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Dialogo tra Silvia e Dorante

Silvia: non è sciocco. Non compiango la serva che si sposerà con lui. Mi corteggerà disicuro. Lasciamolo fare purché mi informi.

Silvia è rimasta colpita dall'intelligenza, dal modo fine di parlare di Dorante che non sembrano quelle del tipico domestico. Riferendosi alla serva, con la quale si sposerà, fa un apprezzamento su Dorante e si aspetta che lui faccia delle avances, che la corteggi. Sta al gioco perché vuole informazioni su Dorante.

Dorante a questo punto prende la parola, con una simmetria al primo rigo "Cette flle m'étonne" "ce garçon-ci n'est pas sot" che è uguale a pronunciato da Silvia. Hanno entrambi visto delle qualità nell'altro che non sono proprie di un servo. "Questa ragazza mi stupisce. Non c'è nessuna donna al mondo a cui la sua fsionomia non farebbe onore. Facciamo conoscenza con lei." (A voce alta)

Dato che stiamo

Conversando amichevolmente e che abbiamo messo da parte i convenevoli, dimmi Lisette la tua padrona vale quanto te? È davvero coraggiosa ad osare avere una cameriera come te.

Iniziano a darsi del "tu", perché Orgon e Mario li hanno indotti a darsi del "tu" proprio come fanno i servi e comincia uno scambio che risponde ad un badiner, determinato codice comunicativo che è il badinage galant, ovvero, un complimento galante. Il badinage è un modo di conversare improntato sull'ironia e alla leggerezza della vita mondana e il termine galante fa riferimento sia alla conversazione amorosa, sia all'adesione al codice della galanterie, un modello estetico sviluppatosi nella Francia verso la metà del '600 e che vive ancora nel '700. Ci sono una serie di espressioni che rimandano a "en conter" → "far la corte", "douceur" → "complimenti".

“trait’’ questo codice: “cajoleries’’, “badinage’’, “railleries’’.→ “espressione brillante’’, Linguaggio proprio delle classi elevate. Si rendono conto che l’altro padroneggia perfettamente lo stesso codice del badinage galant, cosa che i servi non fanno perché hanno un loro modo di parlar d’amore. Riconoscono il proprio simile e non capiscono come sia possibile trovarlo in una classe sociale infinitamente lontana.

Dorante avanza dei complimenti sin da subito nelle sue battute come quello in cui chiede a Silvia se la sua padrona vale quanto lei.

Bourguignon, questa domanda mi annuncia che secondo il costume tu Silvia: arrivi con l’intensione di dirmi delle galanterie, non è vero?

Bourguignon è il nome con il quale si presenta Dorante.

Inizia la schermaglia tra i due, che segue un codice in cui il personaggio maschile si fa avanti con dei complimenti, delle galanterie.

E Silvia deve mantenere le distanze e fingere di rifutare le sue avances, ma senza scoraggiare del tutto Dorante. Il ruolo della donna è un ruolo difficile, un equilibrio tra freddezza e una forma sottile di incoraggiamento.

Detto sinceramente, non ero venuto con questa intenzione te lo

Dorante: confesso; per quanto io sia un servo, non ho mai avuto grandi rapporti con le domestiche, non amo la mentalità dei domestici; ma per quanto ti riguarda la cosa è diversa; come tu mi soggioghi/sottometti sono quasi timido, la mia familiarità non oserebbe addomesticarsi a te / non oso trattarti con familiarità; ho sempre voglia di togliermi il cappello dalla testa quando parlo con te e quando ti do del "tu" mi sembra di bestemmiare; ho una tendenza a trattarti con dei rispetti che ti farebbero sorridere. Che specie di serva saresti con questa aria da principessa? "ma familiarité n'oserait s'aprivoiser C'è

un’espressione di marivaudage,avec toi’’, “aprivoiser’’ vuol dire ‘‘addomesticare’’.Senti, senti. Tutto quello che dici di aver sentito in me vedendomi è laSilvia:storia di tutti i servi che mi hanno vista.In fede mia non sarei sorpreso che fosse anche la storia di tutti iDorante:padroni.la battuta è carina, sicuramente, ma te lo ripeto ancora non sonoSilvia:abituata ai complimenti di coloro i cui abiti assomigliano ai tuoi.Il servo è marchiato dal suo abito che lo inchioda alla sua condizione. Entrambirifutano in maniera decisa la prospettiva di un’unione con dei servi. In realtà,poi, l’amore sarà più forte e quindi entrambi e soprattutto Dorantemésaillance.accetteranno questa(Salta un pezzo il professore per farci focalizzare sul badinage galant.Rimaniamo però sulla stessa scena.)

Pagina 30Silvia che inizialmente è divertita, inizia a spaventarsi

Perché si rende conto che invece di fare quello che deve fare, ovvero, interrompere una conversazione rischiosa perché Dorante le fa la corte, rimane lì e non riesce a decidere di andarsene. Ha paura di sé stessa e dei sentimenti che sente sorgere in lei. Eccoci, grazie al cielo, in piena conversazione. Non posso arrabbiarmi, Bourguignon, per i discorsi che tu mi fai; ma te ne prego, cambiamo discorso, veniamo al tuo padrone; puoi evitare di parlarmi d'amore, penso? E tu potresti evitare di farmelo sentire.

