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LA RETINA

Contiene 2 tipi di recettori:

o

-conivisione fotopica (=diurna), sono sensibili a luce e colore, sono di 3 tipi (rosso, verde, blu), sono

raccolti nel centro della fovea

-bastoncelli visione scotopica (=notturna), sono concentrati nella periferia della retina

E’ costituita da 6 strati sovrapposti che possono essere:

o

- Scuri (o nucleari) contengono i nuclei delle cellule

- Chiari (o flessiformi) contengono assoni e dendriti

Processi all’interno della retina

o

- I segmenti esterni dei coni e dei bastoncelli trasducono la luce ed inviano i segnali attraverso le

cellule dello strato nucleare esterno

- gli assoni dei fotorecettori entrano in contatto con i dendriti delle cellule bipolari e delle cellule

orizzontali contenute nello strato plessiforme esterno

le cellule orizzontali interconnettono i recettori orizzontalmente

 le cellule bipolari elaborano gli input dei fotorecettori e delle cellule orizzontali

- gli assoni delle cellule bipolari entrano in contatto

con i dendriti delle cellule amacrine contenute nello strato plessiforme interno

 con i dendriti delle cellule gangliari contenute nello strato delle cellule gangliari

- i neuroni dello strato delle cellule gangliari mandano i loro assoni, attraverso lo strato delle fibre

ottiche, al disco ottico dove si mielinizzano per formare il nervo ottico.

Le cellule gangliari: - neuroni d’uscita della retina

- i loro assoni formano il nervo ottico

- trasmettono proprie informazioni tramite potenziale

Def. di campo d’azione

ricettivo : zona - ricevono informazioni retiniche da tre interneuroni (cellule

circolare costituita dai

fotorecettori che amacrine, bipolari, orizzontali)

convergono in una - sono in minor numero rispetto ai fotorecettori (solo nella

cellula gangliare. Nella fovea il rapporto è 1:1-nella periferia ci sono +

fovea i campi ricettivi fotorecettori per 1 cellula gangliare)

hanno ampiezza 1° e - possono essere classificate secondo 2 criteri

sono molto sovrapposti per come reagiscono ai segnali luminosi (Le cellule gangliari sono sensibili

(maggiore acuità alla luce che cade in una specifica parte del suo campo ricettivo)

visiva). Nella periferia centro on-periferia off

sono più ampi (3°-5°) e 

sono poco .

sovrapposti centro off-periferia on

Tale organizzazione antagonistica riduce la risposta a campi di luce uniformi e

rafforza la risposta ai contrasti di luce e quindi ai dettagli ed i contorni

dell'immagine

per come rispondono nel tempo

 cellule Pattività sostenuta, corpo cellulare piccolo, molti dendriti,

 rispondono ai contrasti di colore, danno origine al sistema

Parvocellulare (colori, forme, disparità binoculare= profondità)

cellule Mattività transitoria, grande corpo cellulare, pochi dendriti,

 rispondono ai contrasti di luce, danno origine al sistema

Magnocellulare (profondità, movimento, contrasti di luce in

condizioni di bassa luminosità)

Dopo l'arrivo alle cellule gangliari, l'informazione visiva viene raccolta nel nervo ottico che si incrocia a livello

del chiasma ottico e poi raggiunge il talamo (oltre che altri centri nervosi), dal quale l’informazione poi è ri-

proiettata alla corteccia cerebrale.

IL TRATTO OTTICO

Corpo genicolato laterale (dx e sx)

o − Rappresentazione visuotopica (corrispondenza punto-a-punto tra il campo visivo e la

rappresentazione neurale)

− possiede campi recettivi basati sull’antagonismo centro-periferia costituiti da zone concentriche

del diametro di 1° di tipo centro-on e centro-off

− è composto di 6 strati intervallati da fibre nervose e da dendriti (indicati con i numeri da 1 a 6

procedendo in senso ventrodorsale)

1 e 2 sono Magnocellulari (ricevono afferenze dalle cellule gangliari M e

 trasmette alla corteccia visiva primaria le informazioni necessarie per la

percezione grossolana della forma, del movimento e della disparità

binoculare)

3-4-5-6 sono Parvocellulari (ricevono afferenze dalle cellule gangliari P e

 trasmette alla corteccia visiva le informazioni necessarie alla percezione

dei dettagli più fini, del colore e della disparità binoculare)

ventralmente rispetto agli strati precedenti ha un sottostrato Coniocellulare

 che trasmette le informazioni provenienti dai coni a corta lunghezza d’onda

(“blu”) alla corteccia visiva primaria

− ogni strato riceve afferenze da un solo emicampo visivoogni strato contiene alternativamente

una rappresentazione dell’emicampo visivo controlaterale

− I lunghi fasci di assoni che proiettano dal CGL alla V1 sono dette radiazioni ottiche.

Corteccia visiva primaria V1

o

La radiazione ottica termina nella corteccia occipitale, all'interno della scissura Calcarina, che

costituisce anche la prima stazione di arrivo delle informazioni visive, detta corteccia visiva primaria

o V1 corrispondente all’area 17 di Broadmann (BA17)

− È altamente sviluppata

− È detta anche corteccia striata per la presenza della stria di Gennari che l’attraversa

− È formata da 6 strati sovrapposti contraddistinti da numeri romani dal I al VI (il I più superficiale,

il VI più profondo)

Lo strato IV è il più sviluppato e si divide in 4 sottostrati: IV A-IV B-IV Cα-IV Cβ

− I collegamenti fra i vari strati formano mappe retinotopiche

− Gli strati II e III hanno la funzione principale di elaborare le forme, i colori e la disparità

binoculare e hanno struttura modulare. Ogni modulo contiene:

neuroni sensibili a specifici orientamenti degli stimoli

 un paio di strutture ovoidali dette blob

 Blob hanno la funzione di elaborare il colore e le configurazioni

 visive a bassa frequenza

interblob sono adibiti all'elaborazione della forma fine

(tramite l'analisi dell'orientamento) ed alla disparità binoculare

- Il segnale viaggia attraverso le 2 vie distinte Magnocellulare e Parvocellulare

Corteccie associative

o

20 aree corticali sono collegate con la percezione visiva. Tali aree si possono anatomicamente

raggruppare in tre macro zone: la corteccia Extrastriata (cosiddetta poiché circonda la corteccia

striata), la corteccia temporale inferiore e la corteccia parietale posteriore

− La corteccia extrastriata è associata alle BA18 e BA19, è stata ulteriormente suddivisa in altre

sotto-aree dette

V2 presenta un'organizzazione a moduli, dette strisce che possono essere chiare o

 scure e sottili o spesse

V3

 V4

 V5 (detta anche area temporale media MT)

− La corteccia temporale inferiore che contiene IT (area inferotemporale)

− La corteccia parietale che contiene

MST (area temporale superiore media),

 VIP (area intraparietale ventrale)

 LIP (area intraparietale laterale)

E ‘ possibile schematizzare le connessioni tra le varie aree visive in due grandi vie, che terminano in due

parti differenti del cervello: 1) via Ventrale poiché raggiunge le cortecce visive di ordine superiore site

ventralmente nel lobo temporale

2) via Dorsale perchè termina nelle cortecce visive di ordine superiore del lobo parietale

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
6 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher terry1967 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della percezione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Varriale Vincenzo.