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Estratto del documento

Il Brand:

Le quattro definizioni di brand sono:

  1. Brand name: è l'insieme di parole e immagini che richiamano l'attenzione. Può essere rafforzato con l'uso di un logo.
  2. Trade name: è il nome dell'organizzazione che produce e vende. È protetto dalla legge o non legato direttamente alla marca dei prodotti venduti. (es. Unilever: Algida, Calvé, Dove, ecc..)
  3. Trademark: è il nome del marchio, il simbolo o il logo che è registrato e il cui uso esclusivo è protetto dalla legge dell'organizzazione che produce e vende.
  4. Brand mark: è composto dagli elementi che identificano il marchio. Non è composto dalle parole, ma è un disegno o un simbolo.

Il prezzo:

Politiche basate sui costi:

Considera i costi come base per la definizione dei prezzi e può considerare:

  • I costi medi - la base di partenza è costituita dal costo medio di prodotto (determinato su un certo volume di produzione) che...

permettedi realizzare un utile.Il mark up,- aggiunge un mark up di utile sul costo dei prodotti venduti.I costi variabili,- parte dalla logica che nel breve periodo occorrecoprire almeno i costi variabili e quindi si basa sul margine dicontribuzione.Break event point,- determina il punto di pareggio ossia laquantità minima di prodotti da vendere per poter coprire tutti icosti (fissi e variabili).Rendimento degli investimenti,- fissaun prezzo con l’obiettivo di realizzareun determinato rendimento sugliinvestimenti effettuati.P olitiche basate sulla domanda:Per domanda si considera la quantità di un determinato prodotto o servizio acquistata inun dato mercato (o che si presume sarà acquistata) in un certo periodo di tempo.Valgono quindi le analisi economiche in merito ai movimenti lungo la curva di domanda,agli spostamenti della curva, all’elasticità della domanda, ecc.P olitiche basate sulla concorrenza:Spesso la situazione di mercato è

tale da non consentire all'impresa di poter applicare le politiche di prezzo che risultano da un'analisi dei costi e della domanda, così come visto in precedenza. Un altro approccio per la determinazione dei prezzi è legato al comportamento della concorrenza. Occorre quindi: - Fare un'analisi delle politiche di prezzo e delle caratteristiche dei prodotti dei concorrenti - Confrontare le politiche dei concorrenti con quelle che l'impresa intende adottare e prevedere le loro possibili risposte alle future azioni sui prezzi Distribuzione: Per canale di distribuzione si intende il percorso seguito dai prodotti per passare dal produttore al consumatore finale. Il canale di distribuzione è costituito da: - L'insieme di persone o di organizzazioni che vendono, comprano o hanno il possesso di prodotti lungo il percorso che questi fanno dal produttore al compratore finale. - Le funzioni svolte dalle persone e dalle organizzazioni che

Operano all'interno del canale, principalmente: stimolare la domanda, trasportare, gestire le scorte, fare promozione.

Dopo aver definito il target di mercato è necessario stabilire:

  • Qual è il canale migliore per raggiungere il potenziale compratore: quali intermediari e quanti.
  • Quale copertura del mercato (pochi o tanti rivenditori) si intende realizzare.
  • Come valutare e controllare il contributo che i vari protagonisti danno all'efficienza totale del canale di distribuzione. Quali funzioni assegnare.

Nell'ambito dei beni di consumo i principali canali di distribuzione possono essere:

  1. Canale senza intermediari
  2. Canale con un solo intermediario
  3. Canale con due intermediari
  4. Canale con tre intermediari

I canali di distribuzione:

Canale senza intermediari:

  1. Il produttore vende direttamente al compratore finale. Può farlo attraverso la corrispondenza, con propri punti vendita o con personale in grado di prendere contatti direttamente con il consumatore.

finale. Offre il vantaggio di non cedere margini agli intermediari e nel mantenere il contatto diretto con il consumatore finale. Si può effettuare con strumenti quali direct mailing, vendite telefoniche, risposte dirette a offerte a mezzo TV, radio o internet, contact center, ecc.

Canale con un solo intermediario: 2. Nel mercato dei beni di consumo si tratta normalmente di un dettagliante che viene rifornito direttamente dal produttore. Nei punti vendita il consumatore può scegliere tra un'ampia gamma di offerte. Il produttore attraverso il dettagliante può meglio conoscere le esigenze di un particolare target. Questo canale però fornisce un maggior potere di acquisto da parte del dettagliante nei confronti del produttore.

Canale con due intermediari: 3. Nel mercato dei beni di consumo si tratta di un grossista e di un dettagliante o di un agente (che opera per conto del produttore) e di un dettagliante. La vendita in alcune aree geografiche o di certi tipi di prodotto.