Stavolta mi arrabbio, mi fai perdere la pazienza, ancora una volta lascia perdere l'amore, cambia il tuo aspetto, non essere più così attraente. Alla fine credo che mi diverta.

Ebbene Bourguignon, non vuoi finirla qui? Vuoi proprio che me ne vada?

(A parte) Avrei dovuto farlo prima. Aspetta Lisette, volevo io stesso parlarti di un'altra cosa ma non so più cosa.

siada parte mia avevo qualcosa da dirti ma anche tu mi hai fatto perdere la memoria. mi ricordo di averti chiesto se la tua padrona ti valeva Dorante: torni al tuo argomento per vie traverse, addio. Silvia: È convinta che Dorante usi solo uno stratagemma, ovvero, quello di parlare del suo padrone, per tornare a farle dei complimenti. non ti dico che si tratta del mio padrone Dorante: ebbene sia; io vorrei parlarti anche di lui e spero che tu vorrai ben dirmi Silvia: in confidenza com’è fatto, la tua devozione per lui me ne dà buona opinione. Deve essere una persona di merito se tu lo servi. Qui è Silvia che fa un complimento a Dorante attraverso lo schermo del padrone. Mi permetterai di ringraziarti di ciò che mi hai appena detto? Dorante: mi puoi fare il favore di non fare attenzione all’imprudenza che ho avuto Silvia: di dirlo? Ecco un’altra di quelle riposte che mi dànno una gioia estrema; Fai Dorante: come vuoi, non mi oppongo e sono

Sfortunato di trovarmi innamorato della persona più amabile del mondo. E io vorrei davvero sapere com'è possibile che io abbia la bontà di Silvia: ascoltarti, perché sicuramente è una cosa singolare. Hai ragione, la nostra avventura è unica.

Dorante: Malgrado tutto ciò che mi ha detto, non me ne sono andata, non me ne vado, eccomi ancora a rispondere. In verità, questo (il badinage galant) oltrepassa lo scherzo (perché tocca il tabù). Silvia è preoccupata, ha paura.

Marivaux riduce al minimo gli intrecci, difatti, l'intreccio della commedia è estremamente semplice: c'è questo doppio travestimento e poi una serie di conversazioni tra i vari personaggi travestiti con il progredirsi della passione amorosa tra i due e poi lo scioglimento finale, lo smascheramento dei personaggi.

Poi c'è qualcosa che cambia, perché Silvia e Dorante...

diventano “ del loro stratagemma, vittime. Dorante poi, nella scena XII del II atto, le confessa che lui non è Bouguignon e quindi Silvia ad un certo punto, ne sa più di Dorante, e invece di rivelare la propria identità, decide di continuare a fngere e riprende in mano lo stratagemma portandolo fno in fondo, per costringere Dorante a dichiararsi malgrado lei sia una serva. Dorante deve essere talmente preso dall’amore che deve scegliere Silvia nonostante la sua condizione di inferiorità. Lei lo pone di fronte ad una prova d’amore. Dopo questa prova le rivelerà a Dorante la sua identità.

Silvia modifca il proprio statuto di personaggio a partire dalla XII scena del II atto perché anche quando diventa consapevole e quindi condivide la visione panoramica di Orgon e di Mario, continua a giocare per raggiungere i suoi scopi, diventando così anche lei uno di quei personaggi che conducono il gioco.

Dorante, invece, continua ad

essere vittima di questa macchinazione collettiva fino all'ultima scena della commedia. I due servi sono ancora per un po' inconsapevoli ma poi ci sarà una scena in cui i due si riveleranno reciprocamente la loro identità, finendo col ridere insieme di tutta la storia e promettersi il matrimonio. Alla fine della commedia, quindi, abbiamo la prospettiva di un doppio matrimonio tra i due servi ed i due padroni. Atto I: Monsieur Orgon vuole trovare un marito per sua figlia ed è così che decide di combinare un matrimonio con Dorante, un giovane uomo molto ricco. I padri dei ragazzi sono d'accordo sul matrimonio, ma Silvia è restia a sposare un uomo che non ha mai incontrato e si confida con la sua cameriera e confidente, Lisette. Silvia è preoccupata che Dorante riveli la sua vera natura solo dopo il matrimonio, poiché la vera cosa che le interessa è il carattere e non l'aspetto fisico, infatti fa l'esempio di un uomo di.

nome Ergaste, un uomo premuroso e dalla fisionomia dolce, che però si è rivelato brutale e feroce con la donna che ha sposato. Tutto questo fa nascere in Silvia un'idea: scambiarsi di ruolo con la sua cameriera Lisette. Il padre Orgon glielo concederà affinché possa studiare il comportamento del suo futuro sposo, Dorante. Ciò che Silvia non sa è che Dorante ha avuto la sua stessa idea, soltanto il padre ne è a conoscenza grazie ad una lettera inviatagli dal padre di Dorante. Così Monsieur Orgon si confida con suo figlio Mario e decidono di tenerlo nascosto a Silvia. Dorante si presenta nei panni del suo servo Arlecchino ma si fa chiamare Bourguignon e Silvia si presenta nei panni di Lisette.

Atto II: I due servi sono attratti l'uno dall'altra e lo stesso vale per i loro

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A.A. 2020-2021
22 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Shine95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Corradi Federico.