dei savings” generabili durante il ciclo di utilizzo del prodotto,
stabilità e controllo dei costi di funzionamento durante il ciclo di utilizzo. La dimensione del
valore differenziale non esaurisce la value proposition complessiva su cui si deve fondare la
green marketization. Occorre anche che le aziende siano in grado di:
Fornire al potenziale cliente una stima certa riguardo al valore
o
complessivo dei risparmi generabili dal nuovo impianto/prodotto;
Garantire al potenziale cliente il controllo sui costi necessari per il
o
funzionamento del prodotto durante il suo utilizzo. In poche parole, per il
cliente non è solo rilevante l’entità del monte risparmi generabile dal prodotto
durante l’utilizzo, è anche rilevante la sua possibilità di gestire questo monte
risparmi nell’arco degli anni che rappresentano il ciclo di utilizzo.
Garanzia sulla performance di prodotto e di processo. Per quanto riguarda il prodotto, emerge
chiaramente come vi sia da parte del cliente una necessità, ancora insoddisfatta, di garanzia in
merito alla performance del prodotto green. Qualsiasi prodotto fortemente innovativo, come nel
caso dei prodotti e processi green, genera infatti un maggior bisogno di rassicurazione che,
qualora non soddisfatto, può rappresentare una barriera all’acquisto del prodotto. Questo primo
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fenomeno può essere definito come the price of the unknown. Per quanto riguarda i processi
green invece, si registra l’emergere di un modello di commercializzazione fondato sul concetto
del guarantee on savings. In pratica, l’azienda che propone l’investimento legato
all’implementazione del processo green quantifica il monte risparmi ex ante, e offre
all’azienda potenziale acquirente l’opzione di farsi restituire parte dell’investimento qualora il
monte risparmi promesso non venga poi effettivamente realizzato dal nuovo processo.
Riciclabilità. Esso è il requisito più definitivo. Un valore etico prima che economico, per una
green marketization che si sostituisca alla vecchia logica grey. La nuova riciclabilità è l’upcycling,
vale a dire la possibilità che un prodotto ha di essere, una volta giunto alla fine del suo primo ciclo
di vita, efficientemente e velocemente disassemblato nei suoi componenti, da utilizzare come
ingredienti primari di nuovi cicli produttivi, per un numero tendenzialmente infinito di volte.
Questa capacità rappresenta lo spartiacque tra i prodotti green e quelli grey in termini di
performance tecnica.
Green web: il ruolo di internet nella green economy. Il green marketing non lascia indifferenti né
le aziende che operano sul web né i consumatori che si rivolgono al canale virtuale per i loro
acquisti, o che cercano online informazioni rilevanti sulle aziende per poi procedere agli acquisti.
Anch’essi sono infatti sempre più attenti a queste problematiche e si rivolgono al web come
strumento di info-mediazione per raccogliere informazioni, ad esempio relativamente al
posizionamento green delle aziende. E son sempre più numerosi i portali nazionali e internazionali
dedicati al tema del green. La formula di successo di questi portali si basa proprio sul
fornire informazioni utili agli utenti che da un lato vertano sul comportamento responsabile del
singolo individuo, che impara come gestire e riutilizzare in modo creativo le risorse, e
dall’altro identifichino quali prodotti acquistare e da quali aziende.
17. Service management
17.2 La service economy
L’espressione “economia dei servizi” evidenzia l’importanza che questi rivestono nelle moderne
economie e può essere letta nel senso che l’economia, intesa come insieme di settori e mercati,
sarebbe dominata o almeno caratterizzata dai servizi. Questa caratterizzazione è sia qualitativa
che quantitativa. Da un punto di vista quantitativo, i servizi rappresentano una cospicua parte
delle economie cosiddette avanzate. La service economy non è evidente solo dal lato dell’offerta,
ma anche della domanda. per comprendere appieno la portata della service economy è opportuno
peraltro rilevare come l’affermazione dei servizi non sia da ascrivere solo ai consumi finali, ma sia
strettamente connessa anche all’attività industriale di un Paese. I servizi nell’ambito BtoB sono
essenziali per l’economia in quanto favoriscono o rendono possibile lo svolgimento di altre attività
economiche. Si pensi ai servizi di logistica per le imprese o ai servizi di trasporto in genere: in oro
assenza, interi settori subirebbero delle interruzioni e danni notevoli, che ricadrebbero in modo
più o meno diretto fino al consumatore finale. Inoltre, molte imprese tendono a esternalizzare
varie attività che contribuiscono allo sviluppo dei servizi. Un esempio tipico è quello della
comunicazione. Un ulteriore motivo alla base della notevole crescita dei servizi, sia nel BtoC che
nel BtoB, è la de materializzazione dei prodotti. Da ultimo è importante ricordare che i servizi non
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esauriscono la loro funzione sulla base del valore strettamente economico: servizi come
l’istruzione e la sanità hanno un ruolo per lo sviluppo di un Paese che va ben al di là del valore
economico creato.
17.3 I servizi: definizione e caratteristiche
I servizi sfuggono a una definizione univoca. S