(acque minerali) necessita di un grossista. Anche il dettagliante ha interesse a rifornirsi da un grossista che può fornirgli più prodotti (di produttori diversi) e fornire servizi (quali credito, scorte, assistenza post-vendita). Canale con tre intermediari: 4. sono presenti l'agente, il grossista e il dettagliante. Per certi prodotti (ad esempio in fase di introduzione nel mercato) il produttore può affidare all'agente il compito di trovare e convincere il grossista e il dettagliante ad acquistare il prodotto. È molto frequente al di fuori dei canali nazionali, dove il produttore che vuole entrare in un mercato estero nuovo e che non conosce si affida all'agente locale. Comporta la perdita totale di contatto con gli intermediari e dipende molto dall'agente. Oltre ai canali appena descritti il produttore può vendere i prodotti attraverso l'uso simultaneo di più canali di vendita. Ad esempio alcuni vini possono essere venduti

con il canale delle enoteche, conagenti e con la grande distribuzione. L'intensità della distribuzione: Si intende il numero di punti vendita presso i quali il prodotto è disponibile per l'acquisto. Si può quindi optare per una distribuzione: - Intensiva - Selettiva - Esclusiva Distribuzione Intensiva: si ha quando un prodotto è disponibile nel maggior numero di punti vendita possibili. Questo approccio è tipico dei prodotti a largo consumo, beni alimentari, bevande, detersivi, ecc.. (es. coca cola). L'obiettivo è coprire nella misura maggiore possibile il mercato. Il prezzo di vendita unitario è normalmente basso e il canale di distribuzione è "lungo" (servono diversi soggetti). (Tab. n°4) Distribuzione selettiva: il prodotto viene offerto in un numero limitato di punti vendita scelti secondo determinati criteri. Riducendo il numero di dettaglianti il produttore può ridurre i costi di

distribuzione (in quanto prende contatto con un numero più limitato di intermediari) e può meglio concentrarsi sull'immagine particolare del prodotto. In genere si tratta di prodotti con un prezzo elevato, più complessi e differenziati rispetto alla concorrenza. Può riguardare gli orologi di prezzo medio, elettrodomestici, cosmetici, articoli sportivi, ecc.

Distribuzione esclusiva: il produttore rende disponibili i prodotti solo attraverso uno o pochi rivenditori in una determinata area geografica. Con questa politica il produttore:

  • Abbassa i costi di distribuzione (in quanto si riducono al minimo i contatti con i distributori)
  • Controlla maggiormente la rete distributiva con la possibilità di seguire meglio gli intermediari
  • Aumenta il livello di preparazione e di conoscenza del prodotto

Si presta bene a orologi di prezzo elevato, automobili di lusso, abiti firmati, prodotti di lusso. [Marketing, Venerdì 17 Gennaio]onferenza Dott. Fonsati -

Direttore Teatro Stabile Torino:

Oggi il Dottor Fonsati, in quanto manager del Teatro Stabile di Torino, ci spiegherà come funziona un ente "No Profit" come lo stesso, e come si gestisce. Come il Dottor Fonsati è giunto lì? Egli è giunto lì attraverso differenti tipologie di studi, ottenendo così:

  • Soft skills: Ovvero competenze morbide come motivazione, determinazione, collaborazione e capacità di stare nel "work team"
  • Hard skills: Ovvero competenze dure o specifiche dell'incarico, ottenute studiando e specializzandosi
Il Teatro Stabile di Torino:

Il Teatro Stabile di Torino ha un settore interno che si occupa di marketing, comunicazione e attività promozionali, con un ufficio grafico che elabora le immagini di stagione. Le principali funzioni sono:

  • Organizzazione "TorinoDanza"
  • Produzione e programmazione degli spettacoli
  • Tap Torino arti performative
  • Agenzia formativa con la

scuola di attori Ronconi finanziata dal fondo europeo (40 ore settimanali da Ottobre a Giugno per 3 anni, poi si ottiene così un diploma professionale)

Centro di studi con digitalizzazione della biblioteca e dei libri

Conservare e valorizzare gli spazi, come il teatro Carignano ed il teatro Gobetti

Cos'è il Teatro Stabile?

Il Teatro Stabile è il primo teatro per punteggio e finanziamento per FUS (ovvero Fondo Unico per lo Spettacolo, contributo che tutti gli anni lo Stato italiano destina alle attività di spettacolo: prosa, balletto, lirica). Ha vinto numerosi premi della critica, è un riconoscimento non solo dell'efficienza gestionale ma anche della qualità artistica. Il Teatro Stabile è infatti l'unico teatro italiano membro dei "Mitos21" (formato dai più grandi teatri europei). Il suo centro studi è riconosciuto da DPCM del 2007 ed è il primo e unico teatro italiano a ottenere

La certificazione Occupational Health and Safety Assessment Series British Standard è rilasciata da Institution.

Ogni anno il Teatro Stabile fa un import/export, ovvero una coproduzione o scambio di spettacoli teatrali e festival di oltre 20 paesi stranieri dei 5 continenti. Inoltre, è membro della European Theatre Convention (ETC).

Cerca di dare l'opportunità al pubblico di conoscere nuove culture e nuovi linguaggi e di promuovere l'immagine di Torino.

Il Teatro Stabile in Europa ha vinto un bando corporate, un progetto interregionale, che cerca di promuovere la cultura della montagna.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
45 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.felletti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese commerciali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Servato Flavio.